Spread Significato e Impatto sull’Economia Italiana

Quando si parla di politica e  Governo, si sente dire la parola spread.
Ma cosa rappresenta effettivamente lo spread, e perché tanta paura, o panico, per il suo aumento?
Si parla tanto, troppo spesso a sproposito di Spread.

Significato

Lo spread è un termine economico e finanziario che indica la differenza tra due valori o tassi di interesse. In Italia, è comunemente utilizzato per riferirsi alla differenza tra il tasso di rendimento dei titoli di Stato italiani (BTP, Buoni del Tesoro Poliennali) e quello dei titoli di Stato tedeschi (Bund) di pari scadenza, solitamente a 10 anni.

Perché è importante?

Il Bund tedesco è considerato il titolo di Stato più sicuro in Europa, quindi lo spread rappresenta una misura del rischio percepito dagli investitori nei confronti del debito pubblico italiano rispetto a quello tedesco.

Come si interpreta?

  • Spread basso: significa che gli investitori considerano i titoli italiani relativamente sicuri, simili a quelli tedeschi.
  • Spread alto: segnala una maggiore percezione di rischio sui titoli italiani, il che potrebbe riflettere problemi di sostenibilità del debito, instabilità politica o preoccupazioni economiche.

Effetti pratici

  • Sui tassi di interesse: Uno spread elevato comporta un aumento dei costi di finanziamento per lo Stato italiano, poiché deve offrire tassi più alti per attirare investitori.
  • Sull’economia: Può influire negativamente sul credito per imprese e famiglie, rallentando la crescita economica.

Valore di riferimento

Ad esempio, se il rendimento del BTP a 10 anni è del 4% e quello del Bund è dell’1%, lo spread è di 300 punti base (4% – 1%).

Lo spread è manipolabile? Si, in teoria, ma in pratica bisognerebbe sapere il nome di chi ha comprato e venduto ed è noto, basta andare a leggere i contratti. Quindi prima di dire che si tratta di un ‘numero inventato’, bisognerebbe portare delle prove di quello che si dice, altrimenti si viene giustamente tacciati di complottismo.

Conoscere lo spread

 

Lo scenario della politica italiana è instabile, e pare solo negli ultimi giorni essersi  un poco assestato, o almeno aver preso una pausa in vista dell’ evoluzione politica.

Si è parlato tanto dello spread raggiungere quota 300, per poi scendere, e rimarcare il fatto che livelli tali di spread non si registravano dalla fine del 2013.

Se vogliamo dare una definizione di spread, possiamo dire, semplicisticamente, che è un differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani (Btp decennali), e gli omologhi tedeschi (Bund).

I Btp, come ben noto, altro non sono che obbligazioni: debito che un paese emette (periodicamente) per poter far fronte al debito pubblico: entrano i soldi nelle casse statali da parte degli investitori, contro pagamento periodico di cedole, ed il rimborso nominale a scadenza.

Ritornando al concetto di differenziale sui rendimenti, lo spread è quindi in grado, in via primaria, di poter esprimere un giudizio sul rischio di investimento nei titoli di un certo paese (Italia), nei confronti di un altro paese (Germania). Se lo spread sale, siamo in una situazione di mancata fiducia da parte degli investitori: viene chiesto un maggior rendimento per poter comprare i nostri titoli di Stato. Ipotesi limite, nel caso di aumento vertiginoso dello spread, è il rischio fallimento, o default di Stato.

Spread Definizione e influenza nell'Economia Italiana

Spread e ripercussioni generali

 

Se proviamo a comprendere quale possa essere l’influenza sull’economia italiana, a causa dell’ aumento dello spread, ci troviamo di fronte a ripercussioni molteplici che riguardano anche  i singoli cittadini italiani.

A causa dell’ aumento del costo per finanziare il debito pubblico (lo Stato deve pagare maggiori interessi per invogliare gli investitori all’ acquisto delle proprie obbligazioni), le tasche della gente comune ne risentono di pari passo.

Più lo spread è alto, più ci rimettono i cittadini italiani

Lo Stato italiano si trova in una condizione di dover pagare maggiori tassi di interesse agli investitori. Dove prendere i soldi necessari (aggiuntivi)? Le opzioni possibili sono due a livello statale: taglio delle spese, o aumento delle tasse. L’ effetto spread si propaga, poi, ad effetto domino verso le banche: le stesse dovendo pagare tassi più elevati (costo del denaro), tendono a rivalersi sulla clientela con aumento dei tassi su mutui, prestiti etc.

In una situazione di forte instabilità dello spread, ossia di salita progressiva, le famiglie si ritrovano a dover subire gli effetti di maggiori tasse, riduzione della spesa pubblica, e/o un maggior esborso per prestiti e finanziamenti bancari. Ad esempio, la concessione di un mutuo per l’ acquisto di una casa, in situazione di spread in rialzo, costringe le banche ad aumentare i tassi applicati alla clientela che si ritrova a sostenere l’ aumento generale dei tassi di interesse sui titoli del debito pubblico.

Lo Spread nel 2011 arrivò a 550 punti

Tutti noi ricorderemo quanto accaduto nel 2011, dove le ben note turbolenze dei mercati portarono lo spread attorno a quota 550 punti. In tal caso le rate dei mutui salirono del 4% circa. Ragionamento similare va fatto sui rendimenti di fondi e pensioni integrative.

