ETF per principianti come funzionano e quali scegliere

Introduzione agli ETF per principianti
Negli ultimi anni, gli Exchange Traded Funds (ETF) si sono affermati come uno degli strumenti finanziari più popolari fra gli investitori, anche tra i più inesperti. Grazie alla loro semplicità, trasparenza e costi contenuti, gli ETF rappresentano una valida alternativa ai fondi comuni tradizionali e all’investimento diretto in singole azioni. Questo articolo, spiega in dettaglio come funzionano gli ETF e offre indicazioni pratiche su quali ETF scegliere se si è alle prime armi con gli investimenti.


1. Cosa sono gli ETF e come funzionano

Un ETF (Exchange Traded Fund) è uno strumento di investimento che replica l’andamento di un indice di mercato (ad esempio, l’S&P 500, il FTSE MIB, o l’MSCI World). Gli ETF vengono quotati e scambiati in Borsa come se fossero azioni, il che significa che è possibile comprarli e venderli in qualsiasi momento di contrattazione.

  • Replica passiva: La maggior parte degli ETF adotta una gestione passiva, ossia segue fedelmente l’indice di riferimento senza cercare di batterlo. Di conseguenza, le commissioni di gestione sono generalmente inferiori rispetto ai fondi attivi.
  • Liquidità e quotazione continua: A differenza dei fondi comuni di investimento, il prezzo di un ETF si aggiorna in tempo reale nel corso della giornata di Borsa. Questo permette di entrare o uscire dalla posizione con la stessa flessibilità di un’azione.
  • Diversificazione automatica: Un solo ETF può contenere decine, centinaia o migliaia di titoli diversi, a seconda della composizione dell’indice che replica. Ciò offre un’elevata diversificazione anche con un piccolo capitale iniziale.

2. Vantaggi degli ETF per investitori alle prime armi

2.1 Costi contenuti

Gli ETF per principianti risultano particolarmente convenienti poiché:

  • Commissioni di gestione ridotte (TER generalmente tra lo 0,05% e lo 0,50% annuo).
  • Assenza di commissioni di ingresso o uscita: l’unico costo aggiuntivo è la commissione di intermediazione applicata dal proprio broker al momento dell’acquisto o della vendita.

2.2 Semplicità e trasparenza

  • Composizione sempre pubblica: è possibile conoscere in ogni momento i titoli sottostanti e il peso di ciascuno di essi all’interno dell’ETF.
  • Facilità di consultazione: i dati di prezzo, dividendi e performance storica sono disponibili in tempo reale sulla piattaforma del broker o sul sito di chi gestisce l’ETF.

2.3 Diversificazione immediata

  • Anche con un budget limitato, è possibile coprire intere aree geografiche (es. Stati Uniti, Europa, Mercati Emergenti) o settori (es. tecnologia, sanità, beni di consumo) con un singolo strumento.

etf per principianti

3. Tipologie di ETF

Esistono diverse categorie di ETF, riconducibili a quattro macro-categorie principali:

3.1 ETF azionari

Replicano indici di azioni, come:

  • ETF sull’S&P 500 (per esposizione alle 500 maggiori società statunitensi).
  • ETF sul FTSE MIB (per investire sulle principali società italiane).
  • ETF MSCI World (per coprire mercati azionari globali).

3.2 ETF obbligazionari

Stanziano il capitale in obbligazioni governative o corporate, offrendo:

  • Minore volatilità rispetto agli ETF azionari.
  • Flusso di reddito relativamente stabile grazie alla cedola delle obbligazioni.

3.3 ETF tematici

Si concentrano su specifici trend di lungo periodo o settori di nicchia, come:

  • ETF sull’energia rinnovabile (es. compagnie che operano nel fotovoltaico o nell’eolico).
  • ETF sul settore tecnologico (es. società attive nell’intelligenza artificiale, cloud computing, etc.).

3.4 ETF settoriali e geografici

  • Settoriali: focalizzati su un singolo settore (es. sanità, finanza, beni di consumo).
  • Geografici: concentrati su aree geografiche precise (es. Europa, Asia-Pacifico, Paesi Emergenti).

