1. 🧩 Cos’è successo: Poste Italiane sale al 24,8 % di TIM
- 29 marzo 2025: Poste acquista il 15 % delle azioni TIM da Vivendi a 0,2975 €/azione (684 milioni €), aggiungendosi al 9,81 % già detenuto: totale 24,81 % delle azioni ordinarie e 17,81 % del capitale sociale.
- L’operazione è subordinata all’ok Antitrust, atteso entro l’assemblea del 24 giugno(.
- Poste “non intende andare oltre la soglia OPA (25 %)”.
Tabella 1 – Evoluzione partecipazione Poste in TIM
Data | Azioni ordinarie | Capitale sociale | Note |
---|---|---|---|
Febbraio 2025 | 9,81 % | ~7 % | Acquisto da CDP |
29 marzo 2025 | +15 % = 24,81 % | 17,81 % | Acquisto da Vivendi (684 M€) |
Oggi | 24,81 % | 17,81 % | Dopo ok Antitrust, maggiore azionista |
2. Impatto sull’azionario: titolo TIM +34 %
- Il 12 giugno 2025 il titolo TIM è salito da 0,29 € a 0,39 €, guadagnando +34 %, aumentando la capitalizzazione tra 1,5 e 2 mld €, secondo Pietro Labriola (AD TIM).
3. Ruoli e governance: niente board per ora
- Poste diviene primo azionista, Vivendi scende al 2,5 %.
- Per ora nessuna modifica al CdA di TIM, ma Poste si riserva la possibilità in futuro.
4. Le sinergie attese: oltre 1,5–2 mld €
- Poste e TIM stimano sinergie tra 1,5 e 2 mld €, grazie a:
- PosteMobile migrata sulla rete TIM (da Vodafone) da gennaio 2026. Oltre 4 mln clienti .
- Integrazione tra rete distributiva, servizi finanziari, assicurativi, energia, ICT e media .
- Analisi di Websim evidenzia:
- 200–300 M€ risparmi da rete e uffici postali;
- 200 M€ incremento di EBITDA da migrazione MRVNO;
- Beneficio stimato del 20–24 % su EBITDA TIM nazionale, 10–12 % su gruppo.
5. Contesto politico‑industriale e concorrenza
- L’operazione ricade nel trend europeo di “statalizzazione soft” delle telco, seguendo esempi di Deutsche Telekom, Orange, Swisscom ecc..
- Governo Meloni sostiene una strategia volta a tutelare asset strategici, mantenendo controllo tramite holding statali ed Poste-CdP.
- Vivendi ritira la causa legale contro la vendita della rete fissa TIM (venduta a KKR nel 2024) in seguito alla vendita a Poste
6. Prossime tappe
- OK Antitrust, previsione entro 24 giugno 2025.
- Assemblea TIM 24 giugno: partecipazione Poste.
- Linee strategiche congiunte definite nella seconda metà 2025 (Labriola).
- Migrazione MVNO: PosteMobile su rete TIM da gennaio 2026.
- Eventuali nomine in CdA o assetto governance: possibili dopo estate 2025.
✅ Conclusioni
Poste diventa primo azionista di TIM, in un’operazione strategica (24,8 % equity) che ha già avuto impatto finanziario positivo (+34 % titolo). L’obiettivo è una partnership strutturata, finalizzata a sinergie tra telecomunicazioni, finanza, energia e retail. Le mosse chiave per il 2026 – partendo dal MVNO – daranno concretezza all’alleanza.
📌 Riepilogo punti chiave
- Partecipazione Poste: 24,81 % equity, 17,81 % capitale;
- Titolo TIM: +34 %, +1,5–2 mld € capitalizzazione;
- Sinergie: stimate 1,5–2 mld €, con risparmi e integrazioni;
- Governance: nessuna modifica immediata al CdA;
- Timeline: Antitrust → Assemblea 24/6 → definizione strategie → MVNO 1/2026 → possibili nomine CdA.
Il Giudizio degli esperti su questa acquisizione:
Ecco cosa dicono gli analisti sull’ingresso di Poste Italiane nel capitale di TIM:
📈 1. Positivi sul titolo e convinzione sul potenziale delle sinergie
- Bloomberg consensus: 63,2 % dei rating su TIM sono Buy, 26,3 % Hold, e solo 10,5 % Sell. Prezzo medio obiettivo: 0,40 €, con un upside potenziale del 2,6 % rispetto all’attuale quotazione (finanzaonline.com).
- Intermonte sottolinea che la riduzione del rischio di governance – grazie alla scomparsa della minoranza di blocco di Vivendi e all’ingresso di un investitore industriale – dovrebbe ridurre lo sconto di valutazione del titolo (corrierecomunicazioni.it).
