Negli ultimi 10 anni gli ETF hanno preso sempre più piede negli investimenti italiani e internazionali, grazie ad una maggiore sicurezza e affidabilità . Infatti, che siano essi azionari o obbligazionari, gli ETF si concentrano su interi settori commerciali e riescono a ridurre i fattori di rischio grazie alla loro diversificazione.
E’ ancor più recente invece la comparsa di ETF che sfruttano l’intelligenza artificiale, che dal 2015 stanno vivendo una grande evoluzione e una popolarità crescente, catturando l’attenzione di startup e imprese innovative che operano con robotica e nuove tecnologie.
Gli investimenti in Intelligenza Artificiale a disposizione sono molti, ma per capire quali siano i migliori ETF basati sull’intelligenza artificiale è necessaria una valutazione responsabile, considerandone anche l’elevata volatilità .
Perchè investire in ETF su intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale entra in modo crescente nella vita di tutti i giorni, lavorativa come personale. Apparecchiature tecnologiche capaci di interagire con le persone e con l’ambiente circostante hanno attirato la curiosità degli investitori, che si ritrovano a valutare titoli e ETF basati sull’intelligenza artificiale.
Secondo JP Morgan, nel 2019 gli investimenti sull’intelligenza artificiale sono aumentati del 44% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 35,8 miliardi di dollari, con una previsione di crescita dell’80% entro il 2022. Dal 2015, invece, anche il governo degli Stati Uniti ha aumentato questa tipologia d’investimento di oltre il 40%.
Il trend è in netta crescita anche nel resto del mondo: secondo una ricerca condotta dal MIT Sloan Management Review, dal 2017 è il 40% delle aziende internazionali che hanno adottato intelligenza artificiale nella loro strategia digitale ad aver avuto benefici sia strutturali che economici; secondo uno studio di BCG, invece, l’approccio all’intelligenza artificiale ha portato benefici anche riguardo formazione e alfabetizzazione per il 65% delle aziende campione.
Gli ETF basati su queste tecnologie possono trarre vantaggio dal loro continuo sviluppo, nonché da un’applicazione crescente in molti settori aziendali, come ad esempio:
- Stampa 3d
- Guida automatizzata
- Robotica
- Elaborazione linguaggio
- Profilazione pubblico
Da non dimenticare inoltre le tecnologie legate all’Internet delle Cose (IoT), applicabili a più ambienti lavorativi. Nonostante la notevole crescita, l’investimento in intelligenza artificiale può risultare però ancora particolarmente volatile, è per tale ragione che ne è consigliata una percentuale ridotta nel proprio portafoglio, in genere tra 5% e 10%.
I 5 migliori ETF basati sull’intelligenza artificiale
Molti ETF che sfruttano intelligenza artificiale possono offrire ai loro investitori soluzioni diversificate, attraverso un’esposizione di titoli incentrati sull’evoluzione tecnologica per almeno il 25% del loro paniere. Proprio per tale ragione è possibile capitalizzare sulla loro rapida crescita riducendo i rischi.
Vanguard Information Technology ( VGT )
ETF tra i più ricchi d’opportunità incentrato su un paniere di 324 aziende ad alte prestazioni tecnologiche. Domiciliato negli Stati Uniti, comprende un portafoglio diversificato focalizzato sull’intelligenza artificiale, che comprende nomi come Accenture, Apple, IBM, Mastercard e Nvidia.
- Apertura: 26 gennaio 2004
- Domiciliazione: Stati Uniti
- Tipologia indice: di rendimenti
- Dimensioni: 22,6 miliardi di euro
- Costi gestione: 0,10% annuale
- Prezzo acquisto: 235,47 euro
- Oscillazione prezzo: 163,07/237,19 euro a 52 settimane
- Rischio: alto (per ETF superiori ai 500 milioni di euro)
- Replica: totale
- Posizione: long
- Valuta: dollaro
- Rischio cambio valuta: alto
- Copertura cambio valuta: nessuna
- Volatilità : alta, 16,02% annuale
- Distribuzione: accumulazione
- Società revisione: PricewaterhouseCoopers
iSTOXX iShares Automation & Robotics
ETF d’azioni che replica la performance dell’indice iSTOXX, composto da società di tutto il mondo attive nel campo dell’automazione e della robotica. Domiciliato in Irlanda, ha un’esposizione per oltre il 68% d’aziende del settore IT, mentre la maggiore concentrazione di queste è negli Stati Uniti con il 31%.