4. Come scegliere l’ETF giusto per principianti

Quando si decide di investire in ETF, anche per un investitore alle prime armi è importante seguire alcuni criteri fondamentali:

4.1 Obiettivo di investimento e orizzonte temporale

  • Breve termine (meno di 3 anni): si tende a preferire ETF a bassa volatilità, come quelli obbligazionari o a capitale protetto.
  • Medio-lungo termine (oltre 5 anni): si possono includere ETF azionari o tematici per sfruttare la crescita potenziale dei mercati.

4.2 Profilo di rischio

  • Profilo conservativo: prediligere ETF obbligazionari o mixati (bilanciati) con una componente azionaria contenuta.
  • Profilo moderato/aggressivo: destinare una quota maggiore ai ETF azionari globali o settoriali, con un’attenzione particolare alla diversificazione per ridurre l’impatto della volatilità.

4.3 Liquidità e dimensione dell’ETF

  • Asset under Management (AUM): è preferibile investire in ETF con patrimonio gestito elevato (> 100 milioni di euro), in modo da garantire una buona liquidità e spread contenuti fra prezzo di acquisto e prezzo di vendita (bid-ask spread).
  • Volume di scambi giornaliero: un ETF molto scambiato garantisce facilità di ingresso e uscita senza costi aggiuntivi nascosti.

4.4 Commissioni (TER e costi di negoziazione)

  • Confrontare il TER (Total Expense Ratio): un TER contenuto (intorno allo 0,05–0,30%) è indicativo di un ETF più economico.
  • Considerare le commissioni di trading del proprio broker: un intermediario con costi bassi o zero commissioni sul trading di ETF è particolarmente vantaggioso per chi investe con cifre modeste.

5. Esempi di ETF consigliati per principianti

Di seguito alcuni esempi di ETF indici “core” ampiamente utilizzati da chi inizia a investire:

  1. ETF MSCI World (azionario globale)
    • Caratteristiche: replica le società a grande e media capitalizzazione nei mercati sviluppati di tutto il mondo.
    • Vantaggi: massima diversificazione geografica e settoriale. Ideale per chi desidera investire in modo “globale” senza scegliere singoli titoli.
  2. ETF S&P 500 (azionario USA)
    • Caratteristiche: segue le 500 maggiori società a capitalizzazione di mercato statunitensi.
    • Vantaggi: esposizione al mercato azionario USA, storicamente tra i più solidi e con performance nel lungo periodo.
  3. ETF Euro Stoxx 50 (azionario Europa)
    • Caratteristiche: comprende le 50 maggiori società dell’Eurozona.
    • Vantaggi: diversificazione su blue chip europee, utile per chi vuole puntare sul mercato europeo mantenendo un profilo di rischio moderato.
  4. ETF Obbligazionario Governativo Euro (BTP o Bund)
    • Caratteristiche: replica un paniere di titoli di Stato dell’area euro.
    • Vantaggi: volatilità contenuta e reddito da cedole, adatto per una componente più “difensiva” nel portafoglio.
  5. ETF Tematici Broad-Theme (es. tecnologia a largo spettro)
    • Caratteristiche: raggruppano società legate a un tema di lungo termine (intelligenza artificiale, clean energy, etc.).
    • Vantaggi: potenziale di crescita elevato ma con maggiore volatilità; da bilanciare sempre con una componente difensiva.

