BTP Green: a Cosa Sono Serviti gli 8 Miliardi € Investiti dagli Italiani

Nell’epoca della transizione ecologica e in cui l’attenzione verso ambiente e sostenibilità è ai massimi storici, un nuovo prodotto d’investimento emerge tra i vari strumenti finanziari, è il BTP Green, che scopriremo insieme nell’articolo di oggi comprendendo come il Governo Italiano ne abbia impiegato i proventi.

La tendenza del momento, appositamente pensati per finanziare progetti mirati ad un contributo ambientale positivo e al contrasto al cambiamento climatico, accelerando i processi e incentivando le attività pubbliche. Approdati in Italia nel 2021, cosa sono i BTP Green e a cosa servono i ricavi delle emissioni?

BTP Green: a Cosa Sono Serviti gli 8 Miliardi € Investiti dagli Italiani
BTP Green

Cosa sono i BTP Green

Lanciati dallo Stato Italiano per la prima volta nel 2021, i BTP Green sono degli specifici Titoli obbligazionari di Stato poliennali, legati a progetti e investimenti pubblici mirati alla transizione ecologica, per creare un’economia sostenibile che riduca l’impatto ambientale. Sono definiti dal Ministero dell’Economia e Finanze come I nuovi Titoli di Stato italiani connessi al mondo della finanza sostenibile.

Tra i principali progetti finanziabili vi sono:

  • Energie rinnovabili
  • Efficientamento energetico
  • Trasporto sostenibile
  • Gestione delle risorse idriche
  • Gestione sostenibile del terreno
  • Gestione dei rifiuti
  • Protezione ambientale
  • Lotta al cambiamento climatico
  • Tutela della biodiversità
  • Edilizia sostenibile
  • Riduzione delle emissioni nocive
  • Transizione energetica

L’emissione dei BTP Green fornisce allo Stato e agli investitori una modalità per destinare il capitale verso progetti sostenibili sul piano ecologico; i proventi delle emissioni vengono destinati principalmente a finanziare infrastrutture che operino nel contesto.

Rientranti direttamente nella categoria Green Bond, o Obbligazioni Verdi, nati negli Stati Uniti nei primi anni ‘2000, la loro emissione è soggetta a regolamenti specifici, tra tutti Green Bond Framework o Green Bond Principles ICMA, che garantiscono l’effettiva destinazione dei proventi in linea con gli obiettivi ambientali; le emissioni sono inoltre connesse a valutazioni da parte di istituzioni ed enti privati sui progetti finanziari, che ne certifichino la validità.

Caratterizzati dal rischio medio-basso, come altre obbligazioni non sono titoli speculativi, poiché non prevedono guadagni corposi sul breve termine.

Caratteristiche principali dei BTP Green

Obiettivo prioritario dei BTP Green è quello di sostenere iniziative eco-compatibili che aiutino l’intero sistema italiano, sia dal punto di vista ambientale che da quello della transizione energetica, con l’ottimizzazione delle risorse e la produzione da fonti rinnovabili.

Sono un’evoluzione dei tradizionali BTP italiani, che danno la possibilità ai piccoli risparmiatori di effettuare un investimento etico, sostenendo in ogni caso progetti e politiche ambientali: i primi  arrivati in Italia sono i BTP 2045 Green, emessi nel 2021, con scadenza al 30 aprile 2045. Eccetto che per gli obiettivi finanziari, il funzionamento è estremamente simile ai classici Titoli di Stato, essendo titoli di credito per gli investitori che danno diritto al rimborso del capitale investito assieme ad una cedola periodica.

Principali caratteristiche di questi bond sono:

  • Scadenze superiori ai 10 anni
  • Remunerazione in cedole semestrali
  • Investimenti a partire da 1.000 euro e con multipli di 1.000
  • Tassazione agevolata al 12,5%
  • Collocamento all’asta o successivamente sul mercato secondario
  • Strumento di diversificazione portafoglio
  • Garanzia dello Stato Italiano

Prerogativa dei BTP Green sono gli obblighi di trasparenza sui progetti finanziati: MEF ed enti privati legati all’ambiente forniscono informazioni sui progetti in corso, garantendo che i fondi raccolti dai contratti vengano correttamente destinati a scopi sostenibili, mentre gli enti emittenti forniscono report periodici sulle performance ambientali. Sostanzialmente, danno anche agli investitori l’occasione di partecipare attivamente alla transizione green.

I principali obiettivi dei BTP Green

Sin dalla loro prima emissione italiana nel 2021, la raccolta dalle emissioni dei BTP Green contribuisce a realizzare i 17 traguardi presenti negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite:

  1. Porre fine a ogni forma di povertà
  2. Sconfiggere la fame raggiungendo la sicurezza alimentare
  3. Assicurare salute e benessere per tutti e per tutte le età
  4. Assicurare istruzione di qualità, equa e inclusiva con apprendimento permanente
  5. Raggiungere parità di genere e favorire l’emancipazione femminile
  6. Garantire acqua pulita e gestione sostenibile di risorse idriche e igieniche
  7. Assicurare energia pulita e rinnovabile con sistemi economici e moderni
  8. Incentivare crescita economica duratura e lavoro dignitoso
  9. Garantire resilienza e innovazione per le imprese con industrializzazione responsabile
  10. Ridurre diseguaglianze all’interno o tra le varie nazioni
  11. Creare città e comunità sostenibili, sicure e inclusive
  12. Garantire sostenibilità su consumo e produzione di risorse
  13. Adottare misure urgenti contro il cambiamento climatico
  14. Conservare e utilizzare in modo responsabile le risorse marine
  15. Proteggere e ripristinare l’ecosistema e la biodiversità
  16. Promuovere società pacifiche e inclusive con istituzioni efficienti e responsabili
  17. Rafforzare il paternariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Quali sono i rischi di investire in BTP Green?

