Obbligazioni in dollari americani, conviene investire?

In molti dicono che investire in obbligazioni in dollari americani conviene, ma è proprio così? Le possibilità offerte dai mercati finanziari di acquistare, e vendere, strumenti obbligazionari in divisa americana sono molteplici, quasi viene l’imbarazzo della scelta guardando tra le obbligazioni acquistabili, sia per emittente, sia per scadenza, sia per tipologia di interesse ed altre caratteristiche di cui si andrà ad accennare in prosieguo.
Premessa generale, per effettuare un investimento di obbligazioni denominate in dollari americani, è il considerare che stiamo acquisendo uno strumento finanziario che ha una quotazione (contro la nostra divisa comunitaria/EUR) che cambia di giorno in giorno, è soggetta ad instabilità in fase di turbolenze economiche internazionali, e molto altro. Nella pratica, dobbiamo dire che il valore nominale del nostro investimento subisce un adeguamento per valore della divisa, giorno dopo giorno.

Obbligazioni in dollari americani: conviene comprarle, oppure no?

Come sopra premesso, oltre i fattori basilari da considerare, dobbiamo ricordare che il dollaro americano rappresenta una divisa pluri –utilizzata dagli operatori finanziari ma instabile, basti pensare che quattro anni fa, circa, l’EUR contro USD quotava 1,38 circa, mentre oggi l’EUR contro USD quota (quasi stabilmente) 1,05 – 1,06.
Ma perché dovremmo essere invogliati ad acquistare un’obbligazione espressa come valore nominale in USD?
È ben noto che i tassi di interesse offerti dagli emittenti di obbligazioni espresse in EUR sono molto bassi, o addirittura prossimi allo zero, o assumere valenza negativa (basti pensare ai BUND tedeschi). Quindi, primo fattore che ci potrebbe invogliare ad acquistare un’obbligazione in USD potrebbe essere un rendimento più elevato rispetto all’EUR, ossia incassare cedole più elevate periodicamente. Come sopra premesso, però, lo strumento finanziario che andiamo ad acquistare ha un valore nominale (di solito USD 1000,00), che oscilla di giorno in giorno, permettendo di conseguire profitti, ma anche perdite, in base alle oscillazioni di cambio tra le due divise. Questo è un rischio da valutare, e comprendere adeguatamente.

Nell’ultimo periodo finanziario, con una sostanziale stabilità di oscillazione tra EUR/USD che si attesta a quota 1,05-1,06 le perdite potenziali per oscillazioni di cambio non debbono destare preoccupazione. Tuttavia, nel medio – lungo periodo le cose potrebbero variare, sia a causa di fattori economici internazionali, sia per decisioni delle rispettive Banche Centrali sui tassi di interesse.

Obbligazioni da comprare nel 2017 Obbligazioni più redditizie: MPS Quali obbligazioni di stati esteri acquistare
BOT Buoni Ordinari del Tesoro Obbligazioni di Stato italiane, su quali investire? Bund tedeschi oggi
Obbligazioni del Brasile Obbligazioni Ferrari Obbligazioni a tasso fisso

Obbligazioni in dollari americani, conviene investire?

Obbligazioni in dollari americani

Senza addentrarci troppo su questioni tecnico economico, è principio basilare che in caso di obbligazioni espresse in USD a tasso fisso, un rialzo dei tassi di interessi sul dollaro americano, comportano una flessione del valore dell’obbligazione (corso del titolo) da noi detenuta! (sul mercato esistono, a seguito di tale nuova emissione, obbligazioni più appetibili come tasso di interesse; le nostre obbligazioni risultano essere poco appetibili rispetto a prima,da qui la caduta del corso del titolo (prezzo di mercato)). Diverse le considerazioni nel caso di detenzione di obbligazioni espresse in USD con cedole variabili: in tal caso il rialzo dei tassi di interesse rappresenterebbe un beneficio, accompagnato da un rialzo della quotazione della nostra obbligazione!

Elementi da considerare, e comprendere prima dell’acquisto delle obbligazioni in dollari.

Volendo tentare un sintesi delle caratteristiche, da valutare, delle obbligazioni (espresse in USD) prima dell’acquisto, possiamo schematizzare:
  • . QUALITA’ EMITTENTE (RATING DELL’EMITTENTE);
  • . QUOTAZIONE DELL’OBBLIGAZIONE SUL MERCATO (l’obbligazione può essere acquistata alla pari, sotto la pari, o sopra la pari);
  • . TIPOLOGIA DEL TASSO D’INTERESSE OFFERTO (fisso, o variabile);
  • . TRATTAMENTO FISCALE;
  • . OSCILLAZIONI DI CAMBIO EUR/USD;
  • . SCADENZA DELL’OBBLIGAZIONE.

Analizziamo ogni singolo elemento delle obbligazioni in dollari americani.

