Borse Oggi 24 Gennaio: Dove Investire Oggi

Ecco i dati macroeconomici di oggi, previsti dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, comprendono diversi indicatori provenienti dalle principali economie.

In Giappone, l’attenzione si concentrerà sulla bilancia commerciale di dicembre e sui dati preliminari del PMI manifatturiero e dei servizi di gennaio.

In Francia, l’attenzione è rivolta al PMI manifatturiero e dei servizi preliminare di gennaio, mentre la Germania è pronta a rivelare il suo PMI manifatturiero e dei servizi preliminare per lo stesso periodo.

L’Eurozona pubblicherà il PMI composito insieme al PMI manifatturiero e dei servizi per gennaio.

È inoltre previsto che il Regno Unito sveli i dati preliminari del PMI manifatturiero e dei servizi. Negli Stati Uniti, la giornata include l’indice settimanale delle richieste di mutui, il PMI manifatturiero e dei servizi preliminare di gennaio e il rapporto settimanale sulle scorte di petrolio alle 16:30.

Inoltre, la decisione sul tasso di interesse della Banca del Canada è prevista per le 15:45.

Il calendario economico di domani abbraccia vari indicatori chiave in Giappone, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.

Gli investitori monitoreranno attentamente le bilance commerciali, i dati PMI, le richieste di mutui e i livelli delle scorte di petrolio. Inoltre, si attende la decisione della Banca del Canada sui tassi di interesse, che aggiungerà un ulteriore livello di significato agli eventi economici della giornata.

 

Borse Oggi 24 Gennaio: Dove Investire Oggi
Sopra: la sede della Borsa di Milano a Piazza Affari

Migliori azioni e titoli da comprare oggi 24 Gennaio 2024

BMPS

La relazione trimestrale di Banca MPS, come riportato da Economia-italia.com, presenta sviluppi positivi, andando oltre i risultati finanziari. Gli azionisti possono attendersi sorprese in termini di dividendi, poiché si prevede che il consiglio di amministrazione esaminerà la distribuzione dei dividendi per l’anno fiscale concluso, con un anno di anticipo rispetto al piano iniziale dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio.

Le recenti assoluzioni degli ex dirigenti Mussari-Vigni e Viola-Profumo sono previste per ridurre notevolmente le pretese legali, liberando risorse per rafforzare ulteriormente il capitale della banca, con un rapporto Cet1 stimato al 17,2% entro la fine del 2023. Ciò potrebbe potenzialmente consentire il pagamento di dividendi, con Equita che stima un dividendo di 11 centesimi e la possibilità di distribuire oltre 138 milioni di euro, segnando un ritorno significativo per Mps dopo 13 anni di assenza.

Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, ha espresso ottimismo sul futuro di Mps, sottolineando la strategia di collaborazione tra fondazioni e il potenziale di dividendi nel 2023. Questa prospettiva positiva è guidata dalla situazione finanziaria attuale della banca e dalle prospettive di recupero da rischi legali, oltre all’uso delle Detrazioni Fiscali Differite (DTA).

Stellantis

Nel settore automobilistico, STELLANTIS (STLAM.MI) sta cercando il sostegno del governo italiano per incrementare le vendite di veicoli elettrici e salvaguardare lo stabilimento di Mirafiori, secondo l’amministratore delegato Carlos Tavares.

Tavares sottolinea l’approccio degli incentivi dell’Italia, che ha portato a diversi mesi di riduzione della produzione automobilistica.

L’azienda mira ad affrontare queste sfide con l’assistenza governativa per promuovere l’adozione di veicoli elettrici e garantire la stabilità del suo impianto di produzione a Mirafiori.

Poste Italiane

Tra le altre notizie economiche, POSTE ITALIANE (PST.MI) rivela l’intenzione di Ministero del Tesoro e Cdp di ridurre la propria partecipazione nella società a circa il 64%, pur mantenendo la maggioranza assoluta del 51%, come si legge in un documento del Ministero delle Imprese e Made in Italy.

