Oggi scopriremo gli ETC, strumenti rientranti negli ETP che investono nelle materie prime, comprendendone caratteristiche, dinamiche e punti forti e deboli e vedremo se è conveniente per un piccolo risparmiatore investire in questo tipo di prodotto finanziario.
In pratica sono molto simili ai loro “cugini ” ETF solo che invece di replicare un gruppo di azioni, il loro prezzo replica fisicamente o sinteticamente l’andamento di merci e panieri sottostanti, il loro prezzo è legato alle singole commodities e metalli preziosi e vi si può investire sia a rialzo che a ribasso. Negoziati su Borsa Italiana e altre piazze come titoli azionari, occorre quindi capire, cosa sono gli ETC? Conviene davvero investire soldi in ETC?
Cosa sono gli ETC?
Acronimo di exchange traded commodities, gli ETC sono contratti finanziari che consentono di investire sul mercato delle materie prime, di cui replicano direttamente o indirettamente le performance dei mercati sottostanti. Sono titoli senza scadenza emessi da società di veicolo, in collaborazione con una serie di operatori delle materie prime stesse.
Rientrano nella famiglia degli ETP e, specialmente come gli ETF, vengono negoziati come titoli azionari su Piazza Affari e altre borse internazionali, ma al loro contrario non sono OICR, non distribuiscono dividendi e offrono un ridotto grado di diversificazione. Riducendo gli oneri di stoccaggio e possesso, danno agli investitori il vantaggio di operare sul mercato senza avere fisicamente un bene. Proprio come avviene con gli ETF, le contrattazioni avvengono su:
- Mercato primario, accessibile solo a intermediari autorizzati, con sottoscrizione e rimborso in base ai valori ufficiali giornalieri
- Mercato secondario, accessibile a tutti gli investitori, con prezzi variabili in base alle proposte d’acquisto e vendita
Principali caratteristiche sono:
- Quotazione in borsa con trading negli orari d’apertura
- Struttura indicizzata predeterminata
- Accesso a nuovi mercati
- Spese d’intermediazione ridotte
Con gli ETC, le commodities possono essere negoziate:
- Fisicamente, sui valori reali, con investimento continuo
- Sinteticamente, tramite opzioni e futures, con investimento rinnovato a ogni scadenza
Secondo LBMA (London Bullion Market), gli investimenti globali in ETC hanno un valore totale di 28 miliardi di dollari.
Su cosa si investe con gli ETC?
Tra le materie prime più scambiate con gli ETC vi sono:
- Metalli preziosi
- Metalli industriali
- Beni alimentari
- Bestiame vivo
- Suino magro
- Semi di soia
- Caffè
- Granturco
- Zucchero
- Cacao
- Frumento
- Combustibili e materiali energetici
- Petrolio Brent e WTI
- Benzina
- Olio combustibile
- Carbone
- Gas naturale
- Metano
Sono considerati strumenti ibridi poiché, in funzione di aspettative e tolleranza al rischio dell’investitore, è possibile avere posizioni sia rialziste che ribassiste e scegliere uno o più prodotti tra:
- Singole materie prime, senza possibilità di diversificazione
- Indici di panieri omogenei, con diversificazione moderata
- Indici globali, su più categorie merceologiche e aree geografiche
- Indici a contratti forward, con pagamenti a data posticipata
Qualora l’investimento sia basato su un future della materia prima è previsto rendimento assoluto, costituito da:
- Rendimento spot, variazione del prezzo del future sulla base della commodity sottostante
- Rendimento rolling, dipendente dai future in scadenza nel tempo
- Rendimento del collaterale, interesse ottenuto dall’investimento
Infine, vi sono ETC totalmente collateralizzati, legati e garantiti al collaterale, calcolato con cadenza giornaliera: tale collaterale riguarda investimenti liquidi o titoli ad elevato merito creditizio.
Essendo la maggior parte delle commodities scambiate in dollari statunitensi, gli investimenti in ETC sono suscettibili al cambio euro-dollaro. Tuttavia, la negoziazione in borsa li rende strumenti altamente flessibili, adatti a più obiettivi finanziari sia sul breve che sul lungo periodo, non avendo alcuna scadenza.
Quanto costa investire sugli ETC?
L’accesso al mercato commodity mediante ETC è possibile a costi particolarmente ridotti, senza commissioni d’entrata, uscita o performance a carico dell’investitore. Tuttavia, in funzione della propria banca o broker online sono previste commissioni di gestione per l’acquisto e in base al tempo di possesso delle materie prime, che possono partire dai 2,95 euro, tra 0,40% e 0,50%/anno o fino al 3% per singole commodity.
Come investire in ETC in Italia?
Gli ETC sono disponibili anche su Borsa Italiana attraverso il mercato regolamentato ETFplus, interamente dedicato alla negoziazione di strumenti della famiglia ETP, mantenendo lo stesso orario d’apertura lunedi-venerdi 09.00-17.30.
Sono disponibili 162 tipologie di ETC anche al di fuori delle materie prime, con ampia scelta tra singole commodity, panieri omogenei, indici globali e forward e posizioni dall’intraday al lungo periodo, con possibilità di diversificazione moderate.Â
Investire in ETC conviene?
Analizzando le caratteristiche degli ETC, si nota da subito che sono strumenti fortemente versatili, flessibili e dall’elevata liquidità , adattabili a più strategie d’investimento in base a profilo di rischio e orizzonte temporale.
Caratteristiche che sul mercato tradizionale delle commodity non si hanno, che offrono quindi all’investitore maggiore libertà senza dover scendere a compromessi tra quantità , tipologie e tempistiche. Altri vantaggi sono l’assenza di commissioni, che vengono stabilite solamente dall’istituto presso cui si effettua l’investimento, il facile accesso al mercato e la possibilità di parteciparvi senza dover detenere fisicamente la merce scelta.
Nonostante la loro elevata convenienza, come tutti gli investimenti anch’essi presentano però numerosi rischi, primo tra tutti quello del tasso di cambio euro-dollaro con variazioni che possono risultare svantaggiose rispetto alle posizioni mantenute, o le forti oscillazioni dei derivati che possono impattare sul proprio capitale, cosa che avviene specialmente coi futures, che non garantiscono che i prezzi dell’ETC seguano sempre quelli effettivi della materia prima.
Da considerare anche la limitata diversificazione, che specialmente nella replica fisica può portare a investimenti più mirati a singoli elementi e quindi più rischiosi.
A conti fatti, l’ETC è uno strumento per numerosi aspetti di difficile comprensione, ciò che è certo è la necessità di conoscenza e studio prima di organizzarvi un investimento, al fine di trovare rendimenti migliori anche diversificando in maniera differente rispetto agli ETF. Infine, importanza cruciale avrà anche lo studio dei trend storici delle materie d’interesse, che permetterà di comprendere probabili sviluppi futuri.