🏦 2. Equita: Governance più solida
- Equita considera l’ingresso di Poste un fattore di “governance più solida”, che facilita l’ottimizzazione della struttura del capitale e l’erogazione di rendimenti agli azionisti, oltre a creare spazio per sinergie industriali e consolidamento nel settore (corrierecomunicazioni.it).
🤝 3. Akros: Sinergie industriali in vista
- Secondo Akros, Poste sostituirà Vivendi come azionista maggiormente orientata alle sinergie: l’operazione potrà supportare il consolidamento delle telco in Italia, con possibili partnership, ad esempio con Iliad (corrierecomunicazioni.it).
💰 4. Intermonte: Nessun problema di politica dividendi, focus su sinergie
- Intermonte ritiene che Poste, con 5,6 mld € di liquidità, non creerà pressione sulla politica dei dividendi.
- Le sinergie attese includono:
- Risparmi da 200–300 M€ grazie all’integrazione della rete e di 12 400 uffici postali;
- Incremento dell’EBITDA di 200 M€ grazie al passaggio di PosteMobile sulla rete TIM.
- Benefici stimati del 20–24 % sull’EBITDA domestico di TIM, o 10–12 % a livello consolidato (corrierecomunicazioni.it).
🧠 5. Analisi industriali (CorCom): opportunità strategiche e diversi punti di vista
- Francesco M. Sacco (Univ. Insubria / SDA Bocconi): operazione “affascinante” e potenzialmente piattaforma per ulteriori accordi (es. TIM–Iliad); le sinergie potrebbero toccare 680 M€ solo con questa ipotesi (corrierecomunicazioni.it).
- Fabrizio Solari (Connect): servono investimenti in R&D e consolidamento dell’offerta, con accordi commerciali rapidi (corrierecomunicazioni.it).
- Augusto Preta (ITMedia Consulting): considera più rilevanti i vantaggi sui pagamenti digitali e nei servizi finanziari/piattaforme digitali (es. identità digitale) rispetto alle telecomunicazioni puro senso (corrierecomunicazioni.it).
🔍 Sintesi dei giudizi
Tema | Opinioni analisti |
---|---|
Valutazione titolo | Ampiamente consigliato “Buy” (63 %) – fair value prossimo a 0,40 € |
Governance | Più solida, con ridotto sconto di rischio |
Sinergie | Viste come significative: infrastruttura, rete commerciale, mobile virtuale (MVNO), pagamenti |
Dividend policy | Nessun rischio da parte di Poste |
Strategia industriale | Nuove possibilità di alleanze/round consolidamenti (Iliad), ampliamento settore digitale |
✅ Riepilogando
Gli analisti accolgono con favore l’operazione: concordano su un valore aggiuntivo rilevante legato a sinergie e consolidamento, condividono la view ottimistica sul titolo e apprezzano il ruolo stabilizzante di Poste in un contesto di governance più rassicurante.
Teorici vantaggi per gli utenti:
Ecco cosa potrebbero sperimentare concretamente i clienti di TIM e Poste Italiane a seguito dell’accordo strategico:
📱 1. PosteMobile: passaggio alla rete TIM
- Da gennaio 2026, i circa 4–5 milioni di utenti PosteMobile migreranno dalla rete Vodafone a quella TIM, con costi di fornitura più contenuti secondo il MoU firmato tra le società.
- Benefici: qualità della rete garantita da TIM, velocità stabile e integrazione più stretta tra servizi di telefonia e finanziari (es. PostePay).
- Transizione senza interruzioni: nessuna modifica immediata per i clienti, che manterranno offerte e numeri senza interruzioni .
🏬 2. Estensione dell’offerta in uffici postali
- Oltre 12 mila uffici Poste diventeranno punti vendita per i servizi TIM (SIM, ricariche, assistenza) e viceversa, oltre agli uffici TIM e partner (~4 100 punti) che proporranno servizi finanziari, assicurativi, luce/gas e mobile (websim.it).
- Vantaggi per i clienti: maggiore capillarità, comodità di accedere a più servizi nello stesso luogo.
💳 3. Integrazione servizi digitali e fintech
- Possibile integrazione tra PostePay/Poste ID e la rete mobile TIM, aprendo a soluzioni di pagamento digitale, cloud, identità digitale e cyber‑security per clienti privati e imprese.
- Per esempio: autenticazione semplificata nei servizi pubblici, gestione sicura delle bollette o dei prodotti bancari.
