ETP: cosa sono, conviene investire in ETP ed ETN?

ETP è l’acronimo di Exchange Traded Products cioè prodotti quotati in borsa collegati ad un indice sottostante. Si tratta di più prodotti finanziari da acquistare per investire tra cui quelli più popolari sono gli ETF ( Exchange Traded Funds) , ma ne fanno parte anche gli ETC ( Exchange Trade Commodities)  e gli ETN ( Exchange Trade Notes) ; in quest’articolo scopriremo nel dettaglio, evidenziandone anche le varie categorie, a quali asset si rivolgono, quali punti di forza presentano e perchè potrebbe essere conveniente investire soldi in questo tipo di prodotto finanziario.

Caratterizzati da gestione passiva e semplificata, possono replicare l’andamento di interi mercati, settori industriali/commerciali o addirittura valute, sempre a costi ridotti e garantendo elevata diversificazione per ridurre i rischi e incrementare i profitti. C’è quindi da chiedersi, cosa sono gli ETP, come funzionano e quante tipologie esistono? 

Cosa sono gli ETP?

Acronimo di exchange traded products, gli ETP sono strumenti finanziari negoziati sui mercati regolamentati in grado di replicare titoli sottostanti di riferimento, che siano essi interi indici o altri asset, come i rendimenti di interi comparti commerciali, comprendendone azioni e obbligazioni. Sono emessi da:

  • Società intermediazione mobiliare
  • Società gestione risparmio
  • Società investimento a capitale variabile

Tra i loro maggiori punti di forza si notano:

  • Elevata diversificazione, senza legami con singoli titoli ma con le performance generali dei prodotti in portafoglio
  • Negoziazione continua, in tempo reale negli orari d’apertura dei mercati, ottimizzandone i rendimenti
  • Costi ridotti, risparmiando su commissioni e gestione
  • Flessibilità, con vendita allo scoperto e posizioni a rialzo e ribasso anche con investimenti minimi

In Italia hanno una tassazione al 26% come tutti i redditi da capitale e al 12,5% per i Titoli di Stato, con le società emittenti che agiscono da sostituti d’imposta. Secondo la società indipendente ETFGI, ad agosto 2020 gli asset globali investiti in ETP hanno raggiunto i 7 miliardi di dollari, +5,1% rispetto ai 6,66 miliardi del mese precedente.

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ETP sono un gruppo di strumenti finanziario

Quali tipi di ETP esistono?

Acquistando ETP si accede ad un portafoglio di titoli finanziari di varia natura, che riguardano spesso società non accessibili nei modi tradizionali. Che siano ETF, ETC o ETN, gli asset in questione vengono scambiati come titoli sul mercato azionario, replicando sempre le performance delle attività sottostanti così come i loro risultati.

ETF

Acronimo di exchange traded funds, gli ETF replicano l’andamento di un intero paniere commerciale/industriale, includendo azioni e/o obbligazioni, tracciando un indice di riferimento, tra tutti l’FTSE MIB italiano o l’S&P500 statunitense. Sono disponibili ETF anche su valute monetarie e materie prime.

Gestiti passivamente, rientrano tra gli OICR (Organismi d’Investimento Collettivo del Risparmio) e similmente ai fondi comuni si pongono l’obiettivo di creare portafogli altamente diversificati su criteri:

  • Geografici
  • Settoriali
  • Dimensionali

Seguendo i trend di mercato oscillazioni comprese, l’elevata diversificazione consente di ammortizzare le perdite migliorando i guadagni.

Con patrimonio autonomo, non hanno scadenza, eccetto casi di chiusura o fusione, e periodicamente distribuiscono dividendi. Il loro costo di gestione cambia a seconda dei broker che li presentano e può oscillare tra 0,09% e 0,75%/anno, con commissioni minime fino a 3,00 euro.

