Chi muove davvero i mercati globali? Gli asset manager le società di gestione di fondi, che gestiscono i risparmi di famiglie, fondi pensione, assicurazioni e Stati, allocando capitali in azioni, obbligazioni, liquidità e mercati privati. In questa guida trovi la top-20 mondiale per masse gestite (AUM), spiegata con linguaggio semplice: cos’è l’asset management, chi investe, su cosa investono, come guadagnano (e come possono perdere), e una panoramica storica del settore.
Cos’è l’asset management
Con asset management si intende la gestione professionale di patrimoni finanziari per conto terzi con un mandato d’investimento definito (obiettivi, rischio, costi). Gli asset manager creano e amministrano OICR (fondi, ETF, SICAV), gestioni patrimoniali e veicoli alternativi (private equity, private credit, real assets). L’obiettivo è offrire diversificazione, liquidità, disciplina, trasparenza, con costi dichiarati (commissioni) e doveri fiduciari verso i clienti.
Chi investe negli asset manager
I grandi istituzionali
- Fondi pensione (DB/DC) e casse previdenziali
- Assicurazioni (gestione generale, unit-linked)
- Sovereign wealth funds, banche centrali, endowment, fondazioni
Risparmio privato
- Famiglie e HNWI via reti/banche, consulenti finanziari e piattaforme
- Piccole e medie imprese (tesoreria, piani welfare, cash management)
In cosa investono (pubblico vs privato)
- Mercati pubblici: azioni (attive/passive), obbligazioni (governative, corporate, high yield), money market, multi-asset, smart beta.
- Mercati privati: private equity, private credit, real estate, infrastructure, natural capital, secondaries.
- Soluzioni: LDI per fondi pensione, target-date, model portfolios, fondi a scadenza, strumenti di liquidità.
- Servizi ancillari: risk analytics e reporting (es. piattaforme stile “Aladdin”), securities lending, advisory.
Come guadagnano e come possono perdere
Ricavi tipici
- Commissioni di gestione (base fees) espresse in basis points sull’AUM
- Performance fee su fondi alternativi o strategie attive
- Securities lending (condivisione proventi con i fondi), interessi sulla liquidità
- Servizi dati e tecnologia (licenze/piattaforme), advisory istituzionale
Rischi e pressioni
- Compressione delle fee (competizione di ETF/indici)
- Mercato: cali di prezzi ⇒ AUM e ricavi in diminuzione
- Alfa volatile, outflow su prodotti underperformanti
- Rischi di liquidità nei fondi aperti con asset illiquidi
- Regolazione e compliance (MiFID/PRIIPs/ESG), costi operativi e IT
Nota: i grandi gruppi mostrano in media margini operativi elevati, mentre i player più piccoli soffrono economie di scala inferiori.
Classifica 2024/2025: le 20 maggiori società al mondo per AUM
Le masse gestite (Assets Under Management, AUM) oscillano con mercati e flussi. La tabella usa l’ultimo dato pubblico consolidato e confrontabile: top-20 globale al 31 marzo 2024 (fonte enciclopedica che sintetizza rilevazioni industriali). In “Note” trovi riferimenti e aggiornamenti 2024-2025 sui singoli gruppi.
