I finanziamenti personali sono all’ordine del giorno per esigenze che non riguardano solo eventi straordinari, bensì anche spese quotidiane e dalla massima importanza. Per ovviare a queste necessità oggi c’è il Piccolo Prestito INPS, che scopriremo nell’articolo di oggi evidenziando a chi è rivolto, caratteristiche e requisiti.
Un prestito a breve termine rimborsabile con trattenute dallo stipendio o dalla pensione, con ammortamenti fino a 48 mesi e interessi agevolati, per avere liquidità immediata sul proprio conto corrente postale o bancario. Comprendendo nel dettaglio l’argomento occorre quindi capire, cos’è e chi ha diritto al Piccolo Prestito INPS?
Cos’è e come funziona il Piccolo Prestito INPS?
Per Piccolo Prestito INPS, si intende un finanziamento di dimensioni ridotte a breve termine e tasso d’interesse agevolato, erogato in base alle disponibilità finanziarie previste dal bilancio annuale INPS. Dedicato principalmente a esigenze familiari e spese ordinarie, è rivolto agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e lavoratori Poste.
Il suo funzionamento è analogo a qualsiasi altro finanziamento bancario, con ammortamenti da 12 a 48 rate mensili: la prima rata sarà trattenuta a partire dal secondo mese successivo a quello d’erogazione del prestito.
Chi può avere il Piccolo Prestito INPS e quali requisiti prevede?
Il Piccolo Prestito INPS non è disponibile per tutti, bensì possono accedervi:
- Dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito)
- Personale Poste Italiane in servizio iscritto alla Gestione Fondo Credito (ex Ipost)
Tutti i lavoratori devono presentare:
-
- Almeno un anno di servizio continuativo utile a pensione
- Retribuzione fissa e continuativa per l’intero contratto di lavoro
- Contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato non inferiore a 3 anni
I dipendenti in servizio presso presso amministrazioni statali o enti locali devono essere obbligatoriamente iscritti al Fondo Credito, versando il contributo con trattenuta in busta paga pari allo 0,35%; altri dipendenti pubblici vi accedono invece se hanno aderito al Fondo Credito entro il 31/05/2008; dipendenti pubblici con contratto di lavoro a tempo determinato avranno un prestito con durata equivalente agli anni mancanti alla scadenza del suddetto contratto.
I pensionati ex dipendenti di enti pubblici sono iscritti al Fondo Credito tramite domanda d’adesione alla richiesta di pensionamento, ai sensi del D.M. 45/2007 del MEF e successive modifiche, versando il contributo con trattenuta sul cedolino pensione pari allo 0,15%.
Non è disponibile per pensionati ex dipendenti pubblici a riposo prima dell’entrata in vigore del decreto, in quanto il termine per l’adesione al Fondo credito per tale categoria è scaduto il 31/05/2008.
A quanto ammonta il Piccolo Prestito INPS?
Con Piccolo Prestito INPS si possono richiedere importi pari a una, due, tre o quattro mensilità nette di stipendio/pensione, con rate mensili e periodo d’ammortamento pari a:
- 12 mesi
- 24 mesi
- 36 mesi
- 48 mesi
In tutti i casi è possibile richiedere anche doppia mensilità netta di stipendio/pensione per ogni anno d’ammortamento, fino a 8 mensilità con ammortamento da 48 mesi, solo se il richiedente non presenta altre trattenute in corso su stipendio o pensione. La trattenuta per pensionati non può superare il quinto del cedolino.
L’importo lordo del finanziamento è soggetto a:
- TAN 4,25%
- TAEG, trattenuto all’erogazione e determinato da
- Spese amministrazione
- Premio fondo rischi applicato per fascia d’età e durata del prestito
L’importo erogato sarà accreditato sul conto corrente bancario o postale del richiedente, corrispondente all’IBAN precedentemente indicato per l’accredito di stipendio o pensione.
E’ possibile rinnovare o estinguere il Piccolo Prestito INPS?
