Migliori Banche Italiane 2025: le Banche più Solide in Italia

Quali sono le migliori banche del 2025? Continuando a leggere questo articolo troverai l’elenco delle banche più affidabili operanti in Italia e fatta su diversi parametri dove aprire un conto corrente, magari con la possibilità di usarlo anche come piattaforma per fare investimenti online.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente aggiornato la classifica delle banche europee più solide, valutando il loro rispetto dei requisiti di capitale individuali (Pillar 2 Requirements, P2R), stabiliti dalla Vigilanza BCE. Tra le banche italiane, i risultati sono stati molto positivi in termini di rischiosità, con il gruppo Credem che si è distinto per ottenere il requisito di capitale più basso in Europa, fissato all’1%, il che rappresenta una valutazione particolarmente favorevole.

Credem ha espresso grande soddisfazione per il risultato, sottolineando che questo riflette il successo delle scelte strategiche a lungo termine dell’istituto, con l’intento di continuare a crescere in modo equilibrato e generare valore per tutti gli stakeholder.

Le altre banche italiane hanno ottenuto buoni risultati: Mediolanum e Intesa Sanpaolo si sono posizionate al quinto e sesto posto in Europa, con un P2R dell’1,50%. Mediobanca, quarta banca italiana, ha raggiunto un P2R dell’1,75%, mentre le altre banche italiane presenti nella classifica europea sono: Fineco (33esima con 2%), Unicredit (38esima con 2%), Banco Bpm (52esima con 2,25%), Bper (56esima con 2,25%), Mps (71esima con 2,5%), Cassa centrale banca (74esima con 2,5%), Iccrea (79esima con 2,52%) e Popolare di Sondrio (82esima con 2,75%).

La BCE ha inoltre sottolineato che il settore bancario nell’area euro nel 2024 ha mantenuto posizioni solide sia in termini di capitale che di liquidità, con una buona redditività generale. Il punteggio medio SREP delle banche è rimasto stabile a 2,6 (su una scala da 1 a 4), con il 74% delle banche che ha mantenuto lo stesso punteggio rispetto al 2023. La BCE ha quindi confermato che il settore bancario europeo è ben posizionato, con un capitale e una liquidità robusti, che contribuiscono a una buona performance complessiva.

Nome Istituto di CreditoP2R applicabile 2025 *P2E-LR applicabile 2025 **
Credito Emiliano ( Credem) 1,0n.a.
Intesa Sanpaolo 1,50n.a.
Banca Mediolanum1,50n.a.
Mediobanca1,75n.a.
Finecobank2,00n.a.
Unicredit2,00n.a.
Banco BPM2,25n.a.
BPER Banca2,25n.a.
Banca Monte dei Paschi di Siena2,50n.a.
Cassa Centrale Banca – Credito Operativo2,50n.a.
Iccrea Banca 2,52n.a.
Banca Popolare di Sondrio2,75n.a.

Per rispondere a questa domanda che tutti Noi ci facciamo quando vogliamo cambiare conto corrente o sentiamo di qualche crisi bancaria, rispondiamo con una classifica delle migliori banche italiane fatta in base ad alcuni parametri che riteniamo molto utili e cioè:

  1. La solvibilità ( la liquidità che hanno) determinata dal parametro CET1 Ratio e le analisi SREP che la BCE fa ormai ogni anno.
  2. I Credit Default Swaps ( CDS) di ogni banca
  3. La capitalizzazione ( la grandezza)  dell’istituto di credito ( vai alla sezione “banche sistemiche“)
  4. Le opinioni dei clienti
  5. La fruibilità delle App online e dell’internet banking,
  6. La possibilità di fare investimenti tramite C/C ( come comprare e vendere azioni e obbligazioni)

Assistenza ai clienti e numeri sportelli aperti .

Migliore Banca Italiana per Conto Corrente ( su cui puoi anche fare investimenti e trading) 

Se stai cercando una banca italiana che offra un conto corrente completo con la possibilità di investire, ecco alcune opzioni da considerare:

Fineco Bank
Offre un conto corrente online con una piattaforma di trading avanzata, consentendo investimenti in azioni, ETF, obbligazioni e altro. Il canone mensile è gratuito per i giovani sotto i 30 anni o con determinate condizioni.

