La nascita di Saipem7, colosso mondiale dell’ingegneria e dei servizi offshore, prende forma sotto la supervisione del governo italiano. Con il decreto golden power del 18 settembre 2025, l’esecutivo ha dato il via libera condizionato alla fusione tra Saipem BIT:SPM) e la norvegese Subsea7, imponendo una serie di prescrizioni per garantire la sicurezza energetica, tecnologica e di difesa nazionale. Giovedì 25 settembre le assemblee dei soci voteranno l’operazione, che porterà alla creazione di un gruppo da 21 miliardi di ricavi e 43 miliardi di portafoglio ordini.
Il decreto golden power e le prescrizioni
Il golden power è lo strumento con cui lo Stato italiano interviene a protezione degli interessi nazionali in settori strategici. Nel caso di Saipem7, il governo ha fissato paletti chiari: mantenere in Italia le attività di ricerca e sviluppo, garantire la priorità sugli investimenti nelle infrastrutture energetiche italiane, tutelare la continuità dei programmi strategici nei settori subacqueo e difesa.
La governance di Saipem7
La nuova società sarà strutturata su una governance paritetica, con ruoli di vertice divisi fra Italia e Norvegia. Alessandro Puliti, attuale CEO di Saipem, guiderà il gruppo come amministratore delegato. Il ruolo di presidente spetterà invece al norvegese Kristian Siem. L’accordo prevede anche patti parasociali con lock-up triennale e obbligo di lista comune per la nomina della maggioranza dei consiglieri.
Le condizioni poste dal governo
Tra le prescrizioni più rilevanti troviamo:
- Mantenimento in Italia delle attività considerate strategiche.
- Tutela del know-how sviluppato per esigenze militari, non cedibile a terzi.
- Continuità nella ricerca e sviluppo presso Sonsub e il polo di Trieste per i droni subacquei.
- Collaborazione obbligatoria con operatori italiani della difesa.
- Mantenimento delle sedi di Marghera e Trieste con le rispettive funzioni ingegneristiche e industriali.
- Presentazione al governo del nuovo piano industriale non appena disponibile.
Grafico: assetto azionario di Saipem7 post-fusione
Azionista | Quota (%) |
---|---|
Siem Industries | 11,8% |
Eni | 10,6% |
Cdp Equity | 6,4% |
Altri azionisti Saipem | 21,2% |
Azionisti Subsea7 | 50,0% |
Fonte: elaborazione Economia Italiacom
L’assetto azionario post-fusione
Con la fusione, gli azionisti di Saipem e Subsea7 deterranno ciascuno il 50% della nuova società. L’Italia manterrà un ruolo centrale con Eni e Cdp Equity che, insieme a Siem Industries, rappresenteranno circa il 28,8% del capitale. Un equilibrio studiato per garantire la presenza italiana nella governance.
Il maxi-contratto in Turchia
A rafforzare la posizione di Saipem arriva anche la firma di un mega-contratto in Turchia, che porta nuova linfa al portafoglio ordini. Questo impegno internazionale consolida il ruolo del gruppo nelle infrastrutture energetiche globali, con impatti positivi sul bilancio e sulle prospettive industriali.
La fusione Saipem7, approvata con prescrizioni dal governo italiano, rafforza la competitività internazionale del gruppo ma con paletti chiari a tutela della difesa e della sicurezza energetica nazionale.
Gli impatti economici e strategici
Saipem7 sarà uno dei principali player mondiali nell’offshore e subsea, con capacità tecnologiche integrate e una delle flotte più imponenti al mondo. L’operazione apre nuove prospettive in termini di innovazione, ricerca e sviluppo, ma anche di occupazione e sicurezza industriale in Italia. La tutela del know-how nazionale e l’impegno verso le forze armate sono garanzie decisive.
Numeri chiave della nuova Saipem7
Voce | Valore |
---|---|
Ricavi annuali | 21 miliardi € |
Portafoglio ordini | 43 miliardi € |
Flotta combinata | Tra le più grandi al mondo |
Fonte: elaborazione Economia Italiacom
FAQ sulla fusione Saipem7
- Che cos’è Saipem7? È il nuovo gruppo nato dalla fusione tra Saipem e Subsea7.
- Quando verrà votata la fusione? Giovedì 25 settembre 2025 nelle assemblee dei soci.
- Perché è stato esercitato il golden power? Per proteggere gli interessi nazionali in materia di difesa ed energia.
- Chi guiderà Saipem7? Alessandro Puliti come CEO e Kristian Siem come presidente.
- Quali sono le prescrizioni principali? Mantenimento attività strategiche in Italia, tutela del know-how, collaborazione con la difesa.
- Che ruolo avrà l’Italia nella governance? Centrale, grazie a Eni e Cdp Equity con il 17% circa e con la nomina del CEO.
- Quanto varrà il nuovo gruppo? Circa 21 miliardi di ricavi annui e 43 miliardi di portafoglio ordini.
- Le sedi di Marghera e Trieste saranno mantenute? Sì, con funzioni ingegneristiche e industriali.
- Il know-how militare potrà essere ceduto? No, dovrà restare a disposizione delle Forze Armate italiane.
- Che cos’è il polo di Trieste? È il centro dedicato allo sviluppo dei droni subacquei.
- Che impatto avrà sul lavoro? Rafforzamento delle competenze e opportunità occupazionali.
- Che benefici porta la fusione? Sinergie operative, più competitività, maggiori investimenti.
- Che cos’è il lock-up? Un vincolo triennale per evitare vendite rapide delle quote.
- Perché è strategico il maxi-contratto in Turchia? Perché rafforza il portafoglio ordini e la presenza internazionale.
- Chi vigilerà sulle prescrizioni? Il Ministero dell’Economia.
- Qual è il ruolo di Sonsub? Centro R&D fondamentale per tecnologie subacquee.
- La fusione è vista positivamente dal governo? Sì, è considerata di interesse nazionale.
- Ci saranno nuove opportunità tecnologiche? Sì, soprattutto in innovazione offshore e subsea.
- Ci sono rischi per la sicurezza? Sono previsti paletti per ridurli al minimo.
- Cosa succede se le prescrizioni non vengono rispettate? Il governo può imporre misure correttive o bloccare operazioni future.
Articolo a cura di Economia Italiacom