Contratto Nazionale Bancari e MPS: Molto Male, dice il Sindacato

Il Segretario Generale della Fabi ( Federazione autonoma bancari italiani , il sindacato di chi lavora in banca ) , Lando Maria Sileoni, affronta le possibili conseguenze della mancata costituzione di un gruppo bancario terzo, sottolineando l’urgente necessità di una proroga da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e la responsabilità del Governo di agire tempestivamente.

Sileoni suggerisce che se un terzo gruppo bancario non si materializzasse, col tempo si tradurrebbe automaticamente in una Banca Monte dei Paschi (B.Mps) indipendente.

Esorta l’attuale management del Monte dei Paschi, insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), a impegnarsi maggiormente con l’Unione Europea e a rendere chiare le proprie intenzioni, se mantenere la banca come grande entità macroregionale o partecipare la formazione di un terzo grande gruppo bancario. Sileoni sottolinea l’importanza di ottenere tempestivamente una proroga della BCE, evidenziando lo stallo politico in corso e il suo impatto negativo sull’attuale incertezza di medio termine della banca e la mancanza di condizioni per una soluzione definitiva.

Contratto Nazionale Bancari e MPS: Molto Male dice il Sindacato
Contratto Nazionale Bancari e MPS: Molto Male dice il Sindacato

Sileoni esprime inoltre preoccupazione circa la potenziale reazione del mercato se gli equilibri interni al Monte dei Paschi rimarranno invariati, soprattutto considerando la significativa quota di proprietà del governo.

Discute il contesto più ampio della strategia della Banca Centrale Europea, suggerendo che mira a ridurre l’influenza dei grandi gruppi bancari incoraggiando ulteriori consolidamenti.

Sileoni sottolinea il crescente predominio del settore finanziario sulla politica, esprimendo scetticismo sulla capacità della classe politica europea di dissentire e di intervenire efficacemente in tali questioni finanziarie.

Nel complesso, la sezione sottolinea la necessità di un’azione decisiva, compresa l’estensione della BCE e una chiara direzione strategica, per affrontare le sfide che il Monte dei Paschi deve affrontare.

Il contratto nazionale dei bancari

Nel contesto del 128esimo Consiglio nazionale della Federazione dei lavoratori bancari e assicurativi italiani (Fabi), Lando Maria Sileoni, segretario nazionale della Fabi, riconosce le sfide affrontate nella negoziazione dell’ultimo contratto collettivo di lavoro (Ccnl) dei banchieri, descrivendolo come uno dei più difficili e complessi degli ultimi due decenni. Sileoni sottolinea lo sforzo collettivo profuso per raggiungere il nuovo accordo, affermando che c’è sempre spazio per migliorare.

Attribuisce il cambiamento positivo nelle trattative a Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, che ha interrotto pratiche obsolete e stagnanti, inaugurando un cambiamento significativo rispetto ai tradizionali rituali negoziali pieni di bugie e ipocrisie. Sileoni spera in una rapida risoluzione in seno all’Associazione bancaria italiana (Abi) dopo questa fase di trasformazione negoziale.

L’attenzione si sposta ora dagli aspetti normativi dell’accordo alla sua applicazione pratica all’interno dei gruppi bancari.

Sileoni sottolinea l’importanza delle assemblee dei lavoratori, sollecitando una partecipazione attiva e un’organizzazione meticolosa, ma evidenzia anche la necessità di una effettiva attuazione del nuovo contratto nei gruppi bancari e nelle singole banche.

Sileoni mette in guardia dalla deviazione dal percorso stabilito, sottolineando che errori o scelte divergenti potrebbero compromettere i sostanziali progressi compiuti.

Conclude sottolineando l’importanza di riconquistare la fiducia delle persone ed esprimendo ottimismo sulla fiducia ritrovata, anche nei momenti difficili e improbabili. Sileoni tocca inoltre la controversa questione del Monte dei Paschi di Siena, sottolineando l’importanza di affrontare la situazione prima della scadenza del termine per il collocamento sul mercato di Rocca Salimbeni, sollecitando un intervento del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e dell’Amministratore Delegato per garantire l’autonomia e la longevità della banca.

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