Investire in Energia Eolica: Come, Dove, Quando. Conviene?

L’eolico soddisfa per il 5-6% la richiesta di energia elettrica in Italia e in Sud Italia sono spuntate pale eoliche dappertutto, ma è conveniente investire in energia eolica?  La ricerca e lo sfruttamento delle fonti d’energia alternativa sono uno dei temi che animano maggiormente i dibatti politici degli ultimi anni, soprattutto a causa dell’impatto in termini d’emissioni inquinanti.
Scegliere d’aumentare l’approvvigionamento di energia tramite fonti rinnovabili ed ecologiche è stata negli ultimi decenni una prospettiva ancora molto limitata, una scelta quasi di nicchia, potremmo dire. Ma la svolta sembra essere vicina e l’aumento degli investimenti nell’energia eolica sono una prospettiva concreta ed imminente che promette d’aumentare esponenzialmente nell’immediato futuro.

Il business green del futuro


È stato stimato che, nel corso dei prossimi 8 anni, quindi entro il 2025, gli investimenti in energia eolica aumenteranno di circa il 177% in più rispetto ai livelli attuali (9 miliardi di mercato nel 2016).


Ogni anno il mercato dell’eolico promette di movimentare circa 100 miliardi di dollari… e c’è da augurarselo, considerando le prospettive che gli studiosi hanno tracciato sul nostro pianeta se gli Stati non cambieranno decisamente politiche in termini di crescita, sviluppo e risorse.


La Terra, intesa come pianeta che ci ospita tutti, comincia a mostrare i limiti dei progetti di sviluppo industriale cieco degli ultimi decenni.


Sembra ormai opinione condivisa che più che una scelta, gli investimenti sulle economie green sono ormai una prospettiva obbligata per ridurre le emissioni inquinanti e consentire al nostro pianeta di rigenerarsi, rispetto ai danni che gli abbiamo arrecato nel corso degli ultimi secoli.

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Un mercato globale che deve adeguarsi

Se cominciamo a considerare la strada “ecologica” come l’unica percorribile, è chiaro che possiamo immaginare che i maggiori sforzi dovranno venire proprio dalle nazioni maggiormente in crescita e potenti economicamente.

Proprio queste nazioni dovranno riadattare i propri modelli industriali alle nuove fonti d’approvvigionamento elettrico, proporzionalmente alle loro necessità.


Si stima che la Cina inciderà per il 39% sul volume totale dei ricavi del mercato eolico, mentre nord America ed Europa si divideranno il 46%.


Questi valori in crescita sono espressione della necessità d’affrancamento rispetto ai tradizionali combustibili dai quali è dipesa l’elettricità mondiale per la maggior parte, negli ultimi decenni.


Un tangibile trend in crescita è avviato e già superiore ai 50 punti percentuali della capacità d’energia eolica a livello mondiale.


Più eolico, meno carbone

Maggiori sono gli investimenti nel comparto energia eolica e tanto più, inversamente proporzionali, calano gli investimenti sul carbone.

Le politiche governative, infatti, per ridurre l’inquinamento devono impegnarsi a ridurre il più possibile il consumo di carbone come combustibile utilizzato per l’approvvigionamento energetico.


Gli scioperi mondiali, sempre più frequenti, stanno sensibilizzando sempre più l’opinione pubblica su queste questioni ed i mercati tendono ad adeguare i propri investimenti di conseguenza.


I cambiamenti climatici legati all’inquinamento atmosferico si potrebbero senz’altro ridurre se nell’immediato si decidesse una radicale inversione di rotta da parte di tutte le principali potenze economiche mondiali.


A fine 2016, si registravano 80 Paesi dotati di parchi eolici, sparsi per tutto il mondo, ma solo 26 di essi erano in grado di produrre oltre 1 gigawatt. Ma le cose sono destinate a cambiare molto in fretta.

La corsa agli investimenti

La ruota sembra girare dunque, a favor di vento. Le principali Nazioni del mondo stanno preparando i propri bilanci al nuovo mercato, con investimenti complessivi di circa 800 miliardi.


Sicuramente essenziali in questa direzione saranno le scelte di Cina, Stati Uniti, India e Germania, ma il mercato dell’eolico non sarà unicamente loro appannaggio.


Il nuovo business dell’energia pulita sembra ingolosire in molti e non resta che imparare a trarne vantaggio, anche come semplici investitori.

Perché dovresti investire nell’eolico?


Forse l’interesse per “la salute” del tuo pianeta non è già sufficiente come motivo? Possiamo capirlo. Gli affari sono affari, ma questo affare va detto, unisce l’utile ed il dilettevole, se così si può dire.


Gli Stati Uniti già attualmente hanno investito 3,5 volte in più sul mercato dell’eolico rispetto a quello dei pannelli solari.

Questo dato è utile per comprendere che, anche volendo puntare lo sguardo a delle energie pulite e rinnovabili, tra le diverse possibili, la tendenza sarà scegliere il rapporto qualità/prezzo delle pale eoliche.


Il vento è dovunque, ovviamente proporzionalmente alla conformazione del terreno ed alle caratteristiche morfologiche di una data nazione.

Il vento è sufficientemente costante ed il costo di una pala eolica per raccogliere questa “forza” data dalla natura e convertirla in energia fruibile nelle nostre case ed attività, è ragionevolmente basso in relazione ai vantaggi.

Un’azienda in crescita


Se cerchi un’ulteriore conferma del fatto che il vento sia il nuovo oro, ti basterà analizzare i titoli dell’azienda Vestas, specializzata nella produzione e commercializzazione delle pale eoliche.

La sede centrale della Vestas è in Danimarca ma con gli anni l’azienda si è estesa ed ora ha stabilimenti di produzione di pale eoliche anche in Italia, Spagna, Germania, Cina, India, Brasile e Stati Uniti.

Questa azienda raccoglie ogni giorno e continua e ricevere commesse di produzione da ogni parte del mondo con importanti contratti commerciali che abbracciano progetti sempre più ambiziosi ed importanti.


Non ultimo tra questo, l’accordo commerciale tra l’azienda Vestas e la Russia per la produzione in loco di turbine destinate all’avvio del primo progetto russo per l’apertura di un mercato di energia eolica.

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Le nuove sfide del mercato


I dati finora raccolti dimostrano che puntare sull’energia eolica in questo momento vuol dire senz’altro puntare sul cavallo vincente della corsa, ma può essere interessante analizzare quali nuove sfide sono collegate a questo cambiamento epocale in atto.


Le Nazioni, oltre ad occuparsi d’incrementare la quantità di pale eoliche sui propri territori, dovranno occuparsi di migliorare l’integrazione delle stesse con la rete elettrica esistente.


Saranno interessanti le scelte in materia d’incentivi governativi e le politiche che i governi metteranno in campo per rispondere in maniera concreta alle esigenze della modernità, non in un ultimo le questioni ambientali e le relative conseguenze.


Lo stesso internet e le nuove potenzialità delle connessioni a banda larga, offrono interessanti spunti su possibili gestioni in remoto degli approvvigionamenti elettrici che potrebbero così vedere ridotti al minimo i costosi e pesanti interventi manuali.


Il vantaggio principale delle nuove tecnologie e connessioni, applicate all’energia eolica, potrebbe essere soprattutto in termini di analisi dei dati con conseguente possibilità di prevedere i gusti e le interruzioni di corrente prima che esse si verifichino concretamente.

Le aziende operanti nel mercato hanno già in campo progetti ambiziosi che renderanno le pale sempre più tecnologiche, flessibili, illuminate ed efficienti. 

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.