Bilancio positivo sui mercati: La settimana dal 12 al 16 agosto 2025 si è chiusa con un segno decisamente positivo per la maggior parte dei mercati azionari globali. Wall Street ha messo a segno nuovi record storici, sostenuta dall’aspettativa di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre. In Europa l’indice FTSE MIB di Milano ha guadagnato circa il +2,5%, superando quota 42.600 punti, mentre l’STOXX Europe 600 è salito di +1,18%. Negli Stati Uniti l’S&P 500 (in ulteriore ascesa verso nuovi massimi) ha chiuso la settimana con un progresso di +0,94%. Brillante anche Tokyo (Nikkei 225), trainata da fattori interni e dal clima globale favorevole, con un balzo settimanale di quasi +3,9%. La tabella seguente riassume le variazioni dei principali indici e asset:
Indice/Asset | Chiusura 16/08/2025 | Variaz. Settimanale |
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FTSE MIB (Milano) | ~42.653 punti | +2,47% |
STOXX 600 (Europa) | ~553,6 puntiit.marketscreener.com | +1,18%it.marketscreener.com |
S&P 500 (USA) | ~6.450 puntiit.marketscreener.com | +0,94%it.marketscreener.com |
Nikkei 225 (Tokyo) | ~43.382 puntiit.marketscreener.com | +3,91%it.marketscreener.com |
Oro (Gold) | ~3335 $/oncia | -1,65% |
Petrolio Brent | ~66,08 $/barile | -0,11% |
Nota: L’EUR/USD è risalito a 1,17 (+0,5% circa) riflettendo un parziale indebolimento del dollaro, in un contesto di ottimismo dei mercati globali.
Driver della settimana: A sostenere il clima rialzista sono stati alcuni dati macro incoraggianti e sviluppi geopolitici. Negli USA, l’inflazione di luglio è risultata in linea con le attese (+0,2% mensile), alimentando la speranza di un imminente cambio di rotta Fed sui tassi Nemmeno un dato lievemente superiore alle previsioni sull’inflazione core ha scalfito la fiducia degli investitori, che anzi scommettono su un taglio dei tassi Fed a settembre. In Europa, nonostante i volumi estivi ridotti, Piazza Affari ha brillato: l’indice italiano ha sfiorato i massimi storici, con Telecom Italia (+5,9%), Leonardo (+5,2%) e Banca Popolare di Sondrio (+5,1%) tra i migliori titoli settimanali. Segnali di presa di beneficio hanno invece colpito alcuni difensivi come Campari (-1,8%) e Amplifon (-1,6%), senza però intaccare il saldo positivo di settimana.
Dazi USA-Cina: Tregua Tariffaria Prorogata
Uno dei temi chiave della settimana è stata la distensione nella guerra commerciale USA-Cina. Il presidente Donald Trump ha annunciato di aver firmato un ordine esecutivo per prorogare di 90 giorni la tregua tariffaria con la Cina (che sarebbe scaduta il 15 agosto) In questo modo, fino ai primi di novembre le tariffe rimarranno congelate ai livelli attuali. «Ho appena firmato un ordine esecutivo che estenderà la sospensione dei dazi alla Cina per altri 90 giorni. Tutti gli altri elementi dell’accordo rimarranno invariati», ha dichiarato Trump sul suo social. Senza questa proroga, dal 16 agosto i dazi americani sui prodotti cinesi sarebbero balzati dal 30% al 145%, e quelli cinesi sulle merci USA dal 10% al 125% – un’escalation che ora è stata evitata, guadagnando tempo cruciale per negoziare un accordo commerciale definitivo prima della stagione dello shopping natalizio La reazione dei mercati a questa notizia è stata positiva: la rinnovata tregua commerciale riduce il rischio di un nuovo shock sui prezzi e sulle catene di approvvigionamento globali, sostenendo la fiducia degli investitori.
