Libretti Postali o Buoni Fruttiferi? Dove Conviene Tenere i Soldi dei Risparmi?

Italiani popolo di risparmiatori ma meno di investitori, per via della paura di perdere i loro capitali, la crescente sfiducia verso gli strumenti d’investimento e la pandemia. Tuttavia, anche tenere parcheggiato il proprio denaro in conti correnti potrebbe non essere una scelta saggia, in quanto inflazione e imposte varie possono far diminuire il suo valore reale nel tempo.

Nonostante i rendimenti si siano ridotti negli anni, Poste Italiane ( PST ) offre strumenti d’investimento come libretti e Buoni Fruttiferi Postali ( qui un approfondimento ) soluzioni su medio e lungo termine sicure, perchè garantite da Cassa Depositi e Prestiti e Stato italiano ( anche se ora con i bassissimi rendimenti che hanno possiamo più considerarli come una forma di risparmio, anzi che un vero e proprio investimento) . Nell’esaminarli occorre chiedersi, cosa conviene di più tra tenere soldi in libretti postali o Buoni Fruttiferi Postali?

Cosa sono libretti e Buoni Fruttiferi Postali?

Con oltre un secolo di storia, oltre 11 milioni di euro di fatturato e più di 35 milioni di clienti, Poste Italiane è una delle principali realtà finanziarie italiane, che offre prodotti ottimali alla vita di tutti i giorni, volti a risparmio gestito e custodia del proprio capitale. Per non correre eventuali rischi di bail-in, i prodotti più importanti che offre Poste sono Libretti postali e Buoni Fruttiferi Postali.

Per Poste Italiane, a livello contabile va detto che i Buoni Postali sono considerati degli investimenti statali e i libretti di risparmio sono considerati – appunto – risparmio ed equiparati ai conti correnti.

Buoni Fruttiferi o Libretti postali? Dove conviene tenere i soldi dei risparmi?
Immagine Sopra: un Libretto Postale Smart, è il nuovo libretto postale con  la Carta Libretto, che permette di ritirare soldi presso gli sportelli ATM di Poste Italiane

Cosa sono i libretti postali?

Con la funzione di salvadanaio, i libretti di risparmio postali sono strumenti per versare i propri risparmi senza il rischio di perderli. In forma sia cartacea che dematerializzata, sono garantiti dallo Stato Italiano e, al contrario di generici conti correnti, garantiscono rendimenti annuali e sono disponibili in quattro varianti:

  • Ordinari, con interesse lordo fisso allo 0,001%/anno
  • Smart, con interesse lordo variabile allo 0,30% a 90 giorni, 0,40% a 360 giorni e 0,75% a 150 giorni
  • Dedicati ai minori, in tre varianti per soggetti dai 0 ai 18 anni, con interesse lordo fisso allo 0,01%/anno
  • Giudiziari, per acquisire denaro da procedimenti giudiziari, con interesse lordo fisso allo 0,01%/anno

Dotati di IBAN, i libretti postali sono ideali per accreditare stipendi o pensioni e dispongono di copertura assicurativa gratuita fino a 700,00 euro/anno. Consentono di versare e prelevare con Carta Libretto, associata al prodotto, che non è però utilizzabile per fare acquisti online o offline. Il capitale al loro interno può essere liberamente riscosso al netto degli oneri fiscali.

Non hanno costi di gestione, è però prevista imposta di bollo per giacenze superiori ai 5.000 euro di:

  • 34,20 euro/anno per persone fisiche
  • 100,00 euro/anno per società e associazioni

L’aliquota sulle plusvalenze è al 26%. Ai sensi dell’art 545 c.p., il libretto postale è pignorabile e sequestrabile dal 100% al 50%, per libretti cointestati. Secondo i dati di Poste Italiane, in Italia vi sono circa 26 milioni di libretti postali.

Libretti Postali o Buoni Fruttiferi? Dove conviene tenere i soldi dei risparmi?
Immagine sopra: Un fac simile di un Buono Postale Fruttifero ( oggi questi non esistono più, in quanto sono dematerializzati )

Cosa sono i Buoni Fruttiferi Postali?