Banca Mediolanum
Propone il SelfyConto, un conto corrente online con canone gratuito per i giovani sotto i 30 anni. Include una carta di debito gratuita e offre servizi di investimento attraverso la piattaforma di trading.

Widiba
Offre un conto corrente online con canone azzerabile e una piattaforma di trading per investimenti in vari strumenti finanziari. È riconosciuta per la sua interfaccia user-friendly e servizi innovativi.

Banca Sella
Conosciuta per il suo conto multicanale, offre servizi bancari tradizionali e online, inclusa una piattaforma di trading per investimenti. È apprezzata per la sua solidità e affidabilità.

HYPE
È una banca digitale che offre un conto corrente online a costo zero, con servizi di pagamento e la possibilità di investire in ETF e azioni a costi agevolati. È ideale per chi cerca una soluzione semplice e conveniente.

Servizi e prezzi offerti da queste banche:

Prima di aprire un conto, valuta attentamente le condizioni offerte da ciascuna banca, inclusi costi, servizi di investimento disponibili e facilità d’uso delle piattaforme. Considera anche la solidità finanziaria dell’istituto e la qualità del servizio clienti.

Ecco un confronto delle principali banche italiane che offrono conti correnti con servizi di investimento, evidenziando costi e caratteristiche principali:

Banca Canone Mensile Servizi Inclusi Costi Aggiuntivi
Fineco Bank €3,95 (azzerabile) Conto corrente, trading online, consulenza finanziaria, carte di pagamento Commissioni su operazioni di trading, prelievi da ATM di altre banche (0,80 € per prelievi inferiori a 99 €)
Banca Mediolanum €3,75 Conto corrente, trading online, consulenza finanziaria, carte di pagamento Commissioni su operazioni di trading, canone annuo di €90 per il servizio di trading
Widiba €0 (primi 12 mesi) Conto corrente, trading online, consulenza finanziaria, carte di pagamento Commissioni su operazioni di trading, canone mensile di €1,50 dopo il primo anno
Banca Sella €1,50 (primi 3 mesi) Conto corrente, trading online, consulenza finanziaria, carte di pagamento Commissioni su operazioni di trading, canone mensile di €5 dopo i primi 3 mesi

Note Importanti:

    • Fineco Bank: Offre una piattaforma di trading avanzata con commissioni variabili in base al tipo di strumento finanziario e all’importo investito. I prelievi da ATM di altre banche comportano una commissione di 0,80 € per importi inferiori a 99 €.

    • Banca Mediolanum: Il canone mensile di €3,75 è gratuito per i giovani sotto i 30 anni. Il servizio di trading ha un canone annuo di €90, ma può essere azzerato effettuando almeno 48 operazioni in 12 mesi.

    • Widiba: Offre il conto corrente gratuito per i primi 12 mesi. Dopo il primo anno, il canone mensile è di €1,50. Le commissioni su operazioni di trading variano in base al tipo di strumento finanziario.

    • Banca Sella: Il canone mensile di €1,50 è gratuito per i primi 3 mesi. Dopo i primi 3 mesi, il canone mensile è di €5. Le commissioni su operazioni di trading variano in base al tipo di strumento finanziario

In base a cosa si stabilisce se una banca è più o meno sicura, ecco i parametri: 

In Italia, la sicurezza di una banca è definita sulla base di parametri e criteri stabiliti dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dall’Autorità Bancaria Europea (EBA). I principali parametri utilizzati per valutare la sicurezza e la solidità di una banca includono:

1. Patrimonio di Base (Common Equity Tier 1 – CET1)

CET1 Ratio: È il rapporto tra il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1) e le attività ponderate per il rischio (Risk-Weighted Assets, RWA) di una banca. La BCE richiede un CET1 minimo del 4,5% secondo le regole di Basilea III, ma le banche sono spesso soggette a requisiti più elevati basati su valutazioni individuali.

