Short Interest Ratio o Short Float: Significato in Finanza e negli Investimenti

In finanza, il termine “short float” si riferisce alla percentuale di azioni di una società che sono state vendute allo scoperto (short selling). E’ un ottimo indicatore che rivela il sentimento su una determinata azione. Si consideri che un float short del 10% è già considerato abbastanza alto.

Short selling è una strategia di investimento in cui un investitore prende in prestito azioni che non possiede, le vende sul mercato aperto nella speranza che il prezzo scenda, e poi le riacquista a un prezzo inferiore per restituirle al prestatore, realizzando un profitto dalla differenza di prezzo.

Il float di una società rappresenta il numero totale di azioni disponibili per la negoziazione sul mercato, escluse quelle detenute da insider o investitori a lungo termine.

Quindi, il short float indica la proporzione di azioni disponibili per la negoziazione che sono state vendute allo scoperto. Un elevato short float può essere un segnale di forte sentimento negativo nei confronti di una società, poiché molti investitori si aspettano che il prezzo delle azioni scenda.

Short Interest Ratio o Short Float: Significato in Finanza e negli Investimenti
Short Interest Ratio o Short Float: Significato in Finanza e negli Investimenti

Tuttavia, un elevato short float può anche portare a un fenomeno chiamato “short squeeze“, in cui un aumento improvviso del prezzo delle azioni costringe gli investitori che hanno venduto allo scoperto a riacquistare le azioni per coprire le loro posizioni, alimentando ulteriormente l’aumento del prezzo.

In sintesi, il short float è un indicatore importante da considerare per gli investitori, poiché può fornire informazioni sul sentiment del mercato e sulla possibilità di forti movimenti di prezzo.

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  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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