Cosa Fare Se Non Riesci a Pagare le Rate del Prestito o Mutuo a Causa dell’Inflazione

1.000.000 di italiani non riescono più a pagare la rata del prestito o del mutuo, questo accade specialmente a chi ha mutui a tassi variabili le cui rate con l’inflazione sono cresciute veramente tanto ed in una famiglia quando si passa da pagare 500 euro al mese a 800 euro al mese le cose cambiano e ci si può trovare in reali difficoltà. Ecco allora tutte le possibilità che la legge in Italia già da ai mutuatuari e a chi ha preso un prestito.

Cosa Fare Se Non Riesci a Pagare le Rate del Prestito o Mutuo a Causa dell'Inflazione
Cosa Fare Se Non Riesci a Pagare le Rate del Prestito o Mutuo a Causa dell’Inflazione

Cosa fare se non riesci più a pagare la rata di un mutuo o di un prestito.

Partiamo dalla Definizione di prestito e definizione di mutuo

Un prestito e un mutuo sono entrambi forme di credito che una banca o un altro istituto finanziario concede a un individuo o a un’entità. Tuttavia, ci sono alcune differenze chiave tra i due.

Prestito

Un prestito è un accordo in cui una parte (il prestatore, solitamente una banca o un’altra istituzione finanziaria) fornisce una somma di denaro a un’altra parte (il debitore). Il debitore si impegna a restituire il denaro entro un certo periodo di tempo, con l’aggiunta degli interessi. Il tasso di interesse e il calendario di rimborso sono stabiliti in un contratto di prestito.

I prestiti possono essere garantiti o non garantiti. Un prestito garantito è un prestito che richiede una garanzia, come un’automobile o un’altra proprietà di valore. Se il debitore non riesce a rimborsare il prestito, il prestatore può prendere possesso della garanzia per recuperare i fondi prestati. Un prestito non garantito, d’altro canto, non richiede una garanzia.

Mutuo

Un mutuo è un tipo specifico di prestito garantito che è utilizzato per l’acquisto di immobili. Come per un prestito, un mutuo comporta che una banca o un altro istituto finanziario fornisca una somma di denaro a un debitore, che poi deve restituire il denaro con gli interessi.

Tuttavia, nel caso di un mutuo, l’immobile che viene acquistato con i fondi del prestito serve come garanzia. Se il debitore non riesce a rimborsare il mutuo, la banca o l’istituto finanziario ha il diritto di prendere possesso dell’immobile (un processo chiamato pignoramento) per recuperare i fondi prestati.

In sostanza, la differenza fondamentale tra un prestito e un mutuo risiede nell’uso dei fondi prestati e nella natura della garanzia utilizzata. Un mutuo è specificamente per l’acquisto di immobili, e l’immobile stesso serve come garanzia per il prestito. Un prestito può essere utilizzato per una varietà di scopi, e può essere garantito o non garantito a seconda della specifica struttura del prestito.

 

Differenze tra prestito e mutuo

Sebbene i prestiti e i mutui siano entrambi forme di debito, ci sono alcune differenze significative tra i due. Ecco le differenze chiave:

  1. Scopo del finanziamento: Il mutuo è strettamente legato all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile. In genere, la somma prestata viene direttamente versata al venditore dell’immobile. Un prestito personale, al contrario, può essere utilizzato per una varietà di scopi, come l’acquisto di beni di consumo, il pagamento delle spese mediche, l’organizzazione di un viaggio, ecc.
  2. Garanzia: Un mutuo è un prestito garantito. L’immobile acquistato funge da garanzia e può essere pignorato dal creditore in caso di inadempimento da parte del debitore. Al contrario, un prestito personale può essere garantito o non garantito. Nel prestito non garantito, il creditore non ha alcun diritto su un bene specifico del debitore in caso di inadempimento.
  3. Importo del prestito e durata: Di solito, i mutui sono per importi più elevati e per periodi più lunghi rispetto ai prestiti personali. Questo è dovuto al costo elevato degli immobili e alla necessità di rendere le rate mensili gestibili.
  4. Tasso di interesse: In generale, i mutui tendono ad avere tassi di interesse più bassi rispetto ai prestiti personali. Questo perché il mutuo è garantito dall’immobile, il che riduce il rischio per il creditore. Un prestito personale non garantito, invece, comporta un rischio maggiore per il creditore, quindi tende ad avere un tasso di interesse più alto.
  5. Impatto fiscale: In molti paesi, gli interessi pagati su un mutuo per l’acquisto di una casa possono essere dedotti dalle tasse, mentre gli interessi pagati su un prestito personale di solito non sono deducibili.
  6. Procedure di approvazione: L’approvazione di un mutuo può richiedere più tempo rispetto all’approvazione di un prestito personale, a causa della necessità di valutare l’immobile e di completare altre procedure relative alla garanzia immobiliare.

