Dalla sua fondazione nel 2000, Blue Origin ha maturato grandi ambizioni sulle esplorazioni spaziali, con l’obiettivo di costruire razzi che potrebbero portare milioni di persone a vivere fuori dal pianeta Terra, man mano che la popolazione mondiale aumenta. Un’idea di Jeff Bezos, con visione nelle prossime generazioni di ridurre i costi e aumentarne la sicurezza.
Nell’ultimo periodo, in occasione del suo annuncio di dimissioni da Amazon, Bezos ha riportato l’attenzione sulla sua compagnia spaziale, che negli anni ha avuto sovvenzioni da Nasa e US Air Force. Le azioni Blue Origin non sono ancora sul mercato, ma potrebbero essere prossimamente oggetto di un’offerta pubblica. Cosa si sa a riguardo? ConverrĂ investire in queste azioni dello spazio ?
Cos’è Blue Origin e di cosa si occupa?
Fondata nel 2000 a Kent, nello Stato di Washington, Blue Origin è una societĂ d’ingegneria aerospaziale, specializzata in produzione di mezzi spaziali e fornitura di servizi per voli sub-orbitali. Il suo fondatore è Jeff Bezos, giĂ amministratore di Amazon ( NASDAQ: AMZN )e uomo piĂ¹ ricco del mondo con un patrimonio stimato di 187,5 miliardi di dollari.
Con una visione ecosostenibile sul lungo periodo, costruisce e sperimenta con successo razzi vettori riutilizzabili: l’obiettivo di Bezos è contribuire a proteggere il pianeta e scoprire nuove aree abitabili, specialmente davanti all’incremento esponenziale della popolazione terrestre e il maggior consumo delle risorse.
Inizialmente futuristici, i programmi di sviluppo sono stati rivisti piĂ¹ realisticamente negli anni: dall’idea di creare turismo spaziale a traiettorie sub-orbitali con voli settimanali entro il 2010, si è passati a missioni di test per poi arrivare a progetti e tecnologie per future operazioni di volo con equipaggio, di ricognizione, esplorazione e infine turistici, implementando il fattore sicurezza. Tuttavia, a giugno 2021 i mezzi Blue Origin non trasportano ancora esseri umani.
Oltre all’investimento privato di Bezos di 500 milioni di dollari e un miliardo all’anno proveniente dalla vendita di azioni Amazon, durante la sua storia l’azienda ha ricevuto finanziamenti dalla Nasa, per 35,7 milioni per lo sviluppo del programma CCDev, e dalla US Air Force, da cui riceverĂ fino a 500 milioni entro il 2024, di cui 181 giĂ ottenuti.
Con oltre 3.500 dipendenti, vanta un fatturato di 977 milioni di dollari, che sarĂ destinato a crescere nei prossimi anni con l’andamento dell’industria spaziale internazionale, dall’attuale valore di 350 miliardi di dollari e previsioni di crescita fino a un trilione di dollari entro il 2040.Â
Quali tecnologie usa Blue Origin?
I maggiori programmi sviluppati da Blue Origin riguardano velivoli aerospaziali riciclabili con elementi recuperabili tramite retrorazzi, oltre a capsule abitabili e sistemi d’atterraggio con paracadute. Suo è anche il LAS (Launch Abort System), sistema che ha attirato l’attenzione della Nasa, che permette di distaccare la capsula dei piloti garantendo la loro incolumitĂ in caso di incidenti in fase di lancio.
I primi test di volo, a bassa quota, sono stati:
- Drone Charon, con 4 motori jet Rolls-Royce Viper Mk.301, a 96,3 metri il 5 marzo 2005
- Drone Goddard, chiaro omaggio all’ingegnere Robert Goddard, con razzo potenziato, a 85 metri il 13 novembre 2006
AttivitĂ principale di Blue Origin è nel progetto New Shepard, che vede la luce nel 2015, con volo inaugurale il 29 aprile. Realizzato nella struttura di Culberson County, Texas, e così chiamato in onore dell’astronauta Alan Shepard, è un lanciatore sub-orbitale completamente riutilizzabile con controllo di bordo, composto da capsula pressurizzata per l’equipaggio e modulo di propulsione con motore a razzo.
Secondo Bezos, sarĂ New Shepard il velivolo principale per il suo programma di turismo spaziale: il primo volo di prova con equipaggio avverrĂ il 20 luglio 2021 e vi parteciperanno Jeff Bezos stesso, suo fratello minore Mark e il vincitore dell’asta tenutasi il 12 giugno, che si è aggiudicato un posto a bordo per 28 milioni di dollari. Ipotetici viaggi spaziali dureranno circa 11 minuti e costeranno tra 200.000 e 300.000 dollari.
