Imposta di Bollo su Investimenti e Depositi: cos’รจ e come non pagarla

Chi รจ possessore di conto corrente, conto deposito o libretto postale lo sa, รจ una di quelle spese da mettere annualmente in conto. Seppur dal ridotto importo, l’imposta di bollo รจ uno degli oneri indiretti che maggiormente puรฒ pesare sulle tasche degli italiani, poichรฉ automaticamente applicato ed, eccetto alcuni casi, inevitabile.

Introdotta dal Governo Monti, รจ una tassa obbligatoria per chiunque possieda uno strumento di risparmio, che sia esso persona fisica o soggetto differente da questa, esistono perรฒ dei casi in cui non si รจ tenuti a pagarla. C’รจ quindi da capire nel dettaglio, cos’รจ l’imposta di bollo? Su cosa si paga e su cosa no? Naturalmente questa imposta non va confusa con la tassazione su reddito da capitale.

Cos’รจ l’imposta di bollo?

Parlando di imposta di bollo, si intende un’imposta indiretta, introdotta per la prima volta dal Governo Monti col Decreto Salva Italia (d.l. 201/2011) e soggetta a successive modifiche. Rientra nelle cosiddette marche da bollo, disciplinate dal d.p.r. 642/1972.

Come imposta indiretta, non รจ rivolta alle persone bensรฌ ai consumi, entrando in vigore in occasione di manifestazioni indirette di capacitร  contributiva, intermediata attraverso il compimento di specifici atti, come il raggiungimento di determinate soglie di giacenza. In prodotti come conti correnti, conti deposito, libretti postali e soluzioni d’investimento, รจ addebitata automaticamente.

Secondo Istat, nel 2020 le imposte indirette hanno avuto un valore di 194.224 milioni di euro, -11,5% rispetto all’anno precedente, ma tra queste l’imposta di bollo ha registrato un aumento di 158 milioni di euro, +2,4% rispetto al 2019.

Imposta di Bollo su Investimenti: cos'รจ e come non pagarla
Immagine sopra: delle imposte di bollo per fatture.

Su cosa si paga e quanto costa l’imposta di bollo?

Stando alle disposizioni, l’imposta di bollo si paga su strumenti finanziari come:

Secondo l’art. 13 del Decreto Salva Italia, conti correnti, conti deposito e libretti postali prevedono un’imposta di bollo per giacenze superiori ai 5.000 euro di:

  • 34,20 euro/anno per persone fisiche o cointestatari di ditte individuali
  • 100,00 euro/anno, per societร  e associazioni generiche

Anche in caso di apertura o chiusura di un conto nel corso dell’anno, il calcolo della giacenza media รจ relativa al periodo rendicontato all’emissione dell’estratto conto; tale calcolo viene effettuato in modo cumulativo, considerando i 5.000 euro la somma delle giacenze di conti o libretti sottoscritti con la stessa banca (ad eccezione dei prodotti Poste Italiane). Il totale dell’imposta sarร  diviso su base trimestrale durante l’anno solare, sommando i saldi giornalieri e dividendoli poi per il numero dei giorni di rendicontazione o detenzione.

Essendo prodotti d’investimento, l’imposta sui Buoni Fruttiferi Postali ammonta invece al 2โ€ฐ dell’importo al loro interno, cosa che puรฒ riguardare anche molti conti deposito.

Approfondimenti sulle Imposte di bollo:

Come funziona l’imposta di bollo sulle fatture?

Discorso differente รจ quello sull’imposta di bollo sulle fatture: essa รจ sotto forma di marca da bollo dal costo di 2,00 euro su fatture superiori a 77,47 euro, intestate a persone fisiche o aziende sia italiane che estere. Anche se inferiori a tale cifra, ne saranno comunque soggette:

  • Fatture esenti da IVA ai sensi dell’art. 15 del d.p.r. 663/1972, per rimborsi, sconti o more
  • Fatture esenti da IVA ai sensi dell’art. 10 del d.p.r. 663/1972, per attivitร  di gioco, compravendita d’oro e preziosi, locazioni e affitti, donazioni ecc…
  • Fatture d’operazioni annesse all’export
  • Fatture esenti da IVA perchรจ emesse da soggetti aderenti a regime dei minimi

La medesima imposta di bollo va assolta anche su fatture telematiche, in questo caso sarร  necessario richiedere all’Agenzia delle Entrate la possibilitร  di effettuare versamento virtuale: l’imposta di bollo virtuale sulle fatture elettroniche viene versata col Codice Tributo 2501 sul Modello F24.

Quando non si paga l’imposta di bollo?

Indifferentemente alle disposizioni di legge, vi sono alcune casistiche in cui non si รจ tenuti a pagare l’imposta di bollo, queste sono:

  • Conti o libretti con giacenza media inferiore a 5.000 euro o negativa
  • Correntisti con reddito ISEE inferiore ai 7.500 euro (da presentare aggiornato annualmente, pena il termine dell’esenzione)
  • Titolari di conti correnti base, con operativitร  limitata e rivolti a soggetti economicamente svantaggiati
  • Correntisti presso istituti di pagamento o IMEL (Istituti di Moneta Elettronica)
  • Fondi pensione
  • Fondi sanitari
  • Polizze vita
  • Conti o libretti intestati a Onlus o federazioni sportive riconosciute dal Coni

Conclusioni

Terminando questo esame, si puรฒ asserire che l’imposta di bollo sia una tassa legalmente riconosciuta, disciplinata dal d.l. 201/2011, che riguarda il possesso di:

Rivolta sia a persone fisiche che giuridiche, presenta un importo fisso per conti correnti e variabile per conti deposito e BFP, destinato a giacenze superiori ai 5.000 euro e prelevato annualmente in modo diretto dall’istituto che eroga il servizio: oltre che dalle disposizioni legislative, l’addebito รจ regolato dalle sue condizioni contrattuali.

A conti fatti, anche questa รจ considerata una vera e propria accisa, รจ tuttavia una di quelle spese da mettere obbligatoriamente in conto all’apertura di un conto corrente, nonchรฉ uno degli oneri che maggiormente gravano sui correntisti a causa del suo essere indiretto: molti clienti non controllano regolarmente la loro lista movimenti, per tale ragione non notano o sottovalutano la sua presenza.

In ogni caso, esistono anche dei conti correnti online di nuova generazione che pongono l’imposta di bollo a loro carico, offrendo perรฒ servizi base e/o aggiuntivi dal costo maggiorato: una scelta che puรฒ risultare sconveniente davanti ad un’operativitร  assidua.

Al contrario, puรฒ essere piรน conveniente un conto corrente piรน basilare che si, implica un’imposta di bollo annuale, ma che riduce o azzera il costo delle altre operazioni. E’ il caso dei nuovi conti delle banche dirette online, che sotto forma di carte di debito con IBAN semplificano e velocizzano le funzionalitร  dei conti correnti classici.

Infine, eccetto le varie esenzioni dedicate a categorie piรน svantaggiate o prodotti particolari, soluzione da segnalare per non pagare l’imposta di bollo sarร  suddividere le proprie giacenze in piรน conti per non raggiungere i 5.000 euro, possibilmente di istituti differenti o tutti con Poste Italiane, aggirando cosรฌ il calcolo cumulativo, ancor piรน indiretto rispetto all’imposta stessa.

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom รจ divulgatore finanziario e trader.