Trading automatico: la strategia passo-passo per iniziare e non perdere soldi

Il trading automatico è una metodologia di investimento in cui le operazioni di acquisto e vendita sui mercati finanziari vengono gestite da un software o algoritmo invece che direttamente dal trader umano. In altre parole, si delega al computer l’esecuzione di strategie di trading secondo regole preimpostate, permettendo potenzialmente di operare 24 ore su 24 senza intervento continuo. Questa forma di trading algoritmico ha guadagnato popolarità sia tra investitori esperti che tra principianti, attratti dall’idea di far “lavorare” un programma al posto loro. Tuttavia, iniziare con il trading automatico richiede preparazione, gli strumenti giusti e una chiara comprensione dei suoi vantaggi, rischi e limiti.

In questo articolo approfondito, pensato per neofiti del trading, spiegheremo passo per passo cos’è il trading automatico e come muovere i primi passi. Vedremo quali strategie si possono utilizzare, cosa fare e cosa evitare, dove conviene investire e dove invece è sconsigliato, come funziona la tassazione dei profitti e come gestire correttamente il rischio (sapendo quando prendere profitto e quando fermare le perdite). Inoltre, elencheremo diverse risorse utili per imparare (soprattutto gratuite) e forniremo consigli per riconoscere ed evitare le possibili truffe in questo settore. Preparati quindi a scoprire tutto ciò che serve per iniziare a usare il trading automatico in modo consapevole e sicuro.

Trading Automatico in sintesi:

Cosa significa: Delegare l’operatività di trading a software o algoritmi che eseguono ordini automaticamente secondo regole predefinite.
Vantaggi principali: Niente emozioni nelle decisioni, operatività continua anche 24/7, esecuzione rapidissima degli ordini, possibilità di testare strategie su dati storici (backtesting).
Svantaggi/Rischi: Richiede tempo per imparare e impostare correttamente i sistemi, rischio di perdite se la strategia è errata o i mercati cambiano, presenza di molte truffe che promettono guadagni facili.
Per chi è adatto: Adatto sia a principianti sia a esperti, purché disposti a studiare. Non è una “ricetta magica”: serve comunque comprensione dei mercati e monitoraggio.
Mercati consigliati: Forex e Azioni (alta liquidità e molte strategie disponibili). Anche le Criptovalute offrono opportunità ma con volatilità elevata (più rischiose per i neofiti).
Tassazione in Italia: 26% sulle plusvalenze da trading. Se utilizzi un broker estero dovrai dichiarare i redditi autonomamente; con un broker italiano le imposte sono spesso trattenute alla fonte.

Cos’è il Trading Automatico?

Il trading automatico, chiamato anche trading algoritmico o trading sistematico, consiste nell’utilizzare programmi informatici per effettuare operazioni di trading al posto di una persona. In pratica, il trader definisce una strategia tramite una serie di regole o un algoritmo; da quel momento, è il software che monitora il mercato e apre o chiude posizioni in base a quelle istruzioni, senza che sia necessario intervenire manualmente su ogni operazione.

Alla base di un sistema di trading automatico c’è dunque un algoritmo: un insieme di regole matematiche e logiche che determinano come e quando comprare o vendere. Ad esempio, un algoritmo semplice potrebbe essere: “compra 100 azioni se il prezzo supera la media mobile degli ultimi 50 giorni; vendi se scende sotto la media mobile dei 200 giorni”. Una volta programmato, l’algoritmo seguirà queste istruzioni alla lettera, eseguendo i relativi ordini in automatico ogni volta che le condizioni si verificano.

I sistemi di trading automatico nascono inizialmente in ambito istituzionale: banche d’investimento e hedge fund utilizzano da anni algoritmi avanzati per eseguire migliaia di operazioni al giorno. Oggi però sono disponibili anche per gli investitori privati, grazie a piattaforme di trading e software specializzati. Per un investitore retail, il trading automatico può significare utilizzare un robot di trading (chiamato anche “expert advisor” su alcune piattaforme) capace di seguire la strategia programmata, oppure sfruttare strumenti come il copy trading (copiare automaticamente le operazioni di altri trader di successo). In tutti i casi, l’obiettivo è lo stesso: delegare al computer la parte esecutiva del trading, idealmente per ottenere efficienza e costanza che un essere umano faticherebbe a mantenere nel tempo.

Come Funziona il Trading Automatico

Il funzionamento del trading automatico si basa su pochi elementi chiave: una strategia codificata in regole, una piattaforma che esegue gli ordini e il mercato su cui operare. Ecco in sintesi come avviene il processo:

Algoritmo e strategia:

tutto parte da una strategia di trading definita dal trader. Questa strategia viene tradotta in un insieme di regole oggettive (l’algoritmo). Le regole possono basarsi su indicatori tecnici (es. medie mobili, oscillatori), su condizioni di prezzo (es. rottura di un certo livello) o su criteri statistici complessi. Più la strategia è chiara e testata, più l’algoritmo potrà funzionare in modo efficace.

Segnali e decisioni:

il software monitora in tempo reale i prezzi e i dati di mercato. Quando si verifica una condizione definita nelle regole (ad esempio, il prezzo scende sotto una certa soglia), l’algoritmo genera un segnale di trading ossia una decisione: comprare, vendere, o non fare nulla. Tutto ciò avviene molto rapidamente e senza intervento umano.

Esecuzione degli ordini:

se c’è un segnale di acquisto o vendita, il sistema invia immediatamente l’ordine al mercato attraverso la piattaforma o il broker. L’ordine può essere di vari tipi (a mercato, limite, stop, etc.) e viene eseguito in frazioni di secondo. Questa velocità di esecuzione è uno dei vantaggi principali: un algoritmo può reagire a un segnale e aprire/chiudere una posizione in tempi impossibili per un umano.