All’inizio del mese, Trump aveva già rinviato l’entrata in vigore di nuovi dazi dal 1º agosto al 7 agosto, ufficialmente per dare tempo tecnico alle dogane di adeguars In quell’occasione erano stati esclusi dalla stretta tariffaria molti prodotti, e con l’UE si era raggiunto un accordo di principio per limitare i dazi reciproci al 15% sulla maggior parte dei beni. Questa serie di rinvii e intese dell’ultimo minuto ha contribuito a rasserenare il clima sui mercati internazionali durante la settimana di Ferragosto.
Vertice Trump-Putin: “Grandi Progressi”, ma Nessun Accordo Definito
Sul fronte geopolitico, i riflettori sono stati puntati sull’incontro al vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin tenutosi il 15 agosto ad Anchorage, in Alaska. I due presidenti si sono mostrati inizialmente cordiali, con sorrisi, strette di mano e toni distesi, per poi impegnarsi in un faccia a faccia di circa tre ore. Al termine del summit, entrambi i leader hanno parlato di “grandi progressi” riguardo alla crisi ucraina, pur senza offrire dettagli specifici. Putin ha dichiarato di aver raggiunto un certo “accordo” di principio sull’Ucraina, sottolineando che Mosca è interessata a porre fine al conflitto ma solo una volta eliminate «tutte le cause alla radice della crisi». Dal canto suo, Trump ha definito l’incontro «estremamente produttivo», affermando che «sono stati concordati molti punti» e rimangono da risolvere «solo pochissime questioni» – senza però entrare nei particolari. Significativamente, non si è parlato esplicitamente di un cessate il fuoco immediato, né Trump ha pubblicamente pressato Putin sul tema dei bombardamenti ai civili ucraini, in netto contrasto con la linea dura manifestata in precedenza dal presidente USA.
Pur mancando un accordo concreto sul cessate il fuoco, l’esito del vertice è stato dipinto in chiave positiva. Putin ha lodato il «rapporto forte, basato sulla fiducia» instaurato con Trump, arrivando a sostenere – in linea con le affermazioni di quest’ultimo – che se Trump fosse stato alla Casa Bianca nel 2022, la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina. Trump, da parte sua, ha attribuito a questo primo negoziato un voto di “10 su 10” in termini di passi avanti fatti, annunciando l’intenzione di facilitare al più presto un incontro successivo tra Putin e il presidente ucraino Zelensky. Subito dopo il meeting, Trump ha infatti contattato telefonicamente Zelensky e vari alleati europei (tra cui Italia, Francia, Germania, Regno Unito) per aggiornarli sui progressi e preparare colloqui trilaterali futur. In sintesi, il summit Trump-Putin ha abbassato la tensione percepita sul fronte geopolitico: pur senza produrre un’intesa formale, ha aperto spiragli verso ulteriori negoziati di pace, elemento che i mercati finanziari hanno accolto favorevolmente.
