Oltre che risparmio e investimenti sicuri, i prestiti sono entrati in modo crescente nella vita degli italiani negli ultimi 15 anni. Spesso stipulati per necessità , possono talvolta eccedere con quanto viene guadagnato, ciò che diviene necessario è però mantenere fede agli impegni presi, ossia rimborsare tutte le sue rate nel tempo prestabilito.
Chiedersi cosa succede se non si paga un finanziamento è una domanda legittima, in quanto non è raro che non si sia in grado di rimborsare le sue rate nei tempi indicati, cosa che può avvenire nella maggior parte dei casi per motivazioni di forza maggiore. Nonostante le serie difficoltà causate dall’emergenza Coronavirus, le misure del Decreto Cura Italia aiutano anche chi ha un prestito in corso, occorre valutare però i casi di mancato pagamento con la massima attenzione.
Perchè si richiede un finanziamento?
Banche e finanziarie sono entrate in modo preponderante nella vita degli italiani, che ricorrono a finanziamenti a lungo termine specialmente nel far fronte a spese improvvise e d’emergenza. Tra le cause vi sono però anche quelle d’ordinaria amministrazione, come ad esempio:
- Imposizione fiscale troppo alta
- Stipendi non equiparati al costo della vita
- Abitudini di vita che comprendono spese elevate
Proprio a causa di queste criticità può infatti capitare di non arrivare a fine mese, nonostante eventuali aiuti da parte delle famiglie o piccoli accorgimenti per risparmiare al meglio.
In questo può aiutare anche un budget familiare, che secondo uno studio de Il Sole 24 Ore datato dicembre 2019 solo il 37% della popolazione adulta definisce. Secondo lo stesso studio, solo il 30% degli italiani afferma di possedere un’adeguata conoscenza dell’economia domestica.
Ogni finanziaria presenta regole differenti, ma può capitare spesso di non riuscire a seguirne le tempistiche di rimborso. E’ per questo che, ancor prima di stipulare un contratto, capire cosa avviene se non si paga un finanziamento diviene estremamente importante, così da prevenirne anche i rischi peggiori.
Quali conseguenze se non si paga un finanziamento entro i tempi?
Innanzitutto, ci sono delle soluzioni per chi ha problemi a pagare le rate di un prestito, ma se non riesci a fare anche queste…
Non riuscire a rimborsare una o più rate del proprio finanziamento entro i tempi prestabiliti può portare a conseguenze spiacevoli, specie per chi fa largo uso di assegni o prodotti bancari in generale. Diviene infatti necessario conoscere tutte le caratteristiche ed effetti del contratto firmato, così da prevenire criticità sul lungo periodo.
Segnalazione liste cattivi pagatori
Qualora si abbiano ritardi nei pagamenti di un finanziamento, l’istituto di riferimento può effettuare una segnalazione come cattivo pagatore presso le CRIF, centrali di rischio che monitorano erogazione e richiesta di finanziamenti da parte di aziende e privati. In Italia le principali sono:
- SIC (Sistemi Informazioni Creditizie), centrali private che determinano la qualità del pagatore registrando lo storico di prestiti richiesti ed estinti con valutazione di morositÃ
- CAI (Centrale Rischi Interbancaria), centrale pubblica controllata da Banca d’Italia che identifica insolvenze registrando ritardi di pagamento
Ogni istituto di credito o finanziaria può agire a sua discrezione: molti di questi effettuano segnalazioni anche dopo il ritardo di una sola rata. Chiunque venga segnalato sarà impossibilitato a richiedere nuovi finanziamenti, emettere assegni e, cosa ben peggiore, utilizzare carte di credito o aprire nuovi conti correnti.
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Le segnalazioni hanno però carattere reversibile e possono durare:
- 12 mesi per ritardi fino alle 2 rate
- 24 mesi per ritardi oltre le 2 rate
L’iscrizione alle CRIF rimarrà anche una volta verrà estinto il debito, ma se ne sarà cancellati solo alla decorrenza dei suddetti termini.
