Banca Etruria e Boschi, che succede veramente?

Dicembre 2017:

Abbiamo seguito le vicende di Banca Etruria dall’inizio, ora il Governo Renzi rischia di cadere per il Decreto salva banche fatto poco prima di Natale.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, cosa è successo?

C’erano alcune banche che rischiavano il fallimento tra cui: Banca Etruria, Veneto Banca, Cassa Ferrara, CariChieti e i relativi dirigenti indagati.
Lasciare fallire queste banche, significava andare incontro a queste possibilità:

 

  • o che il Governo avesse dovuto rimettere tutti i soldi dei fallimenti,
  • oppure usufruire del Bail-In, entrato in vigore il 1° Gennaio 2016, ma già recepito a novembre scorso.
  • o stimolare un’acquisizione di qualche gruppo bancario più grande di queste piccole realtà

Banca Etruria e Boschi

Il Governo Renzi ha deciso di far intervenire il fondo interbancario, cioè un fondo privato istituito dalle Banche italiane, che serve proprio quando una banca italiana si trova in difficoltà.

Praticamente queste banche sono state finanziate da altre banche italiane, non con i soldi dei contribuenti quindi, ma con i soldi privati di queste banche; il Governo ha solo ‘gestito’ questa operazione.

Allora come mai tutti sono scontenti e vogliono far dimettere la Boschi, ma perchè?

Banca Etruria e Boschi, che succede veramente?
Immagine sopra: Una sede della Banca Etruria
La sede di Banca Etruria ad Arezzo.

Leggi anche: Le fusioni tra istituti di credito italiani non sono una priorità per il Governo Draghi

Il Governo italiano in difficoltà per Banca Etruria e il Decreto Salva banche

La cosa é semplice, Banca Etruria ( ma anche le altre) non si sono comportate bene con i propri clienti; ci sono delle indagini in corso, ma quello che si può dire è che molti clienti siano stati sicuramente consigliati male: sono stati consigliati a comprare azioni ed obbligazioni ad alto rischio, con la promessa di sicuri guadagni.
Va detto però, che questo rientra nel gioco tra compratore e venditore, come in tutte le cose, ora la Magistratura però accerterà se i contratti di acquisto firmati dai clienti siano validi o siano delle truffe.
Nel caso Banca Etruria abbia deliberatamente truffato i propri clienti con dei contratti in cui c’era scritta una cosa invece era un’altra, allora molte persone andranno in galera, altrimenti no.

Resta il fatto che migliaia di risparmiatori di Banca Etruria sono rimasti senza soldi.

E’ difficile chiamarli ‘sprovveduti’, anche se sprovveduti sono sicuramente stati, ( qui spieghiamo se le obbligazioni subordinate possono essere rimborsate), ma certamente non è colpa del Governo se un’azienda è stata scorretta nei confronti degli investitori.
Le opposizioni non hanno fatto altro che convogliare il malcontento dei piccoli investitori verso il Governo, avendo buon gioco dell’opinione pubblica, particolarmente preoccupata in un momento in cui le Borse Valori non godono di buona salute, nel momento in cui anche altri grandi banche italiane come MPS non se la passano per niente bene

Il presunto conflitto d’interessi tra Boschi, Renzi e decreto salva banche:

Quello che si è potuto vedere, o quantomeno quello che Noi siamo riusciti a vedere, è che non ci sono stati trattamenti di favore verso Banca Etruria, rispetto alle altre banche italiane coinvolte.
Ci sono accuse ( senza essere supportate da prove però) che dicono che alcuni ‘amici’ finanzieri di Renzi avrebbero investito e speculato sulla Norma per le banche popolari.

Questo, dato che finora nessuno è riuscito a dimostrarlo, dovrebbe essere la magistratura a deciderlo, ma finora non c’è niente di concreto, quindi, fino a prova contraria sono illazioni.

Altri sostengono che Maria Elena Boschi, all’epoca avrebbe fatto un reato di conflitto di interessi.

Questo, dopo le audizioni della Commissione di inchiesta sulle banche è risultato falso. E’ vero che l’allora Ministro Boschi si è informata se Banca Etruria sarebbe stata acquisita da Unicredit, ma niente di più.

Aggiornamento marzo 2021: Il padre della Boschi è stato scagionato dalle accuse, anche la figlia politica Maria Elena non è mai risultata nemmeno indagata, quindi del tutto estranea alla vicenda.

 

Uno scandalo politico per poter nascondere le vere responsabilità?

Rileggendo quello che abbiamo scritto, sembra una difesa di un renziano al Governo Renzi.
Se fosse per chi scrive, Renzi non sarebbe nemmeno sindaco di Firenze, oltre a non essere Premier, non ci piace proprio come persona, troppo tronfio e pieno di sè per poter rappresentare qualcuno, ma finora quello che ha fatto in questo specifico ambito ci sembra del tutto legittimo ed anzi, lo ha fatto per cercare di non far arrivare queste banche ad un sicuro Bail-In, a quel punto, oltre agli investitori che hanno cercato di speculare, sarebbero stati coinvolti anche dei correntisti che avevano avuto l’unica colpa di avere dei conti correnti con oltre 100 mila euro di saldo attivo.

Per rimanere aggiornati sulle Banche italiane più affidabili, sugli Investimenti più sicuri e sulle Novità della seguici su FB.

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.