Controllo del rischio automatico:

i buoni sistemi di trading automatico integrano anche misure di risk management. Ad esempio, è comune impostare automaticamente uno stop loss (un ordine di vendita che chiude la posizione in perdita oltre una certa soglia) o un take profit (ordine che prende profitto a un certo livello di guadagno). In questo modo il software gestisce le singole operazioni con disciplina, riducendo l’impatto di movimenti avversi improvvisi.

Monitoraggio e aggiornamento:

una volta avviato, un algoritmo può operare in autonomia, ma richiede comunque supervisione nel tempo. Il trader deve monitorare l’andamento generale: se il mercato cambia condizioni (ad es. entra in crisi o volatilità anomala) il sistema potrebbe dover essere modificato o spento temporaneamente. Inoltre, è buona pratica testare periodicamente la strategia su nuovi dati (operazione chiamata backtesting) per verificare che continui a funzionare come previsto e ottimizzare i parametri se necessario.

In sintesi, il trading automatico funziona come un “pilota automatico” per le tue operazioni: tu imposti la rotta fornendo regole precise, e il computer esegue diligentemente. Questo però non significa che sia infallibile o che si possa abbandonare completamente il controllo: un pilota automatico va comunque sorvegliato e disattivato in caso di emergenza. Nel trading automatico, il trader resta l’ideatore della strategia e il supervisore, mentre il software è l’esecutore instancabile.

Vantaggi e Svantaggi del Trading Automatico

Come ogni approccio all’investimento, anche il trading automatico presenta pro e contro. È importante conoscerli per avere aspettative realistiche e decidere se questo metodo fa per te.

Vantaggi e svantaggi a colpo d’occhio:

Vantaggi Svantaggi
Elimina l’emotività dalle decisioni: l’algoritmo segue le regole senza farsi influenzare da paura o euforia. Non elimina il rischio di perdite: una strategia può smettere di funzionare o subire grosse perdite in condizioni di mercato estreme.
Rapidità di esecuzione: apre e chiude posizioni in millisecondi, sfruttando opportunità che un umano non coglierebbe in tempo. Richiede tempo per l’apprendimento: bisogna investire tempo per sviluppare, testare e mantenere un buon sistema automatico.
Operatività continua: può operare 24/7 (utile ad esempio su mercati come le criptovalute aperti tutto il giorno). Necessita di supervisione: non è completamente “autonomo al 100%”; il trader deve controllare periodicamente che tutto funzioni e intervenire se qualcosa va storto.
Backtesting disponibile: è possibile provare la strategia su dati storici per valutarne la validità prima di usarla con soldi veri. Adattabilità limitata: un algoritmo segue le regole preimpostate e potrebbe fallire in situazioni nuove o eventi imprevisti (ad es. notizie economiche improvvise).
Riduce lo stress operativo: il trader non deve monitorare ogni minuto, delegando il lavoro al software. Rischio tecnologico: bug nel programma, malfunzionamenti o problemi di connessione possono causare errori o perdite se non si hanno protezioni.

In generale, il trading automatico offre il grande vantaggio di migliorare la disciplina e l’efficienza operativa, togliendo di mezzo le debolezze tipicamente umane (emotività, stanchezza, errore umano). D’altro canto, non è una scorciatoia miracolosa verso la ricchezza: se l’algoritmo sottostante è mediocre, i risultati saranno mediocri o negativi. Inoltre, l’automatizzazione porta con sé nuove sfide, come la necessità di competenze tecniche e il dover vigilare su possibili problemi tecnici o cambi di scenario. Valuta attentamente questi aspetti prima di dedicarti al trading algoritmico.

Strategie di Trading Automatico

Una strategia di trading automatico non è altro che una strategia di trading tradizionale tradotta in linguaggio macchina. Esistono moltissime strategie possibili che si possono implementare in modo automatico. Eccone alcune categorie e approcci comuni:

Trend following (seguire il trend):

Strategie che cercano di approfittare di un trend (rialzista o ribassista). Un esempio classico è l’incrocio di medie mobili: quando una media mobile veloce supera una più lenta si compra (segnale di trend rialzista), e viceversa si vende quando avviene il contrario. Queste strategie puntano a “lasciar correre i profitti” finché il trend prosegue.

Mean reversion (ritorno alla media):

Strategie basate sull’idea che i prezzi tendono a tornare verso un valore medio. L’algoritmo quindi compra quando un prezzo scende troppo sotto la sua media (ipotizzando un rimbalzo) e vende quando sale troppo sopra (ipotizzando un calo). Sono strategie che funzionano bene in mercati senza trend chiari, puntando su movimenti correttivi.

Breakout e momentum:

Queste strategie automatiche entrano in posizione quando il prezzo rompe un livello chiave (supporto/resistenza) o accelera in modo significativo. Ad esempio, un bot può piazzare un ordine di acquisto se un titolo supera il suo massimo degli ultimi 30 giorni (breakout rialzista), aspettandosi una continuazione del movimento.

Arbitraggio automatico:

Strategie più avanzate in cui l’algoritmo cerca di sfruttare differenze di prezzo dello stesso asset su mercati diversi o tra asset correlati. Ad esempio, un bot può individuare che il prezzo di una criptovaluta su un exchange è più basso che su un altro, e compra sul primo vendendo sul secondo simultaneamente, incassando la differenza. L’arbitraggio richiede velocità elevatissime e spesso è appannaggio di operatori professionali.

Market making:

Un’altra strategia avanzata in cui il bot inserisce continuamente ordini di acquisto e vendita su entrambi i lati del book di negoziazione, guadagnando sullo spread (la differenza tra prezzo di acquisto e vendita). Anche questa è complessa e richiede infrastrutture e capitali significativi, quindi meno adatta a un principiante, ma è utile sapere che esiste.