Chiamati anche BPF, i Buoni Fruttiferi Postali sono anch’essi strumenti d’investimento a rischio minimo, poiché garantiti dalla solidità di Poste Italiane, dallo Stato Italiano e da Cassa Depositi e Prestiti, società partecipata all’83% dal MEF. Sottoscrivibili in ufficio postale o online (e secondo l‘art. 37 del Decreto Rilancio 2020 anche telefonicamente) ed emessi in tagli minimi da 50,00 euro, sono disponibili in forma:

  • Cartacea, rappresentati da documento fisico, che il sottoscrittore dovrà presentare alle Poste per avere il rimborso anticipato o a scadenza; cadono in prescrizione se non riscossi
  • Dematerializzata, rappresentati da scrittura contabile su libretto postale o conto Bancoposta, con loro medesima intestazione; il rimborso anticipato o a scadenza viene emesso automaticamente nel conto di riferimento e per tale motivo non cadono in prescrizione

I BFP sono disponibili in sei versioni:

  • Buoni 3×4, dalla durata fino a 12 anni, con scadenze triennali a interessi lordi crescenti allo
    • 0,10% al termine del terzo anno
    • 0,20% al termine del sesto anno
    • 0,30% al termine del nono anno
    • 0,50% alla naturale scadenza
  • Buoni 4×4, dalla durata fino a 16 anni, con scadenze quadriennali a interessi lordi crescenti allo
    • 0,20% al termine del quarto anno
    • 0,30% al termine dell’ottavo anno
    • 0,40% al termine del dodicesimo anno
    • 0,75 alla naturale scadenza
  • Ordinari, dalla durata fissa di 20 anni, con scadenze annuali a interessi lordi crescenti dallo 0,05% allo 0,30%
  • Risparmio Semplice, dalla durata fino a 4 anni, con scadenze annuali a interessi lordi fissi allo
    • 0,25% a regime standard
    • 0,50% a regime premiale con almeno 24 sottoscrizioni annuali
  • Dedicati ai minori, per soggetti dai 0 ai 18 anni, con interessi lordi crescenti dallo 0,50% al 2,50%
  • Obiettivo 65, per soggetti fino ai 54 anni, per rendite in rate mensili dai 65 agli 80 anni

In ognuno di questi casi, i buoni diventano infruttiferi alla scadenza, cadendo in prescrizione dopo 10 anni.

Non avendo costi di gestione, al contrario dei libretti postali i BFP prevedono imposta di bollo al 2‰ e hanno aliquota agevolata al 12,5%. Ai sensi dell’art. 175 del d.p.r. 156/1973, i buoni sono impignorabili e insequestrabili, eccetto casi di debito previsti dall’art. 56 comma 1 del d.p.r. 1343/1963. Secondo dati ufficiali Poste, a fine 2019 gli investimenti in Buoni Fruttiferi Postali valgono 163,2 miliardi di euro.

Conviene più mettere risparmi in libretti postali o BFP?

Terminando quest’analisi sui principali due prodotti di risparmio postale, si può notare che, nonostante la simile natura d’investimento, libretti e buoni fruttiferi presentano alcune sostanziali differenze:

  • I libretti postali prevedono imposta di bollo di 34,20 euro per persone fisiche e 100,00 euro per società, per i BFP vi è singola imposta di bollo al 2‰
  • I libretti postali hanno tassazione ordinaria al 26%, i BFP prevedono aliquota agevolata al 12,5%
  • I libretti postali sono dotati di IBAN e con Carta Libretto permettono di versare e prelevare risparmi, anche dai Buoni Postali si possono prelievi o comprarne altri, ma va considerato che il taglio minimo è di 50 euro.
  • I libretti postali prevedono di accreditare stipendi e pensioni, i BFP richiedono sottoscrizioni volontarie
  • I libretti postali hanno rendimenti che partono dallo 0,001% nel caso degli ordinari fino allo 0,75% per gli Smart, i BFP ordinari hanno interessi dallo 0,05% e fino allo 0,75% per i 4×4
  • I libretti postali hanno rendimenti fissi, i BFP hanno interessi crescenti nel tempo
  • I libretti postali offrono copertura assicurativa fino a 700,00 euro/anno, i BFP non hanno polizze ma hanno la garanzia dello Stato italiano
  • I libretti postali sono garantiti dallo Stato italiano, i BFP hanno l’ulteriore garanzia di CDP

A conti fatti, nonostante alcuni punti a favore, da ciò emerge la maggiore convenienza dei Buoni Fruttiferi Postali sui libretti specialmente dal lato economico, poiché presentano una tassazione minore e rendimenti crescenti durante gli anni, con maggiore comodità in quelli dematerializzati, che aggirano il rischio, seppur remoto, di prescrizione.

In ogni caso, grazie alle garanzie statali, eccetto che per l’estremamente remoto pericolo di default nazionale entrambi i prodotti non contemplano alcun rischio di perdita di capitale.

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