2. Rapporto di Leva Finanziaria (Leverage Ratio)

Misura il rapporto tra il capitale Tier 1 e l’esposizione totale dell’istituto di credito, comprese le attività fuori bilancio. La BCE ha stabilito un requisito minimo di leva finanziaria del 3%.

3. Liquidità (Liquidity Coverage Ratio – LCR e Net Stable Funding Ratio – NSFR)

Liquidity Coverage Ratio (LCR): Valuta se una banca ha abbastanza attività liquide di alta qualità per coprire le uscite di cassa in un periodo di stress di 30 giorni. Il requisito minimo è del 100%.

Net Stable Funding Ratio (NSFR): Misura la disponibilità di fonti stabili di finanziamento rispetto agli impieghi stabili di capitale su un orizzonte temporale di un anno. Anche qui, il requisito minimo è del 100%. Anche questo stabilisce se una banca è sicura, oppure no.

4. Qualità degli Attivi (Asset Quality)

Monitoraggio della qualità degli attivi attraverso indici come il rapporto dei crediti deteriorati (Non-Performing Loans, NPLs) sul totale dei crediti. Un livello elevato di NPLs può indicare problemi di solvibilità e condanna una banca ad essere non sicura e con un basso CET1 Ratio. 

5. Stress Test

Gli stress test sono condotti regolarmente per valutare la capacità di una banca di resistere a scenari economici avversi. Questi test sono eseguiti dalla BCE e dalla EBA e prendono in considerazione diversi fattori come la liquidità, il rischio di mercato, e la qualità del credito.

6. Valutazione di Supervisione e Revisione (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP)

La BCE utilizza il processo SREP per valutare la posizione di capitale, la gestione del rischio, la governance e la liquidità di una banca. Sulla base di questa valutazione, la BCE può imporre requisiti patrimoniali aggiuntivi o altre misure correttive.

7. Governance e Controllo Interno

Una banca sicura deve avere solidi meccanismi di governance e controllo interno, compresi audit interni efficaci, sistemi di gestione del rischio robusti, e trasparenza nella divulgazione delle informazioni finanziarie.

Questi parametri, insieme ad altri fattori qualitativi e quantitativi, contribuiscono a determinare la sicurezza e la stabilità di una banca in Italia, sotto la supervisione della BCE.

8. Pillar 2 Requirement (P2R)

Il termine “P2R applicabile 2025” si riferisce al Pillar 2 Requirement (P2R), un requisito di capitale aggiuntivo che la Banca Centrale Europea (BCE) stabilisce per le singole banche in base alla loro rischiosità e al loro profilo operativo. Il P2R rappresenta una valutazione individuale che le autorità di vigilanza effettuano per determinare quanto capitale in più una banca deve detenere oltre ai requisiti di capitale minimi previsti dalla normativa (come il CET1 e il Tier 1).

Quando si parla di “P2R applicabile 2025”, si intende che questo requisito di capitale supplementare sarà valido per l’anno 2025, il che implica che la BCE ha fissato un requisito specifico di capitale che la banca dovrà rispettare entro tale data. Questo valore potrebbe essere aggiornato annualmente sulla base della situazione economica, della solidità patrimoniale della banca e dei rischi specifici che essa affronta. In pratica, significa che la banca dovrà adeguarsi a questa nuova valutazione entro il 2025, contribuendo a garantire una maggiore stabilità e protezione del sistema bancario europeo.

9. P2E-LR applicabile 2025

Il termine “P2E-LR applicabile 2025” si riferisce ad un Pillar 2 Guidance (P2G) combinato con un requisito di Liquidity Requirement (LR) che la Banca Centrale Europea (BCE) applica alle banche.

Nel contesto della BCE:

  • P2E sta per “Pillar 2 Environmental”, una valutazione che tiene conto dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) nella determinazione del capitale aggiuntivo che una banca deve detenere. Questa componente si concentra sull’impatto dei rischi ESG sui profili di rischio delle banche.
  • LR (Liquidity Requirement) si riferisce ai requisiti di liquidità che una banca deve mantenere per far fronte a potenziali difficoltà finanziarie o a eventi che potrebbero influire sulla sua stabilità finanziaria.