Copy trading e segnali:

Pur non essendo un algoritmo programmato da te, vale la pena menzionare che molti principianti iniziano in modo “automatico” copiando trader più esperti. Il copy trading consente di replicare automaticamente le operazioni di investitori di successo: in pratica tu colleghi il tuo account al loro e le operazioni vengono duplicate sul tuo conto. Un concetto simile sono i servizi di segnali di trading: ricevi indicazioni (segnali) di acquisto/vendita generate magari da algoritmi o da analisti, e puoi scegliere di eseguirle automaticamente. Queste soluzioni sono un ibrido tra trading manuale e automatico e possono essere utili per chi non sa programmare, ma attenzione: affidarsi a occhi chiusi ad altri comporta rischi, e scegliere persone o segnali sbagliati porta facilmente a perdite.

Intelligenza artificiale e machine learning:

Oggi si parla molto di AI applicata al trading. Esistono algoritmi che si “addestrano” su dati storici per riconoscere pattern complessi (reti neurali, apprendimento automatico). Questi sistemi possono teoricamente adattarsi ai cambiamenti di mercato meglio di regole fisse. Tuttavia, per un neofita, implementare una strategia AI non è semplice: richiede competenze avanzate di programmazione e statistica, oltre a notevoli risorse computazionali. Spesso quando si vede pubblicizzato un “trading bot con AI” rivolto a principianti, è principalmente una trovata di marketing: meglio diffidare di promesse esagerate legate all’AI.

In sostanza, puoi automatizzare quasi qualunque strategia tu sia in grado di formalizzare con delle regole. Per iniziare, è consigliabile puntare su strategie semplici e comprensibili, magari già collaudate da altri trader, invece di avventurarsi in sistemi complessi. Ad esempio, molti cominciano con robot per Forex basati su indicatori noti, oppure con strategie per azioni di facile comprensione. L’importante è che tu conosca la logica dietro la strategia: anche se non esegui tu gli ordini, devi capire cosa sta facendo il tuo algoritmo.

Come Iniziare: Guida Passo-Passo per il Trading Automatico

Passiamo ora alla pratica: come può un principiante iniziare a utilizzare il trading automatico? Di seguito descriviamo tutti i passaggi chiave, in ordine, per avvicinarsi a questo mondo in modo sicuro e graduale.

Formazione di base:

Prima di tutto, assicurati di avere solide basi di trading tradizionale. È fondamentale conoscere i concetti chiave come ordini di mercato, analisi tecnica di base, gestione del capitale e così via. Anche se sarà un software a eseguire i trade, sei tu a dovergli dire cosa fare: senza capire come funzionano i mercati, rischi di impostare strategie poco sensate. Inizia studiando materiali didattici sul trading (libri, corsi online, tutorial) e familiarizza con i termini comuni. Inoltre, se possibile, fatti un’infarinatura di base di programmazione o almeno di logica algoritmica: non serve diventare un ingegnere informatico, ma sapere cos’è un “if-then” (se succede A allora fai B) e concetti come variabili e loop ti sarà utile se vorrai personalizzare o creare un tuo algoritmo.

Definisci obiettivi e approccio:

Chiarisci a te stesso cosa vuoi ottenere e con che modalità. Vuoi fare day trading frenetico o investimenti più di lungo termine? Su che mercato ti vuoi concentrare (Forex, azioni, crypto…)? Quanta volatilità sei disposto a sopportare e quanto capitale vuoi destinare? Definire questi aspetti ti aiuterà a scegliere il tipo di trading automatico più adatto. Ad esempio, un conto è programmare un bot che fa decine di operazioni al giorno sul mercato valutario, un altro è usare un robo-advisor per ribilanciare un portafoglio ogni mese. Avere chiaro il tuo obiettivo (per esempio “guadagnare un 10% annuo con bassa volatilità” oppure “fare trading intraday sul DAX con €1000 di capitale di rischio”) ti guiderà nelle scelte successive.

Scegli una piattaforma e un broker adeguati:

Per fare trading automatico avrai bisogno di un broker online affidabile che supporti piattaforme o strumenti di trading algoritmico. Molti broker offrono la famosa piattaforma MetaTrader (MT4 o MT5), che consente di usare i cosiddetti Expert Advisor (EA), ovvero programmi di trading automatico che puoi scrivere o acquistare. Altri broker invece hanno piattaforme proprietarie con funzioni di automazione, oppure permettono di collegarsi via API (interfacce per programmare in linguaggi tipo Python). Se non hai esperienza di programmazione, una buona scelta iniziale può essere un broker che offra soluzioni preconfezionate: ad esempio alcuni hanno marketplace di strategie pronte all’uso, oppure funzionalità di copy trading integrate. In ogni caso, verifica due cose importanti: che il broker sia regolamentato (in Italia o UE, ad es. con licenza CONSOB/CySEC) e che abbia costi contenuti (commissioni basse/spread bassi), perché nel trading automatico potresti fare molte operazioni e costi alti eroderebbero i profitti.

Inizia con un conto demo:

Praticamente tutti i broker offrono account demo gratuiti, ovvero conti di trading con denaro virtuale che simulano le condizioni reali di mercato. Sfrutta questa opportunità per fare prove senza rischiare soldi veri. Sul conto demo puoi prendere confidenza con la piattaforma scelta, testare alcuni algoritmi standard (molte piattaforme vengono con esempi di strategie) e capire le dinamiche base. È importante che tu passi del tempo sul demo per assicurarti di saper impostare correttamente un robot: ad esempio come attivarlo sul grafico, come verificare che stia effettivamente piazzando ordini, ecc. Non avere fretta di buttarti sul reale: utilizzare bene un sistema automatico ha una curva di apprendimento, meglio commettere errori sul simulato che sul tuo capitale.

Sviluppa o adotta una strategia automatica:

Questo è il cuore del trading automatico: dotarti di una strategia profittevole da dare in pasto al computer. Hai due strade: svilupparne una tu oppure adottarne una esistente. Se vuoi crearne una, parti in modo semplice: traduci una strategia che conosci in regole algoritmiche e programma (o utilizza tool visivi se disponibili) il tuo robot. Ad esempio, molte piattaforme permettono di creare sistemi automatici senza codice, tramite wizard visuali in cui imposti condizioni e azioni. Se invece non te la senti di partire da zero, puoi cercare strategie già pronte: esistono marketplace ufficiali (come la libreria di MetaTrader Market o script pubblici su TradingView) dove altri trader condividono i loro algoritmi, gratuiti o a pagamento. Puoi iniziare provandone alcuni gratuiti e studiandone il funzionamento. In ogni caso, non prendere una strategia di terzi alla cieca: cerca di capire la logica e soprattutto verifica che sia adatta al mercato/periodo attuale (alcune strategie magari funzionavano anni fa ma non più oggi).

