Azioni sottovalutate: il primo semestre del 2025 ha messo in evidenza la capacità di resistenza delle aziende industriali italiane di fronte a dazi e oscillazioni valutarie, nonostante la borsa non abbia premiato adeguatamente i bilanci. I ricavi complessivi delle società industriali hanno raggiunto i 307 miliardi di euro, con un ebitda stabile a 47 miliardi (-2%), ma i profitti sono crollati del 40% a 13,4 miliardi. La posizione finanziaria netta, inoltre, è salita a 183,8 miliardi dai 163,5 precedenti.
Tra le variabili più pesanti per i conti spicca l’euro forte, salito del 12,4% sul dollaro, che ha inciso sull’export. Eppure, gli analisti iniziano a chiedersi se il peggio non sia ormai alle spalle: la BCE continua a tagliare i tassi, l’Unione Europea ha raggiunto un’intesa con gli Stati Uniti per tariffe al 15% e il Ftse Mib è tornato ai livelli più alti dal 2007, grazie soprattutto al traino delle banche.
Un altro segnale incoraggiante arriva dal Giappone, che ha siglato con Washington un’intesa per ridurre i dazi sulle auto dal 27,5%, con possibilità che l’accordo venga esteso anche all’Europa. Tuttavia, i mercati restano ipersensibili: bilanci deboli o previsioni ridotte vengono puniti, mentre anche i conti solidi faticano a essere premiati.
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Ecco dieci casi di società italiane quotate che oggi soffrono in borsa ma che, secondo gli analisti, hanno un potenziale di rialzo fino al 50%.
Amplifon
Il gruppo della distribuzione di apparecchi acustici ha rivisto al ribasso la guidance dopo un semestre stabile nei ricavi ma debole nella redditività. Il titolo ha perso il 38% da inizio anno, scendendo a 15,3 euro dai picchi di 40 euro del 2021. Gli analisti stimano un potenziale recupero con target a 20-22 euro (+47%).
Ferrari
La casa di Maranello ha chiuso il semestre con utili e ricavi in crescita del 9%, ma il mercato si aspettava di più. Il titolo scambia a 386 euro, in calo del 5,6% da inizio anno. I target variano da 440 a 500 euro, con potenziale rialzo fino al 30%.
Diasorin
Il gruppo diagnostico ha registrato ricavi in crescita del 5% e utili netti in aumento del 4%. Nonostante la solidità, il titolo ha perso il 16% da inizio anno, anche a causa del rischio dazi farmaceutici. Target price tra 108 e 122 euro, con upside vicino al 47%.
Saipem
Dopo un’importante ristrutturazione e utili in crescita del 19%, il mercato ha comunque penalizzato il titolo per la debolezza del petrolio. Quotato a 2,28 euro, ha target price di 3-3,1 euro, con un potenziale rialzo del 36%.
Brunello Cucinelli
Il lusso paga la frenata cinese e la forza dell’euro. Ricavi in crescita del 10%, guidance confermata, ma titolo in calo dell’8% a 96,8 euro. Potenziale rialzo stimato tra il 30% e il 15% a seconda delle case di analisi.
Recordati
Il gruppo farmaceutico, specializzato in malattie rare, ha registrato ricavi in crescita dell’11,7% e utili netti a +8,9%. Quotato a 59 euro, è ai minimi storici in termini di multipli. Target price medio 65 euro (+13,5%).
Nexi
La società dei pagamenti digitali ha multipli molto compressi (p/e forward 7,2), ma continua a crescere con margini elevati. Quotata a 5,4 euro, ha target price a 8 euro, con upside del 48%.
Interpump
Il gruppo delle pompe professionali ha ritrovato crescita organica dopo sei trimestri difficili. Titolo attorno a 47 euro, con target a 49 euro, per un potenziale di crescita del 22%.
Intercos
Il produttore di cosmetici e skincare ha visto un utile in lieve calo, ma margini migliori delle attese. Quotato a 11,9 euro, ha target price a 17,5 euro (+47%).
STMicroelectronics (StM)
Il colosso dei semiconduttori ha sofferto i dazi e la debolezza dell’automotive. Free cash flow negativo, titolo a 21,5 euro, ma con target rialzato dagli analisti a 28 euro (+30%).

