La Banca d’Italia ha individuato in Mediobanca, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM , BPER Banca, ICCREA, Banca Nazionale del Lavoro, le banche sistemiche in Italia (Other Systemically Important Institutions, O-SII).
Cos’è una banca sistemica
Per banca sistemica si intende una banca così grande e così “imparentata” con gli altri istituti di credito e così influente a livello di investimenti fatti o di investimenti che gli altri hanno fatto su di lei che è un come una trave nella costruzione di un intero sistema finanziario di un paese, o di un sistema come quello dell’euro e dell’Unione Europea o addirittura anche a livello mondiale, come lo fu il famoso crack della Lehman Brothers che trascinò con se tutta l’economia occidentale.
Se crolla una di queste banche sistemiche, cioè se dovesse andare in default le ripercussioni potrebbero farsi sentire anche sull’intero sistema bancario italiano, provocando una crisi sistemica.
Proprio per questo motivo lo Stato Italiano e la BCE faranno del tutto per non far fallire una di queste banche, in caso ce ne fosse bisogno.
Per questo motivo lo Stato Italiano all’epoca salvò il Monte dei Paschi di Siena e ora, nonostante si trovi ancora in cattive acque per i troppi NPL ( non performing loans ) ancora in suo possesso, diversi investitori ancora puntano su questo titolo che sembra spacciato.
Ma sembra spacciato solo perchè non si prende in considerazione che è una banca sistemica e per questo chi la dirigeva all’epoca si approfittò di questo status e rilasciò prestiti a soggetti a rischio e che poi non hanno più rimesso i propri debiti in quanto sono andati falliti.
BANCHE SISTEMICHE 2025
GRUPPO | DAL 1 GENNAIO 2024 | DAL 1° GENNAIO 2025 |
Unicredit | 1,50 | 1,50 |
Intesa Sanpaolo | 1,25 | 1,25 |
Banco BPM | 0,50 | 0,50 |
BPER Banca* | 0,125 | 0,25 |
Mediobanca* | 0,125 | 0,25 |
ICCREA* | 0,125 | 0,25 |
Banca Nazionale del Lavoro* | 0,125 | 0,25 |
La Banca d’Italia conferma la riserva di UniCredit all’1,50% per il 2025
La Banca d’Italia ha esercitato il supervisory judgement per confermare la riserva di capitale per UniCredit all’1,50% anche per il 2025. La decisione, che riguarda il mantenimento dei buffer di capitale, è stata presa in conformità alla circolare n. 285/2013 della Banca d’Italia (Disposizioni di vigilanza per le banche), la quale recepisce le normative europee previste dalla direttiva UE/2013/36.
La circolare stabilisce i criteri per l’individuazione delle O-SII (Other Systemically Important Institutions), ossia le istituzioni bancarie ritenute sistemicamente rilevanti per l’economia nazionale. In questa valutazione, la Banca d’Italia ha seguito gli Orientamenti EBA/GL/2014/10 emanati dall’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority, EBA), che forniscono specifiche sui criteri e i dati richiesti per l’identificazione delle O-SII nei Paesi membri dell’UE.
Criteri di valutazione e analisi sistemica
L’analisi ha coinvolto tutti i gruppi bancari e le banche indipendenti attive in Italia. La metodologia di valutazione si basa su quattro profili principali, come indicato negli Orientamenti dell’EBA:
- Dimensione della banca o del gruppo bancario.
- Importanza per l’economia italiana, misurata in termini di impatto su vari settori economici.
- Complessità delle operazioni bancarie e finanziarie.
- Interconnessione con il sistema finanziario nazionale e internazionale.
Per ciascun istituto, il punteggio è stato calcolato sulla base dei dati aggiornati al 31 dicembre 2023.
Rilevanza sistemica delle banche italiane
La valutazione ha confermato che UniCredit, insieme a Intesa Sanpaolo, Banco BPM, BPER Banca, Mediobanca, ICCREA e Banca Nazionale del Lavoro, ha superato la soglia di 300 punti base utilizzata come riferimento per identificare le O-SII. Tale soglia, conforme alle linee guida dell’EBA, riflette il livello di rilevanza sistemica di ciascun istituto a livello nazionale.
