Perché la Francia accusa l’Italia di fare dumping fiscale e come funziona la flat tax del governo Meloni

La Francia ha accusato l’Italia di dumping fiscale, cioè di dare rifugio a miliardari per poi fargli pagare meno tasse. Si tratta di una legge del Governo Renzi difesa dallo stesso Matteo Renxi in queste ore. D’altronde si tratta di poche unità di persone come dice il Governo italiano, il vero dumping fiscale lo fanno altri paesi come l’Olanda-

Origine dello scontro tra Francia e Italia

Sale la tensione tra Parigi e Roma. Il premier francese Francois Bayrou, preoccupato per i conti pubblici, ha accusato l’Italia di praticare dumping fiscale con l’obiettivo di attrarre imprese e ricchi contribuenti francesi. Nel mirino c’è la flat tax per i super-ricchi stranieri, nota come “norma CR7”.

Immediata la replica di Giorgia Meloni, che ha ribadito come l’Italia sia stata penalizzata per anni da veri paradisi fiscali europei, chiedendo alla Francia di unirsi a Roma in sede UE per contrastare quelle pratiche.

Come funziona la flat tax “CR7”

La misura, introdotta nel 2017 e resa celebre dal trasferimento di Cristiano Ronaldo alla Juventus, prevede che:

  • I contribuenti che non sono stati residenti fiscali in Italia per almeno 9 degli ultimi 10 anni possano aderire al regime.
  • Si applica una tassa piatta annuale di 200.000 euro (inizialmente 100.000) sui redditi prodotti all’estero.
  • Il regime dura 15 anni e può essere esteso ai familiari con un supplemento di 25.000 euro a persona.
  • Si applica a dividendi, interessi, plusvalenze, diritti d’immagine, successioni e donazioni estere.

Con il governo Meloni, la soglia è stata raddoppiata, rendendo meno conveniente rispetto al passato l’agevolazione.

Il botta e risposta Bayrou-Meloni

Protagonista Dichiarazione
Francois Bayrou «Nomadismo fiscale: ognuno si trasferisce dove conviene. L’Italia sta facendo dumping fiscale»
Giorgia Meloni «L’Italia è attrattiva per stabilità ed economia. Non applichiamo favori fiscali immotivati, anzi abbiamo raddoppiato l’onere forfettario»

Chi sono i nuovi ricchi stranieri a Milano

Secondo il Financial Times, Milano è diventata una calamita per i miliardari in fuga da Londra e Parigi. Tra i più noti:

  • Nassef Sawiris – imprenditore egiziano e comproprietario dell’Aston Villa.
  • Richard Gnodde – vicepresidente di Goldman Sachs.
  • Yoël Zaoui – co-fondatore di Zaoui & Co.
  • Rolly van Rappard – co-fondatore di CVC Capital Partners.
  • Frédéric Arnault – figlio di Bernard Arnault, oggi a capo di Loro Piana.

Benefici e impatto economico

Il regime ha attratto migliaia di persone e oltre 100.000 contribuenti hanno usufruito di altre agevolazioni per chi trasferisce la residenza in Italia, con riduzioni fino al 50% del reddito imponibile.

La flat tax, unita all’aliquota fissa del 26% su dividendi e carried interest, ha reso l’Italia competitiva rispetto al Regno Unito (dove il prelievo è salito al 34%).

Negli ultimi anni, a Milano hanno aperto sedi importanti hedge fund e società di private equity come CVC, Preservation Capital, Ares, Capstone e Point72. I manager vedono nell’Italia un mercato fertile, grazie alla presenza di tante imprese familiari di medie dimensioni.

Francia vs Italia: accuse di dumping fiscale e flat tax Meloni

Confronto tra Italia e altri Paesi UE sulla tassazione per i ricchi stranieri

Il tema del dumping fiscale emerge in modo chiaro se si confrontano i diversi regimi speciali offerti ai cosiddetti High Net Worth Individuals (HNWI) nei principali Paesi europei.

Paese Tipo di regime Aliquota o forfait Durata massima Condizioni principali
Italia Flat tax “CR7” 200.000 € annui (25.000 € per familiari) 15 anni No residenza fiscale in Italia negli ultimi 9/10 anni
Francia Regime impatriati Esenzione fino al 50% dei redditi da lavoro 8 anni Lavoratori qualificati che trasferiscono residenza in Francia
Irlanda Resident but non-domiciled Tassazione solo sui redditi rimessi in Irlanda Illimitata Obbligo di permanenza annuale minima
Lussemburgo Società e holding agevolate Aliquote effettive molto basse (5-10%) Illimitata Regimi per investimenti e holding internazionali
Paesi Bassi 30% ruling Esenzione del 30% del reddito da lavoro 5 anni (prima 8) Lavoratori altamente qualificati attratti dall’estero

Questa comparazione mostra come l’Italia, con il regime “CR7”, non sia affatto un caso isolato. Anzi, altri Paesi UE applicano da anni politiche aggressive per attrarre capitali e professionisti, spesso con esenzioni permanenti o con aliquote effettive molto basse.

FAQ – Flat tax Italia e accuse di dumping fiscale

Che cos’è la flat tax “CR7” in Italia?

È un regime fiscale agevolato introdotto nel 2017 che consente ai nuovi residenti in Italia di pagare un’imposta forfettaria di 200.000 euro all’anno (25.000 per ogni familiare) sui redditi prodotti all’estero, indipendentemente dall’ammontare. È valido per 15 anni.

Perché la Francia accusa l’Italia di dumping fiscale?

Il premier francese Francois Bayrou sostiene che la flat tax italiana favorisca lo spostamento di miliardari e imprese dalla Francia verso l’Italia, creando una concorrenza fiscale sleale tra Paesi UE.

La flat tax del governo Meloni è più vantaggiosa rispetto al passato?

No. Con il governo Meloni l’imposta è stata raddoppiata da 100.000 a 200.000 euro annui, rendendo il regime meno conveniente rispetto al periodo iniziale. Tuttavia resta competitivo rispetto ad altri Paesi UE.

Quanti stranieri hanno scelto la flat tax italiana?

Negli ultimi anni sono migliaia i ricchi stranieri e professionisti della finanza che hanno trasferito la residenza a Milano e in Italia. Secondo stime, oltre 100.000 persone hanno beneficiato anche di regimi agevolati simili per impatriati e lavoratori qualificati.

Quali altri Paesi UE fanno concorrenza fiscale all’Italia?

Irlanda, Lussemburgo e Olanda offrono regimi molto favorevoli: tassazione solo sui redditi rimessi, aliquote effettive bassissime per le holding e agevolazioni fino al 30% dei redditi. La concorrenza interna all’UE è quindi forte e strutturale.

Quali settori beneficiano dell’arrivo di ricchi stranieri in Italia?

In particolare il private equity, i fondi di investimento e la consulenza finanziaria, ma anche il lusso e l’immobiliare a Milano. L’afflusso di capitali stranieri aumenta la liquidità e la competitività del mercato italiano.

Conclusioni

Il caso della flat tax “CR7” si colloca al crocevia tra attrattività economica e competizione fiscale interna all’Unione Europea. Se da un lato Parigi accusa Roma di praticare dumping, dall’altro l’Italia risponde di aver solo reso più competitivo un sistema storicamente svantaggiato rispetto a veri paradisi fiscali come Irlanda, Olanda o Lussemburgo.

La sfida ora sarà politica: riuscirà l’Italia a convincere la Francia a un’alleanza contro i regimi agevolati storici dell’Europa?

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.