I fondi pensione sono sicuri? Sono esclusi dal Bail In?

Cerchiamo di capire se i fondi pensione sono sicuri, se sono esclusi dal Bail In: è degli ultimissimi giorni la proposta di separazione della previdenza complementare dall’andamento delle banche e dalla crisi. Il bail in rischiava di includere anche i fondi pensione, che non avrebbero tardato a mettere a dura prova i titolari, vessati dalla svalutazione dei propri risparmi.
La manovra, dunque, serve a tutelare i risparmiatori dalla crisi bancaria dell’ultimo periodo, ma quali sono le novità? Davvero i fondi pensione sono esclusi dal bail in?

Cosa sono i fondi pensione

Per capire se i fondi pensione sono esclusi dal bail in bisogna innanzitutto sapere cosa sono i fondi pensione. Questo tipo di investimenti a lungo termine non è altro che un fondo complementare che il pensionato potrà sfruttare alla fine della sua vita lavorativa. Molte volte, infatti, la pensione erogata dall’Inps non basta a sopperire alle necessità quotidiane. Altre volte, semplicemente, non si ha una pensione vera e propria perché il contratto di lavoro non lo prevedeva. Qui subentrano i fondi pensione, creati dal lavoratore stesso tramite la destinazione di una parte del proprio stipendio mensile a questo specifico fondo di risparmio. Il fondo pensione può essere costituito anche dal Tfr, ossia dalla liquidazione che il datore di lavoro rilascia allo scadere della vita lavorativa del dipendente, o al termine del contratto ( qui un esempio di Fondo Pensione Poste italiane)

Il denaro nel fondo di pensione viene raccolto dalla banca e reinvestito in operazioni il più possibile fruttuose, per far crescere gli interessi di tutti i clienti. Il fondo, tuttavia, è bloccato, e non se ne può chiedere l’erogazione anticipata. Analogamente alla pensione vera e propria, infatti, il fondo può iniziare ad essere erogato solo quando il risparmiatore matura i requisiti adatti per la pensione.

Cos’è il bail in

Le novità degli ultimi giorni parlano di fondi pensione esclusi dal bail in, ma cos’è il bail in? Questo termine significa salvataggio interno, ed è una manovra messa a punto per prevenire le crisi bancarie e per saperle arginare una volta che si presentano. Il salvataggio interno prevede la concentrazione di tutti i fondi di risparmio interni ad una banca sul tamponamento di un investimento che si è rivelato disastroso. Se la banca fa un investimento che non porta i frutti sperati, anzi, che la mette in una situazione di perdita, essa prende il denaro da altri fondi e conti , facendosi anticipare la liquidità dai risparmiatori in attesa di risanare il debito e restituire il maltolto.

Il bail in si articola in due fasi:

  • fase preliminare
  • fase operativa
Nella fase preliminare, gli operatori finanziari devono rimanere vigili ed avere un piano costantemente aggiornato da far entrare in funzione immediatamente in caso di emergenze. Devono essere anche bravi a saper intercettare alcuni piccoli segnali di crisi prima che essa si manifesti apertamente, in modo tale da tamponare i danni il prima possibile.
La fase operativa, invece, è quella che coordina tutte le operazioni di salvataggio a crisi già avanzata.
La manovra di salvataggio per il singolo istituto bancario può essere messa a punto solo dalla Banca d’Italia.
I fondi pensione sono sicuri? Sono esclusi dal Bail In?

I fondi pensione sono esclusi dal bail in? Le ultime novità

Le novità degli ultimi giorni sulle disposizioni per il bail in parlano di un’esclusione dei fondi pensione. L’emendamento a firma primaria di Giovanni Sanga, infatti, si vuole porre come organo di tutela nei confronti dei cittadini. La Commissione bilancio della Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento, ritenendo che non ci fossero gli estremi per dichiarare i fondi pensione passibili di inclusione nel bail in.
Il voto di fiducia alla Camera su quest’emendamento verrà seguito dal passaggio in Senato, ma essendo stato approvato dalla Commissione bilancio ci sono ottime probabilità che l’emendamento diventi realtà. Un sollievo, dunque, per i risparmiatori che avevano dato vita a un fondo pensioni.
La votazione di questo emendamento che protegge i fondi pensione è stata promossa anche dalle pressioni di Assofondipensione, un’associazione che raccoglie 32 fondi pensione di categoria e che vanta più di due milioni di iscritti. Le associazioni per la tutela del risparmiatore, tuttavia, non si fermano: stanno cercando di mettere altre pressioni per la creazione di un emendamento che escluda dal bail in le casse sanitarie e le fondazioni.
Un altro emendamento ha previsto che ci sia una semplificazione nella cartolarizzazione dei crediti deteriorati. La cessione dei crediti in passività o scaduti, insomma, dovrebbe aiutare le banche in crisi, che non dovranno più sopperire alle mancanze dei propri creditori potendo cartolarizzare il credito in modo abbastanza semplice.

La manovra in sintesi: cosa è cambiato?

Dopo il voto di fiducia la Camera ha dato il via libera alla manovra, che deve essere approvata in Senato. Il salvataggio dei fondi pensione dal bail in è solo una delle questioni prese in considerazione dalla manovra: quali sono le altre? Ecco una panoramica dei principali elementi che la manovra vuole regolarizzare:
  • eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi a partire da gennaio 2018;
  • Libretti di famiglia in sostituzione dei voucher (fino a 2500 euro annui);
  • web tax per i gruppi multinazionali virtuali che fatturano più di 1 milione di euro;
  • tassa Airbnb su affitti brevi a scopo turistico di case o stanze;
  • blocco su Flixbus;
  • norma per avanzare le candidatura di cinque direttori di musei stranieri, bloccata dopo la sentenza del Tar che non ne riteneva valide le candidature;
  • fondi alle province per il finanziamento di infrastrutture viarie e scuole;
  • imposta pubblicitaria del 75% per i titolari di aziende che acquistano spazi pubblicitari su canali televisivi, piattaforme virtuali e giornali cartacei.

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