Al New Shepard si unisce il velivolo orbitale New Glenn, la cui realizzazione è iniziata nel 2012 e le specifiche tecniche dichiarate a settembre 2016. In fase di sviluppo, sarà un razzo di grandi dimensioni diviso in tre stadi, di cui il primo riutilizzabile e il terzo opzionale, alimentato da tre differenti motori. Il lancio inaugurale è pianificato per la seconda metà 2022 da Cape Canaveral.
Da maggio 2019 è in corso lo sviluppo del lander lunare Blue Moon, rientrante nella missione omonima che si concluderĂ nel 2024: utile a trasportare l’equipaggio attorno alle aree d’esplorazione, è un mezzo con motore a idrogeno e sistema elettrico a pile a combustibile. Infine, a maggio 2020 Blue Origin rientra nel programma Artemis della Nasa assieme a SpaceX e Dynetics per progettare un nuovo lander lunare, simile a quello delle missioni Apollo.
Cosa si sa sulle azioni Blue Origin?
Sebbene l’azienda abbia ricevuto numerosi finanziamenti da Nasa e USAF, le azioni Blue Origin non sono ancora quotate e, a differenza di Elon Musk con Starlink, Bezos non ha ancora annunciato piani ufficiali d’offerta pubblica.
Una quotazione di Blue Origin sui mercati è comunque auspicata dagli analisti, prevedendo che l’andamento positivo dell’azienda possa portare all’offerta pubblica entro 2 anni. Al 1 luglio 2021, le azioni Amazon si attestano invece a 3.400 dollari, con trend rialzisti del +5,6% nell’ultimo mese e +6,7% negli ultimi 6 mesi. Non è escluso che l’andamento positivo del titolo Amazon porti beneficio alle future azioni Blue Origin.
ConverrĂ investire in azioni Blue Origin?
Concludendo, si puĂ² dire che le azioni Blue Origin non esistono ancora e potrebbero non esistere fino al 2023-2024. Questo perchè Jeff Bezos non ha ancora programmi a riguardo, considerando che l’azienda prevede crescite ad ampio respiro solo nei prossimi anni e che anche il 2021 vedrĂ nuovi sviluppi, di cui molti in gran segreto.
A conti fatti, un ipotetico titolo Blue Origin potrebbe rappresentare una valida occasione d’investimento solo sul lungo periodo ma potrebbe non essere così conveniente qualora esistesse giĂ : l’industria aerospaziale è un mercato di elevati numeri ma ancora grandi incognite, poichĂ© caratterizzato da idee futuristiche spesso prossime alla fantascienza, saranno quindi necessari ulteriori anni per avere risultati concreti e realistici.
La sfida per lo spazio tra miliardari
Richard Branson di Virgin Galactic mira a battere il collega miliardario Jeff Bezos nello spazio di nove giorni.
La compagnia di Branson ha annunciato giovedì sera che il suo prossimo volo di prova sarĂ l’11 luglio e che il suo fondatore sarĂ tra le sei persone a bordo, tutti dipendenti dell’azienda. Il razzo alato partirĂ dal New Mexico, il primo con a bordo un equipaggio completo.
Virgin Galactic condivide SPCE, giovedì dopo l’annuncio ha registrato un aumento di circa il 27% nel trading after-hour.
Bezos, nel frattempo, ha in programma di partire dal Texas occidentale il 20 luglio, 52° anniversario dello sbarco sulla luna dell’Apollo 11. SarĂ sul volo di debutto di un razzo Blue Origin con le persone, accompagnato da suo fratello, una pioniera dell’aerospaziale e vincitrice di un’asta di beneficenza da 28 milioni di dollari.
Ancora mercoledì, Branson ha rifiutato di dire quando sarebbe volato nello spazio a causa delle restrizioni impostegli dalla sua società quotata in borsa. Ma ha sottolineato di essere sano e in grado di volare non appena i suoi ingegneri gli hanno dato il via. Compirà 71 anni una settimana dopo il lancio programmato.
Virgin Galactic lancia il suo razzo da un aereo, raggiungendo un’altitudine di circa 55 miglia. Blue Origin lancia il suo razzo New Shepard da terra, con la sua capsula che sale a circa 66 miglia. Entrambe queste altezze sono considerate il limite dello spazio. In confronto, SpaceX lancia le sue capsule – sia l’equipaggio che il carico – in orbita intorno al mondo.
Anche Elon Musk con SpaceX vuole arrivare per primo e sembra essere già arrivato, visto che la sua navicella ha portato per la prima volta degli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il tutto mentre i suoi satelliti per le comunicazioni di internet veloce Starlink sono ormai una realtà .