Tutti parlano di Indice Dow Jones ma pochi sanno in effetti quello che significa. Oggi lo scoprirete grazie ad una spiegazione semplice ed intuitiva che vi toglierà i dubbi che avete avuto finora.
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Cos’è
L’indice Dow Jones Industrial Average (DJIA), spesso chiamato semplicemente Dow Jones, è uno dei principali indici di borsa degli Stati Uniti e uno dei più noti al mondo. Creato nel 1896 da Charles Dow e Edward Jones, è composto da 30 grandi società quotate in borsa che rappresentano una vasta gamma di settori economici statunitensi, ad eccezione di quello dei trasporti e delle utility, che sono rappresentati da altri indici.
Il Dow Jones non è ponderato per capitalizzazione di mercato (come altri indici, ad esempio l’S&P 500), ma è un indice ponderato per prezzo. Ciò significa che le aziende con un prezzo per azione più alto hanno un’influenza maggiore sull’andamento dell’indice rispetto a quelle con un prezzo per azione più basso.
Il DJIA è utilizzato dagli investitori per monitorare la salute generale dell’economia e dei mercati finanziari, anche se è composto da un numero relativamente limitato di aziende rispetto ad altri indici più ampi.
Quando e perchè è nato
Il Dow Jones Industrial Average (DJIA) ha una lunga storia, essendo stato creato il 26 maggio 1896. È stato ideato da Charles Dow, un pioniere del giornalismo finanziario e cofondatore del Wall Street Journal, insieme al suo socio, Edward Jones. Lo scopo iniziale di Charles Dow era quello di creare un indice che riflettesse l’andamento delle maggiori società industriali degli Stati Uniti, per fornire un indicatore chiaro dello stato dell’economia e dei mercati finanziari.
Charles Dow: chi era?
Charles Henry Dow (1851–1902) è stato un giornalista, economista e imprenditore statunitense. Insieme a Edward Jones e Charles Bergstresser, Dow ha fondato il Wall Street Journal nel 1889, che è diventato rapidamente una delle principali fonti di informazione finanziaria negli Stati Uniti. Dow è anche conosciuto per aver sviluppato la Teoria di Dow, un approccio analitico per comprendere e prevedere le tendenze del mercato azionario.
La sua teoria si basa sull’osservazione dei movimenti di prezzo delle azioni nel tempo e sui concetti di tendenze primarie, secondarie e minori. La creazione di indici, come il DJIA, era uno degli strumenti che Dow utilizzava per misurare il comportamento del mercato nel suo complesso.
La storia del Dow Jones:
- Origini (1896): Il DJIA inizialmente comprendeva 12 società, principalmente nel settore industriale, come ferrovie, energia, e manifattura. Le prime aziende incluse nell’indice erano giganti dell’epoca come General Electric, che è rimasta nell’indice per più di 100 anni. L’indice partiva da un valore di 40,94 punti.
- Crescita e cambiamenti: Man mano che l’economia statunitense si evolse, l’indice Dow Jones si ampliò e venne aggiornato per riflettere l’importanza crescente di nuovi settori economici. Nel 1928, il numero di società incluse è stato portato a 30, un numero che è rimasto stabile fino a oggi.
- Il crollo del 1929: Il Dow Jones raggiunse il suo primo grande picco nell’estate del 1929, poco prima del famoso Crollo di Wall Street di ottobre, che segnò l’inizio della Grande Depressione. L’indice perse quasi il 90% del suo valore nei tre anni successivi, ma alla fine si riprese.
- La seconda metà del XX secolo: Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’indice iniziò a crescere notevolmente, riflettendo il boom economico del dopoguerra. Negli anni ’50, il DJIA superò i 500 punti e negli anni ’70 oltrepassò i 1000 punti.
- Crisi del 2008: La crisi finanziaria del 2008 causò un altro grande crollo del DJIA, con una perdita del 54% rispetto al picco precedente. Tuttavia, l’indice si riprese nel decennio successivo, spinto dalle politiche monetarie espansive e dalla crescita delle grandi aziende tecnologiche.
- Crescita recente: Negli ultimi anni, il Dow Jones ha superato diversi traguardi storici, raggiungendo 30.000 punti nel 2020, durante la pandemia di COVID-19, un traguardo significativo, visto l’impatto economico mondiale.
Importanza storica:
L’indice Dow Jones ha avuto un ruolo cruciale nel fornire agli investitori e agli economisti un parametro di riferimento per valutare la salute dell’economia americana. Anche se oggi esistono indici più rappresentativi, come l’S&P 500, il DJIA rimane simbolico e storicamente rilevante.
Curiosità:
- Una delle società originali del 1896, General Electric, è stata rimossa dall’indice nel 2018.
- Nel corso degli anni, il Dow Jones è passato dal rappresentare principalmente aziende industriali a includere giganti tecnologici come Apple, Microsoft e Visa.
In sintesi, il DJIA è uno degli indici finanziari più longevi e influenti al mondo, creato da un uomo, Charles Dow, che ha contribuito a definire il modo in cui il mondo moderno pensa ai mercati finanziari e al loro andamento.