6. Passi pratici per acquistare un ETF

  1. Aprire un conto di trading
    • Scegliere un broker italiano o europeo autorizzato (es. Fineco, Degiro, eToro, Directa) che offra accesso alle principali Borse (Borsa Italiana, NYSE, Nasdaq, ecc.).
  2. Verificare i costi di negoziazione
    • Controllare commissioni fisse e variabili, così come eventuali costi di inattività o di custodia.
  3. Selezionare il/i ticker dell’ETF
    • Ad esempio:
      • MSCI World ETF: EUNL (iShares Core MSCI World UCITS ETF)
      • S&P 500 ETF: CSPX (iShares Core S&P 500 UCITS ETF)
      • Euro Stoxx 50 ETF: CSX5 (iShares Euro Stoxx 50 UCITS ETF)
    • Nota: i codici possono variare in base alla Borsa (es. EUNL su Xetra, SWDA su Borsa Italiana).
  4. Inserire l’ordine di acquisto
    • Specificare il numero di quote desiderato o l’importo da destinare.
    • Scegliere il tipo di ordine più adatto (ordini “market” per esecuzione immediata, oppure “limit” per stabilire un prezzo massimo/minimo).
  5. Monitorare periodicamente il portafoglio
    • Controllare performance, volatilità e ribilanciare gli investimenti in base agli obiettivi di lungo termine.

7. Errori comuni da evitare per principianti

  1. Mancanza di diversificazione
    • Investire in un unico ETF settoriale o geografico può esporre a rischi elevati. È preferibile iniziare con un ETF globale e poi ampliare la gamma in base all’esperienza.
  2. Seguire il “rumore di mercato”
    • I mercati azionari possono subire oscillazioni improvvise. Non farsi influenzare da notizie a breve termine e attenersi alla strategia di lungo periodo.
  3. Non considerare l’impatto fiscale
    • In Italia, i redditi prodotti da ETF sono soggetti a imposta sostitutiva del 26% su plusvalenze e rendimenti. Verificare le regole e valutare ETF domiciliati in paesi con convenzioni fiscali favorevoli.
  4. Trascurare la componente obbligazionaria
    • Anche per principianti è consigliabile mantenere una parte del portafoglio in ETF obbligazionari per ridurre la volatilità complessiva.

Gli ETF rappresentano un’ottima porta d’ingresso per chi si avvicina per la prima volta agli investimenti. Grazie alla diversificazione automatica, ai costi contenuti e alla trasparenza dei prodotti, anche un investimento modesto può beneficiare di un portafoglio diversificato a livello globale.

  1. Parti da un ETF globale (es. MSCI World o S&P 500) per acquisire confidenza con il meccanismo di negoziazione e monitorare l’andamento dei mercati.
  2. Mantieni un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (almeno 5 anni), così da attenuare le oscillazioni di breve termine.
  3. Bilancia il portafoglio: combina ETF azionari, obbligazionari e, se ti senti più avventuroso, qualche ETF tematico.
  4. Rivedi periodicamente la tua strategia: controlla almeno una volta all’anno la composizione del tuo portafoglio e valuta un eventuale ribilanciamento in base agli obiettivi finanziari.

Seguendo questi consigli, anche un investitore alle prime armi potrà sfruttare appieno le potenzialità degli ETF, costruendo un portafoglio efficace, bilanciato e in linea con il proprio profilo di rischio. Buon investimento!

Meglio investire in ETF o Azioni? La domanda che all’inizio tutti si fanno

Investire per la prima volta può sembrare un compito complesso, soprattutto quando si valutano strumenti come gli ETF (Exchange-Traded Fund) o le azioni. Entrambe le soluzioni offrono opportunità di crescita del capitale, ma presentano caratteristiche, costi e livelli di rischio differenti. In questo articolo approfondito, riservato ai principianti, analizzeremo in dettaglio cosa sono gli ETF e le azioni, le differenze principali, i vantaggi e gli svantaggi di ciascun approccio, nonché i passaggi concreti per iniziare a investire. L’obiettivo è fornire sia una guida completa sia un contenuto ottimizzato SEO, con parole chiave quali “investire in ETF per principianti”, “investire in azioni”, “differenza ETF e azioni” e “come iniziare a investire”.

Gli ETF

Gli ETF (Exchange-Traded Fund) sono fondi di investimento quotati in borsa e a gestione passiva, progettati per replicare fedelmente l’andamento di un indice di riferimento, come l’S&P 500 o indici settoriali e geografici. A differenza dei fondi comuni tradizionali, il loro valore varia durante l’intera giornata di contrattazione, permettendo agli investitori di comprare e vendere quote in tempo reale, proprio come un’azione .