Backtesting: prova la strategia sui dati storici:

Prima di rischiare denaro reale, una tappa fondamentale è testare la tua strategia su dati passati, operazione nota come backtesting. Quasi tutte le piattaforme di trading algoritmico offrono uno strumento di backtest: tu scegli un periodo storico (es. l’ultimo anno), avvii il test e il software simulerà tutte le operazioni che l’algoritmo avrebbe fatto, producendo metriche di performance (guadagno/perdita, massimo drawdown, percentuale di operazioni vincenti, etc.). Analizza attentamente i risultati: se vedi che la strategia in passato avrebbe prodotto perdite consistenti o un rischio troppo alto rispetto ai ritorni, probabilmente non è sensato usarla nel presente. Idealmente dovresti anche fare ottimizzazione: provare a variare alcuni parametri (es. soglie, durate medie, importi) per vedere se esiste una combinazione più performante. Attenzione però a non cadere nell'”overfitting”: se esageri nell’ottimizzare sul passato, rischi che l’algoritmo sia cucito su misura per dati storici e non funzioni nel futuro. Mantieni la strategia semplice e logica.

Gestione del capitale e del rischio:

Prima di partire in reale, definisci esattamente quanto capitale investire e come gestirai il rischio per ogni operazione. Anche se è il robot a fare i trade, sei tu a stabilire parametri cruciali come la dimensione delle posizioni (quante unità comprare/vendere per trade) e i limiti di perdita. Regola generale: non rischiare mai più di una piccola percentuale del tuo capitale in un singolo trade (molti consigliano 1-2% al massimo). Imposta stop loss adeguati per evitare che un singolo errore bruci l’intero conto. Se il tuo sistema permette di regolare il money management (ad esempio con funzionalità di posizione sizing automatico), sfruttala con prudenza. Ad esempio, potresti iniziare con microlotti o quantità minime. Considera anche di diversificare se possibile tra più strategie o asset non correlati, così da non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Ricorda: il trading, automatico o meno, comporta sempre rischio; il tuo compito è tenere quel rischio sotto controllo.

Passa al trading reale gradualmente:

Dopo aver fatto pratica in demo e aver verificato che la tua strategia sembra funzionare (sia in backtest che in forward test sul conto demo), è il momento di provare con denaro reale. Inizia comunque in modo graduale e con importi ridotti. Molti broker permettono di fare trading reale con micro-lotti o piccole quantità, quindi anche con poche centinaia di euro puoi avviare il tuo sistema automatico. L’obiettivo iniziale non deve essere fare profitto elevato, ma verificare che tutto funzioni allo stesso modo sul mercato vero (dove entrano in gioco anche fattori come spread variabili, slippage nell’esecuzione degli ordini, eventuali differenze di dati). Tieni d’occhio come si comporta il bot: se noti anomalie o se le performance reali divergono troppo da quelle attese, metti in pausa e indaga le cause. Può capitare di dover modificare qualche impostazione o addirittura scoprire che in reale la strategia non rende come previsto: fa parte del processo di apprendimento.

Monitoraggio continuo e manutenzione:

Non commettere l’errore di lasciar correre il sistema in “pilota automatico” senza mai controllarlo. Anche dopo che il tuo trading automatico è avviato in reale, devi monitorare regolarmente i risultati. Stabilisci magari un check settimanale o mensile in cui rivedi le performance: il sistema sta guadagnando come previsto? La volatilità delle curve di profitto è sotto controllo? Inoltre, rimani aggiornato sulle condizioni di mercato: se avvengono eventi eccezionali (es. crisi economiche, eventi geopolitici) potrebbe essere prudente disattivare temporaneamente il trading automatico per evitare che operi in situazioni troppo imprevedibili. Pianifica anche sessioni di manutenzione: ogni tanto verifica se sono disponibili aggiornamenti del software, se i dati forniti dalla piattaforma sono corretti, e considera di rieseguire un backtest recente per assicurarti che la strategia continui a essere valida. Il trading automatico efficace è un processo iterativo: implementi, testi, esegui, monitori, e periodicamente rifinisci l’approccio.

Seguendo questi passi, avrai impostato con metodo il tuo percorso nel trading automatico. La chiave è la pazienza: prendere il tempo necessario in ogni fase ti eviterà di commettere errori costosi. Un principiante disciplinato e attento può sicuramente ottenere risultati, mentre chi cerca scorciatoie e avvia robot sconosciuti sul proprio conto senza capire cosa fanno, quasi certamente avrà brutte sorprese. Ora che abbiamo visto il “come fare”, approfondiamo alcune raccomandazioni su cosa fare e cosa non fare nel trading automatico.