Borsa Italiana: Analisi della Settimana e Prospettive
Rally estivo a Piazza Affari: La Borsa di Milano ha vissuto un’ottava euforica, sovraperformando molti listini esteri grazie a una combinazione di fattori interni e internazionali. L’indice FTSE MIB ha guadagnato circa il +2,5% settimanale, spingendosi oltre i 42.600 punti e avvicinandosi ai suoi massimi storici. A trainare il mercato italiano sono stati in particolare i settori telecomunicazioni, difesa e bancario. Telecom Italia (TIM) ha messo a segno un balzo di quasi +6%, complice l’ottimismo per le trattative sulla rete e possibili ingressi di nuovi partner nel capitale (notizie che hanno alimentato scommesse speculative sul titolo). Leonardo (+5,2% sett.) ha beneficiato sia di risultati semestrali positivi sia del clima geopolitico che mantiene alta la domanda per il settore difesa. Molto forte anche Banca Popolare di Sondrio (+5,1%), in scia al generale trend rialzista dei bancari europei e a rinnovate ipotesi di M&A nel segmento delle banche medio-piccole Di contro, alcuni titoli high-tech e consumo discrezionale hanno sofferto prese di profitto: Moncler (-1,6%), Amplifon (-1,6%) e Campari (-1,8%) si sono mossi in controtendenza, dopo aver toccato valutazioni elevate nelle settimane precedenti
Focus sui dati macro: Per la settimana entrante (18-22 agosto) gli operatori su Piazza Affari guardano a diversi appuntamenti economici chiave, che potranno influenzare il sentiment. In Europa verranno diffusi i dati definitivi sull’inflazione di luglio nell’Eurozona (mercoledì 20/8) insieme all’indice dei prezzi alla produzione in Germania – indicatori utili per tastare il polso delle pressioni sui prezzi nel Vecchio Continente. Giovedì 21 arriveranno poi i PMI flash di agosto per le principali economie europee (Italia inclusa), che daranno una lettura preliminare dell’andamento di manifattura e serviz. Questi dati potrebbero evidenziare il perdurare di un quadro contrastante: industria in rallentamento da un lato, resilienza del settore servizi dall’altro. Sempre giovedì prenderà il via il prestigioso simposio di Jackson Hole negli USA: sebbene si tenga in America, le indicazioni che emergeranno dai banchieri centrali (in primis dalla Fed) avranno ripercussioni globali, influenzando anche l’umore dei mercati europei e italiani.
Previsioni breve termine: Gli analisti si attendono che la Borsa Italiana mantenga un tono positivo all’inizio della settimana del 18 agosto, alimentata dall’onda lunga dei record azionari estivi. Tuttavia, l’avvicinarsi della fine di agosto potrebbe portare a maggiore volatilità e volumi sottili, tipici del periodo estivo. Molto dipenderà dai riscontri macro: un’inflazione europea confermata in calo e segnali accomodanti dal meeting di Jackson Hole potrebbero dare ulteriore slancio ai listini. Al contrario, sorprese sui dati (ad esempio PMI più deboli del previsto, o toni restrittivi inattesi dalla Fed) potrebbero indurre prese di beneficio. Nel complesso, lo scenario di base vede Piazza Affari su fondamenta solide: gli utili societari del primo semestre si sono rivelati robusti in molti settori, e l’aspettativa di una inversione di politica monetaria nel 2024 sostiene i segmenti più sensibili ai tassi (ciclici e finanziari). Nel breve periodo, l’indice FTSE MIB potrebbe consolidare sopra quota 42mila, con possibilità di estendere i guadagni verso i 43.000 punti se il clima rimarrà favorevole.
Wall Street: Analisi e Outlook di Breve Periodo
Nuovi massimi storici a Wall Street: La borsa americana ha proseguito la sua corsa estiva, con l’S&P 500 e il Nasdaq Composite che hanno registrato livelli record nella settimana passata Gli investitori statunitensi appaiono incoraggiati da segnali di rallentamento controllato dell’inflazione e dalla prospettiva che la Federal Reserve metta in pausa i rialzi dei tassi, aprendo eventualmente la strada a riduzioni del costo del denaro entro l’inizio del 2026 I dati sui prezzi al consumo pubblicati il 12 agosto (+0,2% su base mensile) sono stati ben accolti, confermando che l’inflazione core sta gradualmente rientrando verso il target Fed Inoltre, l’allentamento delle tensioni commerciali con la Cina (proroga della tregua sui dazi) ha rimosso un potenziale fattore di rischio immediato, spingendo al rialzo in particolare i titoli industriali e dell’export. Non a caso, Boeing è stata tra le blue-chip più vivaci: gli analisti prevedono che beneficerà della ripresa della domanda di aerei a fusoliera larga e dei recenti accordi commerciali internazionali pro-USA. Bene anche il comparto tecnologico: Cisco Systems, ad esempio, sta cavalcando il trend dell’intelligenza artificiale avendo già superato $1 miliardo di nuovi ordini legati all’AI per l’anno fiscale 2025
Cosa monitorare a Wall Street: Nella settimana del 18-22 agosto, l’attenzione degli operatori americani si concentrerà su alcuni market mover di rilievo. In primis, mercoledì 20 verranno pubblicati i verbali (minutes) dell’ultima riunione Fed: dal FOMC gli investitori cercheranno indizi sulla futura traiettoria dei tassi, in particolare conferme sul fatto che la Banca Centrale potrebbe iniziare a tagliare i tassi nel 2026 come attualmente scontato dal mercato. Giovedì 21 agosto inizierà il simposio di Jackson Hole, tradizionale appuntamento in cui potrebbero emergere spunti sulla politica monetaria globale. Un discorso del presidente della Fed o di altri banchieri centrali più accomodante del previsto verrebbe interpretato positivamente dalle borse. Sul fronte macro, sono attesi anche i dati di luglio su nuovi cantieri residenziali e permessi di costruzione (martedì 19/8) e l’aggiornamento settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione (giovedì 21/8) dagli USA Questi indicatori forniranno ulteriori elementi sullo stato del ciclo economico americano a fine estate – un mercato del lavoro che mostrasse segni di raffreddamento, ad esempio, rafforzerebbe la tesi di una Fed meno aggressiva.
