Eredità Agnelli: Lavori Socialmente Utili per John Elkann

La causa per l’eredità Agnelli si tinge di humor. La lunga vicenda giudiziaria ed ereditaria che ruota intorno al patrimonio di Marella Caracciolo Agnelli, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli, si arricchisce di un nuovo capitolo. La procura di Torino ha infatti concesso a John Elkann, presidente di Stellantis e CEO di Exor, la messa in prova, soluzione che gli permetterà di evitare un processo penale a patto di svolgere lavori socialmente utili per almeno un anno.

La decisione arriva dopo l’accordo siglato da Elkann con il Fisco italiano: un versamento di 183 milioni di euro tra imposte, tasse evase e relative sanzioni. La transazione è stata resa nota a mercati chiusi, proprio per evitare scossoni alle quotazioni dei titoli collegati alla galassia Exor.

Vi immaginate John Elkann il CEO di una società che vale 20 miliardi di euro, a strappare le erbacce per il Comune di Torino? Perchè è quello che fanno di solito una volta che ti mettono in prova con dei lavori socialmente utili.


Il patrimonio di Marella Caracciolo sotto la lente

Secondo le indagini coordinate dalla procura di Torino, la residenza svizzera di Marella Caracciolo era fittizia. Dietro quella scelta, la volontà di sottrarre ingenti somme al prelievo fiscale italiano.

Dagli atti emerge:

  • 248,5 milioni di euro di redditi non dichiarati ai fini Irpef;
  • 1 miliardo di euro di massa ereditaria non sottoposta a tassazione;
  • beni custoditi all’estero, fra cui circa 700 milioni di euro rintracciati in trust alle Bahamas, oltre a gioielli e opere d’arte di valore.

Un vero e proprio tesoro occulto, che oggi diventa oggetto sia delle verifiche fiscali sia della battaglia ereditaria interna alla famiglia.


L’accordo fiscale e la messa in prova

L’intesa raggiunta da John Elkann con l’Agenzia delle Entrate nell’agosto 2024 aveva già sancito una chiusura sul fronte tributario: una “definizione complessiva” delle controversie, specificando però che non vi era alcuna ammissione di colpa.

Ora, la procura di Torino ha tradotto quell’accordo in una via d’uscita penale: la messa in prova, istituto previsto per gli incensurati che consente, attraverso lavori socialmente utili, di estinguere il reato al termine del periodo stabilito. Sarà il giudice per le indagini preliminari a mettere la parola definitiva sulla vicenda penale.


Gli altri protagonisti dell’inchiesta

La posizione di Elkann non era isolata. L’indagine aveva coinvolto diversi membri della famiglia e professionisti legati alla gestione dell’eredità Agnelli:

  • Lapo e Ginevra Elkann: per loro è stata chiesta l’archiviazione;
  • Notaio Urs von Gruniger: archiviazione anche per lui;
  • Gianluca Ferrero, commercialista torinese: via libera al patteggiamento;
  • Notaio Remo Morone: resta indagato per falso ideologico in atti pubblici relativi alla società Dicembre, la “cassaforte” della famiglia.

Margherita Agnelli e la battaglia legale

Il procedimento penale si intreccia con la causa civile intentata da Margherita Agnelli, figlia dell’Avvocato e madre di John, Lapo e Ginevra.

Margherita contesta la validità dei patti successori del 2004, che la esclusero dalle eredità dei genitori in cambio di 1,3 miliardi di euro tra denaro, immobili e opere d’arte. Sostiene che:

  • i patrimoni esteri le furono tenuti nascosti;
  • la successione debba seguire la legge italiana, che non ammette i patti successori;
  • la residenza italiana di Marella negli ultimi anni invalidi i testamenti redatti in Svizzera.

La procura, accogliendo parte delle contestazioni di Margherita, ha riconosciuto come fittizia la residenza elvetica della madre. Questo rappresenta un punto a favore della figlia, che mira a riaprire la partita ereditaria in Italia.