Cosa Fare e Cosa NON Fare nel Trading Automatico

In qualsiasi attività ci sono buone pratiche e comportamenti da evitare; il trading automatico non fa eccezione. Riassumiamo quindi alcuni consigli finali su cosa dovresti fare e cosa non dovresti assolutamente fare quando ti avvicini a questa modalità di trading:

✅ Cosa fare (best practice)

  • Documentati continuamente: continua a studiare e migliorare la tua conoscenza. Più comprendi di mercati, strategie e strumenti, più saprai creare o scegliere algoritmi efficaci. Il trading automatico non è un punto di arrivo, ma un percorso di apprendimento costante.
  • Testa in sicurezza prima di rischiare capitali: usa sempre il conto demo e il backtesting per validare ogni novità. Se modifichi la strategia, testala di nuovo in demo. Introdurre cambiamenti gradualmente ti salva da errori grossolani su soldi veri.
  • Usa un approccio graduale: se vuoi provare nuovi asset o aumentare il capitale allocato, fallo per gradi. Ad esempio, prima verifica il bot su un singolo mercato, poi eventualmente espandi ad altri. Se hai ottenuto dei profitti, valuta di prelevarne una parte e lasciarne una parte per far crescere l’operatività: reinvestire i profitti va bene, ma prelevare ti assicura di “consolidare” i guadagni.
  • Mantieni il sangue freddo e segui il piano: uno dei vantaggi del trading automatico è togliere di mezzo l’emotività. Non vanificare questo vantaggio intervenendo impulsivamente. Se hai creato una strategia e impostato un piano, cerca di rispettarlo. Intervenire manualmente chiudendo posizioni prima del dovuto o disattivando il sistema al primo trade in perdita potrebbe rovinare una strategia valida. Servono disciplina e fiducia (finché i dati oggettivi confermano che la strategia funziona).
  • Analizza le performance periodicamente: dedica tempo a rivedere lo storico delle operazioni generato dal tuo trading automatico. Controlla metriche come profitto netto, drawdown massimo, profit factor, percentuale di trades vincenti, ecc. Questo ti aiuta a capire se c’è un deterioramento in corso o se magari potresti migliorare qualcosa. Un buon trader algoritmico è anche un buon analista dei suoi dati.

⛔ Cosa NON fare (errori da evitare)

  • Non credere a guadagni facili garantiti: diffida da qualsiasi servizio, software o “guru” che promette rendimenti strabilianti senza rischio o senza fare nulla. Nel trading non esistono pasti gratis. Se un robot fosse capace di fare il 100% di profitto al mese senza perdite, il suo creatore non avrebbe bisogno di venderlo in giro… Qualsiasi proposta di questo genere probabilmente è una truffa o, nella migliore delle ipotesi, un sistema destinato a fallire appena le condizioni di mercato cambiano.
  • Non investire subito grandi somme: l’entusiasmo può giocare brutti scherzi. Anche se un tuo backtest sembra mostrare guadagni enormi, resisti alla tentazione di investire subito tanti soldi nel bot. I risultati storici possono illudere. Inizia sempre con poco capitale e aumenta solo dopo aver visto il sistema funzionare realmente per un periodo significativo. Non mettere mai in gioco denaro che non puoi permetterti di perdere.
  • Non trascurare i fattori esterni: un errore comune è pensare che una volta avviato l’algoritmo ci si possa “dimenticare” del trading. Invece devi rimanere all’erta su cose come: malfunzionamenti tecnici (il computer acceso, la connessione internet stabile, la piattaforma aggiornata), eventi di mercato eccezionali (es. riunioni delle banche centrali, elezioni, notizie macro importanti) che potrebbero richiedere prudenza extra. Lasciare un bot a operare ciecamente durante la pubblicazione di dati economici critici può portare a perdite impreviste.
  • Non diventare dipendente da un solo sistema: sebbene specializzarsi sia utile, fare completo affidamento su un unico algoritmo o strategia è rischioso. Col tempo, cerca di sviluppare una certa flessibilità. Se noti segnali che la tua strategia sta perdendo efficacia, non intestardirti per orgoglio: valuta di sostituirla o modificarla. Avere un “piano B” o strategie alternative può salvare il tuo capitale nel lungo termine.
  • Non ignorare la normativa fiscale: un ultimo “non fare” importante: non dimenticare di gestire correttamente la tassazione e la burocrazia legata al trading. Molti principianti pensano che, essendo attività online o svolte su broker esteri, i guadagni siano in qualche modo esentasse o nascosti. Sbagliato: i profitti vanno dichiarati e le imposte vanno pagate (come vedremo nella sezione sulla tassazione). Ignorare questi obblighi può portare a sanzioni. Quindi non far finta di niente sperando di farla franca: affronta subito anche questo aspetto in modo regolare.

trading automatico

Dove Investire (e Dove NON Investire) con il Trading Automatico

Quando si parla di “dove investire” nel contesto del trading automatico, ci si riferisce essenzialmente a quali mercati o strumenti finanziari scegliere per applicare i propri algoritmi, e a quali invece è meglio stare alla larga (specialmente all’inizio). Ecco alcune indicazioni utili:

✅ Mercati consigliati per iniziare: In generale, i mercati con elevata liquidità e volumi sono i preferiti per il trading automatico, perché gli ordini vengono eseguiti facilmente e c’è ampia disponibilità di dati e strategie testate. Il Forex (valute) è molto popolare in ambito algoritmico: è un mercato enorme, aperto 24 ore su 24, con costi di trading bassi e tanti trader che sviluppano sistemi (quindi trovi molte risorse, indicatori e robot già pronti). Anche il mercato azionario (soprattutto i titoli più grandi o gli indici) è adatto: pur avendo orari limitati, offre tendenze sfruttabili e meno rischi di movimenti “random” rispetto a mercati minori. Molti algoritmi funzionano bene su indici di borsa o su azioni di società molto scambiate. Un altro campo interessante è quello dei future su indici o materie prime liquidi, che uniscono liquidità a costi relativamente contenuti, sebbene richiedano capitali maggiori in alcuni casi. In sintesi, per un neofita può aver senso partire su: coppie di valute principali (EUR/USD, USD/JPY, ecc.), indici di borsa importanti (S&P 500, DAX…) magari tramite CFD o micro-future, oppure azioni di società note (Apple, ENI, etc.) evitando magari i titoli troppo piccoli.

