Come ampiamente previsto, l’arrivo di Trump alla Casa Bianca ha portato dei problemi alla Borsa Italiana come ha destabilizzato tutti mercati finanziari globali. La sua politica “di attacco” con la revisione dei trattati commerciali tramite dazi non aiuta nessuno, almeno all’inizio. Adesso tocca anche all’Unione Europea ma si spera che partano subito le contrattazioni per fare come nell’altro mandato a far ritirare gran parte dei dazi. In questo articolo, cercheremo di trovare le migliori azioni da comprare per questa giornata di borsa di Mercoledì 12 Febbraio 2025.
L’impatto di Trump nei mercati finanziari
Le recenti politiche economiche e commerciali adottate dal presidente Donald Trump hanno avuto un impatto significativo sui mercati finanziari globali. L’introduzione di dazi sulle importazioni da paesi come Messico, Canada e Cina ha generato incertezza e volatilità nei mercati. Ad esempio, il peso messicano ha subito una svalutazione del 4%, mentre l’euro è sceso ai minimi dal 2022 rispetto al dollaro.
Nonostante queste tensioni, alcuni settori hanno registrato performance positive. Negli Stati Uniti, le aspettative di tagli fiscali e deregolamentazione hanno spinto al rialzo i titoli bancari e delle piccole e medie imprese. Tuttavia, settori come l’energia rinnovabile e l’industria automobilistica europea hanno risentito negativamente delle politiche protezionistiche.
Le politiche tariffarie di Trump hanno anche influenzato i mercati delle materie prime. Ad esempio, l’oro ha registrato un aumento delle quotazioni, riflettendo la ricerca degli investitori di beni rifugio in un contesto di incertezza economica.
In sintesi, le scelte economiche dell’amministrazione Trump hanno creato un mix di opportunità e rischi per gli investitori globali, accentuando la volatilità e richiedendo una maggiore attenzione nella gestione dei portafogli.
Borsa Italiana
Martedì 11 febbraio 2025, la Borsa Italiana ha registrato una performance positiva, con l’indice FTSE MIB in rialzo dello 0,91%, chiudendo a 37.582 punti.
Principali Titoli in Evidenza:
- Ferrari: Il titolo ha guidato i guadagni con un incremento del 3,40%, chiudendo a 255,50 euro. Questo rialzo è attribuibile alle aspettative positive degli investitori riguardo ai prossimi risultati finanziari e alle prospettive di crescita del marchio nel mercato del lusso automobilistico.
- Prysmian: Ha registrato un aumento del 3,27%, chiudendo a 32,10 euro. La performance positiva è legata a nuovi contratti acquisiti nel settore delle infrastrutture energetiche e delle telecomunicazioni, rafforzando la posizione dell’azienda nel mercato globale.
- Mediobanca: Il titolo ha guadagnato il 2,66%, chiudendo a 16,99 euro, sostenuto da risultati finanziari semestrali superiori alle attese. L’istituto ha beneficiato di una solida performance nel settore del wealth management e dell’investment banking.
- Azimut: Ha registrato un incremento del 2,72%, chiudendo a 24,75 euro. La società di gestione del risparmio ha beneficiato di flussi netti positivi e di una crescita nelle masse gestite, riflettendo la fiducia degli investitori nelle sue strategie di investimento.
Titoli in Ribasso:
- UniCredit: Nonostante la diffusione di risultati finanziari positivi per il 2024, il titolo ha subito una flessione dello 0,73%, chiudendo a 46,88 euro. Le vendite sono state influenzate da indiscrezioni riguardanti una possibile uscita dal capitale da parte di Delfin, successivamente smentite.
- Tenaris: Ha chiuso in calo dell’1,1%, penalizzata dalla flessione dei prezzi del petrolio e dalle incertezze legate al settore energetico.
Indicatori Macroeconomici:
Lo spread BTP-Bund è rimasto stabile a 112 punti base, con il rendimento del BTP decennale al 3,51%.
In sintesi, la seduta del 11 febbraio 2025 ha evidenziato una prevalenza di acquisti su titoli legati al settore industriale e finanziario, riflettendo la fiducia degli investitori nelle prospettive economiche e nei fondamentali delle principali società quotate a Piazza Affari.
Wall Street
Ieri, i principali indici azionari statunitensi hanno mostrato andamenti contrastanti. Il Dow Jones Industrial Average ha registrato un incremento dello 0,28%, chiudendo a 44.593,65 punti, mentre l’S&P 500 ha segnato un lieve aumento dello 0,03%, attestandosi a 6.068,50 punti. Al contrario, il Nasdaq Composite ha subito una flessione dello 0,36%, chiudendo a 19.643,86 punti.
Titoli in Evidenza:
- Coca-Cola (KO): Il titolo ha registrato un significativo rialzo del 4,75%, chiudendo a 67,62 dollari. Questo incremento è attribuibile ai risultati del quarto trimestre 2024, che hanno superato le aspettative degli analisti, con ricavi e utili per azione superiori al consensus.
- McDonald’s (MCD): Ha guidato i guadagni tra i titoli del Dow Jones con un aumento del 4,80%. Le performance positive sono legate a strategie di espansione e innovazione nel menu che hanno rafforzato la posizione del brand nel mercato globale.
- Intel (INTC): Il titolo ha registrato un incremento del 3,51%, sostenuto da sviluppi positivi nel settore dei semiconduttori e da aspettative di crescita nella domanda di chip.
- Nike (NKE): Ha chiuso la sessione con un rialzo del 3,29%, beneficiando di vendite robuste e di una forte presenza nel mercato dell’abbigliamento sportivo.
- Chevron (CVX): Il titolo ha guadagnato il 2,06%, riflettendo l’aumento dei prezzi del petrolio e le solide performance nel settore energetico.