La qualità dell’emittente, ossia la sua reputazione sul mercato finanziario, la consequenziale capacità di rimborsare il prestito, e pagare le cedole, è un elemento fondamentale, e da ben comprendere: emittenti a basso rating saranno portati ad offrire tassi di interesse maggiori rispetto ad emittenti con un rating alto (i rating vengono assegnati da agenzie internazionali a ciò deputate ad esempio Standard and Poors).
Ogni investitore presenta delle propensioni al rischio diverse da un altro: quanto per noi non accettabile a livello di rischio sull’emittente, potrebbe attrarre altri, specie per poter beneficiare di un rendimento/cedola appetibile.
Il mercato delle obbligazioni offre una miriade di obbligazioni acquistabili (espresse in USD) con rating alti, bassi, ed addirittura privi di rating. Esistono piattaforme di banche con operatività on line che permettono tranquillamente la compravendita di obbligazioni espresse in USD, od altra divisa.
La quotazione dell’obbligazione sul mercato. Questo elemento è comune ad ogni obbligazione trattata sui mercati. Si parla di solito di acquisto alla pari, sotto la pari, o sopra la pari, a seconda, ad esempio che in fase di acquisto si paghino 1000 USD, più di mille, o meno di mille. Diversi sono i fattori che influenzano il corso di una obbligazione. Ad esempio tensioni sul cambio EUR/USD, con rafforzamento dell’EUR, porteranno, una obbligazione espressa in USD, ad una flessione del proprio corso. L’EUR diviene più appetibile del dollaro americano.
Altri fattori che influenzano il corso di una obbligazione sono la variazione del rating sull’emittente, e nel caso di cedole variabili, una riduzione della cedola pagata.

Tasso di interesse offerto dalle obbligazioni in dollari americani

Tipologia di tasso di interesse offerto. Attualmente, sia emittenti statali, sia privati propongono diverse modalità di calcolo della cedola, elemento non indifferente da valutare, considerando che BOT e BTP sono ai minimi storici come rendimento (EUR). A ciò si accompagna, un tecnicismo eccessivo che talvolta può trarre in inganno l’investitore nel comprendere come verrà corrisposta la cedola. Ad esempio, su alcuni quotidiani nazionali, vi sono banche che propongono obbligazioni (di nuova emissione e come proposta commerciale) in USD che pagano per 1 o 2 volte una cedola fissa “buona” (ad esempio 2,50pc), e successivamente, sino alla scadenza dell’obbligazione cedole variabili (ad esempio tasso LIBOR (tasso sul mercato internazionale) del USD più uno spread, o semplice maggiorazione) lasciando incertezza sul quanto verrà corrisposto, ma che sicuramente si traduce in meno di quanto corrisposto precedentemente! Come ricordato, con i tassi dell’EURO ai minimi storici, e prossimi allo zero, si è facilmente invogliati, vedendo cedole più “dignitose”, ad optare per acquistare obbligazioni in USD, ma una corretta valutazione dei rischi e benefici è opportuna.

Fiscalità delle obbligazioni in dollari americani

Trattamento fiscale. Ogni obbligazione, espressa in USD o meno subisce un trattamento fiscale standard nel nostro paese. Per emittenti statali/governativi l’aliquota di riferimento è del 12,50pc; per emittenti privati, tipo società l’aliquota sale al 26pc. Nel concreto, una obbligazione in USD che paga cedole, ed emesse da Stati/Governi viene tassata al 12,50pc, 26pc nel caso di emissioni di società. Altra considerazione. Nel caso di acquisto sotto la pari, dovremmo pagare la differenza tra il valore nominale, ed il prezzo di acquisto, tassata al 12,50pc o 26pc. Nel caso di acquisto sopra la pari, il meccanismo precedente funzione come credito fiscale da recuperare per operazioni future (REGIME AMMINISTRATO DEL CAPITAL GAIN).
Nota dolente dell’oscillazione di cambio tra EUR/USD. Che fare, nel concreto, quando realizziamo che il dollaro americano si sta deprezzando contro l’Euro? Sicuramente, l’elemento di perdita temporanea può divenire tensione emotiva e portarci alla vendita dell’obbligazione, incassando la perdita sia per cambio, sia per corso dell’obbligazione se del caso. Al momento stiamo vivendo, come già detto, da tempo, una fase di stabilità, o quasi, nei rapporti di cambio tra le due divise. Fasi di panico sul cambio non ve ne sono, ma il lungo periodo, o cambi di politica economica internazionale, o meno, possono giocare a nostro favore o sfavore.
La consapevolezza in fase di investimento è un elemento imprescindibile, senza cadere nel facile entusiasmo di cedole più alte da quelle offerte da emittenti che offrono obbligazioni espresse in EUR. Nel mercato dei cambi, dettaglio tecnico, si legge un EURO vale …. USD, ossia si quota il certo per l’incerto, dove il certo è l’EURO!

Obbligazioni in Dollari americani, la scadenza

Scadenza dell’obbligazione. La scelta operata, a livello temporale, in fase di acquisto è un elemento importante, pur essendo vero che nessuno vieta di rivendere l’obbligazione sul mercato, qualora necessario smobilizzarla alle condizioni di corso del titolo, e di cambio offerte dal mercato finanziario. Scadenze medio – lunghe ci espongono a rischi maggiori ed incertezze, anche se possono rappresentare elemento di guadagno sul cambio; purtroppo la capacità di prevedere il futuro finanziario nessuno la ha, anche se con obbligazioni in USD sarebbe buona prassi leggere, e valutare, notizie finanziarie che possano aiutarci a comprendere come gestire il denaro investito. Consiglio spassionato, di questo periodo di stabilità, vuole essere quello di optare su obbligazioni di breve – media scadenza (1 – 2 anni). Notizie finanziarie dalla Fed americana sono attese nel breve periodo. Inoltre, avendo a disposizione, ad esempio, 100 EURO da investire, ed un investitore “medio”, prudenza ed opportunità dovrebbero portare a destinare un 20, o massimo 30pc del nostro capitale, in obbligazioni in dollari americani. Discorsi diversi valgono per chi dispone di grandi capitali, forte propensione al rischio, e conoscenza tecnica finanziaria, ricordando che nessuno regala nulla, specie se guardiamo il rendimento/cedola incassabile.

Fondatore di Economia-Italia.com nel 2014 trader e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Ha collaborato con diverse testate online, in cui ha scritto di economia e finanza fin dal 2007.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *