Pensione Integrativa PostePrevidenza: Opinioni, Calcolo 2023

La pensione integrativa Poste serve a per tutelare il proprio stile di vita, la proposta del Postaprevidenza Valore di Poste Italiane conviene? Come funziona? Quanto devo versare mensilmente? Ecco alcune opinioni che possono farci fare un’idea su questa soluzione per la Nostra vecchiaia offerta da Poste Italiane.
Ogni persone è un caso a sè, bisogna valutare i pro e contro di un contratto di pensione integrativa che poi è la base per una rendita vitalizia, bisogna calcolare gli anni che ci rimangono alla pensione, dei contributi versati, se questo piano di accumulo pensionistico  ci porta dei vantaggi o degli svantaggi, di quanto sono gli interessi , se è possibile dedurre dalle tasse la quota che paghiamo mensilmente.

Il sistema pensionistico italiano è in enorme difficoltà. Si è passati dai tempi delle “vacche grasse” a quelli della povertà. Un pensionato attualmente, a meno che non rientri in fasce medio alte, vive in una condizione di indigenza. Se non ha una casa di proprietà o dispone di risorse aggiuntive, è costretto a chiedere il sostegno dei familiari, molte volte dei figli o cercare dei lavoretti per arrivare a fine mese. E’ la triste realtà tutta italiana. Anni di lotta per conseguire dei diritti cancellati con un colpo di penna e per responsabilità politiche evidenti a tutti. Per tutelare il proprio stile di vita non rimane che sottoscrivere una pensione integrativa che consenta di disporre di una somma aggiuntiva alla pensione.

Pensione integrativa di Poste italiane: una rendita

La pensione integrativa viene realizzata attraverso forme di previdenza complementare con lo scopo di avere una somma aggiuntiva alla pensione; un modo per ottenere un capitale aggiuntivo, un risparmio per quando si è vecchi.
La pensione integrativa si basa sull’accantonamento di un capitale in aggiunta a quello obbligatorio, tramite differenti forme di previdenza come i fondi pensione e le assicurazioni vita che permettono di garantirsi un capitale se, al termine delle scadenza del contratto della polizza, il soggetto che ha l’ha sottoscritta è ancora vivente.

Pensione Integrativa Poste come funziona opinioni, conviene farla?

 

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Pensione Integrativa Poste come funziona opinioni, conviene farla?

Pensione integrativa Poste Italiane, cos’è, come funziona e quanto rende?

Una delle priorità degli italiani è ormai il risparmio e l’investimento a basso rischio per garantire un futuro dignitoso ai propri cari, fronteggiando eventuali crisi economiche come quella attuale. Nell’articolo di oggi scopriremo la pensione integrativa Poste, attraverso una serie di calcoli che possano rendere l’idea del suo rendimento.

Un piano pensionistico per assicurarsi una rendita con la massima flessibilità, decidendo in autonomia il proprio contributo, per non correre il rischio di fare rinunce o perdere il capitale a causa dell’inflazione, integrando la propria pensione INPS. Come funziona e quanto rende la pensione integrativa Poste Italiane?

Cos’è la pensione integrativa Poste Italiane e come investe?

Per pensione integrativa Postaprevidenza Valore, si intende una forma di risparmio presentato da Poste Italiane che si unisce alla previdenza pubblica obbligatoria. Erogata da Poste Vita e autorizzata da Covip, il suo scopo è aiutare a mantenere il giusto tenore di vita per se stessi e i propri cari, per far fronte alle varie necessità future.

Completamente personalizzabile, con libertà d’adesione, contribuzione e trasferimento, offre più linee d’investimento a seconda della propria tolleranza al rischio, sia per rendimento a medio-lungo termine che per maggiore mantenimento del proprio capitale. La composizione dell’investimento si divide in:

  • Gestione Separata, dal 30% al 100%, collegata a Posta Pensione, con fondi protetti e non utilizzabili da Poste Italiane, composti al
    • 99,8% da Titoli di debito
    • 0,2% da Titoli di capitale
  • Fondo interno assicurativo, fino al 70%, patrimonio separato e autonomo con gestione diversificata, composto al
    • 30% da obbligazioni
    • 70% da azioni

Sono disponibili tre profili:

  • Garantito, investirà al 100% in Gestione Separata
  • Guidato, avrà bilanciamento Gestione Separata-Fondo interno a seconda degli anni mancanti alla pensione