Implicazioni per UniCredit e il sistema bancario
La decisione di mantenere la riserva di capitale di UniCredit all’1,50% riflette l’importanza dell’istituto per la stabilità del sistema finanziario italiano. Tale misura contribuirà a rafforzare la resilienza della banca, garantendo che disponga di un adeguato margine di sicurezza per affrontare eventuali crisi economiche o finanziarie.
Confermando questo livello di buffer, la Banca d’Italia prosegue il suo impegno per preservare la stabilità del sistema bancario, allineandosi alle migliori pratiche europee.
La Banca d’Italia mantiene la riserva O-SII di UniCredit all’1,50% nonostante la riduzione del punteggio complessivo
Per la calibrazione del buffer O-SII, la Banca d’Italia ha adottato lo schema introdotto lo scorso anno, articolato in otto classi di rilevanza sistemica, ciascuna associata a un livello crescente di riserva di capitale.
Riduzione del punteggio complessivo di UniCredit
A dicembre 2023, il punteggio complessivo di rilevanza sistemica di UniCredit è sceso al di sotto della soglia dei 3.000 punti. L’applicazione automatica del sistema avrebbe richiesto una riduzione della riserva al 1,25% dell’esposizione complessiva al rischio, in linea con la classe corrispondente nello schema (Tavola 3).
Tuttavia, la Banca d’Italia ha evidenziato che tale riduzione è stata influenzata da una diminuzione significativa delle componenti di complessità e interconnessione, storicamente soggette a volatilità. Questo calo si è concentrato principalmente nella seconda metà del 2023 e potrebbe avere una natura temporanea.
Decisione di mantenere la riserva all’1,50%
Considerando l’importanza sistemica di UniCredit e il possibile carattere transitorio della riduzione del punteggio, la Banca d’Italia ha deciso di mantenere la riserva al livello precedente, pari all’1,50% per il 2025. Tale decisione riflette un approccio prudenziale volto a preservare la stabilità del sistema finanziario italiano.
Revisione annuale del buffer
In linea con la normativa vigente, le decisioni relative all’individuazione delle O-SII e alla calibrazione dei buffer di capitale verranno riviste con frequenza almeno annuale. Ciò garantirà un monitoraggio continuo della situazione e un adeguamento delle riserve in base all’evoluzione dei rischi sistemici.
Anni precedenti:
Riserva di capitale che le banche sistemiche italiane dovranno tenere fino dal 1° Gennaio 2023
- Unicredit: 1,00
- Intesa Sanpaolo: 0,75
- Banco BPM: 0,25
- Monte dei Paschi di Siena : 0,25
Come si è arrivati a stabilire quali sono le banche sistemiche in Italia
La decisione di dare un nome alle banche sistemiche deriva dalle raccomandazioni UE che potete leggere al link
Si è dato dei punteggi alle banche tramite dei parametri che potete leggere qui sotto
Per quanto riguarda il Monte dei Paschi di Siena che non avrebbe raggionto il punteggio minimo, la Banca d’Italia ha fatto valere il suo insindacabile giudizio da supervisore e l’ha immessa tra le banche più importanti d’Italia in quando ha delle specificità veramente importanti.
Considerazioni sulle banche sistemiche in UE
Finalmente la BCE e le banche nazionali hanno messo nero su bianco quali sono le banche sistemiche nazionali in UE e come classificarli tali.
Nel 2008 la crisi arrivata dagli Stati Uniti ci ha trovati impreparati e tra questa e amministratori che si sono approfittati degli eventi, troppi soldi sono stati buttati al vento per salvare banche che magari andavano lasciate al loro destino.
Quello che conta era salvare i risparmi dei cittadini ma a volte si è esagerato e alla fine in Europa quasi nessuno ha pagato per gli errori commessi o meglio: hanno pagato solo i contribuenti che con le loro tasse hanno dovuto sopperire agli errori di banchieri troppo compiacenti ad elargire prestiti e mutui ad aziende di amici o amici di amici non solide che poi alla prima crisi economica sono state annientate e a quel punto le relative banche si sono trovate in difficoltà finanziarie.
Ecco: ora sappiamo quali sono le banche che si devono salvare in caso di grandi eventi finanziari catastrofici, speriamo che le altre non debbano più essere salvate con i soldi dei contribuenti.