Il flop di Fico
Il parco tematico di Bologna, nato nel 2017 come Fabbrica Italiana Contadina, oggi ribattezzato Grand Tour Italia, ha replicato le difficoltà di Eataly. I bilanci parlano chiaro:
- 25 milioni di perdite cumulate in 5 anni.
- Nel 2024, perdita di 4,7 milioni su ricavi crollati a 5,6 milioni.
- Debiti saliti a oltre 12 milioni.
- Interventi di ricapitalizzazione da parte di Eatinvest per oltre 20 milioni.
Farinetti stesso ha ammesso l’errore strategico: la location. Bologna non era abbastanza attrattiva per il turismo internazionale rispetto a Milano post-Expo.
Eataly e le perdite crescenti
Anche la creatura simbolo del “profeta del food italiano” non ha avuto un percorso facile. Dal 2020 al 2022 Eataly ha accumulato quasi 100 milioni di perdite e un indebitamento superiore ai 300 milioni. Alcuni numeri chiave:
Anno | Ricavi | Perdita netta | Debito totale |
---|---|---|---|
2020 | ~500 mln € | -30 mln € | 280 mln € |
2021 | ~550 mln € | -32 mln € | 300 mln € |
2022 | ~600 mln € | -35 mln € | 310 mln € |
Il fondo Club Deal (Tamburi Investment Partners) aveva già investito 120 milioni nel 2015, ma le perdite hanno costretto Farinetti a cedere il controllo.
L’ingresso di Andrea Bonomi e la rinascita di Eataly
Nel settembre 2022 Investindustrial, fondo guidato da Andrea Bonomi, ha rilevato il 52% di Eataly con un aumento di capitale da 200 milioni. Oggi i conti mostrano un recupero:
- Ricavi 2024: 684 milioni €
- Margine industriale: 53 milioni €
- Perdita netta: 12,6 milioni € (in miglioramento rispetto ai -26 mln del 2023)
- Debito netto: 82 milioni €
Sotto la guida di Bonomi, Eataly ha chiuso negozi in perdita (come quello di Verona) e punta ora sul mercato nordamericano, che vale oltre il 65% del fatturato.
Perché Farinetti è ricco nonostante i flop
La chiave del paradosso sta nella struttura societaria e nelle cedole distribuite da Eatinvest. La holding della famiglia Farinetti ha incassato negli anni oltre 80 milioni di dividendi, alimentati da operazioni straordinarie e dalla valorizzazione iniziale di Eataly, ben prima che le perdite diventassero ingestibili.
In sostanza, mentre i progetti accumulavano debiti, Farinetti e i suoi soci hanno monetizzato nei momenti favorevoli, proteggendo la propria ricchezza personale.
Il curriculum e le esperienze di Oscar Farinetti
Oscar Farinetti (nato ad Alba nel 1954) è un imprenditore e saggista italiano. Dopo gli studi in economia e commercio all’Università di Torino, abbandonati senza laurea, ha iniziato la sua carriera nel settore della distribuzione. Alcuni passaggi chiave:
- 1980s: Trasforma il supermercato di famiglia in “Unieuro”, catena di elettronica di successo.
- 2003: Vende Unieuro a Dixons Retail per oltre 400 milioni di euro.
- 2004: Fonda Eataly, catena di megastore del cibo italiano di qualità.
- 2017: Lancia Fico Eataly World a Bologna, parco tematico del cibo.
- 2022: Cede la maggioranza di Eataly a Investindustrial, restando socio con il 22%.
- 2024-2025: Gestisce Eatinvest, holding di famiglia, con partecipazioni nel food e nella cultura.
Oggi è conosciuto più come “ambasciatore del made in Italy” che come imprenditore di successo, ma resta uno degli uomini più ricchi d’Italia grazie alle operazioni di cessione e agli incassi della holding.
FAQ su Oscar Farinetti
Chi è Oscar Farinetti?
È un imprenditore italiano, fondatore di Unieuro, Eataly e Fico.
Perché Eataly ha avuto problemi finanziari?
I costi di gestione elevati e l’espansione eccessiva hanno superato i ricavi, generando perdite per anni.
Quanto ha perso Fico?
Circa 25 milioni in 5 anni, con debiti saliti oltre 12 milioni.
Perché Farinetti è ancora ricco?
Perché ha monetizzato vendendo Unieuro, incassando cedole e valorizzando le sue quote nei momenti giusti.
Gli agganci politici di Farinetti
Oltre alla sua immagine da imprenditore del Made in Italy, Oscar Farinetti ha costruito nel tempo una solida rete di relazioni politiche e istituzionali che hanno avuto un ruolo importante nel sostegno ai suoi progetti.
- Vicino al Partito Democratico: Farinetti è stato spesso associato all’area progressista, in particolare a Matteo Renzi, che lo ha portato con sé in diverse missioni istituzionali all’estero.
- Sostegno delle istituzioni locali: Il Comune di Bologna, a guida PD, ha concesso gratuitamente l’area per la realizzazione di Fico Eataly World, facilitando la nascita del progetto.
- Legami con il mondo cooperativo: La partnership iniziale con Coop Alleanza 3.0 è stata decisiva per il lancio di Fico, anche se successivamente il socio si è ritirato.
- Ambasciatore del Made in Italy: I governi di centro-sinistra (Prodi, Letta, Renzi, Gentiloni) lo hanno spesso utilizzato come testimonial positivo dell’Italia all’estero.
- Relazioni trasversali: Pur dichiarando simpatie progressiste, Farinetti ha mantenuto contatti anche con aree politiche diverse e con associazioni di categoria, per proteggere i suoi interessi imprenditoriali.
- Critiche ricevute: Alcuni oppositori lo accusano di essere più un “imprenditore di relazioni” che un costruttore di profitti, capace di ottenere vantaggi grazie ai rapporti con la politica.
Questi agganci hanno contribuito a farne un volto mediatico di successo, anche quando i risultati economici delle sue iniziative non erano positivi.