💡 4. Offerte integrate casa-mobile-energy
- Una gamma di servizi multiutility: luce, gas, connettività, assicurazioni e servizi mobile sotto un unico “ombrello” commerciale, unendo TIM MyBroker e Poste Assicura (websim.it).
- Esperienza semplificata: un unico punto contatto per molte esigenze domestiche.
🛠️ 5. Qualità e percezione: più fiducia
- Le due realtà puntano a un’offerta di qualità superiore: secondo Swg fino al 40 % dei consumatori pagherebbe di più per avere migliore servizio.
- Il brand trust di Poste (alto livello di fiducia tra gli italiani) può rafforzare la reputazione di TIM, rendendo il servizio percepito più affidabile .
📊 Tabella: Vantaggi per i clienti
Cliente | Impatto principale |
---|---|
PosteMobile | Rete TIM da 2026: migliori prestazioni e linearità |
Poste/Tim retail | Uffici integrati: servizi mobile + finanziari/digitali in un unico punto |
Clienti TIM | Accesso a servizi Poste (energia, assicurazioni, fintech) |
Clienti Business | Soluzioni cloud + cybersecurity integrate da due gruppi |
Consumer generico | Maggior fiducia e percezione di qualità nell’offerta multiservizi |
🌐 6. Espansione futura & consolidamento
- Si aprono le porte a possibili partnership più ampie: integrazione con Iliad, consolidamento offerta mobile, servizi cloud e digitali su misura per imprese (hdblog.it, repubblica.it).
- Tutto ciò rafforzerebbe la gamma di soluzioni disponibili per i clienti nei prossimi 1–2 anni.
✅ In sintesi
- PosteMobile su rete TIM → migliore qualità e integrazione.
- Uffici con servizi convergenti → comodità e scelte unificate.
- Servizi fintech e digitali integrati → pagamenti, identità, cloud.
- Offerte multi‑utility → luce, gas, assicurazioni, telecom.
- Maggiore fiducia nel servizio → nessuna penalizzazione, potenzialità premium.
🎯 Risultato: più comodità, migliore esperienza, più opzioni—tutto a favore della clientela, con un’offerta completa che va oltre la semplice telefonia.
Un problema Monopolio? Cosa dice l’Antitrust
Ecco cosa afferma l’Antitrust (AGCM) riguardo all’operazione tra Poste Italiane e TIM, con particolare focus sul possibile rischio di concentrazione e posizioni dominanti:
⚖️ 1. Controllo pubblico e postura monopolistica?
- L’ingresso di Poste (controllata indirettamente da CDP e MEF) porta TIM nuovamente sotto influenza pubblica, in un settore strategico (agendadigitale.eu).
- L’operazione però non supera la soglia del 25 %, non scatta l’obbligo OPA, e l’AGCM non ha finora aperto un’istruttoria specifica su questa intesa .
📍 2. Nessuna indagine diretta su Poste‑TIM
- L’AGCM non ha sollevato finora critiche formali o avviato procedimenti amministrativi in relazione a un presunto abuso di posizione dominante per questa operazione in particolare (repubblica.it).
- La Commissione Europea ha confermato che l’operazione non era notificabile a livello UE perché stante sotto soglia (corrierecomunicazioni.it).
⚠️ 3. Criticità generiche nel settore telco
- Esperti come Sergio Boccadutri del portale Agenda Digitale e la Fondazione Bruno Leoni segnalano rischi di concentrazione: Poste ha un vantaggio competitivo enorme, con oltre 20 000 sportelli, e la convergenza di rete, finanza e telco potrebbe alterare fortemente l’equilibrio competitivo nazionale (agendadigitale.eu).
- Si ravvisa la possibilità di “rinazionalizzazione soft”, con potenziali conflitti d’interesse e uso distorto della rete postale come canale di vendita, potenzialmente anticompetitivo (brunoleoni.it).
🏗️ 4. Confronto con operazioni simili: fusione Fastweb‑Vodafone
- In operazioni come quella tra Fastweb e Vodafone, l’AGCM ha evidenziato preoccupazioni sull’effetto consolidamento (riduzione da 4 a 3 operatori infrastrutturati) e possibili posizioni dominanti in reti fissa/mobilità wholesale (mondomobileweb.it).
- Poste stessi avevano espresso dubbi, denunciando che la riduzione degli operatori infrastrutturati potrebbe “aumentare i prezzi ai clienti finali” (mondomobileweb.it). Tuttavia, l’AGCM ha avviato istruttorie solo su questa fusione, non su Poste-TIM.
✅ 5. Conclusione AGCM sul caso Poste‑TIM
- Nessuna indagine aperta, poiché l’intesa non è notificabile e non supera soglie europee o nazionali.