Ricorda, tuttavia, che sia i prestiti che i mutui rappresentano impegni finanziari seri. Prima di contrarre un prestito o un mutuo, è importante considerare attentamente la tua capacità di rimborso.

Mutuo a tasso variabile 

 

Un mutuo a tasso variabile è un tipo di mutuo in cui il tasso di interesse applicato sul prestito può cambiare nel corso del tempo. La variazione del tasso di interesse dipende solitamente da un indice di riferimento, come l’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) nell’area euro.

Ecco alcune peculiarità di un mutuo a tasso variabile:

Interessi variabili: Come suggerisce il nome, la caratteristica principale di un mutuo a tasso variabile è che il tasso di interesse può variare nel tempo. Questo significa che la rata del tuo mutuo può aumentare o diminuire nel corso del tempo, a seconda delle variazioni dell’indice di riferimento.

  1. Rischio e opportunità: Con un mutuo a tasso variabile, assumi il rischio di un aumento potenziale dei tassi di interesse. Se i tassi di interesse aumentano, la tua rata del mutuo aumenterà. Tuttavia, c’è anche l’opportunità di beneficiare di un calo dei tassi di interesse. Se i tassi di interesse diminuiscono, anche la tua rata del mutuo diminuirà.
  2. Costo iniziale più basso: Di solito, i mutui a tasso variabile offrono tassi di interesse iniziali più bassi rispetto ai mutui a tasso fisso. Questo può rendere un mutuo a tasso variabile più attraente per chi cerca un costo iniziale inferiore.
  3. Cap e floor: Alcuni mutui a tasso variabile possono avere “cap” e “floor”, cioè limiti massimi e minimi al tasso di interesse. Questi limiti sono destinati a proteggere sia il mutuatario che il mutuante da variazioni estreme dei tassi di interesse.
  4. Rinegoziazione: In alcuni casi, un mutuo a tasso variabile può essere convertito in un mutuo a tasso fisso. Questa potrebbe essere una buona opzione se i tassi di interesse stanno aumentando e prevedi che continueranno ad aumentare nel futuro.

Prima di scegliere un mutuo a tasso variabile, è importante comprendere come funziona e considerare attentamente i potenziali rischi e benefici. Se sei preoccupato per la possibilità che le tue rate aumentino in futuro, potrebbe essere preferibile un mutuo a tasso fisso, che offre rate e interessi costanti per tutta la durata del mutuo.

Surroga del mutuo a tasso variabile e portarlo a tasso fisso 

In Italia è possibile effettuare la surroga del mutuo da un tasso variabile a un tasso fisso. Questo processo consiste nel trasferire il tuo mutuo attuale da una banca a un’altra, cambiando nel contempo le condizioni del tuo mutuo.

La surroga del mutuo è regolamentata dalla Legge Bersani (Legge 40/2007), che consente ai mutuatari di cambiare banca senza sostenere alcuna spesa. Questo significa che è possibile trasferire il tuo mutuo da una banca all’altra senza dover pagare commissioni o costi di istruttoria.

Ecco come funziona:

  1. Ricerca di una nuova offerta: Il primo passo è trovare una banca che offra un mutuo a tasso fisso con condizioni più favorevoli rispetto al tuo mutuo attuale a tasso variabile. Puoi fare questo confrontando le offerte di vari istituti di credito.
  2. Richiesta di surroga: Una volta trovata la nuova offerta, dovrai compilare una richiesta di surroga con la nuova banca. Questa richiesta comprende informazioni sul tuo mutuo attuale e sulla tua situazione finanziaria.
  3. Valutazione della banca: La nuova banca valuterà la tua richiesta e, se accettata, procederà con la surroga del mutuo.
  4. Firma del nuovo contratto: Una volta accettata la tua richiesta, dovrai firmare il nuovo contratto di mutuo con la nuova banca. Questo contratto avrà un tasso di interesse fisso, anziché variabile.

