Il Coronavirus continua ad avere effetti pesantemente negativi sulla situazione socio-economica italiana, specialmente dall’8 marzo 2020 in cui la nazione è stata messa in stato di quarantena. Tra le persone che risentono maggiormente di questa situazione vi sono coloro che hanno acceso un mutuo e che, di conseguenza, trovano gravi difficoltà nel sostenere il suo impegno economico.
Come soluzione a questa criticità , dal 16 marzo col Decreto Cura Italia e l’apposito Fondo di Solidarietà , sarà possibile richiedere la sospensione della rata del mutuo sulla prima casa fino a 18 mesi.
Un’agevolazione dedicata a quelle persone che si trovano in condizioni economiche particolarmente svantaggiate, ma anche a lavoratori autonomi e professionisti che hanno perso parte del loro fatturato. Prima di richiedere la sospensione della rata del mutuo occorre però valutare una serie di requisiti, così da essere sicuri di poterne beneficiare.
Misure del Decreto Cura Italia sulla sospensione rata del mutuo
Tra le misure adottate dal d.l. 18/2020, chiamato anche Decreto Cura Italia ed entrato in vigore il 16 marzo, sono presenti anche provvedimenti dedicati ai possessori di mutui, che in questo periodo stanno vivendo momenti di forti difficoltà economiche a causa dell’emergenza Coronavirus, specialmente dopo la quarantena disposta l’8 marzo 2020.
Secondo il decreto, proprio per aggirare il rischio di inadempienza a queste persone è consentito di sospendere la rata del mutuo in corso. Ciò avviene grazie al Fondo di Solidarietà Mutui Prima Casa (chiamato anche Fondo Gasparrini) istituito col d.l. 244/2007 e rifinanziato col d.l. 201/2011: con il Decreto Cura Italia viene rifinanziato con ulteriori 400 milioni di euro ed è disponibile ai richiedenti per un periodo di 9 mesi dal 16 marzo.
La moratoria può avere durata massima di 18 mesi, suddividendosi in 3 archi temporali:
- 6 mesi, per sospensione e riduzione lavorativa dai 30 ai 150 giorni consecutivi
- 9 mesi, per sospensione e riduzione lavorativa dai 151 ai 302 giorni consecutivi
- 18 mesi, per sospensione e riduzione lavorativa superiore ai 303 giorni consecutivi
In tutti i casi, il Fondo di Solidarietà può coprire il 50% degli interessi maturati sul debito residuo nel periodo della sospensione.
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A chi spetta e che requisiti presenta la sospensione rata mutuo?
Secondo l’accordo ABI-Consumatori, la sospensione è concessa a soggetti che presentino forti difficoltà economiche legate alla condizione lavorativa, nello specifico in casi di:
- Cessazione di lavoro subordinato non consensuale
- Cessazione di lavoro para-subordinato, rapporto d’agenzia e rappresentanza commerciale non consensuale
- Sospensione dell’attività lavorativa o riduzione degli orari per almeno 30 giorni consecutivi e successiva cassa integrazione
- Malattia o infortunio riconosciuti dalla Legge 104
- Morte o grave infortunio che impedisca la regolare attività lavorativa
L’agevolazione sarà inoltre disponibile qualora sia stata già richiesta per un massimo di 2 volte per un periodo inferiore ai 18 mesi, o se dall’ultima richiesta siano passati almeno 2 anni. La procedurà sarà valida solamente per il pagamento della quota capitale e attivabile su mutui su prime case fino a 250,000 euro delle seguenti tipologie:
- A tasso fisso
- A tasso variabile
- A tasso misto
- Surroga
- Cartolarizzati
Il Decreto Cura Italia estende inoltre i medesimi benefici anche a lavoratori autonomi e liberi professionisti con Partita IVA, nel caso questi abbiano registrato una perdita di fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019 a causa della restrizione della propria attività .
Non sarà invece disponibile in caso di:
- Cessazioni di lavoro consensuali
- Rate con oltre 90 giorni di ritardo
- Mutui legati ad abitazioni di lusso
Infine, la moratoria non richiede dichiarazione di reddito ISEE, requisito eliminato nel Decreto Cura Italia, per accedere al Fondo Gasparrini non sono quindi previste limitazioni di reddito.
Come fare domanda di sospensione rata?
A gestire la moratoria è la Consap, per conto di Ministero di Economia e Finanze. La domanda di sospensione può essere effettuata con un modulo online, disponibile dal 30 marzo, direttamente sui siti di Consap, Dipartimento del Tesoro o ABI. Durante la compilazione sarà richiesto di allegare la documentazione necessaria in funzione dei casi, ossia copie di:
- Documento di riconoscimento
- Contratto di lavoro, in caso di rapporto subordinato
- Comunicazioni d’interruzione rapporto lavorativo
- Lettera di licenziamento, in caso di cessazione non consensuale
- Dichiarazione del datore di lavoro per ammissione alla sospensione
- Certificazione d’invalidità ai sensi del d.l. 104/1992, in caso di invalidità riconosciuta
Una volta compilato su uno dei 3 siti, il modulo dovrà essere inviato secondo le modalità della banca con cui è stato acceso il mutuo. Sarà la banca stessa a inoltrare l’istanza alla Consap, che concluderà la procedura entro 15 giorni. In altro caso, il cittadino in possesso di tutti i requisiti può contattare la sua banca presentandovi la documentazione necessaria. Sarà infine la banca a comunicare l’esito della procedura al richiedente.
Conclusioni
Dopo aver capito come richiedere la sospensione della rata mutuo, si può notare che la misura contenuta nel Decreto Cura Italia sia particolarmente efficiente sul breve-medio termine, mentre non risulti una soluzione adatta su criticità a lungo termine. Oltre a questo, si nota la discreta presenza di pratiche burocratiche, che seppur digitalizzate possono presentare difficoltà in alcuni casi, legati specialmente ai vari scenari lavorativi.
A conti fatti, l’emergenza Coronavirus in Italia non è ancora terminata né si hanno tempistiche precise sul ritorno alla normalità , sebbene la quarantena decisa col d.p.c.m. 8 marzo 2020 stia portando a risultati da cauto ottimismo. Proprio per la seguente ragione, considerando l’attuale situazione socio-economica degli italiani e in relazione ad un aspetto fondamentale come la prima casa, la moratoria sui mutui potrebbe non essere in grado di sostenere un eccessivo prolungamento dello stato corrente.
In ogni caso, il Decreto Cura Italia dispone ulteriori aiuti che a questo si uniscono, come sospensione delle rate di prestiti e agevolazioni per lavoratori autonomi e dipendenti, senza contare crediti d’imposta e misure di sostegno per le PMI.
Manovre d’emergenza create su misura, che possono permettere il graduale ripristino dei vari settori lavorativi così come della vita privata dei cittadini, pesantemente colpiti da una crisi che prevede cambiamenti radicali in ogni aspetto sociale.
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