Telecom Italia

Inoltre, nel campo TELECOM ITALIA (TIM) (TIT.MI), Vivendi (VIV.EQ), il principale azionista di TIM, ha esortato la Commissione Europea a indagare sul ruolo del Tesoro nel progetto di vendita della rete fissa, secondo un’analisi Reuters. -lettera rivista.

M&A

Spostando l’attenzione sull’M&A, l’Autorità Antitrust dell’Unione Europea ha avviato un esame approfondito dell’offerta di Lufthansa per una quota di minoranza in Ita Airways. Sorgono preoccupazioni sulla potenziale riduzione della concorrenza sui voli a corto e lungo raggio da e per l’Italia, con una scadenza per la decisione fissata al 6 giugno.

Hera

Ieri pomeriggio si è verificata una piccola esplosione all’interno del depuratore Hera di Raibano (Rimini), provocando il ferimento di tre lavoratori di una ditta esterna di manutenzione, di cui uno in gravi condizioni.

Herambiente, la società di gestione, ha assicurato che l’impianto è in sicurezza e sono in corso accertamenti per individuare la tipologia e la provenienza dei rifiuti estranei depositati nell’impianto che ha provocato l’esplosione.

Nonostante l’incidente, la società ha annunciato un programma accelerato per la manutenzione programmata dell’impianto per evitare ulteriori interruzioni, ottimizzando così i tempi e minimizzando l’impatto economico previsto. Anche se non è ancora stata effettuata una valutazione finanziaria dettagliata, le stime preliminari suggeriscono che i danni sarebbero inferiori a un paio di milioni di euro, con la struttura assicurata contro tali incidenti.

L’incidente sottolinea l’importanza di affrontare il problema dei rifiuti estranei presso l’impianto ed evidenzia le misure proattive adottate da Herambiente per garantire il funzionamento continuo dell’impianto.

La tempestiva decisione dell’azienda di accelerare la manutenzione programmata riflette un approccio strategico volto a mitigare le potenziali conseguenze economiche. Con il progredire delle indagini, un’analisi completa dell’incidente fornirà probabilmente maggiori informazioni sulle circostanze dell’esplosione, consentendo migliori misure preventive in futuro.

Settore Automotive

Nel settore automobilistico, le case automobilistiche straniere stanno adattando le loro strategie per incrementare le esportazioni dalla Cina.

Secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers (CAAM), lo scorso anno oltre un quinto delle esportazioni totali di veicoli del Paese proveniva da marchi stranieri che si adattavano a questo approccio.

Il cambiamento di strategia sembra efficace, poiché nel 2023 la Cina probabilmente ha superato il Giappone come principale esportatore di automobili al mondo, guidata dal successo di aziende locali come Chery, SAIC, Geely e BYD.

In particolare, 18 marchi stranieri, guidati da Tesla, hanno esportato 910.000 veicoli dalla Cina nell’ultimo anno, costituendo il 22% del totale di 4,1 milioni di unità esportate dal paese.

La forte dipendenza della Cina dalle esportazioni è evidente, soprattutto considerando la mancanza di misure di ritorsione a seguito della decisione dell’UE di indagare sulle importazioni di veicoli elettrici dal paese.

Gli elevati volumi di esportazione sono cruciali a causa della domanda relativamente debole dei clienti nella Cina continentale.

Alcune aziende cinesi, come BYD, stanno progettando di creare stabilimenti europei locali per mitigare i rischi associati alle esportazioni e gli alti costi legati a tasse e dazi all’importazione.

Tra i produttori di apparecchiature originali (OEM) europei, le società tedesche, in particolare Volkswagen, sono le più esposte, con il 75% dei loro volumi provenienti dalla rotta commerciale Cina-UE, mentre MBG e BMW seguono da vicino con tassi di esposizione del 68% e 67%. rispettivamente.

Anche Renault (RNO) occupa un posto di rilievo, mentre Stellantis (STLAM) ha un’esposizione più limitata in questo contesto.

