Grafico cambio Euro/dollaro americano, ecco il grafico storico interattivo dove potrai controllare l’andamento del cambio tra la moneta europea e quella degli Stati Uniti d’America.
Grafico euro/dollaro ( quanti € servono per fare 1 $ )Â
Come si usa questo grafico interattivo:
Il Grafico è impostato ad 1 anno. Se metti il cursore del mouse sopra alla riga del valore puoi spostarlo e vedere il valore dei giorni precedenti o seguenti.
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Importanza di questo cambio
Il tasso di cambio tra l’euro e il dollaro (EUR/USD) rappresenta il valore di un euro espresso in dollari statunitensi. Le fluttuazioni di questo tasso di cambio hanno implicazioni significative sia per l’economia europea che per quella americana. Vediamo cosa significa, quali sono le implicazioni e le ricadute principali.
Cosa fa il tasso di cambio EUR/USD
Il tasso di cambio EUR/USD misura quanti dollari sono necessari per acquistare un euro. Ad esempio, un tasso di cambio di 1.10 significa che servono 1.10 dollari per acquistare un euro. Questo tasso è determinato dal mercato valutario globale, dove la domanda e l’offerta di euro e dollari influenzano il loro valore relativo.
Implicazioni delle variazioni del tasso di cambio
- Inflazione e prezzi dei beni importati:
- Euro forte (EUR/USD alto): I beni importati dall’America diventano meno costosi per i consumatori europei, riducendo l’inflazione importata. Tuttavia, le esportazioni europee diventano più costose per gli americani, potenzialmente riducendo la domanda per prodotti europei.
- Euro debole (EUR/USD basso): I beni importati dall’America diventano più costosi, aumentando l’inflazione importata. Le esportazioni europee diventano più competitive, potenzialmente aumentando la domanda per prodotti europei.
- Turismo:
- Euro forte: Gli europei trovano più conveniente viaggiare negli Stati Uniti, mentre gli americani potrebbero trovare più costoso viaggiare in Europa.
- Euro debole: Gli europei trovano più costoso viaggiare negli Stati Uniti, mentre gli americani potrebbero trovare più conveniente viaggiare in Europa.
- Bilancia commerciale:
- Euro forte: Potrebbe peggiorare il saldo della bilancia commerciale europea, aumentando le importazioni e riducendo le esportazioni.
- Euro debole: Potrebbe migliorare il saldo della bilancia commerciale europea, riducendo le importazioni e aumentando le esportazioni.
Ricadute sull’economia europea
- Competitività delle esportazioni: Un euro debole può favorire le esportazioni europee, rendendo i prodotti europei più competitivi sui mercati globali. Al contrario, un euro forte può danneggiare le esportazioni.
- Inflazione: Un euro debole può portare a un aumento dei prezzi dei beni importati, contribuendo all’inflazione. Un euro forte tende a ridurre l’inflazione importata.
- Politica monetaria: La Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe dover intervenire per stabilizzare l’euro, utilizzando strumenti di politica monetaria come i tassi d’interesse e il quantitative easing.
Ricadute sull’economia americana
- Competitività delle esportazioni: Un dollaro forte rende le esportazioni americane più costose e meno competitive sui mercati globali, mentre un dollaro debole le rende più competitive.
- Inflazione: Un dollaro debole può aumentare i costi delle importazioni, contribuendo all’inflazione, mentre un dollaro forte può ridurre i costi delle importazioni.
- Politica monetaria: La Federal Reserve (Fed) potrebbe dover adeguare la sua politica monetaria in risposta ai cambiamenti del tasso di cambio, influenzando tassi d’interesse e altre misure.
Il cambio Euro – Dollaro nella storia recente:
L’andamento del cambio euro/dollaro (EUR/USD) ha subito diverse fluttuazioni significative negli ultimi anni, influenzato da una serie di fattori economici, politici e geopolitici. Esaminiamo i trend principali nella storia recente e le loro implicazioni.
Andamento del cambio EUR/USD negli ultimi anni
- 2014-2015:
- Tendenza: Discesa dell’euro rispetto al dollaro.
- Fattori: L’economia statunitense mostrava segnali di ripresa più forti rispetto a quella europea, con la Federal Reserve che iniziava a ridurre il quantitative easing e a prepararsi per l’aumento dei tassi d’interesse. La Banca Centrale Europea (BCE), invece, lanciava un programma di quantitative easing per stimolare l’economia.
