Eni e Global Infrastructure Partners (BlackRock): alleanza strategica per la cattura e lo stoccaggio della CO₂

Il 2025 si apre con un accordo che può segnare un punto di svolta per la strategia di decarbonizzazione europea e globale. Eni ha ufficializzato l’ingresso di Global Infrastructure Partners (GIP), fondo controllato da BlackRock, nella società Eni Ccus Holding, la piattaforma dedicata allo sviluppo di progetti di Carbon Capture, Utilization and Storage (CCUS).

L’operazione non è solo finanziaria ma rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di un modello di business basato su partnership mirate, con l’obiettivo di attrarre capitali privati nella transizione energetica e accelerare il percorso verso la neutralità climatica.

Secondo le prime ricostruzioni, il valore della newco è stato stimato attorno al miliardo di euro. GIP acquisirà il 49,99% delle quote, mentre Eni manterrà il controllo congiunto grazie al 50% più un’azione.

In questo articolo analizzeremo:

  • Il significato dell’accordo e il suo valore strategico.
  • I progetti attivi e futuri della nuova società.
  • Il modello dei “satelliti” di Eni e la sua attrattiva per gli investitori.
  • Le prospettive di mercato della tecnologia CCUS.
  • Le ricadute economiche, geopolitiche e industriali di questa operazione.

1. Il contesto: perché la CCUS è centrale nella transizione energetica

1.1 Cos’è la CCUS

La Carbon Capture, Utilization and Storage è un insieme di tecnologie che consentono di:

  • Catturare l’anidride carbonica emessa da impianti industriali, centrali elettriche e raffinerie.
  • Utilizzare parte della CO₂ in processi industriali (per esempio nella produzione di materiali da costruzione o combustibili sintetici).
  • Stoccare permanentemente la CO₂ in formazioni geologiche profonde, come giacimenti di idrocarburi esauriti o saline.

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la CCUS sarà responsabile di almeno il 15% della riduzione globale delle emissioni al 2050, rendendola una tecnologia imprescindibile accanto alle rinnovabili e all’idrogeno.

1.2 Perché interessa a Eni

Eni ha individuato nella CCUS uno degli assi strategici della propria transizione energetica, insieme a:

  • Biocarburanti e bioenergie (Enilive).
  • Rinnovabili e retail energetico (Plenitude).
  • Idrogeno e nuove tecnologie.

Il vantaggio competitivo di Eni sta nella disponibilità di infrastrutture esistenti (gasdotti, giacimenti, impianti industriali) che possono essere riconvertite a uso CCUS, riducendo tempi e costi.

1.3 Perché interessa a BlackRock

BlackRock, tramite GIP, si posiziona come uno dei maggiori investitori infrastrutturali globali. L’interesse per la CCUS risponde a tre logiche:

  • Investimento a lungo termine in un settore con prospettive di crescita esponenziale.
  • Allineamento ESG, con ritorni anche reputazionali.
  • Opportunità di ritorno finanziario in mercati dove la regolazione (sussidi, crediti fiscali, carbon pricing) sostiene la redditività.

2. L’accordo tra Eni e GIP

2.1 I dettagli finanziari

  • Partecipazione GIP: 49,99% di Eni Ccus Holding.
  • Partecipazione Eni: 50% + 1 azione, per garantire il controllo congiunto.
  • Valutazione stimata: circa 1 miliardo di euro.
  • Advisor: J.P. Morgan per la parte finanziaria, Chiomenti per la parte legale.

Il prezzo finale dipenderà da:

  • Investimenti già sostenuti.
  • Costi futuri di sviluppo.
  • Premio legato alle capacità operative di Eni.

2.2 Significato industriale

Non si tratta solo di cessione di quote, ma della creazione di un polo globale CCUS, con l’obiettivo di sviluppare, finanziare e gestire più progetti contemporaneamente.


3. I progetti della newco

3.1 Liverpool Bay (Regno Unito)

  • Progetto chiave del cluster industriale HyNet, uno dei principali programmi britannici per la decarbonizzazione.
  • Regolazione già definita e piano di finanziamento in corso.
  • Obiettivo: catturare milioni di tonnellate di CO₂ dalle industrie del nord-ovest dell’Inghilterra.

3.2 Bacton (Regno Unito)

  • Situato sulla costa orientale inglese.
  • Infrastruttura strategica per integrare CCS e idrogeno blu.

3.3 L10-CCS (Paesi Bassi)

  • Progetto olandese con focus sul riutilizzo di giacimenti offshore.
  • Contribuirà a rispettare i target europei di riduzione emissioni.