Tuttavia, prima di procedere con la surroga del mutuo, è importante fare alcuni calcoli per assicurarsi che il passaggio a un tasso fisso sia la scelta giusta per te. Anche se un tasso fisso può offrire più certezza sulle rate future, i tassi fissi possono essere più alti dei tassi variabili, quindi potrebbe non essere la scelta più economica a lungo termine. Un consulente finanziario o un avvocato può aiutarti a capire quale opzione sia la migliore per la tua situazione specifica.

 

Come la legge ti viene incontro in Italia se non hai tutti i soldi per pagare le rate di un mutuo o di un prestito

Se ti trovi in una situazione in cui non riesci più a pagare le rate del tuo mutuo o prestito in Italia, ci sono diversi passaggi che potresti considerare. Tuttavia, è importante notare che l’assistenza legale può essere necessaria in queste situazioni per capire al meglio le tue opzioni.

  1. Comunicare con la banca o l’ente creditore: Il primo passo dovrebbe sempre essere quello di comunicare con il tuo creditore il prima possibile. Potrebbero essere disponibili soluzioni come la rinegoziazione del mutuo o del tuo prestito, che potrebbe comportare un tasso di interesse più basso, un’estensione della durata del tuo prestito o un periodo di grazia temporaneo per i pagamenti.
  2. Cercare consulenza finanziaria: Ci sono molte organizzazioni che offrono consulenza gratuita o a basso costo per aiutare a gestire i debiti. Possono aiutarti a creare un piano di gestione del debito o a negoziare con i creditori per tuo conto.
  3. Surroga del mutuo: Questa opzione ti permette di trasferire il tuo mutuo a un’altra banca con condizioni più favorevoli.
  4. Vendita della proprietà: Se la tua situazione finanziaria non migliora, potresti dover considerare la vendita della tua proprietà. Questo può aiutare a saldare il debito rimanente.
  5. Piani di sovraindebitamento: In Italia, la legge prevede un piano di sovraindebitamento per coloro che non sono più in grado di pagare i loro debiti. Questo piano consente di rinegoziare i termini del debito con i creditori e può comportare la cancellazione di parte del debito.
  6. Fallimento personale: Se tutte le altre opzioni falliscono, potresti dover dichiarare fallimento. Questa dovrebbe essere considerata un’ultima risorsa, poiché avrà un impatto significativo sulla tua capacità di ottenere credito in futuro.

Ricorda, ogni situazione è unica e potrebbe non esistere una soluzione adatta a tutti. Prima di prendere qualsiasi decisione, è consigliabile consultare un avvocato o un consulente finanziario per discutere la tua situazione specifica.

 

La surroga del mutuo: la soluzione più semplice

La surroga del mutuo, anche conosciuta come portabilità del mutuo, è un diritto sancito dalla legge italiana che permette al debitore di un mutuo di spostare il proprio debito da una banca all’altra senza costi aggiuntivi e senza dover modificare le garanzie già concesse. Questa opzione viene spesso utilizzata per ottenere condizioni di rimborso più vantaggiose.

  1. Ricerca della nuova banca: La prima cosa da fare è cercare una banca che offre condizioni migliori rispetto alla tua banca attuale. Queste condizioni possono includere un tasso di interesse più basso, condizioni di rimborso più flessibili o servizi clienti migliori.
  2. Richiesta alla nuova banca: Se trovi una banca con condizioni migliori, devi inviare una richiesta di surroga. La nuova banca farà una valutazione del tuo debito attuale e delle tue capacità di rimborso. Se la tua richiesta è approvata, la nuova banca pagherà il tuo debito con la banca attuale e tu diventerai un debitore della nuova banca.
  3. Atto notarile: Una volta che la nuova banca ha accettato di surrogare il tuo mutuo, è necessario stipulare un nuovo atto notarile. Questo atto sostituirà il tuo vecchio mutuo con il nuovo. Devi pagare i costi del notaio, ma non devi pagare alcuna commissione alla banca per la surroga del mutuo.
  4. Trasferimento del debito: Dopo la stipula del nuovo atto notarile, la tua vecchia banca trasferirà il tuo debito alla nuova banca. Da questo momento in poi, sarai tenuto a pagare le rate del tuo mutuo alla nuova banca secondo i termini del nuovo contratto.