# | Società | Paese | AUM (mld USD) |
Note |
---|---|---|---|---|
1 | BlackRock | USA | 10.473 | AUM record 2024-25; forte spinta su mercati privati e piattaforme dati. |
2 | Vanguard Group | USA | 9.300 | Modello client-owned, costi medi bassissimi (asset-weighted ~0,07% USA). |
3 | Fidelity Investments (FMR) | USA | 5.303 | Mutual funds, brokerage e pensione USA. |
4 | State Street Global Advisors | USA | 4.340 | ETF SPDR, indicizzazione istituzionale. |
5 | Morgan Stanley Investment Management | USA | 3.629 | Integrazione Eaton Vance (2021) ha ampliato gamma attiva e soluzioni. |
6 | J.P. Morgan Asset Management | USA | 3.564 | Forte in multi-asset, obbligazionario e liquidità. |
7 | Crédit Agricole (Amundi) | Francia | 2.858 | Primo gestore europeo per AUM tramite Amundi. |
8 | Goldman Sachs Asset Management | USA | 2.848 | Focus multi-asset, alternative e soluzioni istituzionali. |
9 | UBS Asset Management | Svizzera | 2.620 | Gamma globale, più wealth/AM dopo integrazione Credit Suisse. |
10 | Capital Group | USA | 2.600 | Gestione attiva “American Funds”, track record decennale. |
11 | Allianz (PIMCO + AllianzGI) | Germania | 2.479 | PIMCO leader obbligazionario; alternative in crescita. |
12 | BNY Mellon Investment Management | USA | 2.015 | Multi-boutique (Newton, Mellon, Insight ecc.). |
13 | Bank of America (GWIM/Merrill) | USA | 1.730 | Grande componente wealth; prodotti e advisory. |
14 | Deutsche Bank (DWS) | Germania | 1.670 | Gestione attiva, ETF Xtrackers. |
15 | Invesco | USA | 1.663 | ETF Invesco, attivo globale. |
16 | Franklin Templeton | USA | 1.604 | Ampliate capacità su alternative e multi-asset. |
17 | Legal & General Investment Management | UK | 1.512 | Soluzioni LDI e indicizzazione istituzionale. |
18 | Northern Trust Asset Management | USA | 1.501 | Indexing istituzionale e factor investing. |
19 | Prudential Financial (PGIM) | USA | 1.496 | Multi-boutique globale (fixed income, real estate, alternatives). |
20 | T. Rowe Price | USA | 1.485 | Forte in attivo long-only e target-date USA. |
Fonte base per la top-20 (AUM al 31/03/2024): voce enciclopedica aggiornata che compendia i principali elenchi settoriali. Aggiornamenti 2024-2025 nei riferimenti in fondo.
Mini-profili dei big (modelli e punti di forza)
- BlackRock: leader globale da anni, scala nelle strategie indicizzate (iShares), analytics proprietari e spinta su private markets e infrastrutture.
- Vanguard: proprietà “dei clienti” e missione low-cost, vasto offering indicizzato; crescente peso nel risparmio previdenziale.
- Fidelity: storica casa attiva USA, piattaforma completa (brokerage, fondi, pensione), innovazione digitale.
- SSGA: pioniera dell’indicizzazione istituzionale; ETF SPDR e soluzioni passive su larga scala.
- Morgan Stanley IM: salto dimensionale dopo Eaton Vance, forte su attivo, fixed income e soluzioni; crescente presenza nei privati.
- J.P. Morgan AM: gamma completa, eccellenza in obbligazionario e liquidità (fondi monetari).
- Amundi: primo player europeo, leadership in ETF europei e mandati istituzionali; forte rete retail.
- GSAM: ampia offerta multi-asset e alternative, solida pipeline istituzionale.
- UBS AM: integrazione post-Credit Suisse rafforza l’ecosistema wealth + AM.
- Capital Group: gestione attiva di lungo periodo con team “multi-manager”.
Breve storia e trend del settore
- Anni ’70–’90: nascita degli index funds, poi ETF; crescita dell’investimento previdenziale.
- 2000–2010: crisi finanziaria ⇒ spinta al passive e alla regolazione (trasparenza costi/rischi).
- 2010–2020: consolidamento globale; fee compression; tecnologia e data-analytics.
- 2020–2025: ritorno di inflazione/tassi ⇒ rilancio obbligazionario; forte sviluppo di mercati privati (infrastrutture, private credit), crescita dei fondi monetari; in Europa focus su consolidamento e riforme previdenziali.
FAQ – Domande frequenti
Cos’è la differenza tra asset management e wealth management?