Un ETF acquista fisicamente (o replica sinteticamente) i titoli che compongono l’indice di riferimento e ne riproduce la ponderazione. Quando l’indice cambia i suoi componenti, l’ETF si adegua automaticamente, senza che l’investitore debba occuparsi di ribilanciare il portafoglio. I costi di gestione (TER) degli ETF sono generalmente contenuti, oscillando tra lo 0,09% e l’1,5% annuo, a seconda del provider e del tipo di ETF .

Cosa sono le azioni

Le azioni rappresentano quote di proprietà di un’azienda. Possedere azioni significa diventare azionista e partecipare, a livello proporzionale, ai profitti e alle perdite dell’azienda stessa. Il prezzo delle azioni fluttua in base a vari fattori, tra cui risultati aziendali, condizioni macroeconomiche e aspettative degli investitori.

Acquistare un’azione di un’azienda in crescita può generare guadagni significativi, sia tramite l’aumento del prezzo (plusvalenza) sia attraverso il pagamento di dividendi. Tuttavia, investire in singole azioni comporta un rischio maggiore rispetto a un portafoglio diversificato, poiché il destino del capitale dipende in larga parte dall’andamento di ciascuna società. È fondamentale, dunque, comprendere il funzionamento dei mercati azionari e i principi di analisi fondamentale e tecnica prima di avvicinarsi a questo tipo di investimento.

Differenze principali tra ETF e azioni

AspettoETFAzioni
DiversificazioneReplica un paniere di titoli; offre diversificazione immediata (es. indice globale o settoriale) Investire in una singola azienda; richiede acquisto di più titoli per diversificare
RischioMediato; dipende dall’indice replicato, ma il rischio specifico dell’azienda è mitigato Elevato; il rischio è concentrato su una singola azienda, soggetta a volatilità e fattori specifici
CostiCommissioni di gestione (TER) generalmente basse (0,09% – 1,5%); spread di acquisto/vendita ridotto Commissioni di trading (brokeraggio) che variano per operazione; nessun TER ma costi di transazione potenzialmente più elevati
FlessibilitàQuotati in borsa; si comprano/vendono durante l’orario di mercato come un’azione qualsiasi Quotate in borsa; per vendite rapide è necessario monitorare il mercato e le notizie aziendali
ObiettiviIndicati per investimenti passivi, piani di accumulo (Piani di Accumulo Capitale – PAC) e strategie di buy & hold Indicate per investitori attivi che desiderano selezionare singole aziende e sfruttare potenziali inefficienze di mercato

Vantaggi degli ETF per principianti

  1. Diversificazione immediata
    Investire in un ETF significa esporre il capitale a un intero indice o a un settore. Ciò riduce il rischio specifico legato alle singole aziende, poiché eventuali perdite di una componente vengono compensate da possibili guadagni di altre sedi del paniere .
  2. Costi contenuti
    Gli ETF a gestione passiva hanno costi di gestione (TER) più bassi rispetto ai fondi comuni gestiti attivamente. Un TER più basso si traduce in maggiori rendimenti netti per l’investitore, specialmente sul lungo periodo .
  3. Accessibilità
    Molti broker consentono di acquistare quote di ETF anche con importi ridotti, grazie alla possibilità di sottoscrivere frazioni di quota. Inoltre, la negoziazione continua in borsa facilita l’ingresso e l’uscita dal mercato in qualsiasi momento durante le ore di contrattazione .
  4. Semplicità gestionale
    Non è necessario monitorare costantemente i fondamentali di ogni singola azienda; l’ETF si ribilancia automaticamente in base alle variazioni dell’indice di riferimento .

