Ecco uno dei brand più famosi del mondo, si tratta di una celeberrima azienda tedesca quotata anche presso la Borsa di Milano le cui azioni potrebbero fare al caso Nostro. Si tratta di Adidas, che scopriremo in quest’articolo con storia, profilo societario, business model e trend azionario, per valutarne possibili investimenti.
Dal dopoguerra, uno dei più importanti produttori d’abbigliamento sportivo e accessori per attività agonistica e non solo, sempre caratterizzati da qualità, resistenza e gusto estetico per soddisfare le principali esigenze. Conoscendo nel dettaglio la società occorre capire, conviene acquistare azioni Adidas?
Quotazioni azioni Adidas alla Borsa di Milano ( BIT: ADS )
Dati aggiornati Azioni Adidas:
Volume scambi, Rapporto Dividendo/Prezzo, Dividendo per Azione, Rapporto Prezzo/Utili, Capitalizzazione.
Previsioni Target Price:
- Massimo: 350 euro
- Medio: 250 euro
- Minimo: 134 euro
Cos’è Adidas e di cosa si occupa?
Fondata nel 1949 in Baviera, Germania, Adidas AG è un’azienda multinazionale produttrice di abbigliamento, calzature e accessori per sport professionale e dilettantistico e tempo libero. Il suo nome è la contrazione del nome del fondatore Adolf ‘Adi’ Dassler, la sede principale è a Herzogenaurach in Baviera mentre il suo logo sono le celebri strisce oblique, accompagnate dal Trifoglio di Adidas Originals e lo slogan Impossible is Nothing. Principale azionista è la società d’investimento Groupe Bruxelles Lambert al 7,16%.
Le origini risalgono al 1924 quando il giovanissimo Dassler, figlio di un calzolaio, iniziò a costruire scarpe da calcio nella lavanderia della madre, per poi aprire una fabbrica assieme a suo fratello maggiore Rudolf: il primo si occupava della fabbricazione, il secondo del lato gestionale; la Gebrüder Dassler Schuhfabrik diviene celebre durante i Giochi Olimpici 1936.
Adidas nasce ufficialmente il 18 agosto 1949, dopo che i due fratelli si dividono per divergenze personali e professionali e Rudolf fonda Puma. Adolf e Rudolf non si riconcilialono mai e persino le due squadre calcistiche di Herzogenaurach ebbero i due rispettivi fornitori. Alla morte di Adi Dassler, avvenuta nel 1978, gli succede il figlio Horst, fondatore anche di Arena, che morirà nel 1987.
Adidas verrà acquisita nel 1989 dal francese Bernard Tapie per 1,6 miliardi di franchi: specializzato nell’acquisire società in fallimento, porta la produzione Adidas in Asia per poi venderla alla banca Credit Lyonnais, che la cede a sua volta ad una cordata d’investitori nel 1993. Gli anni seguenti sono caratterizzati da importanti acquisizioni come:
- Salomon Group, 1997
- Reebok, 2006
- Five Ten, 2011
- Runtastic, 2015
Sotto la guida del danese Kasper Rorsted, Adidas espande la sua crescita negli Stati Uniti, grazie anche alla linea Adidas Originals, che propone riedizioni di modelli di scarpe anni ’60-’70, tra tutti:
- Classics
- Forum
- Gazelle
- L.A. Trainer
- Samba
- Stan Smith
- Superstar
Con circa 60.000 dipendenti, 2.184 negozi in 55 paesi nel mondo e un fatturato 2021 di 21,23 miliardi di euro, +15,18% rispetto all’anno precedente, secondo Forbes è il primo produttore d’abbigliamento sportivo in Europa e secondo al mondo, dopo Nike con 34,92 miliardi.
Il modello di business di Adidas:
Con un business model incentrato su qualità, resistenza, versatilità ed estetica dei suoi prodotti, Adidas si rivolge a chiunque ami lo sport di qualunque tipologia esso sia, dall’atletica al calcio, passando per arti marziali, basket, yoga, nuoto e tennis. Con un’offerta altamente diversificata, maggiori collezioni riguardano:
- Scarpe e ciabatte
- Tute e completi
- Maglie e pantaloni
- Costumi da bagno
- Accappatoi
- Accessori vari
E’ fornitrice ufficiale di palloni per varie competizioni calcistiche, come Mondiali, Europei, Champions League e Coppa d’Africa. Tra le squadre che presentano Adidas come sponsor tecnico vi sono Juventus, Real Madrid, Ajax, Manchester United e Bayern Monaco, mentre tra le nazionali figurano Argentina, Germania, Giappone, Spagna e Svezia. In altri sport, è sponsor ufficiale delle squadre del NHL e degli All Blacks nel rugby.
Gli outfit non si fermano solo al panorama sportivo, poiché indossati anche da celebri musicisti, tra tutti Freddie Mercury, Kanye West, Jay-Z, Jonathan Davis dei Korn, Madonna, P.Diddy e Snoop Dogg.
Piano industriale fino al 2030
Al 2022, Adidas utilizza il 60% di poliestere riciclato nei suoi prodotti, con obiettivo del Piano Industriale di raggiungere il 100% entro il 2024. A gennaio 2022 Adidas approda nel Metaverso, in collaborazione con Prada.
Adidas ha messo a punto un piano industriale ambizioso che guarda al 2030 con l’obiettivo di consolidare la propria leadership nel mercato globale dello sportswear, puntando su tre pilastri chiave: innovazione, sostenibilità e digitalizzazione.
Il marchio tedesco vuole diventare sempre più direct-to-consumer, cioè meno dipendente dai rivenditori e più focalizzato sulla vendita diretta tramite i propri canali digitali e negozi monomarca. Entro il 2030, gran parte del fatturato arriverà da e-commerce, app e retail controllato direttamente, con esperienze sempre più personalizzate grazie all’intelligenza artificiale e ai dati raccolti dai consumatori.
Sul fronte della sostenibilità, Adidas intende trasformarsi in un’azienda a basso impatto ambientale: punta a produrre scarpe e abbigliamento sempre più riciclabili, con materiali rinnovabili o riutilizzati. Entro il 2030 vuole eliminare completamente la plastica vergine nei suoi prodotti e processi produttivi.
Per quanto riguarda l’innovazione di prodotto, l’azienda continuerà a investire su tecnologie all’avanguardia per il comfort, la performance e lo stile. Linee come Ultraboost e collaborazioni con designer e celebrità rimarranno centrali per intercettare giovani e trend setter.
Infine, grande attenzione ai mercati strategici: Stati Uniti, Cina ed Europa rimangono i punti focali, con investimenti mirati in marketing, atleti, e partnership locali per aumentare la penetrazione e la fedeltà al brand.
In sintesi: meno intermediari, più digitale, più ecologia, più innovazione. Il tutto con una forte identità di marca, agile, internazionale e orientata al futuro.