PETROLIO SOPRA I 100$ AL BARILE CON LA CRISI MAR ROSSO

 

Sulla scia dei recenti attacchi da parte dei militanti Houthi sostenuti dall’Iran nel Mar Rosso contro le navi mercantili, le catene di approvvigionamento globali hanno dovuto affrontare nuove interruzioni, in particolare colpendo la rotta marittima più breve tra Europa e Asia attraverso il Canale di Suez. Questi disordini hanno portato a limitazioni nelle forniture di petrolio, grano e vari altri prodotti.

In risposta a questa incertezza, cinque hedge fund hanno proposto strategie di trading. Uno di questi fondi è Cayler Capital, focalizzato sulle materie prime e con una dimensione di 54 milioni di dollari. Fondata nel 2019, Cayler Capital, guidata dal fondatore Brent Belote, sostiene un approccio basato sulle opzioni. Belote suggerisce di eseguire uno spread di opzioni put sui futures petroliferi di dicembre 2024, fornendo una copertura contro potenziali cali del prezzo del petrolio nell’intervallo compreso tra 60 e 50 dollari al barile.

Allo stesso tempo, il fondo acquisterebbe un volume cinque volte maggiore in opzioni call, che produrrebbero rendimenti se i contratti di dicembre raggiungessero i 120 dollari al barile nel 2024. Sebbene queste intuizioni non siano raccomandazioni commerciali, la strategia suggerita dipende dalle interruzioni nelle forniture del Mar Rosso che esauriscono al punto che l’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) non riesce a compensare le perdite.

Tuttavia, Belote riconosce una sfida significativa a questa strategia: l’OPEC possiede attualmente una notevole quantità di capacità inutilizzata a causa dei tagli volontari del petrolio. Sottolinea che il principale ostacolo è la considerevole capacità inutilizzata dell’OPEC derivante dai tagli volontari alla produzione di petrolio, che impediscono ai prezzi del petrolio di superare già la soglia dei 100 dollari.

Nonostante il potenziale impatto delle perturbazioni nel Mar Rosso, il successo dell’operazione di Cayler Capital si basa sul presupposto che queste perturbazioni esauriranno gravemente le forniture fino al punto in cui la capacità inutilizzata dell’OPEC non potrà compensare le perdite.

 

Conrad van Tienhoven, il gestore del portafoglio dell’Hedge Fund  RiverPark, esprime la convinzione che gli attacchi alle navi da parte dei militanti Houthi avranno una durata limitata, stimando un periodo compreso tra i 12 e i 18 mesi.

Considerando questo contesto, identifica un’opportunità di investimento nelle società di consumo che hanno registrato cali quest’anno a causa delle preoccupazioni legate alla catena di approvvigionamento, focalizzandosi su beni di consumo e produttori di auto. Marchi noti al dettaglio come Nike e Lululemon, con una diminuzione rispettiva del 7,5% e del 6% nel corso dell’anno, sono indicati come potenziali acquisti, in quanto van Tienhoven ritiene che entrambe le società dispongano di scorte sufficienti per affrontare problemi logistici a breve termine.

Aggiunge che persino Tesla potrebbe diventare un’opportunità di acquisto se dovesse affrontare perdite consecutive di produzione e il valore delle azioni dovesse diminuire ulteriormente, considerando il recente calo del 16% delle azioni della casa automobilistica, attribuibile alla sospensione temporanea della produzione a causa di problemi logistici legati alle interruzioni del Mar Rosso.

In sintesi, van Tienhoven sottolinea la sua prospettiva ottimistica nel breve termine riguardo agli attacchi Houthi, spingendosi a identificare opportunità di investimento nelle società di consumo in ribasso, evidenziando Nike, Lululemon e Tesla come potenziali candidati per gli investitori, basandosi sulla loro capacità di gestire le sfide logistiche attuali e sfruttare le opportunità di mercato.

Risorse Utili:

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