Riconoscere gli strumenti finanziari giusti da usare e quindi risparmiare anche per la tenuta dei conti della Nostra famiglia è diventata una priorità ; oggi parleremo di strumenti bancari alla portata di tutti come conti correnti e conti deposito, di cui scopriremo le principali differenze e quando è meglio scegliere uno anziché l’altro.
Caratterizzati dalla gestione passiva e semplice, entrambi sono particolarmente gettonati per le funzionalità che offrono, dalle carte a prelievi e depositi passando per l’accredito stipendio, rappresentando in ogni occasione importanti garanzie anche con la maturazione interessi. Quando è meglio scegliere un conto corrente e quando un conto deposito?
Garanzie sul conto
Cos’è e come funziona il conto corrente?
Disciplinato dall’art. 1852 c.c., il conto corrente è uno strumento erogato da istituti di credito, sottoscritto con contratto, con cui un cliente deposita denaro destinato alle principali spese ordinarie e straordinarie.
E’ identificato da un IBAN, codice alfanumerico di 27 caratteri con cui il correntista può richiedere accrediti. Può essere tradizionale o online e prevede spesso un canone annuale d’entità variabile in base ai servizi offerti, sebbene molti conti correnti online siano a zero spese. I principali servizi e funzionalità inclusi sono:
- Carta di debito con cui effettuare le operazioni ordinarie
- Bancomat
- Bonifici SEPA (o extra-SEPA)
- Prelievi
- Versamenti
- Pagamenti online o offline
- Domiciliazione utenze
- Accredito stipendi/pensioni
A queste, che possono svolgersi direttamente online o in filiale, possono unirsi altri servizi extra che richiedono eventuali canoni maggiorati o aggiuntivi, come:
- Carta di credito
- Libretto assegni
- Coperture assicurative
- Scontistiche varie
Conto titoli: cos’è
Il correntista può fruire in ogni momento della liquidità disponibile.
Oltre a canone e costi operativi variabili in funzione della banca, il conto corrente è soggetto ad aliquota 26% sui guadagni degli interessi, in più imposta di bollo su giacenze superiori a 5.000 euro di 34,20 euro/anno per persone fisiche e 100,00 euro/anno per persone giuridiche.
Cos’è e come funziona il conto deposito?
Disciplinato dall’art. 1782 c.c. rientrando tra i depositi irregolari, il conto deposito è uno strumento bancario, sottoscritto con regolare contratto, con cui un cliente deposita denaro destinato alla progressiva maturazione nel tempo, è quindi paragonabile ad un investimento a basso rischio.
A zero spese, ( se non quelle dell’imposta di bolla con depositi superiori ai 5 mila euro ) è solitamente associato ad un conto corrente condividendone l’IBAN, ma presenta operatività limitata escludendo la possibilità di inviare e ricevere bonifici: sono difatti disponibili solo prelievi, versamenti e giroconti.
Ne esistono di due tipologie:
- Vincolato, consente il prelievo dei risparmi solo alla scadenza temporale da 1 a 72 mesi, presentando interessi crescenti fino all’1,50% lordo/anno; si divide a sua volta in
- svincolabile, restituirà gli interessi maturati al momento dello svincolo
- non svincolabile, farà perdere gli interessi maturati o prevedrà penali allo svincolo anticipato
- Libero, non prevede scadenze e consente di prelevare e depositare liberamente i propri risparmi, maturando interessi fino allo 0,30% lordo/anno
Gli interessi possono avere capitalizzazione trimestrale, annuale o a scadenza vincolo.
Tutti gli istituti che presentano conti deposito aderiscono al Fondo Interbancario Tutela Depositi, che garantisce copertura da default bancario fino a 100.000 sui risparmi depositati (fino a 200.000 euro per conti cointestati). E’ soggetto ad aliquota 26% sugli interessi riconosciuti, con imposta di bollo del 2‰/anno sulle somme versate.
Quali principali differenze tra conto corrente e conto deposito?
Erroneamente considerati simili, conto corrente e conto deposito presentano importanti differenze da calcolare in fase di scelta, le principali riguardano:
- Finalità , il conto corrente è ottimo per gestire denaro nell’ordinarietà e straordinarietà , consentendo di svolgere numerose operazioni ogni volta se ne abbia necessità ; il conto deposito è ottimo per investire e vincolare denaro inutilizzato e farlo maturare con rischio minimo
- Operatività , il conto corrente offre svariate funzionalità tra cui prelievi, versamenti e bonifici, dando pieno controllo dei propri risparmi; il conto deposito offre operatività limitata al suo obiettivo, consentendo di lasciare il denaro vincolato senza correre il rischio di penalizzazioni
- Rendimenti, il conto corrente offre interessi molto bassi anche se ora, con l’inflazione e l’aumento del costo del denaro dovrebbero crescere, oppure ne presenta inferiori allo 0,5% lordo in caso di promozioni o servizi extra; il conto deposito offre rendimenti crescenti fino all’1,5% lordo per linee vincolate, ma anche questi dovrebbero crescere tra qualche tempo.
- Costi, il conto corrente presenta solitamente un canone annuale, variabile a seconda di servizi offerti e operatività disponibile, e costi accessori, legati alle singole operazioni, nonostante molti conti online siano a zero spese non prevedendo operatività da sportello, oltre a un’imposta di bollo di 34,20 euro/anno; il conto deposito non presenta canoni né spese di gestione, rendendo gratuite le operazioni disponibili, mentre l’imposta di bollo è del 2‰/anno
- Associazione, il conto corrente è uno strumento indipendente e non richiede prodotti extra per il suo utilizzo; il conto deposito può essere solitamente associato al conto corrente, sebbene in alcuni casi sia anch’esso indipendente
- IBAN, identifica il conto corrente; è assente nel conto deposito, nonostante condivida quello del conto corrente in caso di associazione
Oltre alle differenze occorre però ricordare anche alcune somiglianze: entrambi hanno versioni tradizionali e online, di cui le seconde abbattono i costi operativi, e sono depositi di liquidità .
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Quando è meglio scegliere un conto corrente e quando un conto deposito?
La scelta migliore tra conto corrente e conto deposito non ha risposta univoca, bensì si basa strettamente alle proprie esigenze: se il primo è uno strumento imprescindibile per ogni attività sui propri risparmi con una gestione completa, il secondo è un’opportunità d’investimento sul breve-medio periodo a rischio minimo, atto a movimentare denaro altrimenti inutilizzato.
Malgrado abbia costi zero, il conto deposito offre rendimenti estremamente bassi se comparati a quelli di altri asset come azionario o obbligazionario, questo il motivo per cui molti soggetti possono desistere da questo strumento, puntando maggiormente su altri investimenti o su un conto corrente che, anche senza rendimenti, garantisce la massima operatività sulle proprie finanze.
Non a caso, secondo Bankitalia al 2022 sono 47,7 milioni gli italiani che possiedono un conto corrente, nel 66% dei casi con un unico istituto, per un valore a maggio di 1.481,2 miliardi di euro, +6,99% rispetto a maggio 2021.
A conti fatti, due strumenti dalle caratteristiche intrinseche differenti, poco visibili a occhi meno attenti ma un imprescindibile fattore di scelta: cosa che richiede giudizio, responsabilità e consapevolezza alla sottoscrizione, conoscendo nel dettaglio anche le proprie esigenze finanziarie.