- Apertura: 8 settembre 2016
- Domiciliazione: Irlanda
- Tipologia indice: di rendimenti
- Dimensioni: 2,29 miliardi di euro
- Costi gestione: 0,40% annuale
- Prezzo acquisto: 7,65 euro
- Oscillazione prezzo: 6,00/8,05 euro a 52 settimane
- Rischio: alto (per ETF superiori ai 500 milioni di euro)
- Replica: campionamento ottimizzato
- Posizione: long
- Valuta: dollaro
- Rischio cambio valuta: alto
- Copertura cambio valuta: nessuna
- Volatilità : medio-alta, 14,31% annuale
- Distribuzione: accumulazione
- Società revisione: Deloitte
Invesco EQQQ Nasdaq-100 ( EQEU.MI )
ETF azionario che traccia e replica l’indice Nasdaq-100 comprendendone tutti i suoi titoli. Domiciliato in Irlanda, è tra i primi che agiscono su intelligenza artificiale e nuove tecnologie, comprendendo 104 tra le maggiori società non-finanziarie internazionali come Amazon, Apple, Intel e Texas Instruments, in funzione della loro capitalizzazione di mercato.
- Apertura: 2 dicembre 2002
- Domiciliazione: Irlanda
- Tipologia indice: di rendimenti
- Dimensioni: 2,23 miliardi di euro
- Costi gestione: 0,30% annuale
- Prezzo acquisto: 200,91 euro
- Oscillazione prezzo: 145,78/203,40 euro a 52 settimane
- Rischio: alto (per ETF superiori ai 500 milioni di euro)
- Replica: totale
- Posizione: long
- Valuta: dollaro
- Rischio cambio valuta: alto
- Copertura cambio valuta: nessuna
- Volatilità : medio-alta, 15,48% annuale
- Distribuzione: trimestrale
- Società revisione: PricewaterhouseCoopers
SPDR S&P-500 Technology Select Sector
ETF che misura l’andamento delle azioni di 72 aziende statunitensi inerenti a tecnologia e comunicazioni contenute nell’indice S&P-500. Domiciliato in Irlanda, tra le società più importanti comprese al suo interno si possono notare Adobe, Alphabet, Microsoft e Oracle, valutati per capitalizzazione di mercato e rating Standard & Poor’s.
- Apertura: 7 luglio 2015
- Domiciliazione: Irlanda
- Tipologia indice: di rendimenti
- Dimensioni: 225 milioni di euro
- Costi gestione: 0,15% annuale
- Prezzo acquisto: 44,98 euro
- Oscillazione prezzo: 29,12/45,17 euro a 52 settimane
- Rischio: medio (per ETF da 100 a 499 milioni di euro)
- Replica: totale
- Posizione: long
- Valuta: dollaro
- Rischio cambio valuta: alto
- Copertura cambio valuta: nessuna
- Volatilità : alta, 16,85% annuale
- Distribuzione: accumulazione
- Società revisione: PricewaterhouseCoopers
ROTR Lyxor Robotics & AI
ETF azionario che segue e replica l’indice Rise of the Robots e le sue 150 società che hanno avuto effetti positivi da robotica e intelligenza artificiale. Domiciliato in Lussemburgo, si concentra principalmente su quelle società che da tali sviluppi tecnologici hanno tratto profitto, valutando il rapporto tra spese per ricerca e sviluppo e fatturato netto.
- Apertura: 18 settembre 2018
- Domiciliazione: Lussemburgo
- Tipologia indice: di rendimenti
- Dimensioni: 134 milioni di euro
- Costi gestione: 0,40% annuale
- Prezzo acquisto: 21,24 euro
- Oscillazione prezzo: 15,83/21,79 euro a 52 settimane
- Rischio: medio (per ETF da 100 a 499 milioni di euro)
- Replica: sintetica
- Posizione: long
- Valuta: dollaro
- Rischio cambio valuta: alto
- Copertura cambio valuta: nessuna
- Volatilità : medio-alta, 15,05% annuale
- Distribuzione: accumulazione
- Società revisione: Deloitte
ETF cosa sonoÂ
Conclusioni
Evidenziando le caratteristiche dei migliori ETF basati sull’intelligenza artificiale si può notare con chiarezza che le aziende di riferimento sono largamente focalizzate sulle nuove tecnologie in generale, presentando nomi importanti e ampiamente conosciuti come Apple, Microsoft e Oracle.
Gli indici che sfruttano intelligenza artificiale e robotica hanno dimensioni notevoli, come notevole può essere però il loro rischio: nonostante le soluzioni diversificate, si nota in questi un’elevata volatilità poiché fanno parte di un mercato giovane caratterizzato da instabilità considerevole.
A conti fatti, questi ETF presentano al loro interno almeno il 25% di titoli aziendali ad alta tecnologia, ma l’investimento ideale può essere in una percentuale tra 5% e 10%, al fine di creare un portafoglio altamente diversificato, cogliere i migliori introiti e ridurre il rischio potenziale, causato appunto dall’instabilità di tale mercato.