Analisi Tecnica Azioni Poste Italiane: Previsioni e Prospettive per il 2025

Conviene investire in Poste Italiane? Che succede alle azioni di Poste Italiane ( BIT: PST)? C’è una bella crescita di queste azioni che sembra proprio essere un buon gain da prendere al volo se si fanno operazioni di trading intraday, ma cerchiamo di capirlo meglio.

Il Nostro sito è legato a questo titolo perchè è stato il primo di cui abbiamo parlato, vediamo allora cosa sta succedendo, l’andamento, cosa ha in mente il governo e come sarà strutturato nel 2025.

Analisi Tecnica Azioni Poste Italiane

La performance della più grande infrastruttura di servizi in Italia ha mostrato un netto aumento, con un incremento percentuale del 3,00%. La giornata ha visto un inizio positivo, con un’apertura a 13,02 Euro, superando i massimi della seduta precedente. Durante la sessione, le quotazioni si sono ulteriormente rafforzate, chiudendo in aumento a 13,38, vicino ai massimi giornalieri. Confrontando l’andamento settimanale, il trend di Poste Italiane risulta più pronunciato rispetto a quello dell’indice FTSE MIB, evidenziando un maggiore interesse degli investitori verso il titolo rispetto all’indice.

Analisi dello stato e del trend Il quadro tecnico di Poste Italiane è in miglioramento nel breve termine, con una resistenza identificata a 13,56 e un supporto stimato a 13,01. Le prospettive tecniche attuali suggeriscono un ulteriore incremento della performance, con una resistenza potenziale a 14,12.

Analisi del rischio La stabilità del trend di Poste Italiane, sostenuta da un basso livello di volatilità giornaliera pari a 1,068, rende questo investimento interessante per chi preferisce evitare grandi rischi e si accontenta di guadagni più moderati. Si consiglia una strategia a medio termine, considerando l’aumento dell’interesse del mercato, riflesso dall’incremento dei volumi giornalieri rispetto alla media mobile mensile di 2.105.812.

Grafico quotazione azioni Poste Italiane sempre aggiornato:

Vendita Poste Italiane, cosa sta facendo il Governo

Il governo italiano ha avviato un’importante operazione di privatizzazione riguardante Poste Italiane. A partire dal 21 ottobre 2024, sarà messa in vendita una tranche del 14-15% delle azioni possedute dallo Stato, con l’obiettivo di raccogliere circa 2,3 miliardi di euro. Questa mossa fa parte di un piano più ampio che punta a raccogliere fino a 20 miliardi di euro entro il 2026, contribuendo alla riduzione del debito pubblico.

L’operazione è particolarmente rivolta ai piccoli risparmiatori e ai dipendenti di Poste Italiane, con un focus sul retail, che dovrebbe garantire una partecipazione significativa. Lo Stato continuerà comunque a mantenere il controllo dell’azienda, conservando una quota complessiva superiore al 50%, suddivisa tra il Ministero dell’Economia e la Cassa Depositi e Prestiti.

Questa privatizzazione segue quella avvenuta nel 2015, quando lo Stato aveva già venduto una quota significativa di Poste Italiane. La decisione è motivata dall’ottima performance del titolo negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 30% del suo valore, che rende il momento propizio per la vendita di queste nuove azioni.

Il ricavato sarà utilizzato principalmente per ridurre il debito pubblico, in linea con la strategia economica del governo Meloni. Entro la fine dell’anno, il governo prevede anche ulteriori vendite di quote, come quelle in Monte dei Paschi di Siena e altre partecipazioni statali.

Questa privatizzazione, pur generando nuove risorse, solleva anche domande sulla gestione futura di Poste Italiane, che potrebbe vedere ulteriori cambiamenti nei prossimi anni per adattarsi alle esigenze del mercato finanziario e delle nuove tecnologie.

Cosa è successo dopo gli annunci di vendita

L’annuncio del governo italiano riguardo alla vendita del 14-15% delle azioni di Poste Italiane ha avuto un impatto positivo sul prezzo delle azioni, almeno nel breve termine. Negli ultimi 12 mesi, il valore del titolo ha già registrato un aumento del 30%, portando la capitalizzazione della società a oltre 16 miliardi di euro. Questo aumento ha reso le azioni particolarmente appetibili per gli investitori, soprattutto quelli retail, che avranno un ruolo centrale nella privatizzazione​.

Il mercato, generalmente, risponde favorevolmente a queste operazioni di vendita, specialmente quando sono accompagnate da buone performance aziendali. Le previsioni a breve termine parlano di un possibile mantenimento o addirittura di un ulteriore aumento del valore delle azioni, soprattutto grazie al dividendo interessante che Poste Italiane continua a offrire. Si stima infatti un rendimento dei dividendi (dividend yield) che potrebbe superare l’8% nel 2025​.

Tuttavia, nel lungo termine, il prezzo delle azioni potrebbe subire delle fluttuazioni a seconda di diversi fattori, tra cui la percezione degli investitori riguardo alla gestione futura dell’azienda e il contesto economico globale. Eventuali cambiamenti nella politica economica o altre decisioni strategiche da parte del governo potrebbero influenzare l’andamento del titolo.

Analisi Tecnica Azioni Poste Italiane: Previsioni e Prospettive per il 2025

Ecco una tabella con alcune delle principali aziende partecipate dallo Stato italiano, insieme alla percentuale di azioni o di possesso detenuta dallo Stato:

AziendaPercentuale di possesso stataleDettagli
Eni S.p.A.30,1%Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) detiene circa il 4,3%, mentre Cassa Depositi e Prestiti (CDP) possiede il 25,8%​.
Enel S.p.A.23,6%La quota è detenuta tramite il MEF e CDP​.
Poste Italiane
64,2%
Suddiviso tra CDP e MEF
Leonardo S.p.A.30,2%Il MEF detiene direttamente questa quota​.
Terna S.p.A.29,85%CDP Reti, una società controllata da CDP, possiede questa quota​.
Monte dei Paschi di Siena26%Il MEF detiene la maggioranza delle azioni​.
Italgas S.p.A.26%CDP Reti possiede una partecipazione significativa​.
Snam S.p.A.31,35%CDP Reti possiede questa partecipazione​.
Questa tabella fornisce una panoramica delle principali partecipazioni dello Stato italiano, sia tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze sia tramite Cassa Depositi e Prestiti, che svolge un ruolo importante nella gestione delle partecipazioni statali.

Questa tabella fornisce una panoramica delle principali partecipazioni dello Stato italiano, sia tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze sia tramite Cassa Depositi e Prestiti, che svolge un ruolo importante nella gestione delle partecipazioni statali.

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.