Quando si parla di “P2E-LR applicabile 2025”, la BCE sta indicando che, a partire dal 2025, una banca dovrà rispettare specifici requisiti di capitale e di liquidità che incorporano sia i rischi ambientali e sociali (P2E) che le necessità di liquidità (LR). Questo aggiornamento potrebbe riflettere una crescente attenzione della BCE nei confronti dei rischi legati alla sostenibilità e alla gestione della liquidità nel lungo periodo.

 

Migliori Banche Italiane, Recensioni
Migliori Banche Italiane, Recensioni

Classifica banche italiane più grandi per capitalizzazione

1. Intesa Sanpaolo

Nata dalla fusione Banca Intesa-Sanpaolo IMI da gennaio 2007 a Torino, vede le sue origini nel lontano 1563, con una crescita portata da acquisizioni e fusioni, di cui la più importante con UBI Banca nel 2020. I suoi prodotti sono mirati a piccoli risparmiatori e investitori, PMI e aziende maggiori.

Principale azionista è Compagnia di San Paolo al 6,26%, vanta un CET1 Ratio al 12,7%, una capitalizzazione di mercato di 47,12 miliardi.

2. Unicredit

Nata come Unicredito Italiano dalla fusione Credito Italiano-Unicredito nel 1998 a Milano, dispone di una grande rete internazionale con filiali e sportelli in 18 paesi nel mondo, tra cui Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Cina. I suoi prodotti sono mirati principalmente a privati, investitori e PMI.

Principale azionista è Gruppo Blackrock al 5,94%, vanta un CET1 Ratio al 15,4%, una capitalizzazione di mercato di 35,96 miliardi.

3. Finecobank

Fondata nel 1999 a Milano, è una banca diretta che offre servizi finanziari con oltre 390 filiali e 2.570 consulenti, punti di forza sono efficienza, innovazione e trasparenza, per un’esperienza cliente sempre ottimale. La sua offerta comprende strumenti completamente digitali tra operatività base, credito al consumo e soluzioni d’investimento. La FinecoBank, è una Spa fondata nel 199 con sede a Milano, faceva parte dell’universo Unicredit ed è famosa in quanto offre un servizio broker per fare trading online tra i più rinomati in Italia.

Principale azionista è Wellington Management Co. al 5,01%, vanta un CET1 Ratio al 20,4%, una capitalizzazione di mercato di 10,11 miliardi.

4. Mediobanca

Fondata nel 1946 a Milano dall’iniziativa dei banchieri Raffaele Mattioli ed Enrico Cuccia, presenta circa 16 partecipate tra cui Compass e CheBanca!, con una radicata presenza estera con sedi a Parigi, Madrid, Londra e New York. Offre servizi personalizzati e consulenza professionale per privati, PMI e professionisti.

Principale azionista è Gruppo Delfin al 19,80%, vanta un CET1 Ratio al 15,7%, una capitalizzazione di mercato di 8,73 miliardi.

5. Banca Mediolanum

Fondata nel 1997 a Basiglio dalla conversione di Programma Italia Investimenti SIM e integrata nel Gruppo Mediolanum, è una banca diretta con oltre 13.000 filiali, che fornisce un’efficiente operatività tecnologica e consulenza dedicata, offrendo conti correnti, carte, mutui, prestiti e soluzioni d’investimento e assicurative dedicandosi a privati e aziende.

Principale azionista è la famiglia Doris al 40,39%, vanta un CET1 Ratio al 20,7%, una capitalizzazione di mercato di 6,81 miliardi.

6. Banco BPM

Fondato nel 2017 a Milano, è un gruppo bancario d’origine cooperativa con forte radicamento nel nord Italia, ma presenta anche uffici di rappresentanza all’estero a Mumbai e Hong Kong. Tra i principali servizi offerti vi sono conti correnti, carte, finanziamenti, soluzioni mobilità, assicurative e d’investimento, rivolgendosi a ogni categoria di clientela.

