Buoni Fruttiferi Postali 3×4: Rendimenti, Conviene Investire?

Gli investimenti sono ormai alla portata di tutti, anche dei piccoli risparmiatori, grazie a strumenti facilmente accessibili, dalla gestione passiva e rischio ridotto per venire incontro alle maggiori esigenze finanziarie. Tra questi ci sono i Buoni Fruttiferi Postali, di cui nell’articolo di oggi scopriremo insieme la variante 3×4.

Appositamente pensati per rendimenti sicuri sul lungo periodo, hanno la garanzia di Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, con la possibilità di riscuoterli in qualsiasi momento, anche prima della scadenza senza perdere gli interessi maturati. Occorre quindi chiedersi, cosa sono e come funzionano i Buoni Fruttiferi Postali 3×4? Conviene sottoscriverli?

Buoni Fruttiferi Postali 3x4: Rendimenti, Conviene Investire?
Buoni Fruttiferi Postali 3×4: Rendimenti, Conviene Investire?

Cosa sono e a cosa servono i Buoni Fruttiferi Postali?

Chiamati anche con l’acronimo BFP, per Buoni Fruttiferi Postali si intende una serie di prodotti d’investimento e risparmio presentata da Poste Italiane, caratterizzata dal basso rischio e rendimento crescente nel tempo.

Disciplinati dal D.P.R. 156/1973, sono titoli di debito che l’ente rimborserà corrispondendo un interesse. Hanno la garanzia di Poste Italiane, Stato Italiano e Cassa Depositi e Prestiti, azionista di maggioranza Poste al 35%.

Per sottoscriverli è necessario avere un libretto di risparmio postale smart o un conto corrente BancoPosta. Acquistabili sia da persone fisiche che giuridiche, sono a medio-lungo termine presentando diverse scadenze, a luglio 2023 sono infatti disponibili:

 

3 Anni Plus

3 anni

4 Anni Risparmiosemplice

4 anni

3×2

6 anni

Risparmio Sostenibile

7 anni

3×4

12 anni

Ordinario

Fino a 20 anni

Dedicato ai Minori

Fino ai 18 anni d’età

Soluzione Eredità

Fino a 4 anni

 

Il rendimento dei BFP equivale ad un tasso d’interesse stabilito all’acquisto, variabile dall’1,50% al 4,50% lordo in base a:

  • Durata e tipologia del Buono
  • Condizioni di mercato all’emissione

La remunerazione è regolata dall’art. 173 del suddetto decreto. Alla scadenza, il capitale investito viene rimborsato al sottoscrittore assieme agli interessi, sebbene possa essere riscosso anche prima della scadenza senza perdere gli interessi maturati, diversamente da come invece avviene con la maggior parte dei conti deposito vincolati.

Le garanzie danno sicurezza al capitale investito, tuttavia i rendimenti possono essere influenzati da tassi d’interesse generali e politiche monetarie nazionali.

Con l’obiettivo di difendere le finanze e il potere d’acquisto degli italiani, facendo maturare il capitale nel tempo, i Buoni Fruttiferi Postali hanno avuto grande popolarità tra anni ’80 e ‘2000; tuttavia con l’abbassamento dei rendimenti hanno attirato meno l’attenzione, fino al 2021-2022 quando hanno avuto un forte rimbombo mediatico come investimento sicuro contro l’inflazione.

La loro utilità riguarda anche:

  • Creazione di reddito supplementare, destinato alle situazioni d’emergenza
  • Diversificazione del portafoglio, assieme ad asset di natura varia

Sono soggetti ad aliquota agevolata al 12,50%, non hanno costi di sottoscrizione eccetto oneri fiscali e sono esenti da imposta di successione ma non di donazione. I depositi inferiori ai 5.000 euro sono esenti da imposta di bollo di 34,20 euro/anno.

Secondo ultime stime disponibili Economia-italia.com, a settembre 2020 sono oltre 50 milioni i BFP sottoscritti dagli italiani.

Cosa offrono i Buoni Fruttiferi Postali 3×4

Direttamente da Poste Italiane, i BFP 3×4 sono investimenti che offrono rendimenti certi con durata fino a 12 anni e interessi che crescono alla fine di ogni triennio. Il capitale investito è sempre riscuotibile anticipatamente, col riconoscimento degli interessi maturati dopo 3, 6 e 9 anni, al netto degli oneri fiscali.

