Non ci stancheremo mai di dire che l’investimento più intelligente che si possa fare nel lungo periodo è quello di mettere via soldi per la vecchiaia e qui si è parlato di fondi pensionistici e previdenza complementare, che integrano la pensione INPS con importi variabili a seconda di versamenti e rendimenti. Oggi parleremo di fondi pensione negoziali, spiegando cosa sono, chi li istituisce e a chi sono rivolti, comprendendo anche come sono fruibili nelle relative prestazioni.
Di natura contrattuale, sono enti giuridicamente autonomi distinti dai soggetti promotori, istituiti su contratti collettivi o accordi tra lavoratori, sempre dedicati a specifiche categorie professionali con adesione volontaria o collettiva. Occorre quindi capire, cosa sono i fondi pensione negoziali? Convengono davvero?
Cos’è un fondo pensione negoziale?
Chiamato anche fondo pensione chiuso, il fondo negoziale è uno strumento di previdenza complementare alla regolare pensione INPS, che nasce da accordi tra:
- Datori di lavoro
- Lavoratori
- Rappresentanti dei lavoratori
Ai sensi del d.l. 252/2005, è un’associazione senza fini di lucro istituita nell’ambito dei CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro), che siano essi di settore o aziendali, ma anche per regolamenti di enti privati, regionali o di casse professionali private.
Il suo obiettivo è quello di creare un reddito integrativo alla pensione base per se stessi o, quando possibile, per i propri familiari; in alternativa può essere impiegato per sostenere eventuali difficoltà economiche.
A differenza degli aperti, a cui può aderire chiunque liberamente, al fondo chiuso possono aderire solo soggetti che appartengano a determinate aziende, gruppi d’imprese o categorie professionali anche in base alla loro area geografica:
- Dipendenti privati o pubblici
- Soci di cooperative
- Autonomi
- Liberi professionisti
- Familiari fiscalmente a carico dei lavoratori, se gli statuti lo permettono
L’amministrazione dei fondi pensione negoziali è regolata dalla COVIP, commissione controllata dal Ministero di Lavoro e Politiche Sociali. Il suo rendimento dipende principalmente dalle somme versate al suo interno e dalle prestazioni dei comparti di gestione scelti.
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Come aderire al fondo pensione negoziale?
L’adesione al fondo pensionistico negoziale può essere volontaria, su libera scelta del contribuente, o collettiva, sulla base di accordi collettivi sottoscritti dalle parti; può essere inoltre esplicita, per il dipendente privato che dopo 6 mesi dall’assunzione decide di destinarvi il suo TFR, o tacita/contrattuale, in caso di nessuna scelta o quando prevista da CCNL o accordo aziendale, specialmente per il settore pubblico.
L’iscrizione può avvenire:
- Nella sede del fondo
- Nella sede del proprio sindacato
- Nella propria azienda
- Nei patronati
- Online, quando previsto
Prima della sottoscrizione, all’aderente verranno fornite informazioni sintetiche sulle caratteristiche del prodotto, con scheda dei costi e proiezioni di rendimento. A queste si uniscono nota informativa, statuto e questionario d’autovalutazione, da compilare per conoscere situazione lavorativa e finanziaria e aspettative previdenziali.
Quali prestazioni offre un fondo pensionistico negoziale?
Previa partecipazione al fondo per almeno cinque anni, al pensionamento il contribuente può richiedere:
- Capitale totale in rendita
- Fino al 50% del montante in capitale e restante in rendita
- Capitale totale, solo se il 70% del montante offre rendita annuale inferiore al 50% dell’assegno sociale
Qualora siano stati precedentemente indicati, eredi o altri beneficiari possono riscattare il capitale in caso di decesso dell’aderente durante la fase d’accumulo.
In caso di necessità prima del pensionamento, si possono richiedere:
- Anticipazioni, per
- Spese sanitarie, fino al 75% del capitale, in qualsiasi momento
- Acquisto e ristrutturazione prima casa, fino al 75% del capitale, dopo 8 anni di partecipazione
- Motivi personali/familiari, fino al 30% del capitale, dopo 8 anni di partecipazione
- Riscatti, per
- Invalidità permanente, inoccupazione superiore a 48 mesi, dimissioni, licenziamento, decesso, fino al 100% del capitale, in qualsiasi momento
- Inoccupazione tra 12 e 48 mesi per mobilità o cassa integrazione, fino al 50% del capitale, in qualsiasi momento
In alternativa, a 5 anni dalla pensione d’anzianità si può richiedere la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Agevolata), con almeno 5 anni di partecipazione al fondo e 20 anni di contribuzione INPS; si può richiedere a 10 anni dalla pensione d’anzianità in caso di inoccupazione superiore a 24 mesi.