Il Piccolo Prestito INPS può essere rinnovato richiedendo un altro finanziamento della stessa tipologia durante l’ammortamento dopo almeno:
- 5 rate per prestiti annuali
- 10 rate per prestiti biennali
- 15 rate per prestiti triennali
- 20 rate per prestiti quadriennali
Qualora venga rinnovato, INPS chiude il finanziamento in corso trasferendo il debito residuo su quello nuovo. In caso di estinzione anticipata volontaria, un nuovo prestito della stessa tipologia può essere richiesto dopo il decorso dei tempi di rinnovo, a partire dalla data di decorrenza del prestito precedente.
E’ possibile estinguere anticipatamente Piccolo Prestito in ogni momento, versando il debito residuo in unica soluzione, con rimborso della quota del Fondo Credito.
Come richiedere il Piccolo Prestito INPS?
La domanda per il Piccolo Prestito INPS va effettuata in modalità differenti a seconda della categoria di richiedente:
- Lavoratori in servizio iscritti alla Gestione Unitaria, devono accedere al sito INPS generando un codice di sicurezza da comunicare alla propria amministrazione per proseguire alla richiesta, secondo le modalità previste dall’ente; in seguito potranno procedere all’invio della domanda
- Pensionati iscritti al Fondo Credito e lavoratori iscritti alla Gestione Fondo Credito, possono richiederlo tramite
- Sito INPS con servizio dedicato
- Contact center al numero gratuito 803164 o da rete fissa 06164164
- Servizi telematici di enti di patronato o intermediari INPS
Similarmente ad altri finanziamenti personali, alla domanda è necessario allegare la seguente documentazione:
- Documento d’identità valido
- Ultima busta paga o cedolino pensione
- Certificato stipendiale per iscritti Gestione Fondo Credito
- Dichiarazione sostitutiva d’atto notorio che attesti conformità e originalità dei documenti allegati
Anche l’eventuale estinzione anticipata va richiesta in via telematica, compilando e inoltrando l’apposito modulo nell’Area Riservata del sito INPS.
Cosa succede se si cambia o si perde il lavoro?
Qualora un lavoratore in servizio iscritto alla Gestione Unitaria passi ad altro ente pubblico, l’attuale amministrazione comunicherà dati, ritenute e versamenti del Piccolo Prestito a quella successiva.
In caso di cessazione del lavoro con diritto alla pensione, il Piccolo Prestito sarà rimborsato con trattenuta sul trattamento pensionistico non superiore al quinto al netto delle ritenute erariali, ricalcolando la quota eccedente sul TFR se superiore, al medesimo tasso d’interesse del prestito.
In caso di cessazione del lavoro senza diritto alla pensione o con pensione differita, il debito residuo sarà recuperato dal TFR.
Se la cessazione del lavoro da’ diritto a indennità o capitale assicurato a carico di amministrazione, previdenza integrativa o assicurazione, la somma sarà trattenuta fino all’estinzione del debito residuo. In caso di incapienza di tali indennità , il debito residuo dovrà essere ripagato dal debitore.
Il caso di decesso o invalidità totale del debitore, INPS estinguerà ogni obbligazione sul debito residuo senza procedere verso eredi.
Conclusioni
Appositamente pensato per dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione, il Piccolo Prestito INPS è uno strumento valido e versatile mirato a sostenere le spese familiari ordinarie e straordinarie. Tra i suoi punti di forza:
- Breve termine
- Importi pari a una o più rate mensili
- Interessi ridotti rispetto ad altri finanziamenti
Il sito INPS mette a disposizione strumenti di simulazione per calcolare le rate ideali.
A conti fatti, nonostante sia chiuso solo a determinate categorie di lavoratori e pensionati, può risultare assolutamente conveniente in condizioni d’emergenza, grazie anche alla possibilità di rinnovarlo o estinguerlo anticipatamente, anche qualora si perda il lavoro o non si abbia diritto alla pensione.
Quindi non solo ribadiamo che è conveniente prendere questo prestito se uno ne ha diritto, ma che si tratta di un vero e proprio privilegio per dipendenti pubblici e pensionati che sono stati ex dipendenti pubblici.
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