Impatto sull’Economia Italiana dell’innalzamento dello Spread

La conseguenza generale di un aumento dello spread, possiamo dire, sono quelle di far diventare i tassi di rendimento dei titoli di Stato italiani sempre più alti. Al Governo spetterà l’ onere di collocare sul mercato, i titoli del debito pubblico, a tassi maggiorati affinché gli investitori possano reputare interessanti gli stessi, ed acquistarli.

In questa maniera, il deficit dello Stato aumenta: se il Governo non vuole che il deficit aumenti, ecco che si impongono misure correttive a discapito del contribuente/cittadino: riduzione dei servizi (spesa pubblica), od aumento delle tasse.

Qual’è un tasso accettabile di spread per la Nostra economia?

Il tasso di spread dovrebbe restare sotto ai 200 punti, secondo gli economisti italiani più accreditati. Quando lo spread sale sopra i 200 punti, la Nostra economia reale inizia a risentirne in modo negativo.

Si alza lo Spread: conclusioni

 

Provando ad approfondire il discorso aumento dello spread, possiamo dire quanto segue: se l’ Italia paga più interessi rispetto alla Germania (a fronte del collocamenti dei titoli del debito pubblico), anche le aziende italiane pagano più caro il denaro rispetto alle aziende tedesche (le quali fruiscono di un evidente margine di vantaggio).

In ambito risparmiatori, un aumento dello spread, può far calare l’ interesse, o far perdere la fiducia, nel comprare titoli del debito pubblico del proprio paese. Le conseguenza vanno valutate attentamente: un deflusso del risparmio interno verso altre forme di investimento può portare gravi conseguenze alle già compromesse casse pubbliche.

A livello tecnico, si indica con il 7% il tasso limite, o soglia di non ritorno. Superato tale limite, si considera che un paese non possa più essere in grado di ripagare il debito, e gli interessi dovuti per il debito pubblico, con evidente rischio di default paese.

La mancanza di fiducia, sia interna, sia esterna, nel ripagare il debito pubblico, causa un crollo delle sottoscrizioni delle obbligazioni di Stato (nello specifico Btp).

Nel caso dell’ Italia, dove vi è un debito pubblico in essere già rilevante, le emissioni (di Btp) avvengono ogni mese. Basta davvero poco per far saltare il sistema, e la mancanza di fiducia può provocare un invenduto sulle nuove emissioni.

Che gli Stati possano fallire, ormai, ne abbiamo coscienza in molti. Non si tratta più di una ipotesi remota. Il crollo della fiducia delle famiglie, delle aziende, del mercato fanno fallire uno Stato. Abbiamo già avuto dei casi simili in Europa con Grecia, Spagna e Italia sempre in situazione di instabilità.

Ecco spiegato perché i media, ma anche la gente comune, comincia a parlare, ed interessarsi al problema dell’ incremento dello spread.

Significato dello Spread, Conclusioni

 

Lo spread, è un vero e proprio termometro dell’ economia (abbiamo visto come lo stesso sia in grado di influenzare anche i tassi che vengono pagati dalle aziende, e dalle banche che prendono a prestito il denaro (aumento del costo del denaro).

Con lo spread si è in grado di valutare la solvibilità di uno Stato, o meglio la capacità di uno Stato di rifinanziarsi sui mercati. Parliamo di affidabilità, fiducia, e valutazione del grado di default di un paese. Se lo spread raggiunge valori molto alti (si ricordi i ben noti eventi del 2011 con la caduta del Governo Berlusconi), si ha una probabilità molto elevata che il rischio fallimento si concretizzi: gli “avvoltoi” finanziari riescono a lucrare anche sulle disgrazie di un paese, scommettendo o meno (con strumenti derivati) sul suo fallimento.

Qualora lo spread si mantenga su livelli bassi (attorno a quota 100/150), il rischio default è notevolmente ridotto, e lo Stato ha una buona capacità di collocare i titoli del debito pubblico senza che vi siano ripercussioni per i cittadini, banche ed aziende.

Yields online between 9:00am to 5:30pm CET Monday to Friday

European Bond Yields and Spreads 8 Gennaio 2025

Paese Ultima resa Spread contro bund Spread contro T-note
Australia 4,44% +2.01 -0,21
Austria 2,86% +0,43 -1,79
Belgio 3,07% +0,63 -1,59
Canada
Danimarca 2,14% -0,29 -2,51
Finlandia 2,84% +0,41 -1,81
Francia 3,29% +0,85 -1,37
Germania 2,43% -2,22
Grecia 3,24% +0,81 -1,41
Irlanda 2,72% +0,28 -1,94
Italia 3,60% +1.17 -1,05
Giappone 1,08% -1,36 -3.58
Paesi Bassi 2,66% +0,23 -1,99
Nuova Zelanda 4,53% +2.10 -0,12
Portogallo 2,93% +0,49 -1,73
Spagna 3,12% +0,68 -1,54
Svezia 2,37% -0,07 -2,29
Svizzera 0,28% -2.16 -4.38
Regno Unito 4,59% +2.16 -0,06
NOI 4,60% +2.17

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.