3.4 Ravenna CCS (Italia)

  • Il più grande progetto CCUS nel Mediterraneo.
  • Capacità stimata: fino a 500 milioni di tonnellate di CO₂ stoccabili nei giacimenti esauriti dell’Adriatico.
  • La newco potrà acquisire il 50% del progetto oggi in mano a Eni.

3.5 Espansioni future

  • Possibilità di includere nuovi progetti in Africa, Medio Oriente e Asia.
  • Opportunità di cooperazione con grandi partner industriali interessati a decarbonizzare le proprie produzioni.

4. Il modello dei “satelliti” di Eni

4.1 Cos’è il modello satellitare

Negli ultimi anni Eni ha avviato una strategia di creazione di società satellite, partecipate da partner finanziari o industriali, per sviluppare business specifici legati alla transizione energetica.

4.2 I satelliti già attivi

  • Plenitude: rinnovabili, retail energia e mobilità elettrica.
  • Enilive: biocarburanti e bioraffinerie.
  • Azule Energy: joint venture in Angola con BP.
  • Ithaca Energy: attiva nel Mare del Nord.
  • Var Energi: operatore in Norvegia.
  • CCUS Holding: nuovo satellite per la cattura CO₂.

Un ottavo è in via di definizione con Petronas per Indonesia e Malesia.

4.3 I vantaggi del modello

  • Attrazione di capitali esterni per ridurre il debito e finanziare la crescita.
  • Valorizzazione del business con quotazioni o cessioni di quote.
  • Specializzazione operativa con focus su settori mirati.

5. Quanto può valere l’accordo

Sebbene i dettagli siano riservati, la valutazione di mercato della newco si aggira su 1 miliardo di euro.

5.1 Fattori che determinano il valore

  • Dimensioni del portafoglio progetti.
  • Regolazione favorevole in UK, Olanda e Italia.
  • Potenziale di generazione cash flow dal 2030 in avanti.

5.2 Implicazioni per Eni

  • Monetizzazione di asset non ancora maturi.
  • Condivisione del rischio industriale.
  • Incremento della credibilità sui mercati finanziari.

6. Impatto per il mercato energetico e finanziario

6.1 Per il settore energetico

  • L’accordo rappresenta un benchmark per altri operatori.
  • Potrebbe accelerare la nascita di ulteriori joint venture CCUS in Europa.

6.2 Per i mercati finanziari

  • Dimostra che la transizione energetica è bancabile, attirando capitali privati.
  • Conferma la capacità di Eni di monetizzare progetti innovativi prima della maturità commerciale.

7. La prospettiva geopolitica

7.1 L’Europa

  • La CCUS è inserita tra le Net Zero Technologies dell’UE.
  • Ravenna potrebbe diventare hub europeo per la decarbonizzazione.

7.2 Regno Unito

  • Vuole essere leader mondiale nelle tecnologie CCS.
  • L’accordo con Eni rafforza i cluster HyNet e Bacton.

7.3 Italia

  • Il progetto Ravenna può attrarre industrie hard-to-abate (cemento, acciaio, chimica).
  • Opportunità di posizionarsi come hub mediterraneo della CO₂.

7.4 Stati Uniti e BlackRock

  • Washington spinge fortemente sulla CCUS con l’Inflation Reduction Act.
  • L’investimento europeo di BlackRock si inserisce in una strategia globale.

8. Criticità e sfide

  • Costi elevati delle tecnologie CCUS.
  • Necessità di un quadro regolatorio stabile (carbon tax, incentivi).
  • Accettabilità sociale: preoccupazioni sullo stoccaggio geologico.
  • Tempistiche: la piena operatività dei grandi hub arriverà dopo il 2030.

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9. Commenti dei protagonisti

  • Claudio Descalzi (CEO Eni): «Consolidare il portafoglio CCUS e attrarre capitali dimostra l’efficacia del modello satellitare».
  • Bayo Ogunlesi (CEO GIP/BlackRock): «La nostra esperienza infrastrutturale, unita alla tecnologia Eni, accelererà lo sviluppo su scala significativa».

10. Conclusione: perché questo accordo è strategico

L’alleanza tra Eni e GIP/BlackRock è molto più di un’operazione societaria. È la dimostrazione che la transizione energetica non si fa solo con i governi, ma richiede un’alleanza tra:

  • Competenze industriali (Eni).
  • Capitale finanziario globale (BlackRock).
  • Quadro normativo favorevole (UE e governi nazionali).

Se avrà successo, la newco CCUS di Eni diventerà un modello replicabile, capace di trasformare il problema delle emissioni in un’opportunità industriale e finanziaria.

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.