Sebbene sia sul lungo periodo e dal rischio ridotto, l’investimento in BTP Green può tuttavia presentare delle insidie che è opportuno conoscere, simili a quelle di un classico BTP:

  • Rischio spread, riferito alla differenza tra tassi d’interesse dei bond di due nazioni diverse e derivante dalla loro solidità finanziaria, situazione economico-politica, indebitamento, fiducia degli investitori e politiche monetarie
  • Rischio paese, chiamato anche rischio sovrano o rischio geo-politico, riferito alla possibilità di non onorare gli obblighi finanziari da parte di una nazione, per significativi peggioramenti delle condizioni politiche, economiche o sociali
  • Rischio tasso, chiamato anche come rischio d’interesse o rischio di tasso d’interesse, riferito alla possibilità che i valori di un investimento siano influenzati negativamente dai cambiamenti nei tassi d’interesse, in particolare per gli investimenti a reddito fisso

Se gestiti correttamente, i BTP Green possono comunque garantire un certo bilanciamento di portafoglio investimenti sul lungo termine, contando su rendimento finanziario e natura sostenibile.

BTP Green che si possono comprare presso la Borsa Italiana

Di seguito i BTP Green disponibili su Borsa Italiana, con relative scadenze e rendimenti:

BTP

ISIN

Emissione

Scadenza

Rendimento netto a scadenza

Btpgreen 1,5%Ap45eur

IT0005438004

08/03/2021

30/04/2045

4,06%

Btpgreen 4%Ap35eur

IT0005508590

13/09/2022

30/04/2035

3,63%

Btpgreen 4%Ot31eur

IT0005542359

11/04/2023

30/10/2031

3,41%

 

Come sono stati utilizzati gli 8 miliardi provenienti dagli investimenti in BTP Green

Col comunicato stampa del 16 giugno 2023, il MEF ha fornito agli investitori informazioni sulla destinazione dei proventi dell’emissione BTP Green 2022, pari a 8,1 miliardi di euro, da allocare nella spesa pubblica, in particolare efficienza energetica domestica e trasporto ferroviario, a cui seguono ricerca sulla sostenibilità ambientale, interventi su ambiente e diversità biologica, prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare.

Il presente Rapporto 2023 di Allocazione e Impatto dei proventi raccolti tramite le emissioni di BTP Green del 2022 illustra l’assegnazione dei ricavi delle suddette emissioni ad una molteplicità di spese del bilancio dello Stato in aderenza ai criteri enunciati nel Quadro di riferimento per le emissioni dei BTP Green, nonché il positivo impatto ambientale degli interventi resi possibili da dette spese. Viene riportata altresì un’analisi dettagliata dei programmi e progetti in base alla loro natura finanziaria (agevolazioni fiscali, spese in conto capitale e spese correnti), alla loro ripartizione temporale nel quadriennio 2019–2022 e al loro peso relativo sul totale allocato.

Questo un estratto del Rapporto di Allocazione e Impatto dei proventi BTP Green pubblicato dal Ministero, secondo cui si ha la seguente ripartizione delle spese:

  • 47,5% efficienza energetica
  • 33% infrastrutture e tratte ferroviarie e metropolitane
  • 10,9% tutela ambiente e biodiversità
  • 5,1% ricerca
  • 2,9% economia circolare
  • 0,6% fonti energetiche rinnovabili

Importanti risorse sono state dedicate anche ad aree marine protette, parchi nazionali e riserve naturali, che rientrano tra i maggiori beneficiari dei finanziamenti assieme al MOSE, celebre sistema di dighe mobili situato a Venezia, così come le numerose infrastrutture idriche e progetti ambientali internazionali.

L’impatto totale dei contratti si traduce in circa 13 miliardi di euro di valore aggiunto, equivalente a circa lo 0,7% del PIL: ciò significa che ogni miliardo finanziato ha generato circa 1,6 miliardi, considerando anche una spinta per la creazione di oltre 200.000 nuovi posti di lavoro.

Oltre a quello economico occorre considerare anche l’aspetto ambientale: nelle varie categorie d’intervento sull’efficientamento energetico è stata evitata l’emissione di oltre 307.000 tonnellate di CO2 nel 2019 e 334.000 tonnellate nel 2020, a cui si uniscono 2,09 milioni di tonnellate di CO2 evitate nel 2021 con la produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, mentre le misure per il trasporto ferroviario merci hanno portato ad una riduzione tra 150.000 e 200.000 tonnellate/anno.

Conclusioni

Chiudendo quest’analisi, emerge che nel giro di solo due anni i BTP Green sono già divenuti un prodotto estremamente valido e apprezzato dagli italiani, grazie alla loro apertura a ogni profilo d’investimento e interessanti rendimenti fino al 4%: un punto di forza rispetto ai BTP Valore, disponibili invece solo per investitori e risparmiatori retail.

A conti fatti, il valore aggiunto di questi Titoli di Stato riguarda anche, e principalmente, l’impatto ambientale, poiché mirati a sostenere progetti ambientali e responsabili, specialmente nella riduzione di emissioni di CO2. Tre emissioni quelle attuali, sul lungo termine e con scadenze 2031, 2035 e 2045, a cui ne seguiranno delle successive sempre in linea con gli obiettivi sostenibili delle Nazioni Unite.

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Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.