Principale azionista è Credit Agricole al 9,18%, vanta un CET1 Ratio al 13,83%, una capitalizzazione di mercato di 6,20 miliardi.

7. Banca Generali

Nata nel 1998 da Assicurazioni Generali a Milano, è una banca dedicata a gestione patrimoniale e consulenza finanziaria grazie a servizi dedicati, con oltre 2.150 consulenti, 45 filiali e 142 agenzie in Italia, oltre a presenza radicata in Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti, Brasile, Sudafrica e Cina. La sua offerta è rivolta principalmente a piccoli risparmiatori.

Principale azionista è Assicurazioni Generali al 50,17%, vanta un CET1 Ratio al 15,60%,  una capitalizzazione di mercato di 3,94 miliardi.

8. BPER Banca

Fondata nel 1867 a Modena e conosciuta precedentemente come Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, è una banca che opera principalmente con strumenti finanziari come conti correnti, finanziamenti e strumenti assicurativi e d’investimento, con circa 1.500 sedi principalmente in nord e centro Italia. La clientela di riferimento sono privati e piccoli risparmiatori.

Principale azionista è Gruppo Unipol al 19,90%, vanta un CET1 Ratio al 14,70%, una capitalizzazione di mercato di 3,66 miliardi.

9. Monte dei Paschi di Siena

Fondata come monte di pietà a Siena nel 1472, è la banca in attività più antica e longeva al mondo, con più di 1.700 sportelli in Italia e una presenza estera a Tunisi, Algeri, Mosca, Shanghai, Pechino e Mumbai. La sua attività riguarda operatività tradizionale e soluzioni d’investimento, ma anche strumenti digitali e servizi dedicati alle imprese.

Principale azionista è il MEF al 64,23%, vanta un CET1 Ratio al 15,60%,una capitalizzazione di mercato di 2,99 miliardi.

10. Credito Emiliano

Fondata come Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia nel 1910, è una banca dalle origini territoriali che si espande a livello nazionale grazie ad una serie di importanti acquisizioni, adottando il suo attuale nome nel 1983, abbreviato in Credem. Con soluzioni di risparmio, finanziamenti, assicurative e previdenziali, si rivolge principalmente a privati e PMI.

Principale azionista è Credito Emiliano Holding al 78,83%, vanta un CET1 Ratio al 13,72%, un fatturato 2022 di 1,43 miliardi di euro e una capitalizzazione di mercato di 2,76 miliardi.

Banche più sicure Italiane 2025 per Cet1 Ratio :

Classifica Banca Capitalizzazione (mld €) CET1 Ratio (%)
1 Intesa Sanpaolo 65,00 13,5
2 UniCredit 60,06 15,14
3 Mediobanca 11,7 14,0
4 FinecoBank 10,11 24,73
5 Banca Mediolanum 6,81 21,5
6 Banco BPM 6,20 13,3
7 Banca Generali 3,94 16,3
8 BPER Banca 4,54 14,9
9 Credito Emiliano 3,49 13,72
10 MPS 2,89 15,6
11 Banca Ifis 1,95 15,01
12 Pop Sondrio 1,91 15,4
13 BCC Roma N/A 18,96
14 Banca Sella N/A 19,31
15 BFF Bank N/A 16,9
16 Fideuram N/A 15,8
17 Banco Desio N/A 15,01
18 Tinaba Banca Profilo N/A 22,70
19 Icrea Banca N/A 19,2
20 Banca Sistema N/A 12,6

Le banche con il CET1 più alto sono FinecoBank (24,73%) e Tinaba Banca Profilo (22,70%), mentre le più grandi per capitalizzazione sono Intesa Sanpaolo e UniCredi

Quali sono le migliori banche italiane per Capitalizzazione (in Milioni di Euro) e ultimo CET1 Ratio dell’anno precedente