La surroga del mutuo può essere un ottimo modo per ridurre il costo del tuo debito e ottenere condizioni di rimborso più vantaggiose. Tuttavia, è importante notare che non tutte le banche offrono la stessa flessibilità in termini di condizioni di mutuo, quindi è importante fare la tua ricerca prima di decidere di surrogare il tuo mutuo.

 

Cos’è il sovraindebitamento

Il sovraindebitamento è una situazione in cui un individuo o un’entità non è più in grado di far fronte ai propri debiti in base alle proprie entrate e al proprio patrimonio. In Italia, la legge n. 3 del 2012 ha introdotto un procedimento per la risoluzione delle crisi da sovraindebitamento dei consumatori e degli imprenditori non fallibili.

Ecco come funziona:

  1. Valutazione della situazione finanziaria: La prima cosa da fare è valutare la tua situazione finanziaria. Questo può comportare l’esame delle tue entrate, delle tue spese, del tuo patrimonio e dei tuoi debiti. L’obiettivo è determinare se sei in grado di far fronte ai tuoi debiti con le tue risorse attuali.
  2. Piano del consumatore: Se risulta che non sei in grado di far fronte ai tuoi debiti, dovrai elaborare un “piano del consumatore“. Questo piano descrive come intendi risolvere la tua situazione di sovraindebitamento. Il piano può prevedere, ad esempio, una rinegoziazione dei termini del debito, un’estensione del periodo di rimborso o una riduzione del debito.
  3. Richiesta al Tribunale: Una volta elaborato il piano, è necessario presentare una domanda al tribunale. Il tribunale esaminerà la tua situazione finanziaria e il tuo piano e deciderà se accettarlo o no.
  4. Esecuzione del piano: Se il tribunale accetta il tuo piano, sarai obbligato a eseguirlo. Questo può comportare il pagamento dei tuoi debiti secondo i nuovi termini e condizioni. Se riesci a eseguire il piano con successo, il tribunale può dichiarare che la tua situazione di sovraindebitamento è risolta.
  5. Discharge: Se non riesci a eseguire il piano, il tribunale può dichiarare un “discharge”, cioè una liberazione dal debito. Questo significa che non sei più legalmente obbligato a rimborsare i tuoi debiti. Tuttavia, un discharge avrà un impatto negativo sulla tua capacità di ottenere credito in futuro.

Il procedimento di sovraindebitamento può essere un modo efficace per risolvere una situazione di debito insostenibile. Tuttavia, può anche avere conseguenze finanziarie a lungo termine, quindi è importante considerare attentamente tutte le opzioni prima di decidere di avviare un procedimento di sovraindebitamento. Inoltre, il processo può essere complesso e può richiedere l’assistenza di un avvocato o di un consulente finanziario.

Rifinanziamento del Prestito o Riscadenzamento 

E’ possibile chiedere alla tua banca di rinegoziare il tuo prestito, creando un nuovo piano di rimborso che prevede rate più basse e un periodo di tempo più lungo per estinguere il debito. Questo processo è spesso chiamato “riscadenziamento” o “rifinanziamento” del prestito.

Ecco come funziona in genere:

  1. Contatta la tua banca: Il primo passo è contattare la tua banca per discutere della tua situazione. Spiega che stai avendo difficoltà a pagare le rate del prestito e che vorresti rinegoziare i termini del tuo prestito.
  2. Proposta di un nuovo piano di rimborso: La tua banca prenderà in considerazione la tua richiesta e, se accettata, ti proporrà un nuovo piano di rimborso. Questo piano potrebbe prevedere rate più basse, un periodo di rimborso più lungo, o entrambi. Tuttavia, è importante ricordare che estendere il periodo di rimborso significa anche che pagherai più interessi nel lungo termine.
  3. Accettazione del nuovo piano: Se accetti il nuovo piano, la tua banca creerà un nuovo contratto di prestito che riflette i nuovi termini e condizioni. Dovrai firmare questo contratto per accettare il nuovo piano di rimborso.

Ricorda, però, che non tutte le banche sono disposte a rinegoziare i termini dei prestiti, e alcune potrebbero addebitare una commissione per il rifinanziamento. Inoltre, la tua banca potrebbe richiedere informazioni aggiuntive sulla tua situazione finanziaria per valutare la tua capacità di rimborso sotto i nuovi termini. Quindi, è sempre una buona idea parlare con un consulente finanziario o un avvocato prima di iniziare il processo di rinegoziazione del tuo prestito.

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Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.