L’ultima emissione è la serie TF212A230606, in vigore dal 06/06/2023, che presenta i seguenti rendimenti lordi a scaglioni:

Prima del 3° anno

Nessuno

Al termine del 3° anno

1,25%

Al termine del 6° anno

1,75%

Al termine del 9° anno

2,25%

Alla scadenza

2,75%

 

Come altri Buoni Fruttiferi, sono acquistabili con tagli minimi di 50,00 euro o multipli e mirati a dare tranquillità economica senza costi di sottoscrizione. Possono essere di due tipologie:

  • In forma cartacea, caratterizzati da documentazione fisica, con l’intero valore rimborsabile in unica soluzione in qualsiasi momento entro la scadenza senza costi aggiuntivi; dopo la scadenza i buoni diventano infruttiferi, cadendo in prescrizione dopo 10 anni facendo perdere il diritto al rimborso ai sensi dell’art. 2946 del c.c.
  • In forma dematerializzata, non presentano documentazione fisica, con l’intero valore rimborsabile totalmente o parzialmente anche prima della scadenza; non vanno in prescrizione ma sono rimborsati automaticamente a scadenza sul proprio conto

Il cliente può richiedere la dematerializzazione fino a due mesi prima della loro scadenza naturale, a condizione che libretto postale smart o conto BancoPosta siano intestati alla stessa persona.

Come sottoscrivere i Buoni Fruttiferi Postali 3×4

Come avviene con tutti i BFP, anche per sottoscrivere i 3×4 emessi a giugno 2023 sono disponibili modalità sia tradizionali che online, con l’intestazione di un libretto di risparmio smart o un conto BancoPosta come unico requisito fondamentale:

  • In ufficio postale, portando con se documento d’identità valido e codice fiscale
  • Online, da sito web o app BancoPosta abilitando i servizi digitali

In caso di eventuali malfunzionamenti dei servizi online, si consiglia di prendere appuntamento all’ufficio postale più vicino attraverso i canali telematici, così da evitare lunghe file.

Quanto rendono i BFP 3×4

Di seguito alcune simulazioni per calcolare i rendimenti effettivi annuali dei Buoni Fruttiferi 3×4, al netto di oneri fiscali:

Importo investito

Rimborso

Interessi lordi

Imposta bollo

Rendimento annuale netto

1.000 euro

5 anni

1,25%

Nessuna

10,93 euro

1.500 euro

A scadenza

2,75%

Nessuna

36,09 euro

2.000 euro

1 anno

Nessuno

Nessuna

Nessuno

2.500 euro

8 anni

1,75%

Nessuna

38,28 euro

3.500 euro

4 anni

1,25%

Nessuna

38,28 euro

4.000 euro

10 anni

2,25%

Nessuna

78,75 euro

5.000 euro

A scadenza

2,75%

34,20 euro

86,11 euro

6.500 euro

2 anni

Nessuno

34,20 euro

-34,20 euro

7.000 euro

6 anni

1,75%

34,20 euro

72,98 euro

8.000 euro

11 anni

2,25%

34,20 euro

123,30 euro

10.000 euro

A scadenza

2,75%

34,20 euro

206,42 euro

10.500 euro

9 anni

2,25%

34,20 euro

172,51 euro

11.500 euro

7 anni

1,75%

34,20 euro

141,89 euro

12.000 euro

3 anni

1,25%

34,20 euro

97,05 euro

13.000 euro

A scadenza

2,75%

34,20 euro

278,61 euro

15.000 euro

10 anni

2,25%

34,20 euro

261,11 euro

16.500 euro

4 anni

1,25%

34,20 euro

146,26 euro

17.000 euro

11 anni

2,25%

34,20 euro

300,48 euro

19.000 euro

A scadenza

2,75%

34,20 euro

422,98 euro

20.000 euro

8 anni

1,75%

34,20 euro

272,05 euro

 

A chi sono rivolti i BFP 3×4

Come tutti gli altri Buoni Fruttiferi e gli investimenti passivi e dal basso rischio in generale, anche i BFP 3×4 nella sua ultima emissione sono stati appositamente creati per quei risparmiatori che cercano prodotti dal rendimento sicuro e che possano ridurre al minimo i pericoli di perdere il capitale. Aperti a tutti i tipi di investitori, sono scelti principalmente da:

  • Famiglie
  • Piccoli risparmiatori
  • Soggetti con poca dimestichezza con gli investimenti
  • Soggetti con bassa tolleranza al rischio

Questo perché il deposito investito è sempre garantito e assicurato da Poste stessa, Stato Italiano e Cassa Depositi e Prestiti, nonché sempre disponibile e riscuotibile anche prima della scadenza senza penalizzazioni, con i rendimenti maturati entro lo scaglione di tempo in cui si vuole riscuotere. Da considerare anche la facilità di sottoscrizione e d’accesso, con versamenti a partire da 50,00 euro.