Posizione Banca Capitalizzazione in Milioni di € CET1 Ratio
1 Intesa Sanpaolo 45,21 12,7%
2 Unicredit 36,41 12,2%
3 Credit Agricole 33,49 17,2%
4 FinecoBank 9,16 20,3%
5 Mediobanca 8,39 18,8%
6 Banco BPM 6,10 11,8%
7 BPER Banca 3,62 11,2%
8 Banca Generali 3,46 10,8%
9 Poste Italiane 3,34 10,7%
10 Banco Posta 3,22 11,6%
11 Compass 2,87 19,1%
12 Credem 2,76 14,7%
13 UBI Banca 2,67 12,4%
14 Banca Popolare di Sondrio 2,51 17,5%
15 Mediolanum 2,47 20,7%
16 IWBank 2,31 18,1%
17 Banca Sella 2,23 18,6%
18 Cassa Depositi e Prestiti 2,19 11,9%
19 Nexi 2,11 16,5%
20 BPER Banca 1,92 11,2%

Classifica Banche italiane secondo il numero di sportelli ed impiegati nel 2025:

Classifica Banca Numero di Sportelli Numero di Dipendenti
1 Intesa Sanpaolo 2.722 75.000
2 UniCredit 2.257 74.000
3 Banco BPM 1.397 21.000
4 BPER Banca 1.359 16.000
5 Banca Monte dei Paschi di Siena 1.323 20.000
6 Crédit Agricole Italia 1.003 13.000
7 Banca Nazionale del Lavoro 596 11.000
8 Banca Popolare di Sondrio 489 3.500
9 Credito Emiliano 430 6.000
10 Banca Sella 289 4.500

Questa classifica riflette la distribuzione degli sportelli e il numero di dipendenti nelle banche italiane principali. I numeri indicano la continua contrazione degli sportelli bancari e la riduzione dei dipendenti negli ultimi anni​

Le normative che regola le banche che operano in Italia

La normativa bancaria italiana è composta da un insieme di leggi, regolamenti e disposizioni emanate da enti pubblici e privati. Il testo fondamentale è il Testo Unico Bancario (TUB), decreto legislativo n. 385 del 1993, che disciplina le attività degli intermediari bancari e finanziari, le relazioni con i clienti e la vigilanza da parte della Banca d’Italia.

Legge n. 385 del 1993

Il TUB è stato modificato e integrato diverse volte nel corso degli anni, l’ultima delle quali con il decreto legislativo n. 14 del 2019. Il testo attuale è disponibile sul sito della Banca d’Italia, al seguente link:

  • Testo Unico Bancario (TUB)

Altre leggi e regolamenti

Oltre al TUB, la normativa bancaria italiana comprende anche le seguenti leggi e regolamenti:

  • Legge n. 262 del 2005, che disciplina il sistema di risoluzione delle banche
  • Regolamento (UE) n. 575/2013, che stabilisce i requisiti prudenziali per le banche
  • Regolamento (UE) n. 910/2014, che disciplina la PSD2, la direttiva sui servizi di pagamento
  • Regolamento (UE) n. 2016/679, che disciplina il GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati.

Leggi anche: I migliori Istituto di credito europei

Altre risorse utili:

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5 commenti

  1. Perchè sono tabelle che vengono fatte dalla UE , circa 2 volte all’anno e controllano solo banche molto grandi, per questo vengono aggiornate poco di frequente.

    1. E’ vero signora, FINECOBANK ormai non fa più parte di Unicredit ormai da tempo.

  2. Ci sono tabelle una diversa dalla’altra, parametri di differenziazione uno diverso dall’altro. Praticamente nessuna di queste tabelle dice la verità.
    Cercasi una vera classificazione di solidità delle banche.
    Unicredit e ISP, ma anche tante altre, sono banche stravalutate, come organizzazione e efficienza sono carentissime, sembra siano rimaste nel medioevo, sono rigide, antiquate.
    Non ci deve infatti basare solo sul patrimonio di una banca, ma anche su ben altre cose.

    1. proprio per dare una visione a 360 gradi, abbiamo inserito valutazioni in base a vari tipi di parametri.
      Quella della grandezza della banca è solo una
      Poi c’è quella del CET 1 Ratio
      Poi quella dell’ultimo SREP fatto dalla BCE
      Poi quella delle recensioni dei clienti
      Infine la Nostra, che cerca di raccogliere tutte queste tabelle in una.

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