Pagamento interessi di mora
In caso di mancato pagamento entro i tempi, il debitore non verrà solo segnalato alle CRIF ma dovrà pagare interessi di mora, che rappresentano maggiorazioni delle regolari rate fino all’8%. Questi vengono applicati a discrezione dell’istituto di riferimento e devono essere specificati in ogni contratto, come stabilito dal Testo Unico Bancario contenuto nel d.l. 385/1993.
Decreto ingiuntivo
Qualora l’inadempienza del debitore sia prolungata, l’istituto con il quale ha stipulato il finanziamento può richiedere verso di lui decreto ingiuntivo presso il tribunale di competenza. Tale decreto è disciplinato dall’art. 633 c.p.c., mentre il successivo art. 645 stabilisce che il debitore avrà 40 giorni per opporvisi, a cui seguirà una causa legale sulle responsabilità di pagamento in caso di mancata opposizione.
Pignoramento beni
In caso di mancata opposizione all’eventuale decreto ingiuntivo, l’istituto di credito può procedere al pignoramento dei beni, che può avvenire su:
- Beni mobili e di valore
- Beni immobili (differenti dalla prima casa)
- LiquiditÃ
Secondo il d.l. 69/2013 sono esclusi dal pignoramento beni di prima necessità e la prima casa, che sarà comunque a rischio ipoteca. La misura può avere effetto anche su prestanome e garanti del finanziamento, mentre deve essere anticipata da un atto di precetto, che concede ulteriori 10 giorni al debitore per estinguere il suo debito.
Saldo e stralcio
Qualora il credito sia al consumo e non di natura imprenditoriale, il debitore può beneficiare degli effetti del d.l. 3/2012, detto anche Legge Salva-suicidi o sul Sovraindebitamento. In caso d’impossibilità a estinguere il proprio debito, il giudice potrà approvare un saldo e stralcio dal 10% al 50%. Requisiti fondamentali saranno:
- Assistenza organismo di composizione crisi
- Liquidità fino al 60% dell’importo totale come garanzia
In alternativa, il debitore può giungere ad accordi con la banca, dimostrando una situazione di grave insolvenza.
Risoluzione contratto
Soluzione definitiva, la risoluzione del contratto può avvenire solo ed esclusivamente in casi di conclamata insolvenza da parte del debitore, che se privato cittadino si potrà dichiarare nullatenente. Secondo il Testo Unico Bancario, ogni contratto di finanziamento deve presentare una clausola in merito.
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Cosa succede se non si paga il finanziamento? Situazioni a confronto
Analizzando la situazione italiana, nel capire cosa succeda se non si paga un finanziamento si nota da uno studio de Il Sole 24 Ore che circa il 6% degli italiani non riesce a rispettare i tempi dei propri finanziamenti, con differenti conseguenze come ad esempio:
- Segnalazione come cattivi pagatori, anche dopo il mancato pagamento di una sola rata
- Pagamento interessi di mora
- Decreti ingiuntivi, con conseguenti pignoramenti beni
L’emergenza Coronavirus sta portando numerose difficoltà economiche agli italiani, specialmente a chi ha prestiti in corso: con il Decreto Cura Italia il governo Conte ha pensato anche a questa criticità , presentando una moratoria sulle rate dei prestiti personali fino a 12 mesi, della quale si può usufruire rispettando alcuni criteri. Seppur a breve termine, la procedurà sarà molto semplice e può rappresentare una salvezza per quegli italiani in seria difficoltà .
A conti fatti, il mancato pagamento di una o più rate rappresenta una circostanza estremamente grave seppur molto rara, come sono casi limite le numerose conseguenze. Proprio per tale ragione, ricorrere a prestiti è una decisione da prendere ogni volta con la massima consapevolezza, valutando la capacità di estinguere le rate entro i tempi prestabiliti.