Uno scontro che segna la dinastia

Il caso mette in luce una doppia dimensione:

  • giudiziaria, con l’inchiesta penale ormai avviata alla chiusura;
  • familiare e patrimoniale, con la battaglia di Margherita che potrebbe cambiare gli equilibri nell’impero Exor.

La posta in gioco non è solo simbolica: si parla di oltre un miliardo di euro in beni e capitali esteri, senza contare il potere decisionale all’interno della holding di famiglia, colosso da 38 miliardi di asset che controlla Stellantis, Ferrari, Juventus e una galassia di partecipazioni.

Eredità Agnelli: Lavori Socialmente Utili per John Elkann

Facciamo un riassunto di tutta la vicenda: l’origine: la morte dell’Avvocato (2003)

  • Gianni Agnelli, storico presidente della Fiat, muore nel 2003.
  • L’eredità viene regolata con patti successori firmati nel 2004: la figlia Margherita Agnelli viene liquidata con 1,3 miliardi di euro in denaro, immobili e opere d’arte, ma resta esclusa dalla gestione dell’impero industriale.
  • Il controllo della holding Exor passa così ai tre figli di Margherita (John, Lapo e Ginevra Elkann), attraverso la cassaforte “Giovanni Agnelli BV” in Olanda.

La morte di Marella Caracciolo (2019)

  • La vedova dell’Avvocato, Marella Caracciolo, muore nel 2019.
  • La sua eredità viene gestita tramite testamenti svizzeri, ma emergono capitali esteri non dichiarati (conti, trust alle Bahamas, opere d’arte, gioielli).
  • Secondo la procura di Torino:
    • 248,5 milioni di redditi non dichiarati,
    • 1 miliardo di patrimonio sottratto a tassazione.

Le accuse e l’inchiesta fiscale

  • L’inchiesta parte da un esposto di Margherita Agnelli, che contesta i testamenti e sostiene che la madre fosse residente in Italia, non in Svizzera.
  • Se fosse così, si applicherebbe la legge italiana, che non riconosce i patti successori e garantirebbe a Margherita una quota dell’eredità.
  • La Guardia di Finanza ricostruisce patrimoni per circa 700 milioni nascosti in trust esteri.

Gli accordi con il Fisco

  • John Elkann versa 183 milioni di euro tra tasse e sanzioni per chiudere la partita con l’Agenzia delle Entrate.
  • Ottiene dalla procura di Torino la messa in prova, che gli permette di evitare un processo penale.
  • Per Lapo e Ginevra viene chiesta l’archiviazione; altri professionisti coinvolti (notai e commercialisti) si dividono tra archiviazioni e patteggiamenti.

La battaglia legale di Margherita

Margherita Agnelli sostiene che:

  1. I patrimoni esteri le sono stati nascosti.
  2. La residenza italiana della madre rende invalidi i testamenti svizzeri.
  3. I patti del 2004 non sono validi secondo il diritto italiano.

Obiettivo: riaprire la successione e ottenere una parte dell’immenso patrimonio familiare oggi in mano ai figli.


Perché i litigi?

  • Questione economica: in gioco oltre 1 miliardo di euro di eredità e beni esteri.
  • Questione di potere: la gestione della holding Exor, che controlla Stellantis, Ferrari e molte altre società, è passata alla linea Elkann, lasciando Margherita senza voce.
  • Questione legale: scontro tra diritto svizzero (che permette patti successori) e diritto italiano (che li vieta).
  • Questione personale: fratture familiari profonde tra Margherita e i suoi figli, che si sono schierati con la linea Elkann.

👉 In sintesi: la famiglia Agnelli è divisa perché Margherita ritiene di essere stata esclusa ingiustamente da una parte dell’eredità, mentre i figli, già a capo dell’impero, difendono l’accordo del 2004 e la gestione attuale.

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.