Redditi da Capitale 2023: Tassazione su Plusvalenze, Dividendi Italiani e Stranieri

Quante tasse bisogna pagare su quello che ho guadagnato dai miei investimenti? Quali sono le aliquote?  I redditi di capitale sono definiti dall’art. 2 del Decreto legge n. 138 del 2011 e sono tutte rendite finanziarie , capital gain (in denaro o natura) che derivano da rapporti aventi per oggetto l’impiego a qualsiasi titolo di denaro o altri beni, a condizione che gli stessi siano percepiti all’esterno dell’attività imprenditoriale.

In generale i redditi di capitale o rendite finanziarie, devono essere dichiarati nello stesso periodo di imposta in cui sorgono (principio di cassa) ad eccezione per i redditi che vengono tassati con il regime di risparmio gestito e gli interessi derivanti da capitali dati a mutuo.

Cosa sono i redditi di capitale e capital gain

Come potrete vedere di seguito, le aliquote da pagare sui proventi, dividendi, interessi maturati insomma, su tutti i redditi di capitale, sono notevolmente aumentate negli ultimi anni, è dall’estate del 2014 che ci sono le nuove aliquote fiscali delle rendite finanziarie, aliquote che sono tese a semplificare e rendere la tassazione uguale per i vari prodotti finanziari ed aumentare le entrate delle casse dello Stato, infatti in certi casi sono addirittura raddoppiate, attestandosi su 2 principali livelli di tassazione: il 12,5% (tassazione agevolata per prodotti finanziari emessi dallo Stato) e sul 26% di quello che si é guadagnato ( a parte casi particolari di investimenti agevolati verso strumenti finanziari che sono offerti dallo stesso Stato italiano), come potete vedere nei link verdi di approfondimento qui di seguito:
  • Utili provenienti dalla partecipazione in società: cioé i dividendi, rientrano in questo gruppo le azioni (emesse da s.p.a. sia quotate che non quotate), le quote di partecipazione emesse da srl, gli utili da associazione in partecipazione e alcuni altri casi (ripartizione di riserve, distribuzione di utile, ecc.).

 

Impieghi finanziari: all’interno del gruppo delle rendite finanziarie sono compresi interessi e altri proventi che derivano da impiego in attività finanziarie di denaro. Tali impieghi sono comunque non devono essere partecipazioni in capitali di rischio di società ed enti (rientrano in tale tipologia mutui, depositi, conti correnti, obbligazioni, altri titoli diversi dalle azioni, mutui di titoli garantiti, pronti contro termine). La tassazione può essere applicata mediante due regimi alternativi: regime ordinario che prevede l’applicazione di ritenute alla fonte o imposte sostitutive da parte degli intermediari o in alternativa regime del risparmio gestito, il quale prevede l’applicazione di una imposta sostitutiva del 20 % che occorre calcolare sul risultato di gestione inerente il periodo di imposta;

 

Altri redditi di capitale: in tale gruppo sono comprese le tipologie di redditi di capitali residuali, che pertanto non rientrano all’interno degli utili distribuiti dalle società o dalle rendite finanziarie (fanno pertanto parte di tale gruppo le rendite e le prestazioni annue perpetue disciplinate dall’art. 44 c. 1 lett. c del DPR 917/86, i compensi per le prestazioni di garanzia, i proventi dei capitali affidati in gestione, rendite da Sicav o fondi comuni di investimento). Tali redditi sono in genere assoggettati a tassazione in ritenuta d’acconto o a ritenuta di imposta (la ritenuta è in genere pari al 20 %).

 

Redditi esteri: L’ultima categoria residuale riguarda i redditi prodotti o erogati all’estero (Sicav o Fondi esteri, redditi da lavoratori esteri, ecc.).

 

Interessi da conti correnti, oppure interessi da depositi di risparmio.

 

Guadagno ‘pronto termine’ fatto con titoli.

Guadagno da capital gain, cioé il guadagno che si è fatto nel momento in cui si è venduta un’azione.

 

Guadagni fatti con ETF o con i fondi di investimento OICR (differenza tra cifra del cessione/rimborso e acquisto/sottoscrizione).

 

Cedole e interessi su obbligazione emesse dallo Stato ( 12,5% per quelle dello Stato italiano) .
I redditi di capitale, devono essere in genere dichiarati in base all’ammontare degli interessi o degli utili percepiti nel periodo di imposta, e sono indicati all’interno del quadro D del modello 730 o all’interno del quadro RL del modello Unico.
Sono esclusi da tale regola i redditi assoggettati alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta e i redditi che rientrano nel regime del risparmio gestito (tali redditi non andranno dichiarati), i redditi di fonte estera diversi dai dividendi, i trasferimenti da e per l’estero di denaro, titoli e valori mobiliari da indicare nel quadro RW.

Tassazione su plusvalenze e dividendi di azioni straniere  comprate in Italia da operatore finanziario italiano

Molti si chiedono se è veramente conveniente investire in azioni straniere dall’Italia.
Le tasse sulle plusvalenze di azioni straniere sono sempre le stesse, cioè il 26%.
Mentre invece sui dividendi delle azioni straniere c’è una DOPPIA TASSAZIONE quando è prevista dallo Stato in cui ha la sede l’azienda.
Il tutto si risolve con una ritenuta alla fonte sul Nostro conto corrente della banca da cui abbiamo operato.
Per quanto riguarda gli investimenti in azioni straniere utilizzando capitali all’estero invece, la cosa è molto più complicata. Bisogna denunciare sia i soldi che abbiamo presso la banca straniera, sia le eventuali plusvalenze e gli eventuali dividendi e – dopo aver pagato le tasse in quel paese – pagarle anche in Italia.