L’asset management è la fabbrica-prodotto (fondi, ETF, gestioni) per clienti istituzionali e retail; il wealth management è la consulenza al cliente finale (pianificazione, fiscalità, prodotti anche di terzi). Spesso appartengono allo stesso gruppo, ma sono funzioni diverse.
Posso “perdere tutto” investendo tramite un asset manager di prim’ordine?
I fondi sono veicoli separati dal gestore; il rischio principale è di mercato sugli asset in portafoglio. Esistono strategie prudenti (monetari/obbligazionari) e altre più volatili (azionari/alternativi). Leggi sempre KID/prospetto e orizzonte temporale.
Quanto costano i fondi rispetto agli ETF?
In media gli ETF indicizzati hanno TER più basso (pochi basis points). I fondi attivi costano di più perché puntano a generare alfa; valuta sempre costo vs utilità nel tuo portafoglio.
Perché l’AUM cambia di continuo?
Perché riflette flussi (sottoscrizioni/riscatti) e performance dei mercati; per questo le classifiche usano una data di riferimento (quarter-end o year-end).
Gli asset manager guadagnano anche quando i clienti perdono?
Le base fee sono percentuali sull’AUM: se i mercati scendono o ci sono riscatti, calano anche i ricavi. Su prodotti con performance fee, i gestori incassano solo sopra soglie/benchmark.
Cosa sono i mercati privati e perché “tirano” così tanto?
Private equity, private credit, infrastrutture e real asset: offrono premi di illiquidità e diversificazione, ma con costi e orizzonti lunghi. I grandi fondi pensione li usano per migliorare il profilo rischio-rendimento.
Meglio gestione attiva o passiva?
Non è o/o ma e/e: si combinano “core” indicizzato a basso costo e “satellite” attivo per cogliere inefficienze specifiche.
I big americani dominano: c’è spazio per l’Europa?
Sì: Amundi, Allianz/PIMCO, DWS, UBS, LGIM sono player europei di peso. In prospettiva, consolidamento e riforme previdenziali possono accrescere la scala in UE/UK.
Come valuto un gestore?
Scala, solidità operativa, costi, trasparenza, coerenza delle performance risk-adjusted, qualità del reporting e allineamento con i tuoi obiettivi (orizzonte, rischio, liquidità).
Che ruolo hanno i fondi monetari oggi?
Con tassi più alti sono tornati centrali per la liquidità a breve; per molti gruppi rappresentano flussi importanti e ricavi “difensivi”.
Approfondimenti: potere finanziario e politico dei grandi asset manager
Voto, «stewardship» e concentrazione: quanto potere hanno davvero?
La «forza» dei big dell’asset management nasce dalla scala (AUM complessivi dell’industria: 128.000 miliardi $ a fine 2023) e dalla concentrazione proprietaria nelle società quotate. Diversi studi documentano che i tre maggiori operatori indicizzati (BlackRock, Vanguard, State Street, i cosiddetti Big Three) risultano il primo azionista in una larga quota dell’S&P 500 (circa l’88% dei componenti), con partecipazioni tendenzialmente stabili e «permanenti»; ciò dà loro voce rilevante nelle assemblee, anche se il mandato resta quello fiduciario verso i clienti. :contentReference[oaicite:0]{index=0}
Nel dibattito accademico, alcuni ricercatori evidenziano rischi di «common ownership» (azionisti comuni tra concorrenti) e possibili effetti anticoncorrenziali in taluni settori; altri mettono in guardia dall’estrapolare troppo da questi risultati o ne criticano i metodi. In sintesi: il tema esiste, ma la comunità scientifica discute ancora su portata e meccanismi. :contentReference[oaicite:1]{index=1}
Quanto controllo esercitano sul voto? Negli ultimi anni i grandi gestori hanno ampliato i programmi di pass-through/choice voting, cioè la possibilità per alcuni clienti (istituzionali e, in misura crescente, retail) di indirizzare direttamente il voto pro-quota: BlackRock (Voting Choice), Vanguard (Investor Choice) e State Street hanno annunciato estensioni nel 2024-2025. Questo tende a decentrale il potere di voto e a renderlo più aderente alle preferenze dei sottoscrittori, pur con limiti operativi e perimetri ancora parziali. :contentReference[oaicite:2]{index=2}
In breve: i big hanno molto potere societario (stewardship e voto), ma la sua natura è diversa dall’attivismo tradizionale: è per lo più sistemico, graduale e vincolato da regole fiduciarie, da scrutinio pubblico e, sempre più, dalle scelte di voto rimesse ai clienti.
