Niente Diminuzione Costo del Denaro: Petrolio Giù, Guerra CINA-USA Sù

Oltre alla nuova guerra commerciale tra Cina ed USA, l’inflazione risulta essere ancora troppo alta negli Stati Uniti, questo ha fatto si che la FED abbia rimandato a non si sa quando la diminuzione del costo del denaro, questo ha avuto la sua prima conseguenza nell’abbassamento del prezzo del petrolio.

Borsa Italiana del 22 Maggio:

I prezzi del petrolio sono diminuiti per la terza seduta consecutiva mercoledì, influenzati dalle aspettative che la Federal Reserve mantenga i tassi di interesse più alti per un periodo prolungato a causa dell’inflazione persistente.

Questo scenario potrebbe impattare sull’uso del carburante negli Stati Uniti, il maggiore consumatore di petrolio al mondo. I futures del Brent sono scesi di 60 centesimi a $82,28 al barile, mentre i futures del West Texas Intermediate (WTI) sono calati di 64 centesimi a $78,02. Martedì, i prezzi del petrolio erano già diminuiti di circa l’1%. I responsabili politici della Fed hanno suggerito di aspettare ancora alcuni mesi prima di ridurre i tassi di interesse per garantire che l’inflazione torni al target del 2%. L’aumento dei costi di indebitamento può rallentare la crescita economica e ridurre la domanda di petrolio.

Nel frattempo, le scorte di greggio e di benzina negli Stati Uniti sono aumentate la scorsa settimana, mentre i distillati sono diminuiti, secondo i dati dell’American Petroleum Institute (API). In vista del Memorial Day, che segna l’inizio della stagione estiva di guida negli Stati Uniti, i prezzi al dettaglio della benzina sono diminuiti per la quarta settimana consecutiva, così come i prezzi del diesel. Gli investitori attendono i verbali dell’ultima riunione politica della Fed e i dati settimanali sulle scorte di petrolio della U.S. Energy Information Administration (EIA). Gli analisti dell’ANZ hanno dichiarato che i verbali del Federal Open Market Committee (FOMC) saranno esaminati per comprendere la valutazione della Fed sull’inflazione e i potenziali tagli dei tassi nel 2024. Nel contempo, la zona euro ha promesso un taglio dei tassi di interesse il 6 giugno, grazie a prospettive economiche più positive, con la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde che ha espresso fiducia nel controllo dell’inflazione.

Niente Diminuzione Costo del Denaro: Petrolio Giù, Guerra CINA-USA Sù

Azioni italiane della settimana

Azioni energetiche italiane

Ad aprile la domanda di energia elettrica in Italia è aumentata dell’1,1% su base annua, secondo i dati di Terna. Questo aumento è stato influenzato da due giorni lavorativi aggiuntivi e da temperature medie più elevate.

Dal lato dell’offerta, l’energia idroelettrica ha registrato un aumento significativo, pari al 197,5% rispetto all’anno precedente, e anche l’energia solare ha registrato un buon andamento, con un aumento del 19,5%, dovuto principalmente alla maggiore capacità installata. Tuttavia, la produzione di energia geotermica ed eolica è diminuita rispettivamente dello 0,9% e del 3,4%, mentre la produzione di energia termica è diminuita del 16,6%.

Questi dati positivi giovano soprattutto ai produttori idroelettrici come A2A, Iren ed Enel. La performance di A2A è stata valutata “INTERESSANTE” con un target price di 2,3 euro.

AZIONI SAIPEM 

Saipem (SPM.MI) ha registrato una significativa accelerazione al rialzo, segnando il suo sesto rialzo consecutivo, ed è oggi la blue chip con le migliori performance dopo i nuovi contratti in Angola del valore di circa 3,7 miliardi di dollari. I guadagni da inizio anno sono aumentati al +60%, rispetto al +16,0% dell’indice FTSEMIB.

Questa mattina Morgan Stanley e Citi hanno ribadito il loro outlook positivo con target price rispettivamente di 2,75 euro e 3,10 euro. Il consensus aggiornato di Bloomberg riporta 16 rating Buy, 6 Hold e 1 Sell, con un target price medio di 2,75 euro.

L’analisi tecnica indica un trend in progressivo miglioramento dai minimi del 2022, con i primi segnali di inversione del prolungato trend ribassista che si manifestano dopo aver costantemente superato la soglia dei 2,0/2,20 euro. Esiste il potenziale per il titolo di colmare il significativo divario rispetto al 2022, verificatosi a seguito di un profit warning. La recente chiusura sopra 2,10 euro ha innescato una nuova strategia LONG con target 2,70 euro, suggerendo di sfruttare i pullback per acquisti in caso di debolezza e fissando uno stop loss alla prima chiusura sotto 1,95 euro.

ECONOMIA TEDESCA IN CRISI

Il quadro economico dell’Europa è seriamente minacciato dal rapido deterioramento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Gli Stati Uniti hanno imposto tariffe del 100% sui veicoli elettrici e sulle batterie cinesi, e si prevede che l’UE seguirà l’esempio a luglio.

Questa situazione potrebbe innescare una reazione dalla Cina, aggravando ulteriormente le tensioni. Gli esperti avvertono che questa fase di disaccoppiamento, simile a una “Guerra Fredda” economica, avrà conseguenze significative per le economie che dipendono fortemente dal commercio, come la Germania, dove il 25% delle vendite di veicoli elettrici proviene dalla Cina.

Secondo gli analisti, la rottura delle relazioni economiche tra UE e Cina potrebbe causare una perdita del 5% del PIL tedesco. Le interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali e l’aumento del protezionismo continuano a minacciare la crescita potenziale dell’UE.

La recente ondata di dazi USA-Cina nel 2018 ha già causato un drastico calo degli investimenti aziendali e delle esportazioni dall’Eurozona, e gli esperti ritengono che l’Europa necessiti di un piano a lungo termine ben ponderato per proteggere i propri interessi.

La riduzione dell’apertura commerciale rappresenta un notevole rischio per la fragile ripresa economica dell’Europa, che sta appena iniziando a prendere piede.

Di questa guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e delle sue conseguenze su tutta l’Europa ne parleremo a lungo su www.economia-italia.com

Autore

  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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