Da circa 3 settimane Poste Italiane fa una massiccia campagna pubblicitaria per i Buoni Fruttiferi Postali, di cui Noi ci siamo occupati più volte, è veritiera?
La pubblicità dei Buoni Fruttiferi Postali, è rivolta più che altro verso un pubblico non specializzato, infatti passa varie volte nei programmi televisivi e non ce n’è traccia su internet.
Il video che pubblicizza i Buoni Postali di Poste, è girato su uno scenario di un film western, in cui ci sono dei “Buoni” che arrestano i “cattivi“.
La voce fuori campo dice che “Sui buoni puoi contare sempre, prendi i buoni fruttiferi postali, sono emessi da Cassa depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano, hanno una tassazione agevolata al 12,50% e puoi chiedere quando vuoi il rimorso del capitale investito“.
La pubblicità termina con la voce fuori campo che esorta i clienti ad andare presso gli Uffici Postali ad avere ulteriori spiegazioni.
E’ veritiera questa pubblicità dei Buoni Fruttiferi Postali?
Possiamo fidarci di cosa dice la pubblicità di Poste italiane?
La pubblicità di Poste italiane sui Buoni Fruttiferi Postali non ce la racconta tutta:
- Innanzitutto possiamo dire che questa pubblicità non è ingannevole, nel senso che dice la verità, ma tralascia una fondamentale verità, cioè non parla di interessi , interessi che sono bassi rispetto ad altre forme di investimento.
- La pubblicità non specifica che i BFP sono a tutti gli effetti una forma di risparmio, non un investimento per guadagnare soldi vero e proprio.
- Buoni fruttiferi per minorenni
sono pienamente d'accordo. io solleciterei poste italiane a mofificare la pubblicità e ad eliminare quel 12,50% che viene presentato all'inizio dicendo che si tratta di tassazione agevolata. ma non vorrei che tra il pubblico dei potenziali sottoscrittori – che poste stesse dice di bassa cultura finanziaria – fosse interpretato come un tasso di interesse. basterebbe che la pubblicità parlasse solo di tassazione agevolata. c'è modo e modo di dire le cose.
sono pienamente d'accordo.la pubblicità non è ingannevole ma io solleciterei poste italiane a togliere quel 12,50% che viene presentato all'inizio come tassazione agevolata, ma non vorrei fosse interpretato come un tasso da parte dei sottoscrittori ai quali poste si rivolge ed a cui rivolge questo tipo di investimento e che a suo dire hanno un basso livello di cultura finanziaria, c'è modo e modo di dire anche la verità. perche non parlare solo di tassazione agevolata senza esporre numeri. oppure se la vuoi dire tutta mettio anche un tasso medio ed il rating del garante che esprime il grado di rischiosità dell'investimento.