Outlook breve termine: Gli esperti mantengono una visione moderatamente ottimista su Wall Street per la seconda metà di agosto, ma invitano anche alla cautela dopo la rapida ascesa delle ultime settimane. L’S&P 500 viaggia su multipli elevati e potrebbe entrare in una fase di consolidamento; non si esclude qualche fase di volatilità attorno ai citati eventi (Fed minutes, Jackson Hole). Detto ciò, il trend primario resta impostato al rialzo, sorretto dalla forza dei titoli tech e growth: finché tassi e inflazione restano sotto controllo, i cosiddetti “Magnifici 7” (Apple, Microsoft, Amazon, Google, Meta, Tesla, NVIDIA) continuano ad attirare flussi e a fare da traino all’intero indice. Per la settimana entrante, un livello tecnico chiave da monitorare sull’S&P 500 è l’area dei 6400-6450 punti (nuovo supporto dopo i massimi) – finché l’indice si manterrà sopra tale soglia, la struttura rialzista di breve periodo resterà intatta.
Migliori Azioni da Comprare (Borsa Italiana)
Nel panorama di Piazza Affari, diversi titoli presentano interessanti prospettive di crescita a breve-medio termine secondo gli analisti. In particolare, spiccano alcune blue chip finanziarie e industriali che potrebbero beneficiare dei trend in atto:
- Unicredit (UCG) – Il grande gruppo bancario italiano è indicato tra i preferiti dagli analisti, grazie al continuo miglioramento della redditività e alle iniziative di digitalizzazione. Le previsioni di consenso stimano un potenziale di apprezzamento verso €30-35 per azione nel 2025 (rispetto ai ~€23,5 di fine 2024), sostenuto dalla crescita degli utili e da un robusto ritorno di capitale agli azionisti. Tra i punti di forza figurano l’aumento dei ricavi da commissioni e l’efficientamento dei costi, mentre un rischio da monitorare rimane la sensibilità del settore bancario ad eventuali shock economici o regolamentari in Europa.
- Banco BPM (BAMI) – Anche la terza banca italiana per asset è considerata positivamente: il titolo tratta intorno a €5,8 e gli esperti ipotizzano un range obiettivo di €7-8 nel medio termine. Le ragioni includono una solida espansione commerciale (specie nel credito al consumo e nel risparmio gestito) e margini in miglioramento grazie al rialzo dei tassi. BPM è inoltre al centro di ricorrenti speculazioni di fusione/acquisizione nel panorama bancario italiano, il che aggiunge appeal speculativo al titolo. La forte concorrenza nel settore rimane tuttavia un elemento di cui tener conto come potenziale freno.