Anni alla pensione

% Gestione Separata

% Fondo interno

Più di 35

30%

70%

31-35

40%

60%

26-30

50%

50%

21-25

60%

40%

16-20

70%

30%

11-15

80%

20%

6-10

90%

10%

1-5

100%

0%

  • Dinamico, presenterà un’esposizione al rischio precisa con tre linee

 

Linea

% Gestione Separata

% Fondo interno

1

70%

30%

2

60%

40%

3

50%

50%

 

I rendimenti del piano pensionistico Poste sono soggetti ad aliquota agevolata al 20%, che sarà 12,5% per quelli derivanti da Titoli di Stato. Le prestazioni finali sono soggette al 15%, che si ridurrà del -0,30%/anno dopo il 15o anno di partecipazione, fino al massimo di -6% per almeno 35 anni di contribuzione e -9% per 35 o più anni ai sensi dell’Art. 11 del D.Lgs. 252/2005. Inoltre, sono deducibili dal reddito IRPEF fino a 5.164,57 euro escluso TFR.

Quanto rende il piano pensione Poste Italiane?

Al netto dell’inflazione, il rendimento della pensione integrativa Poste è altamente variabile in base a:

  • Sesso
  • Età
  • Anni di contribuzione
  • Retribuzione annuale

I rendimenti medi attesi saranno:

  • 2,00% su Gestione Separata
  • 3,40% su Fondo interno assicurativo, 2% da obbligazioni e 4% da azioni

Considerando l’età minima lavorativa di 16 anni, di seguito alcuni esempi di calcolo:

 

Sesso

Anno nascita

Professione

Anni contributi

Prospettiva crescita

Retribuzione netta/anno

Età pensionabile minima

Rendimento integrativo netto/anno

Uomo

1970

Lavoratore a progetto

35

Stabile

22.152 euro

61 anni e 6 mesi

4.284 euro

Uomo

1975

Dirigente industriale

25

Bassa

43.788 euro

65 anni e 11 mesi

12.312 euro

Uomo

1980

Dipendente privato

25

Alta

38.004 euro

66 anni e 5 mesi

17.772 euro

Uomo

1985

Agente commercio

20

Media

61.980 euro

66 anni e 9 mesi

23.460 euro

Uomo

1990

Agente polizia

15

Alta

56.328 euro

66 anni e 9 mesi

28.500 euro

Donna

1970

Dirigente commerciale

35

Stabile

42.840 euro

60 anni e 4 mesi

9.564 euro

Donna

1975

Libera professionista

20

Media

58.584 euro

65 anni e 11 mesi

26.556 euro

Donna

1980

Lavoratrice domestica

25

Bassa

39.348 euro

66 anni e 5 mesi

8.160 euro

Donna

1985

Commerciante

15

Media

61.980 euro

66 anni e 9 mesi

26.184 euro

Donna

1990

Dipendente pubblica

15

Alta

63.396 euro

66 anni e 9 mesi

32.214 euro

 

 

Di seguito altri esempi di calcolo in base ai versamenti mensili fino all’età pensionabile:

 

Versamento/mese

Profilo investimento

Versamento TFR

Rendita

Reversibilità

Età pensionabile minima

Rendimento integrativo netto/anno

500,00 euro

Garantito

Si

Vitalizia immediata

50%

66 anni e 9 mesi

12.432 euro

200,00 euro

Dinamico Linea 1

Si

Certa 10 anni poi vitalizia

No

66 anni e 9 mesi

12.372 euro

400,00 euro

Guidato

No

Vitalizia immediata

No

66 anni e 9 mesi

11.304 euro

300,00 euro

Dinamico Linea 2

No

Certa 5 anni poi vitalizia

No

66 anni e 9 mesi

8.484 euro

700,00 euro

Garantito

Si

Vitalizia immediata

80%

66 anni e 9 mesi

11.496 euro

150,00 euro

Guidato

Si

Vitalizia immediata

No

66 anni e 9 mesi

11.052 euro

450,00 euro

Dinamico Linea 3

Si

Certa 5 anni poi vitalizia

No

66 anni e 9 mesi

19.488 euro

250,00 euro

Guidato

No

Certa 10 anni poi vitalizia

No

66 anni e 9 mesi

6.828 euro

650,00 euro

Garantito

No

Vitalizia immediata

No

66 anni e 9 mesi

17.544 euro

350,00 euro

Dinamico Linea 3

Si

Vitalizia immediata

30%

66 anni e 9 mesi

6.996 euro

 