ETF di cui abbiamo già parlato in questo sito:

ETC

Acronimo di exchange traded commodities, gli ETC permettono di investire sull’andamento delle materie prime, replicando i trend dei loro indici di riferimento o sull’andamento di una specifica. Aggirando i costi di custodia del materiale fisico, tra le commodities più scambiate vi sono:

Con essi è possibile contrattare in due modalità:

  • Sintetica, con opzioni e futures
  • Fisica, sul loro valore reale

Contratiamente agli ETF, gli ETC non rientrano tra gli OICR e offrono opportunità di diversificazione limitate, che riguardano principalmente panieri omogenei e indici globali, ad esempio su metalli preziosi e industriali, cereali, prodotti petroliferi ed energetici ecc…. Senza scadenza, i costi possono oscillare tra 0,40% e 0,50%/anno, o fino al 3% per materie prime singole, mentre le commissioni minime partono dai 2,95 euro.

ETN

Acronimo di exchange traded notes, gli ETN sono titoli di debito a scadenza che replicano un indice o altri titoli o contratti derivati sottostanti, con caratteristiche simili a obbligazioni, più precisamente obbligazioni strutturate, sebbene non abbiano cedole a lunga scadenza. Sviluppati nel 2006 da Barclays Bank, vengono emessi da banche e SIM.

Investendo, i sottoscrittori non possiedono direttamente i titoli replicati bensì ricevono dei certificati (notes). Alla scadenza viene pagato il proprio capitale, ma non è prevista la maturazione d’interessi. Potenziali rischi sono nell’affidabilità dell’istituto che li emette. Non prevedono commissioni in entrata o uscita, con investimenti minimi da 50,00 euro.

Currency ETF

Basati sulle valute, i currency ETF sono strumenti d’investimento con esposizione al mercato Forex delle monete, secondo le variazioni dei tassi di cambio di una o più coppie o singole valute, prendendo come riferimento un intero paniere di cui replicano il valore relativo. Agli investitori danno la possibilità di accedere allo scambio di valute coprendosi dai rischi diversificando il proprio portafoglio, senza il problema di dover gestire singole operazioni.

I principali rischi sono legati a macroeconomia e criticità geo-politiche, che di conseguenza causano la volatilità di tale asset. Non sono previste commissioni.

 

Differenze tra ETP e Fondi di Investimento 

  • Negli ETP la gestione del portafoglio è passiva, quindi non servono neppure dei gestori del patrimonio, questo significa che non ci sono commissioni in questo senso da pagare; l’ETF è uno strumento finanziario facile da comprendere perchè è relativo al suo sottostante.
  • Nei Fondi d’investimento la gestione del portafoglio è attiva quindi serve un gestore del patrimonio che ovviamente dovrà essere pagato con delle commissioni; un Fondo di investimento è uno strumento finanziario variabile e quindi complesso da capire.

Investire in ETP conviene?

Concludendo quest’analisi, si può dire che gli ETP sono strumenti innovativi che garantiscono maggiore sicurezza in un investimento: gestione passiva e impossibilità di modificarli sono tra i punti di forza, assieme a costi contenuti e gestione attiva del rischio, che viene ridotto grazie alla diversificazione di portafoglio; sono quindi un’alternativa più economica a fondi comuni e altri prodotti da seguire attivamente, che richiedono maggiore attenzione e presenza.

Nonostante la crescente popolarità negli anni, vi sono alcuni punti di debolezza da considerare: seppur contenuto, il rischio di perdita è un fattore permanente a causa delle turbolenze di mercato, specialmente per azioni e valute, mentre la passività può essere vista come una debolezza a causa della mancata possibilità di modificare i propri investimenti.

A conti fatti, previa opportuna conoscenza delle dinamiche di mercato e delle principali quattro tipologie, ossia ETF, ETC, ETN e Currency ETF, investire in ETP può essere una mossa altamente conveniente specialmente su medio-lungo periodo, se si vogliono abbattere i rischi e migliorare i propri rendimenti: nel farlo sarà comunque importante rivolgersi a enti solidi e affidabili e creare consapevolmente il proprio paniere.

Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.