- Maire Tecnimont (MAIRE) – Nel comparto infrastrutture e transizione energetica, Maire Tecnimont si distingue come scommessa su green economy e digitalizzazione industriale. Attiva nell’impiantistica chimica e nella tecnologia per la trasformazione energetica, la società beneficia degli investimenti pubblici e privati nei progetti di sostenibilità. Il titolo (ca. €3,40 a fine 2024) ha target stimati tra €4,50 e €5,00 per il 2025, riflettendo le aspettative di crescita del portafoglio ordini nel segmento dell’idrogeno, riciclo dei materiali e altri ambiti “verdi”. La ciclicità del settore e la dipendenza da grandi commesse rappresentano i fattori di rischio principali da monitorare, ma il trend strutturale delle politiche ESG gioca a favore della società.
Oltre a questi nomi, gli osservatori segnalano anche altre blue chip italiane con potenziale interesse. ENI ad esempio offre un elevato dividend yield e potrebbe beneficiare di eventuali prezzi del petrolio più alti; Stellantis rimane ben posizionata nel settore automotive globale ed è valutata con multipli contenuti rispetto ai peer europei. Ferrari, reduce da un rally record (ha sovraperformato gli altri listini europei di recente, continua a macinare utili e flussi di cassa elevati sebbene le sue valutazioni siano ormai impegnative. Complessivamente, per un investimento a breve-medio termine sul mercato italiano gli esperti suggeriscono di privilegiare titoli con fondamentali solidi e storie di crescita tangibile, inserendoli magari in un portafoglio bilanciato con una parte difensiva.
Migliori Azioni da Comprare (Wall Street)
Anche sul mercato statunitense emergono alcuni titoli considerati “top picks” dagli analisti per affrontare la fase attuale, caratterizzata da ripresa economica e innovazioni tecnologiche. Tra le migliori azioni USA da monitorare e acquistare a breve termine vi sono società di diversi settori, con catalizzatori specifici:
- Boeing (BA) – Il gigante aerospaziale è tornato nei favori di molte banche d’affari. Bank of America lo include tra le sue idee di investimento top per il Q3 2025, prevedendo che Boeing tragga vantaggio dalla ripresa della domanda di aerei wide-body (lungo raggio) e dai nuovi accordi commerciali che facilitano export di aeromobili. Gli analisti evidenziano un deficit di offerta di circa 300 aerei a livello globale nei prossimi anni e vedono nelle recenti intese USA con paesi come Cina e UK un possibile volano per nuovi ordini in arrivo
- Cisco Systems (CSCO) – Il colosso delle reti informatiche è un altro Buy convinto per BofA. Cisco sta cavalcando la spinta degli investimenti in infrastrutture AI e cloud: ha già superato l’obiettivo di $1 miliardo di ordini legati all’intelligenza artificiale per l’anno fiscale 2025. La società gode di una posizione di leadership nelle soluzioni di networking per data center e imprese, e si prevede che possa continuare a crescere grazie alle partnership strategiche e all’offerta di soluzioni di sicurezza integrate. In sintesi, Cisco è vista come un modo relativamente “difensivo” per esporsi al trend dell’AI enterprise.
- Datadog (DDOG) – Nel settore software e cloud monitoring, Datadog è indicata come top pick grazie ai suoi tassi di crescita robusti e profittevoli. La società vanta oltre +20% di crescita annua dei ricavi con margini di free cash flow anch’essi sopra il 20%, con esposizione diretta alle aziende cloud-native e ai servizi di monitoraggio per infrastrutture digitali BofA sottolinea come l’azienda abbia un modello di business scalabile e una pipeline di prodotti in espansione, che potrebbero sostenere ulteriori rialzi del titolo in borsa.
- KeyCorp (KEY) – Tra i finanziari USA, si segnala questa banca regionale inserita da Bank of America nel paniere delle idee top di investimento. Il titolo viene ritenuto fortemente sottovalutato, con un dividend yield intorno al 5% e un potenziale re-rating in caso di consolidamento nel settore bancario. BofA giudica KeyCorp “tra le opportunità rischio/rendimento più interessanti” nel comparto delle super-regional bank statunitensi, complice anche la possibilità di beneficiare di una ripresa degli investimenti (capex) negli USA e di operazioni di M&A nel settore.
