Investire in case di riposo sta diventando un affare c’è sempre più richiesta di ospizi in occidente.
Secondo una previsione delle Nazioni Unite, entro il 2050, sulla Terra vi saranno più di 1,5 miliardi di persone con un’età maggiore di 65 anni, e circa l’ 80% di queste vivranno in zone sotto sviluppate, questo fa si che investire in case di riposo potrebbe essere un buon affare in previsione di una rendita sicura per molti anni
Solo da tale singola premessa, si intuisce come saranno necessari più ospedali, strutture di cura, case di riposo, piani pensionistici etc. per fronteggiare la nuova realtà sociale. Tutto ciò andrà ad influire sulle politiche che ogni Governo dovrà adottare. Stiamo parlando di elementi che caratterizzano la silver economy: quali sono le sfide che bisognerà affrontare di fronte all’ aumento delle aspettative di vita?
Dove gli investimenti in case di riposo già sono un affare
Negli Stati Uniti, dove il tema dell’ investire in case di riposo è già una realtà operativa, gli analisti della Bank of America hanno individuato alcuni titoli rivolti all’ invecchiamento della popolazione. Si parla di titoli legati a società che operano in ambito di ricerca genetica, management della salute etc.
Senz’ altro il settore con più opportunità è quello collegato alla salute: molte persone anziane soffrono di patologie croniche e degenerative, dall’Alzheimer al Parkinson per esempio, malattie cardiovascolari, cancro, etc.
Come poter investire sul business della silver economy in maniera diversificata? Esistono moltissime opportunità, ma proviamo a considerare l’ investire in case di riposo.
L’ investimento in case di riposo
Le case di riposo, o residenze per anziani, detti anche ospizi, stanno diventando un investimento sicuro (ma riservato, ad oggi): fino a pochi anni fa, le opportunità in tale ambito erano riservate prevalentemente a grossi fondi immobiliari.
Lo scenario sta cambiando, ed oggi in molti paesi comunitari vi è la possibilità di proporre ad investitori singoli di entrare in tale comparto senza assumere alcun impegno di tipo amministrativo.
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L’ edilizia per la terza età, nel comparto immobiliare, è un mercato in forte espansione.
Se consideriamo solo la domanda collegata ai posti letti, siamo di fronte a cifre (in ambito comunitario) che si attestano su diversi milioni: nella sola Germania, entro il 2030, secondo dati dell’ Ufficio Statistico Tedesco, serviranno 3,3 milioni di posti letto per persone in età avanzata.
Fino ad oggi, l’ edilizia legata alla terza età è stata appannaggio di soli Fondi immobiliari e/o investitori istituzionali.
C’è da dire però, che se si è un privato, o un gruppo di privati, si può penare di inserirsi in una società già esistente, rilevandone delle quote.
Come si investe in case di riposo
L’ iter di investimento nelle case di riposo prevede uno studio di fattibilità: vanno individuate le zone dove, sulla base di dati demografici, si rende necessaria la costruzione di una casa di riposo, o struttura di cura dir si voglia.
Compiuto tale passo, si procede con la costruzione, o rilevamento dell’ immobile già esistente idoneo; la struttura viene data in gestione ad aziende specializzate, con opportune competenze, affinché la stessa possa funzionare come una impresa vera e propria generando profitti.
Il gestore, o società sanitaria specializzata, pagherà mensilmente, o periodicamente, una quota relativa all’ affitto, o legata comunque alla presa in gestione, alla proprietà dell’ immobile. Indipendentemente dall’ essere acquistato, o affittato, l’ immobile genererà un ritorno finanziario per tutta la durata del contratto di gestione (di norma ventennale).
Ma perché valutare un investimento nelle case di riposo?
Vi sono diversi motivi, consideriamone alcuni.
L’ immobile destinato a struttura di cura, è prevalentemente di recente costruzione, o possiede standard di qualità elevati. Il ritorno economico generato dalla gestione è un evento certo, anche qualora parte delle stanze rimangano temporaneamente non occupate. Gli affitti degli immobili destinati a strutture di cura sono, di norma ventennali come detto : un ritorno economico assicurato per almeno un quinto di secolo.
La gestione dell’ immobile, o struttura, viene fatta in base a criteri che possano garantire solvibilità e qualità. Questi sono solo alcuni degli elementi che possono, preliminarmente, essere considerati dal destinare un immobile a struttura di cura per anziani, e conseguentemente investire.
Case di riposo per anziani in Italia
Che le case di riposo siano un affare a ritorno economico, quasi certo, è un dato innegabile.
Stiamo parlando di una nuova frontiera del business: necessità sociali che se non correttamente gestite porteranno nelle mani di Fondi di investimento stranieri, la gestione o la costruzione dell’ immobile destinato a casa di cura, con un flusso economico di ritorno in fase di crescita, vista la forte domanda che si sta sviluppando a causa dell’ invecchiamento generalizzato, specie nel nostro paese.