Opinioni della redazione sui Buoni Fruttiferi Postali 3×4

Concludendo quest’analisi, emerge che i Buoni Fruttiferi 3×4 ed i Buoni Postali in generale sono prodotti assolutamente validi, garantiti e disponibili per ogni profilo d’investimento, anzi secondo Noi sono i migliori Buoni Postali che Poste Italiane offre in questo periodo.

Tuttavia, con la presenza nel settore di numerosi asset che presentano guadagni nettamente maggiori, come titoli azionari, obbligazionari o ETF, mirati a diversificare il portafoglio e ridurre i rischi, investire in BFP non risulta più conveniente né troppo redditizio neanche sul lungo periodo, a meno che non ci si accontenti di rendimenti minimi e si preferisca mettere in sicurezza il capitale, decisione ovviamente migliore che lasciarlo in un conto corrente infruttifero.

Ciò a differenza del passato quando, ad esempio, nei primi anni ’90 un Buono Serie Q poteva avere un rendimento netto dal 7% al 10,5%, cosa che li rendeva prodotti appetibili a tutti gli italiani non solo per la sicurezza ma anche per un guadagno corposo: complice l’euro e il mercato in continuo cambiamento, le emissioni antecedenti al 2020 presentavano interessi lordi risibili fino al 2,0%, per poi risalire tra 1,50% e 4,50% tra 2021 e 2022, al pari di molti conti deposito vincolati, su cui però vanno conteggiate aliquota e imposta di bollo.

A conti fatti, vista la situazione attuale l’effettiva convenienza sarà per chi si accontenterà di interessi ridotti, ma anche per chi desidera creare un salvadanaio per le urgenze o diversificare il proprio portafoglio investimenti inserendo asset più sicuri. Da ricordare infine che la dematerializzazione ha aggirato la prescrizione, con accredito automatico sul proprio conto, cosa che in passato non era possibile col rischio di ritrovarsi i propri Buoni infruttiferi e non riscuotibili.

Per ogni chiarimento, qualora si desideri sottoscrivere i Buoni Fruttiferi 3×4 e affini si consiglia sempre di consultare attentamente fonti ufficiali, come i siti di Poste o CDP, al fine di avere informazioni aggiornate e attendibili. In alternativa, si può prendere appuntamento in ufficio postale e farsi guidare da un consulente.

 

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Fondatore di Economia-Italia.com nel 2014 trader e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Ha collaborato con diverse testate online, in cui ha scritto di economia e finanza fin dal 2007.

10 commenti

  1. Lo Stato italiano non può andare in default perchè legato all'euro, siamo la 3a potenza economica europea, se dovesse andare in default è perchè ci va tutta l'Europa, e l'Europa è la più grande economia del mondo, più di Cina o Usa.

    Non è impossibile che tutta l'Europa vada in default, ma il rischio è molto vicino allo zero assoluto.

  2. io o visto il telegiornale e o tolto tutti i soldi dalla banca, ora li tengo a casa nascosti

    i politici non avranno i miei soldi o 73 anni e non o nemmeno parenti ma o lasciato scritto che li deve prednere il prete, meglio il prete per le messe che i politici

  3. Non diciamo stupidaggini, se in Banca tieni meno di 100 mila euro non ti succede niente, certo poi non è che li devi investire in azioni o obbligazioni subordinate, che poi rischi lo stesso. i Buono postali sono sicuri, ma certo non ti ci diventi ricco, questo è poco ma sicuro.

    Un buon investimento di questi tempi sono i metalli preziosi, seguili, informati, vedrai che non rimarrai deluso

  4. Bravo è proprio così
    Non ci si guadagnarà un granchè con questi buoni posatali, ma almeno hai INDIETRO IL CAPITALE al 100% e non mi pare niente male di questi tempi, ogni giorno si sente uno scandalo sulle banche e se permetti io vado a lavorare tutte le mattine per mettermi da parte 4 soldi per quando sono vecchio e per i miei figli.

    Tanto l'inflazione è a zero, quindi ben vengano i Buoni postali, io il 90% dei miei risparmi li ho in buoni.

    Non guadagno niente? Non mi importa.

  5. Guardi, sta prendendo una cantonata, i dati del 2014 sono questi:
    European Union 18,460,646
    United States 17,419,000

    Ovviamente se siamo prima o dopo gli stati uniti di qualche miliardo di euro, non c'entra niente con il succo del discorso, cioè che la prima economia del mondo ( o la seconda che sia) non può andare in default e non perchè non può a livello aritmetico, ma perchè la politica ci sta apposta anche per aiutare un'economia e il suo 1 miliardo di cittadini a non andare a ramengo.

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