- Levi Strauss & Co. (LEVI) – Nel settore retail/abbigliamento, la storica marca di jeans è tornata sotto i riflettori. Levi’s presenta momentum positivo nelle vendite e un canale wholesale (distribuzione all’ingrosso) in miglioramento, oltre ad avere un’esposizione minima al mercato cinese. Gli analisti di BofA apprezzano la prudenza del management nelle previsioni (che lascia spazio a sorprese positive se la domanda dovesse tenere) e la solidità del bilancio. In pratica «Levi’s spunta molte caselle positive: crescita delle vendite, outlook conservativo, limitata dipendenza dalla Cina e buona diversificazione della supply chain». Il titolo potrebbe quindi riservare performance interessanti se il rimbalzo del segmento apparel proseguirà.
Naturalmente l’elenco di opportunità su Wall Street non si esaurisce qui. Molti osservatori continuano a puntare sui giganti tecnologici come Apple, Microsoft, Google, Amazon, NVIDIA, ritenendo che mantengano potenziale di crescita nel medio periodo grazie a utili in espansione e posizione dominante nei rispettivi mercati. Inoltre, con l’avvicinarsi di possibili tagli dei tassi Fed nel 2026, i titoli growth e tecnologici di qualità potrebbero beneficiare di multipli maggiori. Da segnalare anche il settore della difesa (oltre a Boeing, nomi come Lockheed Martin e Northrop Grumman restano favoriti in un contesto geopolitico teso) e quello farmaceutico/sanitario (diversi titoli Big Pharma offrono valutazioni a sconto e alti dividendi, ad es. Merck, Medtronic, Air Products, evidenziati tra i “top dividend picks” di agost). Una strategia equilibrata per investire sul mercato USA prevede dunque di combinare alcuni titoli ciclici con catalizzatori specifici (come quelli sopra citati) con posizioni in società difensive di qualità, in modo da navigare al meglio le possibili turbolenze di fine estate.
Materie Prime: Andamento e Previsioni
Oro in calo su presa di rischio: Sul mercato delle materie prime, la settimana scorsa ha visto una leggera flessione delle quotazioni dell’oro. Il metallo prezioso ha chiuso intorno a $3.335 l’oncia, in calo di circa -1,65% rispetto a una settimana fa Questa discesa riflette il miglioramento del sentiment generale: con le borse in salita e minori timori immediati (dati dall’allentamento delle tensioni sui dazi e prospettive di politiche monetarie più accomodanti), gli investitori hanno ridotto la domanda di beni rifugio. In altri termini, l’oro ha subito prese di profitto dopo il rally dei mesi precedenti, in un contesto in cui la propensione al rischio è aumentata. Dal punto di vista tecnico, il supporto chiave da monitorare nel breve termine è in area $3.300: una tenuta sopra tale livello manterrebbe intatto l’uptrend di fondo, mentre ulteriori segnali di rallentamento dell’inflazione o di tregua geopolitica potrebbero continuare a frenare gli acquisti sul gold. Guardando avanti, però, molti analisti restano costruttivi sull’oro nel medio termine, soprattutto se l’autunno dovesse portare rinnovate incertezze (ad es. legate al ciclo economico o a tensioni politiche). Inoltre, l’oro potrebbe ricevere sostegno dalla persistente domanda delle banche centrali e da eventuali cali del dollaro.