- Implicazioni: Le esportazioni europee divennero più competitive, aiutando la bilancia commerciale dell’Eurozona. Tuttavia, i costi delle importazioni aumentarono, contribuendo a un’inflazione moderata.
- 2016-2017:
- Tendenza: L’euro si rafforza rispetto al dollaro.
- Fattori: L’incertezza politica negli Stati Uniti, legata alle elezioni presidenziali del 2016 e alle politiche economiche dell’amministrazione Trump, portarono a una certa volatilità del dollaro. L’economia europea mostrava segnali di miglioramento, con la BCE che iniziava a considerare una riduzione del quantitative easing.
- Implicazioni: Le importazioni dall’America diventarono meno costose per i consumatori europei, ma le esportazioni europee divennero meno competitive.
- 2018-2019:
- Tendenza: Fluttuazioni significative con una tendenza generale verso un euro più debole.
- Fattori: Le tensioni commerciali globali, in particolare tra Stati Uniti e Cina, crearono incertezza nei mercati valutari. La BCE mantenne una politica monetaria accomodante, mentre la Federal Reserve iniziò a rialzare i tassi d’interesse.
- Implicazioni: Le esportazioni europee beneficiarono di un euro più debole, mentre le importazioni diventarono più costose, contribuendo a un’inflazione moderata.
- 2020:
- Tendenza: Forte fluttuazione con una tendenza verso un euro più forte.
- Fattori: La pandemia di COVID-19 causò una forte volatilità nei mercati finanziari globali. La Federal Reserve tagliò rapidamente i tassi d’interesse e lanciò massicci programmi di stimolo economico. Anche la BCE implementò misure di stimolo, ma l’euro si rafforzò rispetto al dollaro a causa dell’incertezza sull’economia statunitense e della gestione della pandemia.
- Implicazioni: Le esportazioni europee divennero meno competitive, ma i consumatori europei beneficiarono di prezzi più bassi per i beni importati dagli Stati Uniti.
- 2021-2023:
- Tendenza: L’euro ha mostrato una certa debolezza rispetto al dollaro.
- Fattori: La ripresa economica post-pandemia negli Stati Uniti fu più robusta rispetto a quella dell’Eurozona, con la Federal Reserve che iniziò a ridurre gli stimoli monetari e a prepararsi per aumentare i tassi d’interesse. Le preoccupazioni economiche in Europa, inclusa l’inflazione e le tensioni geopolitiche, contribuirono alla debolezza dell’euro.
- Implicazioni: Le esportazioni europee beneficiavano di un euro più debole, mentre le importazioni divennero più costose, alimentando l’inflazione.
Implicazioni economiche
- Competitività delle esportazioni:
- Un euro debole ha generalmente favorito le esportazioni europee, rendendo i prodotti europei più competitivi sui mercati globali. Questo ha aiutato settori chiave come l’automobilistico, il lusso e la tecnologia.
- Inflazione:
- Le variazioni del tasso di cambio hanno influenzato l’inflazione importata. Un euro debole ha portato a prezzi più alti per le importazioni, contribuendo all’inflazione. Viceversa, un euro forte ha aiutato a contenere l’inflazione importata.
- Politica monetaria:
- La BCE ha dovuto adattare la sua politica monetaria in risposta alle fluttuazioni del tasso di cambio. Un euro debole ha spesso spinto la BCE a considerare misure di stimolo meno aggressive, mentre un euro forte ha richiesto attenzione per evitare un’eccessiva deflazione.
- Investimenti:
- Le fluttuazioni del tasso di cambio hanno influenzato le decisioni di investimento sia in Europa che negli Stati Uniti. Un euro debole ha reso gli investimenti europei più attraenti per gli investitori stranieri, mentre un euro forte ha avuto l’effetto opposto.
Considerazioni finali
Le fluttuazioni del tasso di cambio EUR/USD hanno avuto e continueranno ad avere implicazioni significative per le economie europea e americana. Le aziende, i consumatori e le istituzioni devono essere preparati ad adattarsi a questi cambiamenti per gestire i rischi e sfruttare le opportunità . Le politiche monetarie e fiscali continueranno a giocare un ruolo cruciale nel determinare l’andamento futuro di questo tasso di cambio.