I metalli preziosi sono universalmente desiderati dalle persone, per proprietà, aspetto estetico e valore economico. Tra questi i più amati e comuni sono oro e argento, che assieme hanno contribuito a diffondere il concetto stesso di moneta, oltre a essere due delle tre materie prime più scambiate al mondo assieme al petrolio.
Mantenendo il loro valore nel tempo anche davanti alle crisi economiche e politiche, in qualsiasi forma siano entrambi sono beni rifugio, quindi ottime risorse su cui investire se si vuole creare una riserva monetaria. Al 2021 mantengono ancora questo status senza troppi contraccolpi, occorre però capire, è meglio investire in oro o in argento?
Principali caratteristiche e utilizzi di oro e argento
Due delle materie prime più preziose sul pianeta, oro e argento presentano proprietà metallurgiche/meccaniche simili e che li rendono metalli altamente duttili, che li mettono in condizione di essere applicati in più campi. Tra tutti, i principali utilizzi sono:
- Oro
- Moneta corrente, o base valutaria
- Settore industriale, per componenti o apparecchiature elettroniche e biomedicali
- Industria orafa, per gioielli, monili e preziosi vari
- Riserva fisica, in placche, lingotti o monete storiche
- Argento
- Metallo prezioso, con funzione di denaro corrente
- Settore industriale, per componenti e apparecchiature elettroniche
- Industria automotive, per componenti di veicoli elettrici
- Industria aerospaziale, per materiali di filtraggio acqua
- Industria orafa, per gioielli, accessori, posateria pregiata e preziosi vari
- Medicina, per dispositivi e tecnologie sanitarie e nell’argento colloidale
- Riserva fisica, in lingotti e monete storiche
Proprio per le loro caratteristiche fisiche, è oltremodo difficile trovare oro e argento puri in commercio o nei loro utilizzi: in forma pura sono estremamente malleabili, quindi ad alto rischio di deformazione, cosa che li porta ad essere legati ad altri metalli come rame, zinco, nichel, stagno o addirittura platino, che ne aumenteranno durezza e resistenza modificandone anche il colore. Indifferentemente dalla loro applicazione, per evitare deprezzamenti entrambi vengono commercializzati immediatamente dopo l’estrazione.
Perchè investire in oro o argento? Situazione storica e attuale
Dalla fine dell’Ottocento, i metalli preziosi come oro e argento sono considerati il miglior investimento nei periodi di recessione finanziaria: questo perchè sono beni rifugio, ossia mantengono il loro valore economico anche nei momenti di difficoltà, come nelle peggiori problematiche geo-politiche. I principali esempi della storia recente riguardano:
- Crisi del petrolio, dal 1973 al 1976, in cui l’oro ha segnato +53% e l’argento +15%
- Crisi dei mutui sub-prime, dal 2007 al 2009, in cui l’oro ha segnato +25% e l’argento +1%
- Pandemia CoViD-19, dal 2020, in cui l’oro segna +10,8% e l’argento +23%
Contrariamente ai maggiori indici azionari internazionali, in situazioni simili oro e argento tendono a sovraperformare, attirando quindi l’interesse degli investitori che desiderano creare tesoretti d’emergenza o riserve monetarie. In alternativa, entrambi i metalli si possono includere in investimenti diversificati.
Curiosamente, entrambi i beni rifugio di riferimento hanno raggiunto valori considerevoli solo al termine della prima ondata CoViD:
- L’oro ha registrato il suo massimo storico di 1756,62 euro/oncia il 6 agosto 2020, +37,6% rispetto allo stesso periodo 2019
- L’argento ha superato i 23,00 euro/oncia il 1 settembre 2020, +40,6% rispetto allo stesso periodo 2019
Secondo la società svizzera UBS, nel primo trimestre 2021, anche davanti a inflazione e criticità portate dalle varianti Coronavirus, il 33% degli investitori globali decide di puntare su metalli preziosi (tra cui anche platino e palladio), percependo il loro valore intrinseco e, quindi, la stabilità davanti a un’altra eventuale crisi come quella di inizio 2020. Al 17 settembre 2021, l’oro è quotato 1.500,78 euro/oncia e l’argento 19,65 euro/oncia.
Quali differenze economiche tra oro e argento?
Nonostante siano entrambi metalli preziosi da simili caratteristiche fisiche, prima di investire in oro o argento occorre considerare alcune differenze di carattere economico:
- L’argento ha rendimenti negativi nei crolli dei mercati, poiché il suo utilizzo è fortemente legato all’industria manifatturiera e, riducendo la produzione, si ridurrà anche la sua domanda, risultando più volatile sul lungo periodo
- L’oro ha valore nettamente superiore, grazie alla sua rarità e utilizzi più mirati, considerando anche il vantaggio logistico delle sue dimensioni che, al contrario di oggetti d’argento che hanno spesso volumi maggiori, richiederanno spazi d’immagazzinamento più ridotti
- L’argento è più conveniente, grazie al suo prezzo ridotto, stimolando quindi l’attenzione dei piccoli investitori
- L’oro cambia valore in base a quantità e qualità delle sue leghe, quindi alla sua purezza, necessitando di altri metalli per esistere sul mercato, al contrario dell’argento che ha percentuali di purezza maggiore
Ciò che è certo è che sia oro che argento riducono l’effetto dell’inflazione, specialmente davanti l’aumento della domanda e il calo dell’offerta.
Conviene investire più su oro o argento?
Secondo la Federal Reserve statunitense, al 2020 solo l’1% delle ricchezze finanziarie internazionali viene investito in oro e argento. Tuttavia, con l’aumento della domanda dovuta al loro status e all’attuale situazione economico-sociale, tale percentuale potrebbe aumentare nei prossimi anni, portando ad un conseguente rialzo per entrambi.
Considerando di investire su oro o argento, oltre alle differenze economiche sarà necessario anche ricordare quelle sulla natura dell’investimento:
- L’oro è destinato a investitori conservatori, che vedranno i maggiori rendimenti solo sul lungo periodo, da comprare a ridosso di crisi imminenti e prima di potenziali rialzi dovuti all’aumento di domanda
- L’argento è destinato a investitori occasionali, che vedranno rendimenti consistenti principalmente sul breve-medio periodo, coi trend dei settori commerciali/industriali in cui è impiegato, per questo potrebbe sottoperformare se tenuto a lungo
A conti fatti, entrambi potrebbero rappresentare solo una piccola parte di un portafoglio diversificato, utile però a bilanciare altri asset in ribasso davanti eventuali recessioni. Proprio per tale motivo, ogni investitore dovrà prima di tutto analizzare i prodotti più vulnerabili nel suo portafoglio.
Infine, altro fattore cruciale da valutare prima di investire in oro o argento sarà il loro andamento nella storia: sempre stando alla Fed, dal 2000 si sono registrati rialzi del +600,54% per l’oro e +457,74% per l’argento, complici anche eventi come la crisi dei sub-prime e l’emergenza CoViD-19. Sarà poi la propria esperienza a far scegliere i momenti migliori per comprare e vendere.