Petrolio stabile: Il mercato petrolifero ha vissuto una settimana relativamente tranquilla: il Brent è rimasto pressoché invariato intorno ai $66 al barile(-0,1% settimanale), mentre il WTI oscillava poco sotto i $65. Questo equilibrio è frutto di forze contrapposte: da un lato, i timori di rallentamento economico globale (attenuati grazie alla tregua USA-Cina) e l’aumento delle scorte statunitensi hanno smorzato i prezzi; dall’altro lato, i tagli alla produzione dell’OPEC+ in vigore e l’avvicinarsi della stagione degli uragani (che potrebbe impattare sulle forniture) hanno fornito supporto alle quotazioni. Nel breve termine, gli operatori guardano ai dati sulla domanda cinese e alle decisioni della PBoC (Banca centrale cinese) che il 20 agosto annuncerà il tasso prime sui prestiti: eventuali mosse di stimolo in Cina potrebbero sostenere le materie prime energetiche, dato il ruolo della Cina come maggior importatore di petrolio. Le previsioni per la prossima settimana indicano quindi un Brent in range $65-68, in attesa di nuovi catalizzatori. Una rottura decisa sopra $70 richiederebbe probabilmente segnali di domanda più forti o nuove restrizioni all’offerta, mentre al ribasso solo un deterioramento marcato del quadro macro potrebbe spingere il greggio sotto $60.
Metalli industriali misti: Tra le altre materie prime, il rame – spesso barometro dell’industria manifatturiera mondiale – ha chiuso la settimana poco mosso, con variazione di circa -0,2%. Ciò suggerisce che il mercato sta bilanciando le preoccupazioni per la crescita (in particolare i dati cinesi poco brillanti delle scorse settimane) con l’ottimismo su eventuali stimoli economici. Il rame resta in un trading range moderato e potrebbe recuperare vigore qualora dalla Cina giungessero segnali di accelerazione (es. misure per il settore immobiliare) o, viceversa, potrebbe indebolirsi se le prospettive manifatturiere globali peggiorassero ulteriormente. Altri metalli hanno avuto andamenti differenziati: ad esempio l’argento ha ceduto lievemente (-0,3%) assestandosi attorno ai $38,2, mentre i metalli preziosi industriali (platino, palladio) sono rimasti sotto tono. Sul fronte delle materie prime agricole, infine, non si sono registrati movimenti eclatanti: ad agosto solitamente la volatilità può aumentare con l’avvicinarsi della raccolta negli USA, ma finora i prezzi di grano e semi di soia restano relativamente stabili.
Criptovalute: Andamento e Previsioni
Bitcoin tocca un nuovo massimo storico prima di correggere leggermente.
La settimana è stata molto movimentata per il mercato delle criptovalute, in primis per Bitcoin (BTC). La principale criptovaluta ha infatti segnato un nuovo record storico di prezzo: il 13 agosto BTC ha toccato un picco di circa $124.500 per poi subire un rapido storno. In particolare, Bitcoin ha registrato un ATH (All-Time High) a $124.517 nella giornata di martedì. Successivamente, complici alcune prese di beneficio innescate anche da dichiarazioni del Tesoro USA in tema di regolamentazione crypto, il prezzo è arretrato di circa il -5% dai massimi, riportandosi in area $117.000-118.000 a fine settimana. Al momento attuale (17 agosto) BTC quota intorno a $117.650, mantenendo comunque un saldo positivo di +25,9% da inizio anno e un +1,5% circa nel mese di agosto nonostante il ritracciamento post-record. È da sottolineare la resilienza di Bitcoin sopra la soglia psicologica dei $100.000: sono ormai oltre 100 giorni consecutivi che BTC mantiene chiusure giornaliere sopra questa cifra tonda, a testimonianza dell’imponente ciclo rialzista partito dall’autunno 2023.
Fattori di supporto e analisi ciclica: Dietro al rally di Bitcoin vi sono diversi driver. Da un lato, l’evento del halving (dimezzamento della ricompensa per i miner) avvenuto nel 2024 continua storicamente a esercitare un effetto positivo nel medio termine. Le analisi mostrano che nei precedenti cicli i massimi principali di BTC si sono verificati 17-18 mesi dopo il halvingcriptovaluta.it. Dato che dall’ultimo halving (aprile 2024) sono trascorsi circa 15 mesi, gli esperti di settore ipotizzano la possibilità di ulteriori rialzi fino all’autunno 2025, seguendo uno schema ciclico osservato in passatocriptovaluta.it. Un altro elemento di novità in questo ciclo è la crescente influenza degli ETF Bitcoin “spot” lanciati di recente sul mercato: il debutto di questi fondi ha portato notevoli volumi addizionali sugli scambi crypto, fattore che potrebbe aver amplificato la domanda e modificato parzialmente le dinamiche di prezzo tradizionalic. Resta da vedere se gli ETF continueranno a sostenere il rally o se introdurranno nuove correlazioni (ad esempio con i flussi del mercato azionario), ma la loro presenza è certamente un fatto da tenere in considerazione.