⛔ Dove fare attenzione o evitare: Ci sono alcuni ambiti che, pur potendo sembrare attraenti, sono insidiosi per un principiante con trading automatico. Uno di questi è il mondo delle criptovalute emergenti o poco capitalizzate: sebbene il settore crypto offra opportunità (e molti bot nati di recente sono proprio per crypto), la volatilità estrema di certi token e la presenza di movimenti improvvisi (anche manipolativi) rende facile subire grosse perdite se l’algoritmo non è robusto. Se vuoi provare il trading automatico in crypto, magari inizia con coin più consolidate (Bitcoin, Ethereum) e con capitale modesto. Altro “dove non investire” riferito più alla piattaforma: evita broker o exchange non regolamentati o poco conosciuti. Il panorama è pieno di offerte accattivanti di piattaforme estere magari con leve altissime o bot integrati “miracolosi”: se non sono autorizzate da enti affidabili, lascia stare (sono spesso fonte di truffe, come vedremo dopo). Infine, stai attento a mercati poco liquidi o strumenti complessi: ad esempio fare trading automatico su azioni penny stock (titoli a bassa capitalizzazione) o su opzioni esotiche può finire male perché gli algoritmi potrebbero avere difficoltà ad eseguire ordini al prezzo desiderato o perché le strategie note funzionano meno in quei contesti.

Riassumendo, inizia dai “classici”: mercati regolamentati, strumenti liquidi e ben documentati. Avventurati in territori più speculativi solo quando avrai maggiore esperienza e consapevolezza dei rischi. È sempre meglio ottenere piccoli risultati in contesti affidabili, piuttosto che farsi abbagliare dalla promessa di enormi guadagni in ambienti opachi.

La Tassazione del Trading Automatico

Anche se può non essere l’argomento più divertente, chi inizia a fare trading (manuale o automatico che sia) deve essere consapevole delle regole fiscali relative ai guadagni ottenuti. In Italia, i profitti derivanti dall’attività di trading online sono considerati redditi da capitale o redditi diversi di natura finanziaria a seconda dei casi, ma in ogni caso sono soggetti a tassazione. Vediamo i punti principali:

Aliquota sulle plusvalenze:

attualmente l’aliquota fiscale sui guadagni (plusvalenze) da trading è pari al 26%. Ciò significa che, se ad esempio in un anno solare hai ottenuto 1000€ di profitto netto dalle tue operazioni, dovrai al fisco il 26% di tale importo, ossia 260€. Questa aliquota si applica a tutti gli strumenti (azioni, derivati, forex, crypto considerati assimilati a valute estere, etc.), con la sola eccezione dei titoli di stato italiani ed equiparati, i cui interessi o guadagni sono tassati al 12,5%.

Regime amministrato vs regime dichiarativo:

come si pagano queste tasse? Se fai trading attraverso un broker italiano (o estero con succursale italiana) che funge da sostituto d’imposta, sei in “regime amministrato”: in pratica sarà il broker stesso a calcolare e trattenere automaticamente le imposte sui tuoi profitti (compensando anche con eventuali perdite secondo la normativa) e a versarle per tuo conto. In questo caso tu non dovrai fare molto sul fronte fiscale, se non verificare a fine anno il riepilogo fiscale fornitoti. Se invece usi un broker estero non riconosciuto come sostituto d’imposta in Italia (es. molte piattaforme internazionali di trading CFD, broker forex UK/Cipro, exchange di criptovalute, etc.), ricadi nel “regime dichiarativo”: dovrai tu occuparti di dichiarare i redditi generati e pagare le tasse dovute. Questo avviene tipicamente compilando il quadro RT della dichiarazione dei redditi (Modello Redditi PF) per le plusvalenze finanziarie, e il quadro RW per monitorare gli investimenti detenuti all’estero (il quadro RW serve anche per calcolare l’IVAFE, un’imposta patrimoniale dello 0,2% sul valore di conti/attività finanziarie estere al 31/12 di ogni anno, applicabile se il totale supera certe soglie).

Compensazione delle perdite:

fortunatamente il fisco considera anche il caso in cui il trading comporti perdite. Le minusvalenze possono essere portate in compensazione con future plusvalenze nei 4 anni successivi. Ad esempio, se nel 2024 perdi 500€ e nel 2025 guadagni 1000€, potrai compensare e pagare il 26% solo su 500€ (1000-500). In regime amministrato queste compensazioni vengono gestite automaticamente dal broker; in regime dichiarativo devi tenerne traccia tu e inserirle in dichiarazione.

Documentazione e supporto:

fare da sé i calcoli fiscali può essere complesso se hai molte operazioni. Per questo è importante conservare estratti conto e rendiconti del broker. Molti broker esteri a fine anno forniscono un report fiscale con l’elenco di tutte le transazioni e il risultato netto: potrà servirti (tu o al commercialista) per compilare correttamente la dichiarazione. Se sei alle prime armi e non ti senti sicuro, valuta di consultare un commercialista esperto in fiscalità finanziaria: saprà consigliarti come gestire la dichiarazione e ottimizzare l’impatto fiscale nel rispetto delle leggi.

In sintesi, non dimenticare l’aspetto tasse: il 26% di ciò che guadagni non è realmente tuo, va accantonato per il fisco. Prevedi questo costo quando valuti la convenienza del trading. Il trading automatico potrebbe generare numerose micro-operazioni: tienine conto perché, ad esempio, compensare centinaia di piccole plusvalenze e minusvalenze può essere complicato manualmente. Pianifica fin dall’inizio come affronterai il tema fiscale, così da evitare problemi in futuro.

Gestione del Rischio: Quando Prendere Profitto e Quando Fermare le Perdite

Un aspetto cruciale di qualsiasi attività di trading è la gestione del rischio e delle uscite dalle posizioni. Un vecchio adagio recita: “taglia le perdite e lascia correre i profitti”. Ma in pratica, come si traduce questo nel trading automatico? E soprattutto, come capire quando è il momento di fermarsi sia in guadagno che in perdita?