«Possono far cadere governi?»: mito, meccanismi reali e casi-scuola
Online trovi opinioni forti: c’è chi descrive i grandi gestori come capaci di «spostare i capitali» e determinare persino la sorte dei governi. La realtà empirica è più sfumata. I mercati obbligazionari possono disciplinare le politiche fiscali (i famosi bond vigilantes): quando la credibilità cala, i rendimenti salgono e il finanziamento si fa costoso; questo può innescare crisi politiche, ma non perché un singolo gestore «decida», bensì per la reazione collettiva di molti investitori (fondi, banche, assicurazioni, hedge fund, banche centrali, ecc.). Esempi citati di frequente: la crisi dei Gilt del 2022 dopo il «mini-Budget» UK (poi rivisto), e la pressione dei mercati sul governo italiano nel 2011, quando lo spread e i rendimenti resero insostenibile la situazione. :contentReference[oaicite:3]{index=3}
Il potere politico diretto dei gestori, invece, si manifesta soprattutto tramite engagement aziendale, proxy voting e lobbying regolamentare, oltre che attraverso il peso delle masse nei flussi su settori/temi (es. energia, infrastrutture, credito privato). Questa influenza è oggi al centro di controverse opposte: da un lato pressioni anti-ESG (ritiri di mandati pubblici, azioni legali negli USA), dall’altro richieste di maggiore impegno su rischi climatici e governance. Il quadro, in breve, è di politicizzazione crescente della finanza, non di «regia occulta» capace da sola di cambiare governi o «fare rivoluzioni». :contentReference[oaicite:4]{index=4}
Per capire perché il dibattito è così acceso basta guardare la crescita del sistema non-bancario (fondi, veicoli di mercato dei capitali), che intermedia quote crescenti del risparmio e del credito globale. È un trasferimento di potere finanziario strutturale dai bilanci bancari ai mercati, monitorato dalle autorità per i potenziali rischi di liquidità e propagazione. :contentReference[oaicite:5]{index=5}
Fonti e metodologia
- Top-20 per AUM al 31/03/2024: elenco enciclopedico con dati in miliardi USD e paesi d’origine (aggiornato 2 luglio 2025), utile come base comparabile globale. :contentReference[oaicite:0]{index=0}
- Dimensione del settore: The Thinking Ahead Institute / Pensions & Investments – “The world’s largest 500 asset managers 2024”: AUM complessivi $128tn a fine 2023 (+12,5% a/a). :contentReference[oaicite:1]{index=1}
- Trend 2025 (Europa/UK e crescita mercati privati): approfondimenti e survey IPE/FT, incl. record AUM 2024 e focus infrastrutture. :contentReference[oaicite:2]{index=2}
- BlackRock aggiornamenti 2025 (ricavi, AUM record, acquisizioni su privati/dati): comunicazioni societarie e approfondimenti stampa. :contentReference[oaicite:3]{index=3}
- Vanguard: modello client-owned e costi medi (facts & figures 2025). :contentReference[oaicite:4]{index=4}
Disclaimer — Le classifiche possono variare in base alla data di rilevazione (quarter-end/year-end), al cambio valutario e alla perimetrazione (AM “puro” vs wealth/affluent). I numeri riportati sono a scopo informativo/editoriale e non costituiscono consulenza finanziaria.