Come sono strutturati e come funzionano i fondi pensione negoziali
Essendo soggetti giuridici autonomi, i fondi pensionistici chiusi hanno una struttura organizzativa propria costituita da:
- Assemblea
- Amministrazione e controllo
- per il 50% di rappresentanti dei lavoratori
- per il 50% di rappresentanti dei datori di lavoro
- Responsabile del fondo
Le risorse dei fondi vengono custodite presso banche depositarie autorizzate, mentre la loro gestione è affidata a più soggetti tra:
- Istituti di credito, come BNP Paribas o Credit Agricole
- Compagnie assicurative, come Allianz, AXA o Unipol
- Società di gestione risparmio, come Eurizon o Pioneer
Come avviene con altre forme d’investimento, il capitale versato nel fondo pensione negoziale viene investito in diversi comparti di gestione, a discrezione del sottoscrittore:
- Garantiti, rimborsati al pensionamento, con rischio e rendimento minimi
- Obbligazionari, su titoli obbligazionari e statali, con rischio e rendimento medio-bassi
- Azionari, su titoli azionari nazionali e internazionali, con rischio e rendimento elevati
- Bilanciati, su titoli obbligazionari e azionari, con rischio e rendimento moderati ( vedi anche Fondi Bilanciati )
Linee d’investimento e relativi indici sintetici di costo sono consultabili sul sito ufficiale COVIP.
Quanto costa un fondo negoziale?
Ogni fondo negoziale ha un suo indice sintetico di costo, che può avere un certo impatto sul rendimento aspettato, è quindi impossibile stabilire una spesa univoca. Con importi che si riducono negli anni, si possono però considerare valori orientativi reperiti da COVIP:
 Variazione  |
 ISC 2 anni  |
 ISC 5 anni  |
 ISC 10 anni  |
 ISC 35 anni  |
Min |
0,21% |
0,15% |
0,13% |
0,10% |
Max |
2,99% |
1,31% |
1,29% |
1,14% |
I contributi versati sono deducibili dall’IRPEF fino a 5.164,57 euro/anno, anche per versamenti per familiari fiscalmente a carico, TFR escluso. I rendimenti godono di aliquota agevolata al 20%, mentre il capitale della pensione complementare è tassato tra 15% e 9% in funzione degli anni di partecipazione, considerando però solo contributi dedotti e TFR versato. Infine, riscatti e anticipazioni sono tassati tra 15% e 9% secondo gli anni di partecipazione, con alcune eccezioni al 23% come acquisto e ristrutturazione casa, dimissioni, licenziamento e motivi personali.
Come è possibile riscattare?
Come in altri piani di previdenza complementare, anche nel fondo pensione negoziale il capitale versato nel tempo verrà pienamente rimborsato in occasione del pensionamento INPS, previa adesione di almeno 5 anni. Le possibilità saranno:
- 100% rendita
- 50% rendita e 50% liquiditÃ
- 100% liquidità , se il 70% del capitale darà rendite annuali inferiori al 50% dell’assegno sociale
Oltre che i lavoratori sottoscrittori, i beneficiari della pensione complementare potranno essere anche coniugi, persone liberamente designate o eredi in caso di morte anticipata. In alternativa, è possibile riscattare parzialmente il fondo in anticipo davanti a necessità personali, lavorative o familiari come:
- Spese sanitarie, max 75% del totale
- Acquisto/ristrutturazione prima casa, dopo 8 anni d’adesione, max 75% del totale
- Motivi personali/ familiari vari, dopo 8 anni d’adesione, max 30% del totale
- Inoccupazione tra 12 e 48 mesi/cassa integrazione/mobilità , max 50% del totale
- Invalidità permanente/inoccupazione superiore a 48 mesi/dimissioni/licenziamento senza giusta causa/morte, fino al 100%
Infine, è possibile richiede la RITA, un sussidio per agevolare l’ingresso nella pensione qualora a essa manchino non più di 5 anni: la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata richiede almeno 5 anni d’adesione al fondo e 20 anni di contribuzione base.