Tabella riassuntiva
| Azienda | Prezzo attuale (€) | Target price (€) | Potenziale rialzo |
|---|---|---|---|
| Amplifon | 15,3 | 20 – 22,5 | +47% |
| Ferrari | 386 | 440 – 500 | +30% |
| Diasorin | 83 | 108 – 122 | +47% |
| Saipem | 2,28 | 3 – 3,1 | +36% |
| Brunello Cucinelli | 96,8 | 112 – 125 | +30% |
| Recordati | 59 | 65 | +13,5% |
| Nexi | 5,4 | 8 | +48% |
| Interpump | 47 | 49 | +22% |
| Intercos | 11,9 | 17,5 | +47% |
| STMicroelectronics | 21,5 | 28 | +30% |
L’importanza delle azioni sottovalutate nel trading
Nel mondo della finanza, il concetto di azioni sottovalutate è uno dei più ricercati dai trader e dagli investitori. Significa individuare titoli che, per vari motivi, vengono scambiati a un prezzo inferiore rispetto al loro valore intrinseco o al potenziale di crescita stimato dagli analisti.
Capire e sfruttare le azioni sottovalutate può rappresentare un’occasione di guadagno rilevante, ma richiede competenza, metodo e pazienza.
Perché le azioni sottovalutate sono importanti
- Opportunità di rendimento superiore
Comprare un titolo a sconto significa avere la possibilità di rivenderlo a un prezzo più alto quando il mercato ne riconosce il valore reale. - Gestione del rischio
Un titolo sottovalutato offre spesso un “cuscinetto di sicurezza”: se l’azienda ha fondamentali solidi, il margine di perdita è ridotto rispetto a titoli già sopravvalutati. - Diversificazione del portafoglio
Inserire azioni sottovalutate in un portafoglio bilanciato consente di ridurre la dipendenza dai titoli più costosi o più speculativi. - Effetto psicologico sui mercati
Spesso il mercato penalizza un’azione per motivi temporanei (un trimestre deludente, notizie politiche, dazi). Sapere distinguere i problemi di breve termine dalle prospettive di lungo periodo è la chiave per sfruttare l’occasione.
Come riconoscere le azioni sottovalutate
Gli investitori usano diversi strumenti di analisi:
- Multipli di valutazione: rapporto prezzo/utili (P/E), prezzo/valore contabile (P/B), EV/Ebitda.
- Confronto con i competitor: se un’azienda solida quota a multipli molto più bassi rispetto ai concorrenti, potrebbe essere un segnale di sottovalutazione.
- Andamento degli utili: se i profitti crescono ma il prezzo del titolo resta fermo o scende, c’è uno scollamento da monitorare.
- Prezzo obiettivo degli analisti: confrontare il prezzo di mercato con i target price può evidenziare margini di rialzo importanti.
Azioni sottovalutate e strategie di trading
Nel trading attivo, le azioni sottovalutate non sono solo strumenti da comprare e tenere a lungo termine (buy and hold), ma possono essere sfruttate anche per:
- Swing trading: sfruttare i rimbalzi del prezzo quando il titolo è sceso troppo rispetto ai fondamentali.
- Value investing: acquistare con orizzonte pluriennale puntando sul recupero graduale del valore.
- Strategie contrarian: andare contro il sentiment del mercato quando la maggioranza degli investitori vende per paura.
Rischi delle azioni sottovalutate
Non sempre un titolo “economico” è davvero un affare. Alcune aziende sono sottovalutate perché:
- hanno un modello di business in declino (es. settori superati dall’innovazione tecnologica),
- presentano debiti eccessivi che minano la stabilità finanziaria,
- oppure subiscono cambiamenti strutturali nel mercato di riferimento.
Per questo motivo, distinguere una vera opportunità da una “trappola di valore” è fondamentale.
Tabella riassuntiva: vantaggi e rischi delle azioni sottovalutate
| Aspetto | Vantaggi | Rischi |
|---|---|---|
| Prezzo di acquisto | Possibilità di entrare a sconto | Potrebbe riflettere problemi seri |
| Rendimento | Alto potenziale di guadagno | L’attesa di rivalutazione può essere lunga |
| Portafoglio | Migliora la diversificazione | Espone a settori in difficoltà |
| Psicologia di mercato | Opportunità contro il sentiment | Possibile trappola se il mercato ha ragione |
👉 In conclusione, le azioni sottovalutate rappresentano uno dei pilastri dell’investimento e del trading. Offrono opportunità di rendimento e protezione dal rischio, ma richiedono studio approfondito, analisi dei fondamentali e disciplina operativa.
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Disclaimer: Questo articolo ha scopo puramente informativo e non rappresenta un consiglio di investimento. Prima di operare in borsa, valuta sempre rischi e opportunità con attenzione.