I costi della pensione integrativa Postaprevidenza Valore sono:

  • Adesione: nessuno
  • Versamenti: 2,5% nei primi 15 anni, nessuno dopo 15 anni
  • Contributi TFR e dal datore di lavoro: nessuno
  • Aliquota rendimento Gestione Separata: 1%/anno
  • Commissione gestione Fondo interno assicurativo: 1%/anno

Da ricordare che i rendimenti calcolati sono ipotizzati su simulazioni, senza tener quindi conto di tasso d’inflazione, oscillazioni dei mercati finanziari e costi di gestione.

Conclusioni

Secondo elaborazioni Economia-italia.com, a fine 2021 il sistema pensionistico complementare ha segnato +3,9% di iscritti rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 8,8 milioni, di cui:

  • 31,9% d’età maggiore ai 55 anni
  • 50,3% d’età 35-54 anni
  • 17,8% d’età inferiore ai 35 anni

Il totale raccolto ammonta a 213,3 miliardi di euro di risparmi, +7,8% rispetto a fine 2020, pari a circa il 10% del PIL nazionale e al 4,1% delle attività finanziarie delle famiglie.

A conti fatti, dati che fanno notare quanto il secondo pilastro delle pensioni italiane acquisisca importanza crescente negli anni, alla quale contribuisce anche il piano previdenziale Postaprevidenza Valore, che offre rendimenti sul lungo periodo integrando il trattamento INPS investendo in modo sicuro a costi ridotti. In fase d’investimento, simulazioni con attenzione e consapevolezza saranno fondamentali a trovare le soluzioni più idonee alla propria situazione.

Pensione integrativa Postaprevidenza valore

 

Permette di creare un fondo previdenziale individuale, strutturato sulla base del sottoscrittore e della somma aggiuntiva che si investe. Il versamento della somma che andrà a costituire il fondo della pensione integrativa, si abbina alla pensione. Viene anche chiamata previdenza complementare. I giovani sono i soggetti che dovranno fare un crescente ricorso alla pensione integrativa. Si stima, infatti, che l’entrata mensile sarà compresa tra il 50-60% della retribuzione mensile.

La deducibilità fiscale

Attraverso il versamento annuo della quota per garantirsi una forma pensionistica aggiuntiva, si può avere una deducibilità fiscale che non è la detrazione fiscale che per la sottoscrizione di una polizza vita è pari al 19%. La deducibilità implica un abbattimento del reddito imponibile mentre la detrazione fiscale comporta un abbattimento dell’imposta.

Al momento della sottoscrizione di una pensione integrativa, non si conosce l’importo effettivo della propria rendita. Anche il versamento di una quota aggiuntiva potrebbe pertanto non garantire una pensione complessiva sufficiente per mantenere uno stile di vita adeguato, se già la propria pensione non ha un importo “dignitoso”.

La pensione integrativa

Per avere una pensione integrativa si può optare per i fondi pensione, che si suddividono in base alla modalità scelta per il versamento della quota: fondi pensione aperti; fondi pensione chiusi; Piani Individuali Pensionistici o PIP.

I fondi pensione aperti vengono gestiti da: società private, compagnie assicurative, banche o società di gestione del risparmio. I fondi pensione chiusi sono basati su accordi tra organizzazioni imprenditoriali e sindacali, destinando questa tipologia di pensione integrativa ai dipendenti e ai lavoratori autonomi. I PIP sono dei piani di previdenza individuale creati con la sottoscrizione di un’assicurazione sulla vita.

La pensione integrativa Poste: come funziona

Ottenere una pensione integrativa presuppone il versamento per un periodo di tempo di una somma, pattuita in fase contrattuale. Il sottoscrittore della pensione integrativa avrà una rendita vitalizia in base al capitale accumulato, in rapporto a un coefficiente, una percentuale, calcolata in base alla durata di vita e al sesso. Il coefficiente aumenta in rapporto all’aumentare degli anni per cui si versa la quota per la pensione integrativa prima di avere il riscatto tramite la rendita vitalizia, cioè dalla pensione fino alla morte del soggetto sottoscrittore.