Tassazione dei Fondi Pensione negoziali
La tassazione del fondo pensione negoziale, così come quella di tutti i piani pensionistici integrativi, è determinata dal d.l. 252/2005: i contributi versati dal 1 gennaio 2007 hanno un’aliquota del 15% riducibile fino al 9%, con un -0,30% annuale dopo i 15 anni d’adesione al fondo. In caso di riscossione anticipata, l’aliquota è al 23% per le seguenti motivazioni:
- Acquisto/ristrutturazione prima casa
- Motivi personali
- Dimissioni
- Licenziamento
- Inoccupazione superiore a 48 mesi
- Invalidità permanente
- Morte
I contributi versati nei fondi chiusi sono deducibili dal reddito IRPEF fino a 5.164,57 euro annuali, anche per versamenti in favore di familiari a carico, ma non per la quota destinata al Tfr. I rendimenti sugli investimenti sono invece tassati al 20%.
Vari fondi chiusi
Regolati dalla COVIP, in Italia sono presenti circa 50 fondi pensionistici chiusi, accessibili a lavoratori in funzione della loro categoria professionale, azienda, settore o territorio d’appartenenza. I più importanti sono:
- Alifond, settore alimentare
- Arco, lavoratori legno, arredamento e edilizia
- Artifond, settore artigiano
- Byblos, industria carta, cartone, editoria e grafica
- Cometa, settori metalmeccanico e impiantistica
- Concreto, industria calce e materiale edile
- Cooperlavoro, lavoratori, soci e dipendenti di cooperative
- Espero, settore scolastico
- Eurifer, lavoratori Ferrovie dello Stato
- Filcoop, aziende, consorzi e cooperative agro-alimentari
- Foncer, industria ceramica
- Fonchim, settore chimico-farmaceutico
- FondAereo, piloti e assistenti volo
- Fondapi, dipendenti di PMI
- FondEnergia, settore energetico
- Fondi IBM, per dipendenti e dirigenti
- FondoPoste, dipendenti Poste Italiane
- FondoSanità , lavoratori settore medico-ospedaliero
- FonTe, lavoratori settore terziario
- Fopadiva, lavoratori pubblici e privati della Val D’Aosta
- Fopen, dipendenti Enel
- Futura, geometri liberi professionisti
- Laborfonds, lavoratori pubblici e privati di Trentino-Alto Adige e Sudtirol
- Pegaso, lavoratori aziende pubblica utilitÃ
- Perseo Sirio, lavoratori di ministeri, enti pubblici, amministrazioni locali e sanitÃ
- Prevaer, lavoratori aeroportuali
- Prevedi, lavoratori edili
- Previambiente, lavoratori igiene ambientale
- Previbank, settore bancario
- Previdoc, commercialisti
- Previmoda, settore moda
- Previprof, studi professionali privati e associati
- Priamo, trasporto pubblico
- Solidarietà Veneto, lavoratori industriali e artigiani del Veneto
- Telemaco, settore telecomunicazione
Commenti e opinioni sui fondi pensione negoziali. Convengono davvero?
Secondo i dati di COVIP di settembre 2019, sugli 8,2 milioni di italiani che hanno scelto strumenti di previdenza integrativa sono circa 3,1 milioni quelli che hanno aderito ad un fondo pensione negoziale, il 4% in più da fine 2018. Trend positivo confermato anche da Altroconsumo, secondo cui chi aderisce a fondi chiusi ha un valore del 25,9% in più rispetto a chi lascia il Tfr in azienda.
A conti fatti, davanti alla grave situazione previdenziale italiana, che dalla Legge Fornero del 2011 vede l’ingresso alla pensione sempre più difficile e i cedolini INPS inferiori anche al 75% di uno stipendio medio, un fondo pensione negoziale può rappresentare una conveniente alternativa al trattamento pensionistico di base, che garantisce sicurezza anche di fronte all’instabilità finanziaria italiana. Quindi i fondi pensione sono sicuramente uno dei migliori investimenti che possiamo fare per il Nostro futuro.
Più redditizio di un fondo aperto, quello chiuso ha però il punto debole di essere accessibile solo a determinate categorie di lavoratori, che di conseguenza saranno le uniche a fruire dei suoi vantaggi. In ogni caso, grazie alla presenza di numerose organizzazioni di categoria e circa 50 fondi distinti, saranno molti i lavoratori e i professionisti che potranno aderirvi, anche se prossimi alla pensione.
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