Dando un occhio più da vicino in Italia, vi sono società finanziarie che si stanno muovendo (Fint. Int., Numeria, Barel etc.) per acquisire immobili di pregio, o con elevati standard di qualità, da destinare a nuove case di riposo per soddisfare una domanda che non conosce crisi.
Stiamo parlando di una lotta tra competitors (italiani, stranieri, o anche del settore pubblico italiano) per accaparrarsi strutture da destinare a nuovi centri di cura.
Tra i competitors stranieri, in territorio italiano, troviamo società, o fondi, belgi, lussemburghesi, olandesi etc., che operano in sincronia, o meno, con partners italiani.
Da necessità sociale, di welfare, di assistenza, stiamo passando ad un business che deve essere in grado di soddisfare diversi stakeholders. Il tutto avviene mentre il settore pubblico è in “ritirata” a causa di problemi politici, amministrativi, con risorse economiche scarse: si sta “gettando” una necessità sociale in mano al settore privato, con tutti i rischi del caso, tra cui la necessità primaria di generare profitto, forse a discapito del welfare sociale che forse sarebbe dovuto intervenire anni addietro gestendo obbligatoriamente polizze long term care specifiche.
I privati si buttano in un settore dove lo Stato è assente
L’ intervento privato nell’ assistenza agli anziani è una tendenza non reversibile: le società finanziarie (italiane e straniere) stanno intervenendo in un settore in cui la pubblica amministrazione poco può fare.
Vi è l’ esigenza di gestire in maniera redditizia (con garanzia di ritorno economico considerata la durata pluriennale dei contratti di gestione/affitto), riuscendo a soddisfare chi ha fornito il capitale, il management , ed ogni stakeholder che sia entrato in questo ramo di business.
Sempre più anziani, la vita media si allunga
Alla fine di questo decennio, in Italia ma anche su scala globale, si assisterà al sorpasso degli ultra 65enni sui bambini con meno di 5 anni. Solo questo dato demografico deve farci comprendere come l’ affrontare il problema sia non solo un problema sociale, con un rischio di trovarsi di fronte ad un puro business commerciale a discapito del welfare.
Se guardiamo le Borse, e le colleghiamo al tema delle case di riposo, vediamo come esistono già dei prodotti finanziari che coniugano i due elementi.
Al Nasdaq sono quotati degli Etf (Global X Longevity, Hanus Long-Term Care etc.) che possono rappresentare un’ idea di investimento per chi non desidera impegnarsi in maniera diretta in un investimento che lo leghi alla struttura da destinare a casa di riposo.
Esistono, poi, anche dei Fondi di investimento (Golden Age gestito da Lombard Odier) che possono rappresentare un’ alternativa per un investitore che vuole entrare nel settore, ma non desidera operare con Etf.
Per un investitore privato, singolo, vi è sempre un fattore rischio da valutare per entrare “in gioco” in tale settore. Ubs Italia rammenta come, nel panorama delle case di riposo, o strutture di cura per anziani, possono emergere facilmente elementi in grado di cambiare lo scenario su cui si vuole investire (intervento pubblico, normativa di nuova emanazione etc.).
Una opportunità di nicchia per un investimento in case di riposo, ma non in via diretta, può essere quella di considerare l’ investimento in prodotti finanziari in comparti che sono collegati: parliamo del comparto biotech, robotica, farmaceutica etc.
Siamo di fronte ad uno scenario di investimenti collegato ad un comparto che segnerà il nostro futuro: le case di riposo diverranno a tutti gli effetti una realtà concreta con puri tratti di impresa, con un profitto da generare, di fronte ad uno stato sociale in progressiva contrazione, o del tutto scomparso.
Come costruire una casa di riposto e gli standard costruttivi senza barriere per residenze fruibili a tutti
Ricordiamo che per essere definita “casa di riposo”, un immobile deve avere dei particolari standard costruttivi, come bagni adatti per portatori di handicap , rampe e/o ascensori anche per chi vive su una carrozzina, assistenza infermieristica, ecc.
Non ci devono essere quindi barriere architettoniche anche per chi dovesse passare dei lunghi periodi a letto malato, stessa cosa dicasi per palestre e piscine interne, nonchè per percorsi pedonali, magari un parco adibito a sport o semplici camminate e perchè no, un giardino o addirittura un orto da coltivare, per non parlare di stanze per massaggi, fisioterapia, un piccolo ristorante o mensa interna, elementi importantissimi perchè la casa di riposo abbia alti standard di ricezione, che sono sì costosi per chi costruisce e gestisce ma che poi potranno essere recuperati con una retta adeguata.
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