- Attenzione alta sul rischio di concentrazione in telco (meno operatori infrastrutturati), ma nessuna decisione correttiva adottata al momento.
- Contesto normativo scrupoloso, con precedenti recenti che dimostrano la vigilanza dell’AGCM nel settore, ma per ora nessuna misura contro Poste‑TIM.
🔍 In sintesi
- ✅ OK Antitrust tentativo: nessuna interdizione né condizione imposta.
- ⚠️ Monitoraggio costante su concorrenza e infrastrutture.
- 🚫 Nessun obbligo OPA, dunque nessun esborso o cambio forzato nel controllo.
Se vuoi, posso approfondire come funzionano le soglie di notifica o comparare come dovrebbe comportarsi Poste‑TIM rispetto ai casi Fastweb‑Vodafone o Wind‑Tre.
Previsioni sulle azioni Poste ed azioni TIM
Ecco l’andamento attuale e le previsioni degli analisti per le azioni TIM (TLIT.MI) e Poste Italiane (PST.MI):
📊 Azioni TIM – Andamento & Outlook
- Reazione immediata positiva: il titolo TIM è balzato da 0,29 € a circa 0,39 € dopo l’ingresso di Poste (24,8 %), un +34 % in un solo giorno (marketscreener.com).
- Catalizzatore tecnico e strategico: il CEO Pietro Labriola ha parlato di “enormi sinergie”, e l’assemblea del 24 giugno è vista come un ulteriore passo per stabilizzare governance e definire piano strategico (marketscreener.com).
- Prospettive a breve-medio termine: molti analisti mantengono target price intorno a 0,37–0,40 €, segnalando che il rally riflette già buona parte delle sinergie potenziali. Il momentum positivo proseguirà verosimilmente finché l’operazione antitrust prosegue senza intoppi e vengono delineati i dettagli operativi post-acquisizione.
💼 Azioni Poste Italiane – Andamento & Outlook
- Posizionamento attuale: quotate a circa 18,85 €, leggermente sotto il consensus “Buy” e target price medio di ~18,26–19,62 € (en.wikipedia.org, marketscreener.com).
- Analisi tecnica robusta: segnali misti: sell a breve, ma buy a lungo termine. Tipranks e SimplyWall indicano crescita del 5 % annua su ricavi/EPS e recuperi potenziali entrob3 mesi (con range stimato tra 21,70–24,05 €) .
- Valutazioni degli analisti:
- Morgan Stanley downgraded rating a “Equalweight” da Overweight, pur aumentando il target a 20 €, sostenendo che il potenziale rialzista a breve sia limitato senza nuovi interventi o sviluppi significativi (investing.com).
- Consensus generale: Buy–Outperform, con un range di target tra 13 € (bear) e 20,5 € (bull) (marketscreener.com).
- Eventi da monitorare:
- Conferma + monitoraggio integrazione TIM – rivelazioni di sinergie potrebbero supportare il prezzo.
- Dividendo (ex-div 23 giugno, cedola 0,75 €): stimolo per i flussi in entrata.
- Mercato macro: movimenti BTP in rialzo o rallentamento economico possono influenzare il sentiment.
🔍 Previsioni principali (3‑6 mesi)
Società | Outlook breve termine (1‑3 mesi) | Outlook medio termine (3‑6 mesi) |
---|---|---|
TIM | Positivo: attesa rialzo fino a 0,40–0,42 €, sospesi a post-Antitrust e presentazione roadmap | Stabile/Moderato rialzo se si concretizzano sinergie; target 0,45 € |
Poste | Neutro: range 18–19 €, sinergie già scontate; attenzione a ex‑div | Moderatamente positivo: target 20–22 € con realizzazione piani TIM |
✅ Ricapitolando
- TIM: strong momentum rialzista derivante dall’ingresso di Poste; ulteriore rialzo probabile se l’operazione prosegue senza ostacoli e vengono svelati dettagli operativi.
- Poste: già ben valutata, con potenziale rialzo moderato se dovessero emergere elementi sorprendenti o accelerazioni nei piani congiunti.
📈 Andamento storico azioni
Poste Italiane BIT: PST
TELECOM ITALIA – BIT:TIM
📊 Valutazioni e multipli di mercato
🔹 TELECOM ITALIA (TLIT.MI)
Multiplo | Valore |
---|---|
EV/EBITDA | ~4,0× (5‐11 giugno) (finbox.com) |
Range storico EV/EBITDA | 1.2× – 60×, mediana ~6.5× |
P/E (TTM) | Negativo (perdita EPS TTM) |
Confronti settoriali:
- Telefonica (TEF.MC): EV/EBITDA ~5,9× (valueinvesting.io)
- Mediana telco globale: tra 7× e 8× (NYU Stern) (pages.stern.nyu.edu)
➡ Con EV/EBITDA circa sotto la mediana, TIM risulta più “da valore” rispetto ai peer.