Prendere profitto (smettere di guadagnare al momento giusto): può suonare strano dire “smettere di guadagnare”, ma significa semplicemente che è saggio ogni tanto accontentarsi dei profitti raggiunti. In concreto, se la tua strategia prevede un take profit (un livello di prezzo o di profitto a cui chiudere la posizione in utile), rispettalo. Non alzare continuamente l’asticella sperando di guadagnare sempre di più, altrimenti rischi di veder svanire un guadagno consistente perché volevi l’ultimo euro in più. Con i sistemi automatici puoi impostare take profit precisi: fallo e non aver rimpianti nel momento in cui scattano. Allo stesso modo, a livello più generale, se il tuo algoritmo ha generato ottimi profitti per un periodo, valuta di incassare parte di quei profitti (es. prelevandoli dal conto o spostandoli in investimenti più sicuri). Questo non vuol dire che devi spegnere un sistema che sta andando bene, ma diversificare e mettere al sicuro una parte delle vincite è prudente. Inoltre, evita l’overconfidence: dopo una serie di trade positivi, non aumentare esageratamente il rischio o la leva spinto dall’entusiasmo; segui il piano originale.

Tagliare le perdite (smettere di perdere tempestivamente): qui entriamo nel campo della disciplina ferrea. Ogni strategia, per quanto buona, attraverserà periodi negativi. È fondamentale avere stabilito prima quando dire “stop” a una posizione in perdita. Ecco perché lo stop loss non deve mai mancare: è l’ordine che limita la perdita su un singolo trade chiudendolo automaticamente oltre una certa soglia di rosso. Imposta sempre stop realistici (né troppo stretti né troppo larghi) e soprattutto non spostarli più in basso per evitare di chiudere in perdita: sperare che “il mercato torni su” è la strada per il disastro. A livello di sistema generale, definiamo anche il concetto di drawdown massimo accettabile: ad esempio potresti decidere che se il tuo conto perde il 20% dal picco, interromperai il trading automatico e analizzerai cosa non va. Rispettare questa regola significa salvare almeno una parte del capitale nel caso la strategia smetta di funzionare. Molti trader fissano una sorta di “punto di stop” globale: ad esempio, se in un anno incassano 10.000€ di profitto mettono in conto di fermarsi se ne perdono 2.000€ dal massimo (che rappresenta un 20% di calo dal massimo guadagnato). Questo permette di conservare la maggior parte dei guadagni fatti.

In sintesi, la gestione del rischio nel trading automatico è sia micro (sul singolo trade tramite stop loss/take profit) che macro (sul totale del conto tramite limiti di drawdown). Programma i tuoi algoritmi in modo da includere queste logiche di uscita. E a livello personale, non esitare a spegnere tutto se vedi che la situazione sta degenerando: puoi sempre riprendere dopo aver analizzato e corretto gli errori. È meglio fermarsi un giorno o un mese troppo presto che un minuto troppo tardi.

Risorse di Apprendimento Utili (e Gratuite)

Per padroneggiare il trading automatico serve studiare e fare pratica. Fortunatamente, esistono moltissime risorse disponibili, anche gratuite, che possono aiutarti a migliorare le tue competenze. Eccone alcune suddivise per tipologia:

  • Corsi online gratuiti: sulle piattaforme MOOC come Coursera ed edX potrai trovare corsi in inglese su algoritmi di trading e finanza quantitativa (ad esempio ricerca “Algorithmic Trading” o “Quantitative Finance”). Anche alcuni broker offrono webinar e video-corsi introduttivi gratuiti in italiano sul trading automatico. Ad esempio, capita che broker noti organizzino sessioni su come usare MetaTrader, come programmare un expert advisor di base, ecc. Sfrutta questi eventi formativi senza dover spendere nulla.
  • Tutorial e guide sul web: ci sono siti e blog specializzati che pubblicano articoli e guide pratiche. In italiano, puoi trovare materiale su blog di trading e forum (ad esempio la sezione “Trading Automatico” del forum di FinanzaOnline contiene discussioni storiche interessanti). Anche siti internazionali come Investopedia offrono spiegazioni dettagliate (in inglese) sui concetti di base, e community come StackExchange (Quant Finance) dove leggere domande/risposte su problemi comuni. Molte informazioni sono a portata di motore di ricerca: se hai un dubbio specifico (es. “come impostare stop loss automatico MetaTrader”), probabilmente qualcuno l’ha già chiesto online.
  • Libri ed ebook: se preferisci un apprendimento più strutturato, esistono testi fondamentali sul trading sistematico. Alcuni titoli noti (per lo più in inglese) includono “Trading Systems” di Perry Kaufman, “Algorithmic Trading” di Ernest Chan, o “Strategie di trading con Python” (c’è anche letteratura in italiano, come i libri di Andrea Unger o Enrico Malverti). Spesso questi libri non sono gratuiti, ma possono valere l’investimento se vuoi approfondire seriamente. Tieni d’occhio anche se gli autori o le case editrici rilasciano estratti gratuiti o capitoli omaggio scaricabili online.
  • Community e forum: imparare confrontandosi con altri trader è utilissimo. Oltre al già citato forum FinanzaOnline (storico per l’Italia), se conosci l’inglese community globali come il forum ufficiale di MQL5 (dedicato a MetaTrader) o la subreddit r/algotrading su Reddit sono miniere di informazioni. Lì potrai leggere discussioni su strategie, consigli tecnici, esperienze di altri trader algoritmici. Anche partecipare a gruppi Telegram o Discord di appassionati può dare spunti, ma fai attenzione a quelli troppo pieni di spam o promo.
  • Software e simulazioni gratuite: non dimentichiamo che a volte si impara semplicemente provando. Scarica gratuitamente software come MetaTrader 5, che include un ambiente di sviluppo e un tester strategico, oppure utilizza la piattaforma TradingView (che permette di scrivere script in Pine Script e testarli sul grafico). Questi strumenti sono spesso gratis o hanno versioni free con funzionalità sufficienti per iniziare. Giocando con un simulatore imparerai molto su come si comporta realmente un algoritmo.