Perchè questo indice è così importante per un trader e / o un investitore italiano
L’indice Dow Jones Industrial Average (DJIA) può avere un’importanza significativa per un trader o un investitore italiano, anche se si tratta di un indice che rappresenta l’economia degli Stati Uniti. Ecco perché è rilevante:
1. Indicatore della salute economica globale
Il Dow Jones riflette l’andamento di alcune delle più grandi aziende globali, molte delle quali operano su scala internazionale. La performance delle società americane, come Apple, Microsoft, Coca-Cola, Nike, ecc., può avere un impatto diretto sui mercati globali. Un trader o investitore italiano può utilizzare il DJIA come indicatore della salute dell’economia statunitense e, più in generale, dell’economia globale. Quando il Dow Jones mostra forza o debolezza, altri mercati finanziari, inclusi quelli europei, tendono a seguirlo.
2. Effetto domino sui mercati finanziari globali
Le fluttuazioni del Dow Jones influenzano non solo le borse statunitensi, ma anche quelle europee, come la Borsa Italiana. Gli investitori internazionali monitorano attentamente il DJIA e, quando si verificano cambiamenti significativi, come una forte crescita o una correzione dell’indice, ciò può avere ripercussioni immediate sui mercati globali, Italia inclusa. Per un trader italiano, seguire l’andamento del Dow Jones può aiutare a prevedere come il FTSE MIB o altri indici europei potrebbero reagire.
3. Opportunità di investimento e diversificazione
Per un investitore italiano, il Dow Jones rappresenta una finestra sulle più grandi e influenti aziende statunitensi. Molti investitori italiani potrebbero desiderare una diversificazione geografica e settoriale nei loro portafogli, ed investire in azioni di società incluse nel Dow Jones è un modo per accedere ad aziende globali leader nei loro settori. Questa diversificazione aiuta a ridurre i rischi legati all’esposizione al solo mercato italiano o europeo.
Le società del Dow Jones, infatti, non operano esclusivamente negli Stati Uniti, ma sono presenti a livello internazionale, il che significa che i loro guadagni non dipendono solo dall’economia americana. Un investitore italiano può beneficiare delle opportunità di crescita in altri mercati attraverso queste aziende.
4. Influenza sulle materie prime e sul mercato valutario
Poiché molte delle aziende quotate nel Dow Jones hanno una forte esposizione in settori industriali, tecnologici e di consumo, il loro rendimento può influenzare i prezzi delle materie prime. Ad esempio, un forte rialzo dell’indice potrebbe essere indicativo di una maggiore domanda globale, che potrebbe riflettersi in un aumento dei prezzi di petrolio, metalli o altre commodities.
Inoltre, il Dow Jones può avere un impatto sul mercato valutario. Quando l’economia degli Stati Uniti appare forte (riflessa da un DJIA in crescita), il dollaro americano può rafforzarsi rispetto all’euro, influenzando così i mercati valutari e i cambi, con effetti per gli investitori italiani che operano in valuta estera.
5. Influenza sulle decisioni della banca centrale
L’andamento dell’economia statunitense, e di conseguenza del Dow Jones, ha un impatto importante sulle decisioni della Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti). Le politiche monetarie statunitensi, come i tassi di interesse, influenzano non solo il mercato americano, ma anche i mercati globali. Quando la Fed modifica i tassi, i rendimenti obbligazionari e gli asset rischiosi a livello globale possono subire degli aggiustamenti. Questo è particolarmente rilevante per gli investitori italiani che hanno esposizioni in strumenti a reddito fisso o azioni internazionali.
6. Opportunità di trading con strumenti derivati
I trader italiani possono anche utilizzare strumenti derivati, come i CFD (Contratti per Differenza) o le opzioni legati al Dow Jones per fare trading speculativo sul movimento dell’indice. Questo offre la possibilità di sfruttare le oscillazioni a breve termine senza dover investire direttamente nelle singole azioni che compongono l’indice. Il Dow Jones può quindi diventare uno strumento cruciale per strategie di trading intraday o di breve termine, soprattutto considerando la sua alta liquidità e volatilità.
7. Diversificazione temporale e di strategia
Le fluttuazioni del DJIA offrono opportunità sia per il trading attivo sia per investimenti a lungo termine. Per un trader italiano che preferisce una visione a breve termine, il Dow Jones può essere utile per le strategie di trading basate sulla volatilità giornaliera, mentre per un investitore che punta al lungo termine, il DJIA rappresenta un modo per partecipare alla crescita di alcune delle aziende più forti e stabili al mondo.
In sintesi
Anche se l’indice Dow Jones è strettamente legato all’economia americana, la sua importanza è globale. Per un trader o un investitore italiano, seguire il DJIA può offrire:
- Indicazioni sullo stato dell’economia globale.
- Opportunità di diversificazione investendo in grandi aziende americane.
- Impatto sui mercati locali, con potenziali riflessi sul FTSE MIB e su altre borse europee.
- Opportunità di trading con strumenti derivati o attraverso l’acquisto diretto di azioni americane.
Rimane uno strumento cruciale per chiunque desideri espandere la propria visione oltre i confini italiani.