Ciao IVECO: ecco i prossimi acquisti di Elkann per EXOR. Per 50 anni i patti con la Famiglia Agnelli mandarono avanti la FIAT e i suoi lavoratori, anche quando bisognava licenziarene a decine di migliaia, come dopo la crisi del petrolio, lo Stato metteva soldi, oggi questo patto si è rotto. Il 30 luglio 2025 segna una svolta decisiva per la holding Agnelli‑Elkann: Exor ha venduto il 27,1 % di Iveco, conferendone il controllo 44 % dei diritti di voto, a Tata Motors, incassando circa 1,5 mld € netti dopo il dividendo straordinario agli azionisti Iveco . Contemporaneamente è stata ceduta anche la divisione Defence Vehicles al gruppo Leonardo per 1,7 mld €, in una strategia che segna una chiara dismissione dal comparto automotive .
Quant’è la cassa disponibile?
- Circa 1,5 mld € da Iveco
- Oltre 2 mld € netti derivanti dalla vendita del 4 % di Ferrari a febbraio 2025 (3 mld € di incasso lordo, con 1 mld € già usato per buy‑back)
- Più circa 600 m€ di liquidità preesistente
📌 Somma totale: oltre 4 mld € pronti da convertire in nuove scommesse industriali (Torino Cronaca).
Strategia in tre mosse: sanità, tecnologia e lusso
John Elkann non lascia nulla al caso: la cassa fresca sarà indirizzata verso tre settori ritenuti strategici e ad alto potenziale – senza coinvolgere l’industria della difesa:
- Healthcare: già presente in modo significativo con:
- Philips (17,5 %), ora focalizzata sui dispositivi medici e tech salutistici
- Lifenet Healthcare (45 %), rete di ospedali e cliniche italiane
- Institut Mérieux (10 %), player bio‑sanitario francese
- Tecnologia: Exor ha aumentato la sua esposizione in realtà tech e biotech. Nella watchlist ci sarebbero:
- Straumann (implantologia), Sartorius Stedim Biotech, Dassault Systèmes, ResMed, e, lato affascinante, una possibile mossa sul marchio Armani
- Lusso: già investimenti in Christian Louboutin (24 %), e potenziale rafforzamento su brand prestigiosi – anche italiani.
L’addio all’auto: una ritirata o una rinascita?
Con la cessione di Iveco, l’uscita progressiva da Comau, Magneti‑Marelli, PartnerRe e la recente riduzione in Ferrari, Exor ha incassato oltre 20 mld € di dismissioni dal 2015 ad oggi .
Secondo StartMag, l’operazione Iveco potrebbe rappresentare la chiusura di un’era per Exor: l’obiettivo dichiarato è ridimensionare il peso dell’automotive, che ormai rappresenta solo una frazione del valore del portafoglio, mentre cresce il legame con settori resilienti e meno ciclici .
Un’occasione o un rischio?
✅ Punti di forza:
- Liquidità elevata e concentrazione su settori a margine alto
- Crescente diversificazione geografica e settoriale
- Visione strategica coerente e lunga sucadenza
⚠️ Rischi potenziali:
- Performance del settore tech/bio ancora incerta
- Mercati dei lux‑brands spesso soggetti a moda e volatilità
- Dipendenza crescente da asset valutati da analisti esterni
In modo un po’ provocatorio: se fino a ieri Exor era “Ferrari‑centrica”, ora sembra voler diventare una holding globale da private equity, armata di cassa e curiosità. E chissà se non entreremo davvero in un’era in cui Elkann sia meno patron dell’auto e più investitore italiano alla ricerca di unicorni sanitari o biotech. Magari con un brindisi Louboutin.
In breve:
- Venduta la partecipazione in Iveco a Tata Motors, incassando circa 1,5 mld €
- Altri 2 mld € netti ricavati dalla cessione di Ferrari e buyback
- Più di 4 mld € disponibili per investimenti su sanità, tecnologia e lusso
- Exor si orienta verso attività con margini superiori e controllabili, abbandonando progressivamente l’automotive tradizionale
Principali partecipazioni EXOR N.V.
Ecco una panoramica aggiornata – in stile tabella – delle principali partecipazioni di Exor N.V., con ripartizione su capitale sociale detenuto e diritti di voto, fornita dagli ultimi dati ufficiali al 31 dicembre 2024 / aprile 2025 (Wikipedia).
Società | Partecipazione (%) sul Capitale Sociale | Diritti di Voto in % |
---|---|---|
Juventus Football Club S.p.A. | 65,3 % | 78,8 % |
The Economist Group | 34,7 % | 20,0 % |
GEDI Gruppo Editoriale | 100 % | 100 % |
Stellantis N.V. | 15,5 % | 24,0 % |
CNH Industrial N.V. | 26,9 % | 45,3 % |
Ferrari N.V. | 19,5 % | 32,1 % |
Iveco Group N.V. | 27,1 % | 43,1 % |
Shang Xia | 82,3 % | 82,3 % |
Welltec | 47,6 % | 47,6 % |
Christian Louboutin | 24,0 % | 24,0 % |
Via Transportation | 16,2 % | 19,0 % |
Lifenet Healthcare | 45,2 % | 45,2 % |
Casavo | 11,8 % | 12,7 % |
NUO | 49,7 % | 50,0 % |
Institut Mérieux | 10,0 % | 5,3 % |
Koninklijke Philips | 17,5 % | 17,8 % |
TagEnergy | 14,2 % | 14,2 % |
Clarivate | 9,7 % | 9,7 % |
Altre informazioni chiave:
- La Net Asset Value (NAV) di Exor al 31 dicembre 2024 ammontava a circa 38,212 miliardi €, con un Gross Asset Value di circa 42,460 miliardi €, indebitamento netto pari a 4,248 mld € (Wikipedia).
- La composizione azionaria di Exor (escluse le partecipazioni) al 31 dicembre 2024: 220.984.247 azioni ordinarie emesse, di cui 7.241.788 in tesoreria; 126.445.162 Special Voting Shares A, di cui 1.484.576 in tesoreria (EXOR).
- Il gruppo Exor è controllato dall’Agnelli family holding Giovanni Agnelli B.V., che detiene circa il 56‑57 % del capitale e oltre 86 % dei diritti di voto, grazie alle azioni con voto speciale (Wikipedia).
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