Buoni fruttiferi postali: Poste Italiane ci riprova!

I Buoni Fruttiferi Postali sono i soggetti dell’ultima campagna pubblicitaria di Poste Italiane, che negli ultimi periodi, sta “martellando” il piccolo risparmiatore italiano. Poste Italiane ci riprova: senz’altro lo spot con le sue scene western, musica, e slogan “Buoni al 100%. Sempre”, hanno il pregio di suscitare curiosità, ed interesse, nel potenziale investitore di Poste Italiane. La parte vocale dello spot richiama la sicurezza dell’investimento garantita dallo Stato, tramite Cassa Depositi e Prestiti, e la tassazione agevolata al 12,50% sui rendimenti, dovrebbero essere elementi a favore della sottoscrizione. Nulla però viene detto sul rendimento, e sulla durata di tali strumenti.

Di Buoni Fruttiferi Postali ne esistono varie tipologie, con tassi e scadenze diverse. Cerchiamo di capire qualcosa di più, e se effettivamente siano sempre buoni al 100% come promesso.

Buoni Fruttiferi Postali, cosa c’è da sapere

In via generale, si può dire che un Buono Fruttifero Postale è una forma di investimento semplice, ed adatta ai più, anche senza una adeguata preparazione finanziaria. L’assenza di spese (su ogni tipologia), la facoltà di rimborso anticipato rispetto alla scadenza (salvo BFP Plus), e la garanzia del capitale investito, paiono essere elementi importanti e da apprezzare.

Buoni Postali per minori

La prima forma di Buono Fruttifero Postale, offerta da Poste Italiane è quella rivolta ai minori – BFP Minori, al fine di poter creare loro, al raggiungimento di 18 anni, un risparmio per i loro progetti/studi etc. La sottoscrizione è demandata ad un adulto, che non necessariamente abbia un legame parentale stretto. Gli stessi possono essere intestati ad un minore con una età tra 0 e 16 anni. Quindi, rimborso al diciottesimo anno, e sottoscrivibilità con i suddetti limiti di età. È ammesso il rimborso (anticipato) al 100% ma si necessita dell’autorizzazione del Giudice Tutelare. Gli interessi maturati sono corrisposti decorsi, almeno, 18 mesi dalla sottoscrizione.

Buoni fruttiferi postali: Poste Italiane ci riprova!

Tassazione Buoni Fruttiferi Postali

Oltre ai lati positivi, ormai ben decantati, diamo un’occhiata ai tassi di rendimento. I fogli informativi di Poste Italiane indicano un tasso dello 0,25% lordo decorso un anno e sei mesi, sino a raggiungere l’ 1,50% al diciottesimo anno. Sostanzialmente, ogni anno, il tasso di interesse cresce partendo dallo 0,25% per raggiungere il massimo del 1,50%. La sottoscrizione parte da un minimo di 50 Euro sino ad 1 milione di Euro, con sottoscrizione diretta presso gli uffici postali, o via telematica dal sito di Poste Italiane. Buoni al 100%? A parte la congiuntura economica attuale, i tassi si presentano molti bassi, specie per progetti dedicati a un minore in un arco temporale di lunga durata.

Buoni Postali ordinari, i più comprati

Il “cavallo di battaglia” dei Buoni Fruttiferi Postali, sono i BFP ordinari, un prodotto storico del risparmio postale. Il potenziale cliente è un soggetto che vuole investire a lungo termine, contando sulle garanzie offerte da Poste Italiane sopra ricordate. Parimenti ai Buoni dedicati ai minori, il rendimento è crescente nel tempo, è un investimento di medio – lungo periodo, con facoltà di rimborso anticipato in ogni momento e riconoscimento degli interessi decorso, almeno, un anno dalla sottoscrizione. Vediamo qualche dato in più. I tassi di interesse sono sempre crescenti, come detto, e partono da uno 0,05% sino a raggiungere un 2,50% al ventesimo anno. I tassi si mostrano molto bassi inizialmente, con prospettive di crescita discrete nel medio lungo periodo. Questo è un aspetto da valutare nel considerare il rendimento complessivo. Alla stessa maniera dei Buoni dedicati ai minori è ammessa la sottoscrizione diretta agli Uffici Postali, oppure online, da un minimo di 50 Euro sino ad un massimo di 1 milione di Euro. Non consentita, se non con autorizzazione del Giudice tutelare la contestazione con soggetti minorenni.  Buoni al 100%? Senz’altro tale strumento presenta aspetti positivi come la garanzia del capitale, il rimborso anticipato, ma scontano una durata medio lunga, ed aspetto importante gli interessi non vengono corrisposti, ma ogni anno vanno in regime di capitalizzazione composta aumentando il capitale su cui matureranno i nuovi interessi. Possono rappresentare una buona opportunità per costruire nel tempo un risparmio per progetti futuri a tassi medio bassi, ma in crescita.

Altri tipi di Buoni Postali: i BFP a 3 anni Plus

Alla diversificazione di Poste Italiane si aggiunge, per i Buoni fruttiferi, i BFP a 3 anni Plus. Tali Buoni, come indica la denominazione, hanno durata pari a tre anni, e fruiscono di tutte le garanzie e tutele delle altre due forme di Buoni. Il punto in cui si differenziano, di non poco conto, tra l’altro, è il seguente: gli interessi maturati vengono pagati solo se il rimborso avviene a scadenza, ossia il rispetto pieno del vincolo e quindi non anticipato. Diamo un’occhiata ai tassi di interesse. Poste Italiane, nei relativi fogli informativi, indica un tasso dello 0,70% quale tasso di rendimento lordo (- 12,5%) a scadenza, ossia 0,70% lordo su base triennale. Limite minimo, e massimo, di importo sottoscrivibile sono gli stessi per le altre due forme di Buoni, così come la sottoscrizione sia online, sia agli sportelli. BFP Plus a 3 anni non sono dedicati ai minori.

Conclusione: conviene investire ora nei Buoni Fruttiferi Postali?

Come detto all’inizio, la pubblicità martellante di Poste Italiane, pare voler proprio sollecitare i risparmiatori ad affidare loro i risparmi – Poste Italiane ci riprovano, in maniera molto forte, ad attrarre nuova liquidità, considerata l’enorme massa di risparmio già loro affidata – che sappiamo saranno affidati a Cassa Depositi e Prestiti, e quindi con garanzia dello Stato. Si può intuire come, dietro la massiccia richiesta di raccolta da parte di Poste Italiane, vi sia una logica di CDP nel convogliare il risparmio verso progetti importanti/strategici dello Stato Italiano, di cui nulla sappiamo.

 

Sulla base, inoltre, delle condizioni attuali di mercato, a livello di tassi seppur bassi, tali prodotti non sono così “brillanti”, anche se è vero che esistono anche prodotti con tassi inferiori, o con tassi maggiori e garanzie non piene sul capitale, o considerati i tempi la promessa di rimborso è incerta. Di fronte ai recenti scandali finanziari si fa una forte levasulla garanzia di restituzione del capitale a scadenza, o in ogni momento, ma di rendimento nulla si dice, per cui se ne deduce che si è Buoni al 100%.

 

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Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.