Svantaggi degli ETF per principianti

  1. Rendimento limitato rispetto a selezione attiva
    Gli ETF replicano l’indice: non mirano a batterlo. Durante fasi di crescita intensa di specifici titoli, un portafoglio passivo può portare rendimenti inferiori rispetto a una selezione attiva di azioni top performer .
  2. Rischio di mercato
    Sebbene mitigato rispetto al singolo titolo, l’ETF rimane esposto alla volatilità generale del mercato o del settore di riferimento. In caso di correzioni di mercato ampie, anche l’ETF subirà perdite proporzionali .
  3. Spread e liquidità
    Alcuni ETF, soprattutto quelli di nicchia o sottoscritti in mercati meno liquidi, possono presentare spread acquisto/vendita maggiori. Ciò incide sui costi di ingresso e uscita dal titolo .

Vantaggi delle azioni per principianti

  1. Potenziale di rendimento superiore
    Se si riescono a identificare aziende con elevato potenziale di crescita, l’investimento in azioni può generare rendimenti significativamente superiori rispetto a un ETF indice generale.
  2. Dividendi
    Molte società distribuiscono dividendi periodici, che rappresentano un flusso di reddito passivo. Questo aspetto è particolarmente interessante per chi punta a un investimento in ottica di reddito .
  3. Controllo e flessibilità
    Scegliere singoli titoli permette di costruire un portafoglio “su misura” secondo i propri criteri di selezione, analisi settoriale o tematica. Un approccio attivo consente di adattare velocemente la strategia in risposta alle notizie aziendali o macroeconomiche.

Svantaggi delle azioni per principianti

  1. Rischio elevato di concentrazione
    Investendo poche azioni si incorre nel rischio specifico di ciascuna società—un problema accentuato per chi non possiede competenze di analisi fondamentale. Una perdita significativa in un singolo titolo può compromettere l’intero portafoglio.
  2. Costi di transazione
    Ogni operazione in azioni comporta commissioni di brokeraggio, che possono erodere i rendimenti, soprattutto con frequenti acquisti e vendite .
  3. Richiede competenze specifiche
    Analizzare bilanci, interpretare indicatori finanziari e monitorare notizie aziendali richiede tempo e conoscenze. Gli errori di valutazione possono avere conseguenze rilevanti sul capitale investito (.

Come iniziare a investire in ETF e in azioni

1. Definire gli obiettivi finanziari

Prima di investire, è fondamentale chiarire perché si desidera farlo. Obiettivi comuni includono la costituzione di un fondo pensione integrativo, la protezione del risparmio dall’inflazione o la crescita del capitale per progetti futuri. Definire obiettivi e orizzonte temporale (breve, medio o lungo termine) aiuta a scegliere la corretta allocazione tra ETF e azioni .

2. Scegliere la piattaforma di investimento

In Italia esistono numerosi broker online, banche con servizi di trading e robo-advisor. I criteri di selezione includono:

  • Costi di negoziazione: commissioni per operazione e spread;
  • Offerta di ETF e azioni: ampiezza del catalogo disponibile;
  • Strumenti didattici: formazione e risorse per principianti;
  • Interfaccia e facilità d’uso: dashboard intuitive e app mobili.
    Per gli ETF, molte piattaforme offrono piani di accumulo (PAC) che consentono di investire periodicamente cifre ridotte .

3. Aprire un conto e trasferire fondi

Dopo aver scelto la piattaforma, è necessario:

  1. Registrarsi e verificare la propria identità (caricando documento e codice fiscale).
  2. Collegare un conto corrente bancario per depositare le somme da investire.
  3. Eventualmente aderire a un pacchetto tariffario o piano di trading se offerto.

Molte piattaforme permettono di iniziare con depositi minimi contenuti o addirittura senza vincoli di importo minimo, rendendo l’investimento in ETF accessibile anche con capitali ridotti .

4. Definire la composizione del portafoglio

  • Investimento in ETF: per un principiante, un ETF globale che replica indici mondiali (es. MSCI World) offre diversificazione immediata. In aggiunta, si possono considerare ETF settoriali (tecnologia, energia, healthcare) o obbligazionari per bilanciare il rischio .
  • Investimento in azioni: selezionare aziende solide con bilanci sani, storico di crescita e dividendi regolari. Per minimizzare il rischio, è consigliabile scegliere titoli di grandi capitalizzazioni (blue chip) e diversificare almeno in 5-10 aziende di settori differenti.