🔹 POSTE ITALIANE (PST.MI)
Multiplo | Valore |
---|---|
P/E (2025e) | ~11× (finance.yahoo.com, ir.servizitaliagroup.com) |
EV/EBITDA | ~25× (media LTM 21×–25×) |
Commento:
Servizi finanziari e postali sono attività più stabili/resistenti: multipli più alti riflettono minor rischio e maggiore redditività rispetto alle telco.
📊 Confronto tra settori
- Telco: EV/EBITDA mediana ~7–8×; TIM sotto (4×), Telefonica leggermente sotto (5,9×) (valueinvesting.io).
- Servizi finanziari/postali (Poste): P/E ~11×, EV/EBITDA ~25×; tipico del settore più maturo/defensivo.
🧩 Spunti per l’interpretazione
- TIM: EV/EBITDA basso indica potenziale di valorizzazione se il turnaround (sinergie, governance) funziona.
- Poste: multipli più elevati riflettono stabilità, ma offrono minore leva per rally se non emergono novità.
- Widget e grafici: rendono l’articolo più chiaro e visuale.
Il Ruolo di Vivendi
🇫🇷 Il ruolo di Vivendi nell’operazione Poste-TIM: spiegato chiaramente
Vivendi è stata a lungo l’azionista di riferimento di TIM, con una partecipazione storica di oltre il 23%, esercitando forte influenza sulla governance del gruppo. Vediamo cosa è successo e perché è rilevante:
📌 1. Chi è Vivendi e cosa rappresentava per TIM
- Vivendi è una holding francese guidata da Vincent Bolloré, attiva nei media e telecomunicazioni (Canal+, Havas, ecc.).
- Dal 2015 è entrata nel capitale di TIM, diventando il primo azionista e assumendo un ruolo di minoranza di blocco, ostacolando a lungo alcune operazioni strategiche, in particolare:
- La separazione della rete fissa.
- La cessione a KKR (approvata solo nel 2024).
- Il rafforzamento della presenza di investitori pubblici (CDP, MEF, ora Poste).
🔄 2. Cessione del 15% a Poste: uscita (quasi) totale da TIM
- Marzo 2025: Vivendi ha venduto il 15% delle azioni TIM a Poste Italiane per circa 684 milioni di euro, al prezzo unitario di 0,2975 €.
- Dopo l’operazione:
- Vivendi scende al 2,5% delle azioni.
- Non è più il primo azionista.
- Ha perso il potere di veto su decisioni chiave in assemblea.
⚖️ 3. Perché Vivendi ha venduto
- Era contraria alla cessione della rete a KKR, ma isolata nel CDA.
- Ha ritirato i ricorsi legali contro TIM e il governo italiano come parte del disimpegno.
- Ha accettato un prezzo inferiore al fair value pur di uscire in tempi rapidi.
- Ha segnalato che il suo interesse “è finito”: considera l’operazione una ritirata strategica e si concentra ora su altri mercati/media.
🧠 4. Ruolo nella transizione
- La cessione ha sbloccato:
- Il riassetto di TIM con KKR.
- L’ingresso di Poste come investitore stabile, orientato alla collaborazione industriale.
- Rappresenta la fine di un’era: da governance conflittuale (franco-italiana) a una visione più coordinata tra soggetti pubblici italiani (CDP, MEF, Poste).
🧾 Riepilogo: ruolo di Vivendi
Aspetto | Dettaglio |
---|---|
Identità | Holding francese media/telco guidata da Bolloré |
Presenza storica in TIM | Dal 2015 al 2025, fino al 23%, primo azionista |
Azioni cedute | 15% vendute a Poste, ora possiede ~2,5% |
Motivazioni | Isolamento strategico, cessione rete TIM, accordi politici italiani |
Effetto sull’operazione | Ha permesso l’ingresso di Poste e sbloccato il riassetto TIM‑KKR |
✅ Conclusione
Vivendi esce di scena, lasciando spazio a una nuova TIM più orientata alla collaborazione pubblico-industria. La sua uscita è stata decisiva per la riuscita dell’acquisizione da parte di Poste, e rappresenta una svolta nella governance del gruppo.
Se vuoi, posso mostrarti grafici storici, valutazioni relative (P/E, EV/EBITDA) o confronti con peer nei settori telco e servizi finanziari. Fammi sapere!