Tra le varie opportunità d’investimento in obbligazioni vi è quella dei titoli di debito CDP. Sono obbligazioni emesse da Cassa Depositi e Prestiti, società controllata dal Ministero di Economia e Finanze che vede la maggiore fonte di finanziamento nel risparmio e nell’investimento postale.
Essendo effettivamente Cassa Depositi e Prestiti un istituto di credito statale, l’acquisto di tali bond rappresenta un prestito alla pubblica amministrazione. Il collocamento delle obbligazioni CDP ha durata di 7 anni, con un valore d’emissione di un miliardo di euro. La data d’inizio è stata il 10 giugno 2019 e il tasso di rendimento è misto.
Caratteristiche delle obbligazioni CDP 2019-2026
E’ avvenuto lo scorso 10 giugno 2019 il collocamento delle obbligazioni CDP. Queste obbligazioni sono emesse da Cassa Depositi e Prestiti, società per azioni partecipata all’83% dal Ministero di Economia e Finanze e al restante 17% da fondazioni bancarie: rappresentano a tutti gli effetti un prestito alla pubblica amministrazione.
Grazie al prestigio di Cassa Depositi e Prestiti, tali obbligazioni hanno registrato dall’inizio del collocamento sino alla sua fine, il 14 giugno dello stesso anno, un particolare interesse da parte del piccolo investitore medio italiano. Obiettivo della quotazione è il rafforzamento degli investimenti nello sviluppo sostenibile per imprese, infrastrutture e territorio.
Identificati dal codice IT0005374043 e con un valore totale d’emissione di un miliardo di euro (che può arrivare a 1,5 miliardi), i titoli CDP avranno un collocamento di durata 7 anni, presentando un rendimento cedolare misto:
Primi 2 anni con tasso fisso 2,70% annuale
Dal terzo al settimo anno con tasso variabile costituito da 1,94% annuale + tasso Euribor a 3 mesi
Sia per i rendimenti fissi che per quelli variabili le cedole vengono rimborsate su base trimestrale a partire dal 28 settembre 2019, nei seguenti giorni di ogni anno:
- 28 marzo
- 28 giugno
- 28 settembre
- 28 dicembre
La quotazione avviene sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) di Borsa Italiana ed è un’offerta destinata a persone fisiche residenti in Italia. L’operazione avrà scadenza il 29 giugno 2026.
Rendimento obbligazioni CDP
Considerando un prezzo d’emissione pari al 100% del valore nominale, le obbligazioni presentate da Cassa Depositi e Prestiti possono mantenere il loro prezzo durante i primi 2 anni a tasso fisso mentre, per i successivi 5 anni, saranno soggette a oscillazioni dei tassi di mercato Euribor (a dicembre 2019 il tasso Euribor è a -0,393%, ciò comporterebbe una riduzione del rendimento effettivo per tale periodo).
I valori di rendimento sono poi inversamente proporzionali ai prezzi d’acquisto: l’acquisto a prezzi superiori implicherà un rendimento netto minore.
I bond CDP sono prerogativa del mercato obbligazionario e hanno lo stesso trattamento fiscale dei titoli statali italiani: l’aliquota è al 12,5% e ogni valore indicato è al lordo di questa. I tagli minimi d’investimento sono invece di 1,000 euro, fino ad un massimo di un milione di euro.
Garanzie e rischi obbligazioni CDP
Il collocamento viene effettuato con la responsabilità di 3 istituti di credito:
- Banca IMI
- BNP Paribas
- Unicredit
Sebbene queste rappresentino 3 tra le maggiori banche d’Italia, le obbligazioni CDP non godono della garanzia dello Stato Italiano come avviene con Buoni Fruttiferi Postali o Libretti Postali, mentre non sono soggetti nemmeno a garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Ciò viene specificato, nel dettaglio, a pagina 46 nelle condizioni generali dell’investimento:
‘Le Obbligazioni non sono coperte dalla garanzia del “Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi” e, diversamente da altri debiti assunti dall’Emittente quali a titolo esemplificativo quelle relative ai Libretti di Risparmio Postale e ai Buoni Fruttiferi Postali, non sono garantite dallo Stato italiano.‘
Ulteriore rischio è quello della liquidità: essendo un investimento dedicato anche a non-professionisti, si è avuta una limitazione di acquisti disponibili post-collocamento ed, essendo il rendimento inversamente proporzionale ai costi d’acquisto (in salita in questi casi) si potrebbero subire penalizzazioni sul lungo periodo qualora i titoli venissero venduti anticipatamente.
Indipendentemente dai valori Euribor, investire nelle obbligazioni CDP 2019-2026 porta ad un rendimento estremamente simile a quello dei BTP, senza però godere della garanzia dello Stato Italiano, avendo inoltre a disposizione una minore liquidità.
Generiche obbligazioni CDP
Di seguito le caratteristiche principali di tali obbligazioni:
- Emittente: Cassa Depositi e Prestiti
- Durata: 7 anni
- Codice identificativo: IT0005374043
- Mercato quotazione: MOT Borsa Italiana
- Valore totale emissione: 1 miliardo di euro (fino a 1,5 miliardi)
- Destinatari: persone fisiche residenti in Italia
- Data emissione: 14 giugno 2019
- Data scadenza: 29 giugno 2026
- Prezzo emissione: 100% valore nominale
- Taglio investimento: minimo 1,000 euro, massimo 1,000,000 euro
- Periodicità cedole: trimestrale
- Rendimento cedolare: misto
- Tasso interesse: fisso 2,70% annuale lordo x primi 2 anni, variabile 1,94% annuale lordo + Euribor a 3 mesi x successivi 5 anni
- Aliquota fiscale: 12,5%
- Responsabili emissione: Banca IMI, BNP Paribas, Unicredit
- Garanzie statali: nessuna
Conviene investire in obbligazioni CDP a 7 anni?
Nonostante il rendimento cedolare iniziale e il suo rimborso trimestrale siano particolarmente convenienti, le obbligazioni CDP non sono garantite dallo Stato Italiano né dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Questo significa che, nella remota possibilità di criticità in Cassa Depositi e Prestiti, si rischia di perdere definitivamente il proprio denaro investito.
Questo rappresenta un notevole punto di debolezza per tali titoli, che non avendo la protezione di enti statali e presentando dei rendimenti finali potenzialmente irrisori, non risultano un investimento sicuro avendo un rischio di perdita più elevato rispetto a versamenti in BTP.
I rendimenti finali vengono pregiudicati da 2 fattori sostanziali:
- Disponibilità d’acquisto limitata dopo il collocamento, che può portare a penalizzazioni su vendita anticipata
- Potenziale andamento negativo del tasso Euribor che influisce sul tasso variabile
Considerando l’andamento Euribor attuale (da -0,310% a -0,393% da gennaio a dicembre 2019), i tassi variabili successivi ai primi 2 anni potrebbero essere drasticamente ridotti qualora il mercato mantenesse i medesimi valori negativi.
A conti fatti, guardando tali risultati, si può arrivare alla conclusione che quelli di CDP siano titoli obbligazionari poco convenienti, specie se paragonati ad altri investimenti più sicuri, dai rendimenti più stabili e soprattutto garantiti.