Aliquote fiscali dei redditi da capitale, elenco completo.

Attenzione, come potete vedere i redditi da capitale fino al 30 giugno del 2014 avevano un’aliquota, che poi è cambiata ( è aumentata, naturalmente) con una apposita legge.
In particolari casi é addirittura raddoppiata, evento che ha portato una sfiducia degli investitori nel Nostro mercato, va detto comunque che queste aliquote sono uguali in quasi tutti i paesi UE.

Tipo di investimento

Tipo proventi

 Aliquota al 30.06.2014

Aliquota dal 01.07.2014

Conti correnti Interessi 20% 26%
Libretti bancari,
Depositi bancari liberi o conti correnti vincolati
Interessi

 

20% 26%
Certificati di deposito Interessi/Plusvalenze 20% 26%
Azioni italianeed estere Dividendi/Plusvalenze 20% 26%
Obbligazioni italiane emesse da società quotate, banche e altri grandi emittenti Interessi/Plusvalenze 20% 26%
Obbligazioni italiane emesse da società non quotate Interessi/Plusvalenze 20% 26%
Obbligazioni estere Interessi/Plusvalenze 20% 26%
Titoli di Stato italiani (BOT, CCT , BTP Italia, BTP)e di paesi della White List, di enti locali italiani, di organismi sovranazionali come i Buoni Postali. Interessi/Plusvalenze 12,50% 12,50%
Obbligazioni emesse da enti territoriali di paesi inclusi nella White List Interessi/Plusvalenze 20% 26%
Titoli atipici Interessi1/Plusvalenze 20% 26%
Partecipazioni non qualificate italiane ed estere (con eccezione di quelle non negoziate in mercati regolamentati e in società residenti in “black list”) Dividendi/Plusvalenze 20% 26%
Partecipazioni qualificate italiane ed estere (con eccezione di quelle non negoziate in mercati regolamentati e in società residenti in “black list”) Dividendi/Plusvalenze Tassazione in Unico (progressiva Irpef su 49,72%) Tassazione in Unico (progressiva Irpef su 49,72%)
Partecipazioni estere (non negoziate in mercati regolamentati e in società residenti in “black list”) Dividendi/Plusvalenze Tassazione in Unico (progressiva Irpef) Tassazione in Unico (progressiva Irpef)
Pronti contro termine:
– se sottostante titoli soggetti ad aliquota del 26%
– se sottostante titoli soggetti ad aliquota del 12,50%
Differenza prezzi 20%12,50% 26%12,50%
Prestito titoli:
– se sottostante titoli soggetti ad aliquota del 26%
– se sottostante titoli soggetti ad aliquota del 12,50%
Compensi 20%

12,50%

26%

12,50%

Fondi comuni di diritto italiano, Fondi comuni esteri armonizzati, lussemburghesi  storici,ETF Incremento di valore e proventi 20% (la componente investita in titoli di Stato ed equiparati concorre per il 62,50%) 26% (la componente investita in titoli di Stato ed equiparati concorre per il 48,08%)
Fondi comuni esteri non armonizzati
Incremento di valore
e proventi
Plusvalenze
Tassazione in Unico (progressiva Irpef)

20%

Tassazione in Unico (progressiva Irpef)

26%

Fondi immobiliari italiani  ed esteri Incremento di valore e proventi/Plusvalenze 20% 26%
Contratti derivati(compr. Opzioni, future, swap, certificates, CFD, etc. ) Plusvalenze 20% 26%
Prelievi di valute da C/C e Conti Deposito (con giacenze superiori a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi continui) Plusvalenze e minusvalenze Tassazione  in Unico Tassazione  in Unico
Polizze vita e contratti di capitalizzazione Capitale al riscatto al netto premi 20% (la componente investita in titoli si Stato ed equiparati concorre per il 62,50%) 26% (la componente investita in titoli si Stato ed equiparati concorre per il 48,08%)
Altri redditi di capitale (commercial paper, finanziamenti etc.)
Interessi Tassazione in Unico (progressiva Irpef) Tassazione in Unico (progressiva Irpef)
Conti correnti Interessi 20% 26%
Bitcoin e Criptovalute 26% solo per importi superiori a 51.000 euro
Piani individuali di Risparmio interessi Non esisteva esenti fino a 30.000 euro di capitale investito
Le Regole per Investire Diversificazione degli Investimenti
Tassazione Conti Deposito Tassazione del Forex
Tassazione Buoni Fruttiferi Postali Tassazione del Trading

 

Leggi anche Imposte di Bollo su Buoni Fruttiferi Postali

Si ringrazia: www.fineco.it di Banca Fineco per la tabella delle aliquote fiscali da redditi di capitale e Camera,  Parlamento italiano

Fondatore di Economia-Italia.com nel 2014 trader e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Ha collaborato con diverse testate online, in cui ha scritto di economia e finanza fin dal 2007.

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