5. Monitoraggio e ribilanciamento

Una volta investito, è importante:

  • Monitorare periodicamente il portafoglio, ma senza reagire eccessivamente alle oscillazioni a breve termine;
  • Ribilanciare (ogni 6-12 mesi) la percentuale di ETF e azioni secondo la propria strategia e tolleranza al rischio;
  • Aggiornarsi sulle notizie economiche e finanziarie per comprendere possibili impatti sul mercato .

Aspetti fiscali in Italia

In Italia, i guadagni derivanti da ETF e azioni sono considerati redditi di capitale e sono soggetti a una tassazione sulle plusvalenze del 26% (aliquota sostitutiva) . Le plusvalenze si calcolano come differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto, al netto delle eventuali minusvalenze realizzate.

È importante verificare:

  • Intermediario sostituto d’imposta: molti broker italiani trattengono automaticamente le imposte dovute, semplificando gli adempimenti fiscali per l’investitore;
  • Quadro RW: per titoli esteri e valute, occorre compilare il quadro RW nella dichiarazione dei redditi per l’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie Estere) .

Strategie per principianti

Piano di accumulo (PAC) con ETF

Il PAC consente di versare importi fissi a intervalli regolari (mensili o trimestrali) in uno o più ETF. Questo approccio:

  • Sfrutta il costo medio ponderato (DCA), riducendo l’impatto delle fluttuazioni di prezzo;
  • Obbliga a un risparmio costante, consolidando l’abitudine all’investimento;
  • Offre flessibilità: si può interrompere o aumentare il versamento in qualsiasi momento .

Selezione di azioni “blue chip”

Per chi vuole iniziare con le singole azioni, è consigliabile puntare su società con capitalizzazione elevata e storia consolidata, dotate di bilanci trasparenti e dividendi stabili. Aziende come ENI, Intesa Sanpaolo o Enel rappresentano esempi di titoli italiani “blue chip” .

Mix tra ETF e azioni

Una strategia conservativa prevede la suddivisione del capitale in una parte dedicata a ETF (ad esempio il 70%) e una parte dedicata a singole azioni (30%). In questo modo si ottiene diversificazione e si sfrutta il potenziale di crescita delle azioni selezionate, limitando al contempo l’esposizione al rischio specifico .

Approccio “buy & hold”

Sia per gli ETF sia per le azioni, un approccio di lungo periodo (5-10 anni o più) riduce l’impatto delle fluttuazioni temporanee e permette di beneficiare dell’interesse composto. È essenziale mantenere una prospettiva a lungo termine e non reagire impulsivamente a correzioni di mercato.

Conclusioni

Per i principianti, investire in ETF rappresenta un’ottima porta d’ingresso nel mondo dei mercati finanziari, offrendo diversificazione immediata, costi contenuti e semplicità gestionale. Le azioni, al contrario, richiedono maggiore competenza e comportano un rischio specifico più elevato, ma possono offrire rendimenti potenzialmente superiori e flussi di dividendi. La scelta migliore dipende dagli obiettivi personali, dall’orizzonte temporale e dalla tolleranza al rischio.

Un approccio bilanciato che combina ETF (per la componente core del portafoglio) e singole azioni (per una componente di potenziale crescita) può rappresentare la soluzione ideale per chi desidera iniziare in modo consapevole. Indipendentemente dallo strumento scelto, è fondamentale:

  • Definire obiettivi chiari e un orizzonte temporale;
  • Selezionare una piattaforma di investimento affidabile ed economica;
  • Diversificare il portafoglio per ridurre i rischi;
  • Monitorare periodicamente gli investimenti senza farsi guidare dalle emozioni;
  • Tenere conto degli aspetti fiscali, affidandosi a intermediari sostituti d’imposta quando possibile.

Seguendo questi consigli, anche un investitore alle prime armi può costruire un percorso solido e sostenibile nel tempo verso la crescita e la protezione del proprio capitale.

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Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.