Prospettive per Bitcoin e principali altcoin: Gli analisti tecnici segnalano per Bitcoin alcuni livelli chiave nel breve termine: la zona di supporto immediata si colloca attorno a $115.000 – il cui mantenimento sarebbe un segnale di forza – mentre al rialzo una rottura decisa sopra $125.000 potrebbe aprire spazio verso target ipotetici di $130k-$135k prima di eventuali nuove resistenze. Molto dipenderà dal contesto macro e dalla propensione al rischio generale: Bitcoin ha mostrato recentemente una correlazione moderata con gli asset azionari, per cui umori positivi a Wall Street e dollaro debole potrebbero continuare a favorirlo. Sul fronte delle altre criptovalute a maggiore capitalizzazione (altcoin), si registra un andamento complessivamente positivo ma meno esplosivo rispetto a BTC. Ethereum (ETH), la seconda crypto per market cap, si è mosso al traino di Bitcoin ed è vicino ai suoi massimi dell’anno: negli ultimi sette giorni ha guadagnato circa +3-4% e su base annua veleggia in forte rialzo, grazie anche all’aggiornamento “Shanghai” completato mesi fa che ha migliorato la dinamica dello staking. Ripple (XRP), Binance Coin (BNB) e Cardano (ADA) hanno avuto performance più moderate nell’ultima settimana, con variazioni comprese tra il -2% e +2%, in attesa di catalizzatori specifici (ad esempio sviluppi normativi per XRP o progressi tecnologici per Cardano). È importante notare che il settore rimane volatile e soggetto a rapidi cambi di direzione: per le criptovalute principali la tendenza di fondo al rialzo sembra ancora intatta, ma chi investe deve prepararsi a possibili oscillazioni ampie. Il trend di lungo periodo comunque resta favorevole, con Bitcoin e Ethereum che continuano a essere supportati da fondamentali in miglioramento (adozione istituzionale, aggiornamenti di rete, offerta limitata per BTC, ecc.) e da una narrativa di “riserva di valore digitale” che sta prendendo piede presso un pubblico sempre più ampio.
In conclusione, la settimana passata ha fornito un mix di notizie incoraggianti – mercati azionari in rialzo, tariffe USA-Cina rimandate, dialoghi geopolitici in corso – che si riflette in un clima di fiducia diffusa. Per la settimana entrante (18-22 agosto 2025) gli investitori manterranno alta l’attenzione su dati macro chiave e sulle parole dei banchieri centrali, alla ricerca di conferme che possano sostenere ulteriormente il risk-on. Uno scenario di soft landing economico con inflazione in calo e banche centrali meno aggressive rappresenta il caso ideale che sta alimentando i mercati. Tuttavia, resta fondamentale diversificare e tenere d’occhio eventuali fattori di rischio latenti (ripresa dell’inflazione, sorprese negative dai dati, inciampi nei negoziati geopolitici) che potrebbero generare volatilità. Al momento, comunque, la traiettoria appare impostata positivamente sia per le borse che per gli asset più rischiosi, materie prime e crypto incluse, con molti osservatori pronti a cogliere eventuali correzioni come opportunità di ingresso sui trend di fondo rialzisti.
Fonti:
MarketScreenerit.marketscreener.comit.marketscreener.comit.marketscreener.com;
L’Opinioneopinione.it;
Euronewsit.euronews.comit.euronews.com