Ecco un’analisi aggiornata delle azioni UniCredit (UCG.MI) al 22 maggio 2025, con focus su analisi tecnica, target price e valutazioni degli analisti.
Inoltre, una facile spiegazione sul perchè a Unicredit è stato impedito di comprare BPM
📈 Analisi Tecnica
- Prezzo attuale: €57,59
- Massimo 52 settimane: €58,38 (21 maggio 2025)
- Minimo 52 settimane: €30,95
- Resistenza chiave: €58,45
- Supporto principale: €56,66
- Prossimo target tecnico: €60,24
Il titolo mostra una tendenza rialzista nel breve termine, sostenuta da segnali positivi sia dalle medie mobili a breve che a lungo termine. Tuttavia, l’RSI a 14 giorni è a 79, indicando una condizione di ipercomprato che potrebbe preludere a una correzione.
🎯 Target Price e Raccomandazioni degli Analisti
Dopo un primo trimestre eccezionale, diversi analisti hanno rivisto al rialzo i target price per UniCredit
- JP Morgan: €68,00 (Overweight)
- HSBC: €65,50 (Buy)
- Goldman Sachs: €64,50 (Buy)
- Barclays: €62,50 (Overweight)
- Morgan Stanley: €62,00 (Equalweight)
- Deutsche Bank: €61,50 (Hold)
- Equita SIM: €60,00 (Buy)
- KBW: €57,80 (Market Perform)
- Oddo BHF: €54,00 (Neutral)
- Intermonte: €50,00 (Neutral)
Il consensus medio si attesta intorno a €55,41, con l’85% degli analisti che raccomandano l’acquisto del titolo.
📊 Performance e Prospettive
UniCredit ha registrato un incremento del 57,5% nell’ultimo anno, superando la performance del FTSE MIB. Le previsioni per il 2025 indicano un utile netto di €9,27 miliardi e un dividendo stimato di €3,14 per azione, corrispondente a un rendimento del 6,3% basato sul prezzo attuale.
Le azioni UniCredit mostrano una solida tendenza rialzista, supportata da fondamentali robusti e da una revisione positiva delle stime da parte degli analisti. Tuttavia, l’attuale condizione di ipercomprato suggerisce cautela nel breve termine. Per gli investitori a lungo termine, il titolo continua a rappresentare un’opportunità interessante, con potenziali target price fino a €68.
Unicredit, BPM e la scomoda verità della Russia
La situazione tra UniCredit e Banco BPM è attualmente al centro dell’attenzione, coinvolgendo aspetti di politica industriale, regolamentazione bancaria e geopolitica. Ecco un riepilogo dettagliato
🏦 UniCredit e Banco BPM: la questione del “Golden Power”
Nel novembre 2024, UniCredit ha lanciato un’offerta pubblica di scambio (OPS) da oltre 10 miliardi di euro per acquisire Banco BPM, terzo istituto bancario italiano. Tuttavia, il governo italiano ha esercitato il cosiddetto “golden power”, imponendo condizioni stringenti per l’approvazione dell’operazione.
Principali condizioni imposte:
- Chiusura delle attività di UniCredit in Russia entro gennaio 2026
- Mantenimento per 5 anni del rapporto prestiti/depositi più elevato di Banco BPM
UniCredit ha contestato queste condizioni, ritenendole poco chiare e potenzialmente inattuabili, e ha ottenuto da Consob una sospensione di 30 giorni dell’offerta per cercare di rinegoziare i termini.
Banco BPM ha reagito con fermezza, chiedendo a UniCredit di ritirare l’offerta se non è in grado di soddisfare le condizioni imposte dal governo.
🇷🇺 La presenza di UniCredit in Russia
UniCredit è una delle poche banche europee ancora operative in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. La Banca Centrale Europea (BCE) ha richiesto a UniCredit di ridurre significativamente la sua esposizione nel paese. La banca ha già diminuito del 91% l’esposizione transfrontaliera e del 65% quella locale, con l’obiettivo di uscire completamente dal retail banking russo entro metà 2026.
Recentemente, UniCredit ha annunciato che, a partire dal 6 giugno 2025, la sua filiale russa interromperà i trasferimenti in dollari statunitensi a causa di cambiamenti nei rapporti di corrispondenza bancaria.
⚖️ Prospettive e implicazioni
- Per UniCredit: la banca si trova a dover bilanciare le pressioni regolatorie italiane ed europee con le sue strategie di espansione e consolidamento.
- Per Banco BPM: l’incertezza sull’esito dell’OPS potrebbe influenzare le sue strategie future e la fiducia degli investitori.
- Per il sistema bancario italiano: questa vicenda evidenzia le tensioni tra iniziative di mercato e interventi governativi volti a proteggere interessi nazionali.
La situazione è in continua evoluzione e sarà determinante osservare le decisioni delle autorità competenti e le mosse strategiche dei due istituti bancari coinvolti.
UniCredit è una delle poche banche europee ancora presenti in Russia, e la sua permanenza è legata a motivi economici, legali e strategici. Vediamo i principali fattori:
🇷🇺 Perché UniCredit è ancora in Russia?
1. Crediti pendenti e obblighi legali
- UniCredit ha ancora una filiale bancaria locale in Russia (AO UniCredit Bank) con circa 3.000 dipendenti.
- La banca ha erogato negli anni passati miliardi di euro in prestiti a clienti locali e a filiali di multinazionali europee.
- Una chiusura immediata comporterebbe perdite massicce e potenziali cause legali per violazione di contratti o abbandono di asset.
- Inoltre, Mosca ha posto severi vincoli all’uscita degli istituti stranieri: dal 2022 è necessaria un’approvazione del Cremlino per vendere attività, e spesso viene imposta una “tassa di uscita” fino al 50% del valore stimato degli asset.
2. Servizi alle aziende italiane rimaste
- In Russia sono ancora operative centinaia di aziende italiane, soprattutto nel settore meccanico, moda e farmaceutico.
- UniCredit è una delle poche banche europee in grado di offrire servizi bancari locali, come conti aziendali, pagamenti in rubli, gestione fiscale e cambi.
- Il mantenimento di una presenza bancaria agevola queste imprese, garantendo un ponte finanziario e logistico tra i due paesi.
🔄 Collegamento Italia-Russia
Canale strategico per il business residuo:
- UniCredit è vista come un operatore-ponte per i flussi commerciali rimasti in piedi tra l’Italia e la Russia, sebbene molto ridotti.
- Le importazioni energetiche, ad esempio, anche se formalmente diminuite, proseguono in parte tramite triangolazioni.
- Pagamenti e compensazioni commerciali, anche con valute alternative al dollaro (es. yuan o dirham), vengono in parte gestiti tramite la rete internazionale della banca.
⚠️ Pressioni dalla BCE e rischi reputazionali
- La Banca Centrale Europea ha chiesto più volte a UniCredit e a Raiffeisen Bank (l’altra grande banca europea in Russia) di uscire completamente dal Paese.
- I rischi reputazionali sono elevati, specie in un contesto geopolitico così polarizzato.
- Tuttavia, una “exit” disordinata causerebbe gravi danni patrimoniali a UniCredit (miliardi di euro) e potrebbe compromettere anche la fiducia dei mercati.