Titoli in Ribasso:
- American Express (AXP): Ha subito una flessione del 2,06%, influenzata da preoccupazioni riguardanti l’aumento dei tassi di interesse e le possibili implicazioni sul settore dei servizi finanziari.
- JP Morgan (JPM): Il titolo ha registrato un calo dell’1,73%, probabilmente a causa di prese di profitto dopo recenti guadagni e di incertezze macroeconomiche.
- Walt Disney (DIS): Ha chiuso in ribasso dell’1,43%, con gli investitori in attesa di aggiornamenti sulle performance dei parchi a tema e sulle piattaforme di streaming.
- ON Semiconductor (ON): Ha subito una significativa perdita dell’8,21%, influenzata da preoccupazioni riguardanti la domanda nel settore dei semiconduttori.
- Illumina (ILMN): Il titolo ha registrato una flessione del 5,47%, a seguito di risultati finanziari inferiori alle attese e di preoccupazioni sul futuro della ricerca genomica.
Fattori Macroeconomici:
La giornata è stata caratterizzata dall’annuncio di nuove tariffe del 25% su acciaio e alluminio da parte dell’amministrazione Trump, misura che ha influenzato i mercati e ha portato a un aumento delle azioni dei produttori americani di metalli. Inoltre, le dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, hanno indicato un approccio attendista riguardo ai tassi di interesse, contribuendo a una moderata salita dei rendimenti obbligazionari.
In sintesi, la seduta dell’11 febbraio 2025 ha evidenziato una performance mista dei mercati statunitensi, con settori come quello dei beni di consumo e dell’energia in evidenza, mentre il comparto tecnologico ha mostrato segnali di debolezza.
📈 Andamento Criptovalute, Materie Prime e Bond USA – 11 Febbraio 2025
Nella giornata di ieri, i mercati globali hanno registrato movimenti contrastanti, con le criptovalute che hanno mostrato segnali di ripresa, le materie prime in rialzo e i rendimenti obbligazionari USA in leggero aumento. Analizziamo nel dettaglio ogni settore. 🔍
💰 Criptovalute: Bitcoin torna sopra i $50.000
Dopo una settimana di volatilità, il mercato delle criptovalute ha registrato un rimbalzo. Bitcoin (BTC) ha superato nuovamente la soglia psicologica dei $50.000, chiudendo la giornata a $50.870 (+3,2%). Ethereum (ETH) ha seguito la tendenza positiva, chiudendo a $2.710 (+2,8%).
📊 Le criptovalute più performanti della giornata:
- Solana (SOL) 🚀: +5,1% a $112,45, grazie al crescente interesse per gli NFT e le DeFi.
- Avalanche (AVAX) ❄️: +4,8% a $42,30, supportata dall’espansione dell’ecosistema.
- XRP (Ripple) 💸: +3,5% a $0,59, spinta dalle aspettative su nuove regolamentazioni favorevoli.
🔻 Perdenti della giornata:
- Dogecoin (DOGE) 🐶: -1,9% a $0,079, penalizzato dalla mancanza di nuovi sviluppi.
- Cardano (ADA) ⏳: -1,2% a $0,47, con scarsa domanda da parte degli investitori istituzionali.
💡 Fattore chiave: Il mercato delle crypto sta beneficiando del crescente interesse per gli ETF spot su Bitcoin, recentemente approvati dalla SEC.
🛢️ Materie Prime: Petrolio in rialzo, oro stabile
Le materie prime hanno mostrato un andamento contrastante, con il petrolio in salita e l’oro stabile.
🛢️ Petrolio in rialzo per tensioni geopolitiche
Il prezzo del petrolio ha chiuso in rialzo per la quarta sessione consecutiva, spinto dalle preoccupazioni per le tensioni in Medio Oriente e dalla decisione dell’OPEC+ di mantenere i tagli alla produzione.
- WTI (West Texas Intermediate): +2,4% a $77,85 al barile.
- Brent: +2,1% a $82,30 al barile.
🪙 Oro stabile nonostante il rialzo dei rendimenti
L’oro ha chiuso poco mosso, mantenendo la sua posizione di bene rifugio in un contesto di incertezza macroeconomica.
- Oro spot: $2.035 l’oncia (-0,1%).
- Argento: $22,95 l’oncia (-0,3%).
💡 Fattore chiave: L’aumento dei rendimenti obbligazionari USA ha limitato il potenziale di crescita dell’oro, rendendo i bond più attraenti.
🏦 Bond USA: Rendimenti in salita dopo le parole della Fed
I rendimenti dei Treasury americani hanno registrato un leggero rialzo dopo le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha segnalato un atteggiamento attendista sui futuri tagli dei tassi d’interesse.
📊 Andamento dei principali titoli di Stato USA:
- Treasury a 10 anni: 3,92% (+4 punti base).
- Treasury a 2 anni: 4,34% (+3 punti base).
- Treasury a 30 anni: 4,09% (+5 punti base).
💡 Fattore chiave: L’ipotesi di una Fed meno aggressiva sui tagli dei tassi nel 2025 sta influenzando il mercato obbligazionario, con gli investitori che monitorano da vicino l’inflazione e il mercato del lavoro.
📌 Conclusione
- Criptovalute 🚀: In ripresa, con Bitcoin sopra i $50.000.
- Materie prime 🛢️: Petrolio in rialzo per tensioni geopolitiche, oro stabile.
- Bond USA 📉: Rendimenti in crescita dopo le parole della Fed.
I mercati rimangono in una fase di alta volatilità, con gli investitori che attendono nuovi dati macroeconomici per calibrare le proprie strategie. 🔍📊
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