Sfruttare risorse gratuite richiede magari un po’ di ricerca e pazienza (soprattutto se in lingua inglese), ma ti consente di costruire competenze senza spendere cifre elevate in costosi corsi commerciali. L’importante è avere curiosità e voglia di imparare: il materiale c’è, basta coglierlo e dedicare tempo allo studio. Infine, una risorsa spesso sottovalutata è l’osservazione diretta: guarda i mercati, osserva come si muovono i prezzi anche quando non stai tradando. Con il tempo riconoscerai sempre meglio le situazioni in cui il tuo trading automatico può eccellere e quelle invece da evitare.

Attenzione alle Truffe nel Trading Automatico

Purtroppo, l’aumento di interesse verso il trading automatico ha attirato anche molti furbi e truffatori. Chi è alle prime armi deve prestare particolare attenzione a non cadere in schemi poco chiari o vere e proprie frodi. Ecco alcuni segnali di allarme e consigli per difendersi:

Promesse di guadagni assurdi:

come già accennato, qualsiasi proposta che garantisca rendimenti elevatissimi e privi di rischio è da considerarsi sospetta. Molte truffe si presentano proprio così: pubblicità di un “robot segreto” che trasforma 250€ in migliaia di euro al mese senza sforzo, testimonianze false di gente arricchita in poco tempo, ecc. Queste offerte spesso hanno nomi accattivanti tipo Bitcoin Era, Bitcoin Revolution, Crypto Profit e via dicendo: diffida totalmente. Nessun algoritmo legittimo potrà mai assicurare guadagni certi, men che meno raddoppi o triplichi mensili.

Piattaforme non autorizzate:

verifica sempre che il broker o la piattaforma che stai usando sia autorizzata da un ente regolatore riconosciuto (in Italia CONSOB, in Europa CySEC, FCA, BaFin, etc.). Se stai valutando un servizio di trading automatico e scopri che la società ha sede in paradisi fiscali o non trovi alcuna traccia di licenze ufficiali, è molto probabile che sia un raggiro. Un broker non regolamentato può manipolare prezzi, non restituire i fondi o far sparire il tuo denaro con scuse. Prima di depositare soldi, controlla sul sito CONSOB (sezione “Avvisi ai risparmiatori”) che non ci siano segnalazioni di truffa su quel nome.

Sistemi chiusi e opachi:

un’altra bandiera rossa è quando ti viene offerto un sistema “chiavi in mano” di cui però non ti vengono spiegati i principi. Ad esempio, se qualcuno dice: “Dammi i tuoi soldi che li metto su un conto gestito dal nostro robot super intelligente, vedrai i profitti” ma non ti fornisce alcun dettaglio su come opera, quali rischi comporta, ecc., stai praticamente consegnando i tuoi soldi al buio. Molte truffe funzionano così: pseudo-consulenti che ti convincono a versare fondi su piattaforme dove dicono che un algoritmo investirà per te. All’inizio magari ti fanno vedere qualche piccolo guadagno (spesso manipolato) per farti depositare di più, poi il castello crolla e non recuperi più nulla. Dunque, se non hai il controllo diretto sul tuo trading e sui tuoi soldi, stai estremamente attento.

Vendita di robot “miracolosi”:

ci sono anche tanti venditori di software che ti promettono di venderti il “miglior expert advisor del mondo” per una cifra esorbitante (centinaia o migliaia di euro). Molti di questi venditori truffaldini mostrano risultati strabilianti (spesso backtest taroccati o conti demo spacciati per reali) per convincerti all’acquisto. Una volta comprato, scopri che il robot perde costantemente o che richiede condizioni impossibili. Questo non vuol dire che tutti i software a pagamento siano scam, alcuni possono essere validi, ma prima di acquistare verifica da fonti indipendenti, chiedi su forum se qualcuno lo ha provato, e stai in guardia da quelli che garantiscono performance troppo belle. Spesso i truffatori cambiano nome al prodotto ogni pochi mesi per rifarsi una verginità, quindi cerca recensioni approfondite.

Approccio critico sempre: in conclusione, l’arma migliore contro le truffe è il buon senso e la formazione. Più conosci il settore, più riconoscerai facilmente le promesse false. Non avere fretta di far lavorare i soldi: verifica sempre con calma. E ricorda che se qualcosa suona troppo bello per essere vero, quasi sempre non è vero. Meglio perdere un’opportunità (che poi reale non era) che perdere capitale in uno schema fraudolento.

Il trading automatico legittimo può certamente funzionare, ma richiede impegno, studio e anche qualche errore dal quale imparare. Chi invece cerca di venderti scorciatoie miracolose spesso vuole solo approfittarsi della tua ingenuità. Proteggiti informandoti, usando broker affidabili e testando tutto di persona in piccola scala prima di fidarti.

Conclusioni

Abbiamo esplorato in dettaglio cos’è il trading automatico e come iniziare ad usarlo, passando per ogni aspetto fondamentale: dalla definizione alle strategie possibili, dai passi pratici per cominciare ai consigli su cosa fare e non fare. In particolare, abbiamo visto l’importanza di procedere per gradi, testando sempre le proprie idee, gestendo attentamente il rischio e tenendo i piedi per terra in termini di aspettative. Il trading algoritmico può offrire grandi soddisfazioni, ma non è un “pilota automatico” per stamparsi denaro: rimane un’attività complessa che premia chi la prende sul serio.

Per i neofiti, il consiglio conclusivo è di considerare il trading automatico come un percorso graduale di crescita. Dedica tempo a formarti, sfrutta le risorse gratuite disponibili, esercitati con pazienza su conti demo e piccoli capitali. Ogni errore che commetterai all’inizio sarà un prezioso insegnamento per il futuro. Se sarai disciplinato, attento ai dettagli (compresi gli aspetti fiscali e legali) e immune al canto delle sirene di facili ricchezze, potrai integrare con successo i sistemi automatici nella tua operatività di trading.

In bocca al lupo per i tuoi primi passi nel mondo del trading automatico: con studio e pratica, potrai trasformare un insieme di codici e regole in un alleato prezioso per i tuoi investimenti!

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Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.