La pensione integrativa poste: reversibilità

La pensione integrativa dà diritto a chiedere e ottenere la reversibilità. Al termine del periodo di contribuzione, in caso di morte del sottoscrittore, la rendita viene versata alla persona indicata in sede contrattuale. La modalità dell’erogazione del capitale è differente in base al versamento adottato dal sottoscrittore. Se l’assicurato, al momento del decesso, si trovava in fase di versamento del contributo, i soggetti beneficiari possono ottenere l’erogazione del capitale versato, esente da qualsiasi imposta. Chi sottoscrive la reversibilità riceve una rendita ma non ha un capitale in un’unica soluzione, in quanto questa forma di assicurazione per il futuro è legata alla vita dell’assicurato e la polizza prevede la sola erogazione di una rendita vitalizia, rivalutata.

La pensione integrativa Poste italiane: quanto costa la reversibilità

E’ possibile scegliere l’opzione di reversibilità delle somme percepite, in favore di un beneficiario. In base all’età anagrafica del beneficiario, ad esempio del coniuge, è possibile che, se questo è molto giovane, la rendita sia inferiore, in quanto ha una maggiore aspettativa di vita.

Piano Pensione di Poste Italiane

Sono diversi gli operatori specializzati in prodotti di previdenza integrativa. Poste Italiane ha studiato una sua offerta per coloro che volessero costruire un piano previdenziale complementare.

Fondo Pensione Poste: Previdenza Valore di Poste Vita

Posta Previdenza Valore rappresenta un piano individuale pensionistico. Prevede di sottoscrivere un contratto assicurativo sulla vita a premi ricorrenti. L’aderente è libero di versare, oltre la quota mensile o annuale decisa alla sottoscrizione, anche il proprio Tfr, costruendosi una rendita mensile che si rivaluta annualmente. Qui potete calcolare la vostra pensione integrativa.
La pensione integrativa Posta Previdenza Valore, da contratto, garantisce il mantenimento del capitale versato ed una remunerazione pari all’1,50% annuale. Quando si andrà in pensione, il sottoscrittore potrà richiedere l’erogazione della pensione integrativa complementare, sempre che sussista il requisito di versamenti in un fondo pensione per almeno un quinquennio.
La rendita varierà dai versamenti effettuati, dal montante, dalla rivalutazione e da specifici coefficienti che tengono conto dell’età del soggetto e dell’aspettativa di vita.

Costi previsti dalla pensione integrativa di Poste italiane

Il costo medio annuo del Fondo Pensione di Poste Italiane varia in base agli importi versati e dal tipo di rendimento. Non è possibile definire a monte l’esatto indicatore sintetico di costo. Altre spese previste sono: 2,50% su ogni versamento effettuato (eccetto il Tfr) – su versamenti aggiuntivi derivanti da scadenza o riscatto polizze sottoscritte con Poste Vita; 1% annuo dal rendimento della gestione separata; altre tasse ed imposte eventuali.

Vantaggi e svantaggi della Pensione integrativa Poste italiane

Il prodotto di previdenza integrativa di Poste Vita ha dei benefici fiscali. Con una deduzione fino a 5164,57 euro, si risparmia fino ad un massimo del 43% del premio versato in base al proprio reddito annuo. Il piano dei versamenti è molto flessibile. Il sottoscrittore può variare l’importo degli stessi, sospendere i pagamenti e poi riattivarli ed effettuare versamenti aggiuntivi. Vi è una garanzia dei premi netti versati.
Ma vi sono delle note negative. Si può richiedere in anticipo il denaro accumulato solo al verificarsi di precise condizioni. E’ un prodotto che consente di investire con relativa tranquillità e di mettere da parte dei risparmi, senza però sperare in un rendimento importante.

Fondo Pensione Poste riservato ai clienti Poste Italiane

Si deve essere titolari di un conto corrente Banco Posta o essere possessori di Libretto Postale. Solo in questi due casi si può attivare un Fondo Pensione con Poste Italiane. Per avere maggiori informazioni si può consultare il portale delle Poste. Si può anche chiamare il numero verde dedicato o rivolgersi direttamente presso i centinaia di uffici postali disseminati sul territorio italiano.

Migliori Investimenti con Poste Italiane:

Fondatore di Economia-Italia.com nel 2014 trader e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Ha collaborato con diverse testate online, in cui ha scritto di economia e finanza fin dal 2007.

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